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Prime Esperienze

Prima volta alle terme


di Membro VIP di Annunci69.it casualmente69
29.04.2020    |    7.618    |    11 9.4
""E' facile, ci registriamo e ci danno ciabatte ed accappatoi" dico io spingendo il portone di ingresso..."
Scuote l'anima mia Eros
come vento sul monte
che irrompe entro le querce
e scioglie le membra e le agita
dolce amaro indomabile serpente
​ Saffo

Ce lo eravamo ripromessi da tempo. Anzi, lo avevo proposto e lui aveva annuito sorridendo "Non ci sono mai stato. Mi piacerebbe."
Immediatamente mi sono sentita gratificata. Poter condividere l'esperienza di una "prima volta" di una persona è un raro privilegio. Quando poi quella persona è il tuo lui...
Ma l'occasione tardava ad arrivare. Infine in un pomeriggio di metà dicembre si è deciso. Fuori tempo grigio, opaco e triste. Meglio mollare tutto, fuggire​ e venire a ritemprarsi alle terme.
"Devi spiegarmi tu. Io non so come funziona" ha detto con aria innocente ed un pizzico di malizia davanti all'ingresso. Lo sa di farmi piacere dicendo così.
"E' facile, ci registriamo e ci danno ciabatte ed accappatoi" dico io spingendo il portone di ingresso.
Entriamo in un atrio con pesanti decori in nero. Tutto appare tenebroso e gravido di promesse e fa sorgere un misto di curiosità e timore. Dopo la registrazione ed esserci cambiati ci inoltriamo avvolti nei nostri accappatoi candidi lungo un corridoio scarsamente illuminato.
"Dove mi porti?" ride tenendomi per mano. "Andiamo di là, vediamo se ti piace" dico io indicando una sala in fondo.
Al centro della stanza oscura dalle mille mattonelle grigie occhieggia luminosa una vasca circolare colma di acqua azzurra ed invitante. Non è tanto grande e sembra fatta apposta per noi. Ci togliamo gli accappatoi che ci infagottano e nella​ nostra novella e semplice nudità scivoliamo nell'acqua con un leggero tonfo. Sono felice di essere qui sola con lui finalmente. Inclino la testa sulla sua spalla. Lui mi accarezza lieve la schiena e mi da dei bacetti deliziosi lungo il collo. Sento il mio corpo leggermente pizzicato dalla miriade di piccole bolle sospinte verso la superficie e stimolato dalla dolcezza del suo tocco e così abbandonata lascio cadere tutti i pensieri e le preoccupazioni. Siamo qui totalmente avvolti dal benessere e confortati dalla reciproca presenza.​
Sento un improvviso scroscio d'acqua: è un uomo che ha deciso di stare con noi nella vasca. Sono contrariata: come si è permesso di intrufolarsi nel nostro intimo microcosmo!
Mi giro dall'altra parte ben decisa ad ignorarlo. Continuiamo con i bacetti e le tenerezze. Mi tiro su con il braccio e mi accoccolo meglio. Voglio solo dimenticare chi sono e ristorarmi​ in questo tepore rassicurante. E' bello, decisamente bello star qui!​
"Andiamo ora?" mi fa lui. A malincuore mi alzo e lasciamo questa sala. Ci avventuriamo per il corridoio, superiamo le docce​ e raggiungiamo la sala più grande dove troviamo una vasca rettangolare molto più grande. Poche persone sono immerse nell'acqua fumante, apparentemente distratte. Percorriamo gli scalini a scendere e ci ritroviamo immersi anche noi. Ci guardiamo​ in silenzio, sospesi e cullati . Mi sorride e non passa molto che mi allunga la mano dietro il collo, sulle spalle, scivola lungo il seno, sfiora i capezzoli e si tuffa tra le mie gambe. Ho gli occhi chiusi, sto galleggiando in questa sospensione magica senza gravità e senza inibizioni. Le sue dita sanno dove premere e vanno dritte allo scopo. Non ci vuole molto perché mi senta tutta risvegliata e percorsa da ondate di piacere che si propagano nell'acqua.
Ora sono io che voglio prendermi cura di lui e gli chiedo di sedersi a bordo vasca. Lui è già pronto e lo accolgo nella mia bocca. Inizio un movimento ondulatorio e sento la cappella che sussulta sotto i miei colpi. Ha gli occhi socchiusi e sento puro silenzio intorno a me. Nella mia testa escludo tutti i presenti. Siamo solo io e lui. Lui che si lascia andare a me ed io che lo avvolgo tutto.
​ Si gode le mie cure, poi riscende in acqua e si siede sulla panca che corre​ lungo la vasca. Io mi accovaccio su di lui, ci baciamo con foga e sto perdendo sempre più contezza del luogo. La mia testa è pervasa da sensazioni quasi oniriche di piacere e scivoliamo lievi uno dentro l'altro. Con una risolutezza maschile che mi sorprende si stacca dal sedile e ci ritroviamo nel mezzo della vasca, lui in piedi ed io stretta a lui con le cosce che circondano i suoi fianchi. Sto impazzendo di desiderio mentre mi possiede sempre più intensamente ed una potente vibrazione si impadronisce di me e mi scuote​ lasciandomi persa ed ansimante mentre intorno a me tutto gira. Dentro di me una piccola voce dice che sono una sporcacciona a scopare tutta nuda in acqua davanti a chissà chi, per cui decido di ignorarla sprofondando dentro me stessa ed escludendo dalla coscienza tutto e tutti. Restiamo solo noi due, il suo magico movimento dentro di me e il flusso di piacere che mi pervade dalla testa ai piedi.
Non avverto più niente se non il suo corpo e il nostro desiderio. Lui diventa un completamento di me in una armonia totale che mi rendo conto aspettavo da tempo.​
Più avanti mi dirà che ha faticato non poco a tenere a distanza un paio di uomini. "Ma non ti sei accorta di nulla?"
No tesoro, sarei morta di vergogna. Non sono mai stata esibizionista. Ma il pensiero di quegli uomini che ci circondano e si accontentano di un riverbero della nostra passione smuove qualcosa dentro di me. Non è male sentirsi protagonisti. Essere al centro dello sguardo altrui. Mi dà un brivido che non conoscevo.
Dopo la permanenza nella vasca decidiamo di uscire ed asciugarci. Continuiamo la nostra perlustrazione. So che cosa vuole: un posto dove stare insieme e continuare ad amarci.
Troviamo una sala con dei materassi ed arditamente stendo un telo accanto ad una coppia che sta facendo l'amore.
Oramai siano eccitatissimi ed io mi sento desiderata e bellissima mentre mi stringe e mi bacia. Ansimiamo entrambi e dopo poco mi sta scopando così forte che i miei sussurri diventano grida vere e proprie. Sono incurante. Voglio urlare e gridare e far sapere a tutti quanto sto godendo.​
Una mano sconosciuta mi sta lambendo con leggerezza la gamba. Ma chi sarà? Sono di schiena e non mi va di girarmi, di distogliere la mia attenzione. La mano risale verso la coscia e si fa più ardita. Mi stupisco che Marco non scacci via questo intruso. Mi ha difeso strenuamente poco prima. Che sia un tacito consenso? Ma​ sono troppo presa per dare importanza a questa mano anonima che mi accarezza con suadente garbo. In fondo se vuole qualche briciola della nostra passione che se la prenda. Mi sento indulgente.
Improvvisamente il ragazzo mi si para davanti cercando la mia bocca per il suo sesso. Accetto in una nuova remissività che presumo di aver tacitamente concordato con Marco.
Perché no? Siamo insieme alla scoperta di quello che può accadere, di quello che ci può piacere.
Infine, quando abbandoniamo questo luogo ed usciamo nell'aria fresca della notte ho la sensazione che abbiamo toccato una corda nuova che ci ha regalato momenti perfetti. Evocarli mi fa stare bene.


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