Incontriamoci

Ancora una volta mi trovavo in viaggio per andare a Torino, questa volta non era lavoro, non era sport, e non era turismo. Mi dovevo incontrare con un sogno divenuto reale d'improvviso, un personaggio dei fumetti apparso dal nulla, che era riuscita ad attrarre un personaggio timido e schivo come io ero e sono.
Ero teso, la macchina macinava i soliti chilomentri, una giornata tersa ed invernale, quelle che ti regalano scorci mozzafiato, così dopo una collina mi apparse una città che sembrava stregata e stregava per la sua bellezza. Arrivato a destinazioni misi la macchina in un parcheggio sotterraneo per andare a piedi in uno dei vari salotti a cielo aperto della capitale Sabauda. Camminavo, credo, all'apparenza sciolto, ma mi sentivo addosso un ribollir vulcanico di emozioni, illusioni e fantasie. La vidi dove doveva essere, già arrivata. E dire che contavo io sull'effetto sopresa!
La temperatura del mio corpo salì immediatamente, ora non so se fosse il sole o più facilmente il mio battito accellerato. Ma in ogni caso aprii la giacca che portavo. Vidi un sorriso aprirsi, mi aveva riconosciuto come io avevo fatto con lei. Si perchè un conto è vedere due foto, ed un altro incrociare la stessa persona dal vivo. Era lei, come la immaginavo, un personaggio disegnato direttamente dalla matita di Crepax e non era per nulla in bianco e nero.
Mi avvicinai, più mi facevo vicino più mi rendevo conto di non essere all'altezza, infatti mi superava di almeno una decina di centimetri. Eravamo tesi come violini, fortunatamente privi di aspettative, volevamo solo conoscerci. E così fu. Un aperitivo dopo una piccola passeggiata ed era già arrivato il momento di salutarci. Le posai un bacio sulle labbra e lei ricambio come se volesse assaggiarmi. Scendemmo nel parcheggio dove avevo la macchina, scendendo le scale la girai e la baciai, avevo anche negli occhi la sua bocca e non resistetti, sentii la mia lingua calda incrociare la sua, ora ero io ad assaggiare e non era male quello che sentivo.
La mia mano scivolò dietro la sua schiena, la tirai a me. Sentivo il suo calore, dovevo divincolarmi da quella presa che mi avrebbe portato verso quello che fino a li avevo solo immaginato. Mi staccai lievemente, fu lei questa volta a tirarmi a se. Il suo fiato caldo sul mio orecchio mi liberò da ogni resistenza.
Le feci scivolare una mano sul seno tornando a baciarla, fu li che sentii la sua mano premere il mio sesso ormai duro e liberarlo dalle sue costrizioni. Cosa posso dire, per un momento ho visto rosso, eravamo sulle scale di un parcheggio pubblico. La mia mano scivolo tra le sue cosce sentento il suo calore. Delicatamente la sfiorai, i suoi occhi erano fuoco. Abbassai lievemente le sue mutandine e misi la mia mano al caldo, massaggiandola a pelle..il mio cazzo era nudo e pulsante. Le scivolai dentro mentre continuavo a baciarla. Iniziando a muovermi lentamente dentro di lei, e sentendo i suoi ansimi mischiarsi ai miei. La sua lingua passava sulla mia, con le mani sul mio sedere dava il ritmo, che andava aumentando. Stava per godere, e pure io ero nella sua condizione, libero e privo di ogni remora...
La sentii gemere di piacere e tremare, misi di nuovo le mie labbra sulle sue, e la lingua andò a cercare la sua, la volevo baciare mentre godeva, era mia. Fu in quel momento che le si stacco e si abbassò sul mio cazzo umido, baciandolo. Girandosi si rimise a posto le mutandine e mi lasciò così, con uno sguardo ancora infuocato, se ne andò..ci misi un attimo a capire che ero sulle scale con il mio sesso ancora eretto e nudo....e solo.
La volevo ancora, e l'avrei presa.....ma non quel giorno!!