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Lui & Lei

avventura a Torino


di renatino18
02.06.2007    |    17.993    |    0 6.5
"Le nostre lingue strette ed intrecciate ci tenevano avvinti..."
Dopo tanti anni di duro impegno avevo finalmente raggiunto una posizione di tutto rispetto nell’azienda in cui lavoravo…e proprio quella sera, uscendo con la mia macchina dal garage del palazzo di via Ferucci per tornare al mio albergo , il Ligure su piazza di Porta Nuova, presi a pensare quanto della mia vita privata avessi data alla mia azienda…e cominciai ad avvertire uno strano desiderio di cambiare, di avere una avventura fuori dai canoni, di dare una boccata di trasgressività a me stesso..per questo, invece di infilarmi direttamente dentro al garage dell’albergo, presi ad andare pian piano su Corso Roma….guardandomi intorno..di colpo ebbi una visione..una fantastica ragazzina, bella come il sole, che sembrava camminare sola ed annoiata gurdando distrattamente le vetrine…bella,bellissima, alta,ad occhio come me sul175, longilinea. Giovane, forse 18, forse meno, un viso con alcuni tratti somatici da orientale, mora, due occhi profondi e sbarazzini, una bocca carnosa e apparentemente vogliosa, un seno grande e ovviamente compatto con due capezzoli che parevano voler bucare la maglietta che lasciava vedere l’ombelico davanti e dietro l’inizio del solco di pesca fra i due glutei, un culetto che parlava da solo e faceva sorgere le più turpi voglie in me…l..io visto un posto parcheggiai di corsa, entrai sotto il loggiato in tempo per vedere entrare la mia fata in una profumeria..come un povero stupido mi rimisi a posto il nodo della cravatta ed entrai anch’io…adesso dovevo trovare una scusa valida..ero agitaro come un ragazzino alla sua prima dichiarazione d’amore..solo che sono vecchio, brutto e ormai dimentico di come si deve fare per attirare l’attenzione di una ragazzina, così bella da far pensare che sia sempre corteggiata da tanti giovani…entrato..lei stava guardando delle creme..io ,piuttosto imbarazzato mi rivolsi alla commessa e chiesi consiglio per fare un regalo a mia figlia, che si stava per laureare.. avevo pensato ad un profumo..non sapevo..la stupenda fanciulla, più la guardavo più il mio vecchio cuore prendeva ad agitarsi si staccò dalla vetrina e sorridendomi mi chiese quanti anni avesse mia figlia e che gusti…fui approssimativo..incerto..ormai mi ero totalmente perso nei suoi stupendi occhi neri..rise nuovamente, una risata argentina, e mi consigliò sicura un prodotto..io volli per ringraziarla offrirle subito in regalo ciò che avrebbe scelto e mi permisi di invitarla a cena..dove volesse..sempre sorridendo accettò ed uscimmo ..io non credevo a ciò che i stava capitando..ma la pressione della sua mano sulla mia mi convinse che tutto era vero..chiacchierando sempre più amichevolmente cominciai a farle un po’ di corte, cominciai a dirle quanto mi piacesse, quanto desiderassi conoscerla meglio..le dissi che la sua bellezza faceva risorgere i morti…lei nuovamente rise e mi disse tranquillamente che quella sera poteva fare ciò che voleva perché il suo ragazzo era fuori città e i suoi sapevano che sarebbe andata in discoteca..io le proposi di andare a prendere l’aperitivo da Baratti, poi a cena al gatto nero..poi..avremmo deciso insieme…me la trovai stretta a me..la sua bocca umida e semi aperta era un invito irresistibile..la strinsi a me e la baciai….fu un bacio che ci tolse il fiato..accelerammo..l’aperitivo..il ristorante..poi in macchina di corsa verso il mio albergo..un cenno complice al portiere, mi conosceva da quasi 15 anni..in ascensore..stretti, a baciarci,..mentre le mie mani avide percorrevano il suo corpo da adolescente ..perfetto..eccitantissimo..e lei ricambiava..allegra..eccitata ..disponibile..la mia camera..ci tuffammo sul letto..le nostre lingue strette ed intrecciate ci tenevano avvinti..le nostre mani si davano da fare per liberarci scambievolmente dei nostri abiti…quando nudi ci potemmo guardare ed io potei apprezzare in pieno la bellezza di lei..le proposi di affidarsi a me e lei con un bacetto ed una smorfietta accettò…mi sdraiai sulla schiena e la pregai di inginocchiarsi a fianco del mio viso facendo aderire la sua fighetta alla mia bocca…...intanto le mie mani passavano dalle tette al culetto..la mia lingua prese ad aprirsi il valico fra le sue grandi labbra..per cominciare ad infilarsi dentro il buco..e siccome lei intelligentemente capì subito che aveva libertà di movimento, comincio a strisciarmela sulla bocca giungendo a farsi stuzzicare il clito dal mio naso o a farsi leccare il buchetto del culo..io intanto le lavoravo le tette impastandole e strizzandole i capezzolini..cessammo solo quando raggiunse il suo secondo orgasmo..a questo punto passammo alla classica posizione del 69 fino anch’io le detti da bere la mia sborra..poi le proposi il cucchiaio…la misi raccolta su un fianco con le gambe ripiegate e aperte, io mi sdraiai dietro di lei aderendo completamente al suo corpo…..il suo culetto contro la mia pancia mi faceva impazzire, passai il braccio destro sotto il cuscino sotto la sua testa fino ad uscire da sotto libero sopra di lei, così mi permetteva di continuare a lavorarle le tette …l’altro braccio, completamente libero, prese possesso del suo clitoride che così potevo sditalinare a piacere, mio e suo....il mio cazzo da dietro la penetrò in figa..presi a pomparla…. A sditalinarla, a torturarle le tette e con un po’ di sforzo riuscivo anche a baciarla in bocca. O a succhiarle i capezzoli...quasi mezz’ora di sesso completo..lei venne a grappolo, fradicia..io sborrai per la seconda volta..e lei lo volle dentro.. Mentre giacevamo sdraiati ed io cercavo di riprendere fiato..vero che avevo preso una pastiglia blù..ma a 60anni.. lei ancora non era soddisfatta…scese leccandomi lungo il petto, il ventre, fino a raggiungere il mio cazzo che giaceva morto..lei prese a lavorarlo con la bocca, con la lingua , con le mani, con le tette…mentre io cominciavo ad infilargli le dita nel culetto…dopo un po’ di lavoro il mio cazzo si ridestò e lei ridendo mi disse che veramente lei era in grado di far risciuscitare i morti..che prima di lasciarmi voleva anche essere inculata..e siccome io volevo intensamente la stessa cosa ci trovammo subito d’accordo..ancora una volta scelsi la posizione preferita, la feci sdraiare sulla schiena, sotto lo stupendo paradisiaco culetto misi un grosso guanciale, le feci aprire le gambe in modo da rendermi possibile di posizionare il mio uccello contro il suo perfetto buchetto. e poi la inculai con calma abbracciandola stretta e succhiandole le tette come un neonato affamato…le sue gambe si richiusero sulla mia schiena e partimmo per una cavalcata di fuoco..il mio cazzo si muoveva dentro una morbida calda guaina d’amore..e siccome ero stanco, avevo difficoltà a venire…ciò ci permise di durare un’eternità…godendo un’eternità…la serata era finita..la mia dolcissima fantastica fanciulla , dopo avermi donato le ore più belle della mia vita ormai al tramonto,se ne uscì senza nulla volere..rifiutò di farsi accompagnare, rifiutò di darmi il suo cell….accettò solo il mio numero di telefono e il taxi per tornare a casa…..racconto dedicato a Eleonora come prova di quanto tu abbia inciso sulla mia vita…….

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