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Gay & Bisex

una avventura in città


di renatino18
26.08.2009    |    24.599    |    0 6.6
"Pensando alla tristezza della sua condizione..."
Una storia di città.
Siamo in una grassa e tranquilla cittadona dell’ubertosa campagna lungo il Pò, un paese in cui tutti so conoscono e tutti fingono di ignorarsi, la passeggiata serale sotto i portici, il classico struscio, dove tutti si salutano per poi alle spalle lanciarsi le più feroci critiche, le peggiori malignità e i più laidi pettegolezzi..ogni tanto scoppia un caso terribile, scandaloso, eclatante, come quando alcuni anni fa la giovane e bella moglie del primo farmacista della città fu trovata morta in un appartamentino in affitto assieme ad un giovane medico del locale ospedale, uccisi nudi dalle esalazioni di una stufetta…o come quando una tranquilla signora addetta alle pulizie della locale banca si fece sorprendere dalla vigilanza mentre scopava selvaggiamente sulla scrivania del direttore che era impegnato in terribili straordinari di fine anno.. ma tutto viene poi apparentemente dimenticato anche se nomignoli affibbiati ai malcapitati ricordano per sempre le loro corna..in questa città vivevano due sorelle, benestanti per eredità ricevuta, ambedue professoresse, una di lettere ed una di matematica, titolari di cattedra presso il locale liceo, serie molto pie, con un figlio 15enne ormai allevato solo da loro perché rimasto senza padre. le malignità raccontavano che la più giovane si era lasciata sedurre da un giovane ufficiale d’aviazione che l’aveva sì sposata, ma che poi aveva ingravidato la più grande delle sorelle per poi sparire insalutato ospite..era la verità, ma ufficialmente tutti dicevano che il giovane ufficiale fosse morto da valoroso in guerra..…così il ragazzo cresceva con la madre zia ufficialmente e con la vera zia creduta la madre…il povero ragazzo, Andrea, cresceva bello come un angelo, biondo, morbido timido ed arrendevole, ignorando tutto della vita e del sesso,avvolto nella bambagia, protetto dalle due aquile come un pulcino. un altro vizio di cui tutti tacciono in questa parte di campagna è una certa qual diffusione della pedofilia, massimamente rivolta ai maschietti, praticata con entusiasmo da commercianti di bestiame, mediatori e ambulanti che visitano la città per il grande mercato del lunedì e del venerdì….e qui entriamo nella storia che voglio raccontarvi. Un giorno di primavera, freddo e nebbioso, al liceo decisero uno sciopero per una questione politica internazionale…tutti parteciparono con vero entusiasmo e si recarono di corsa all’unico cinema aperto anche di mattina ove dedicarsi con impegno a far nascere e a far crescere tanti flirt ed amoretti in sviluppo..solo il povero Andrea, uscì nonostante il parere contrario delle zie/madri per non farsi troppo deridere dagli altri, ma si avviò mestamente lungo un viale verso casa..pensando alla tristezza della sua condizione..da tempo provava i morsi del bisogno sessuale, ma troppo timido e dominato dalle due arpie , non riusciva a rivolgersi all’esterno ed anche le poche seghe erano una esperienza tragica perché vissute con un senso di colpa e di rimorso da metterlo in crisi…era solo, ma psicologicamente pronto a concedersi a chiunque avesse avuto un po’ di affetto e calore nei suoi confronti..camminava quindi indeciso verso casa, lungo il viale, trascurando anche la minaccia di pioggia incombente, tutto preso dal bisogno che finalmente anche per lui succedesse qualcosa…per chi lo guardava da fuori si vedeva solo un bel ragazzo dalle curve morbide che camminava senza una meta…ed i suoi movimenti, nella loro molle lentezza, avevano qualcosa di femminile e di molto intrigante….ma il suo destino aveva deciso che era arrivato il momento della svolta…scendeva infatti nella sua lussuosa macchina da “ signore “ lungo il viale anche un noto commerciante di bestiame, noto come Giovannone, grosso non solo per importanza, ma anche fisicamente, famoso porco che prestava volentieri soldi alle giovani spose che si rivolgevano a lui per soddisfare ad insaputa dei loro uomini un piccolo capriccio, una borsa, un vestitino..e che finivano poi per doverlo pagare ad usura anche con pesanti prestazioni sessuali che potevano rivolgersi anche alla famiglia…era questi infatti sicuramente uno della segreta gang dei pedofili, sempre in caccia ai bar, ai giardini pubblici, alle sale da ballo per i giovanissimi aperte ai pomeriggi, pronti ad aiutare, incoraggiare anche finanziarmente tutti i vizi, inesorabili nel richiedere i rimborsi che di solito si concretizzavano in vigorosi pompini o in lunghe inculate che progressivamente portavano i giovanetti caduti nel loro giro a diventare psicodipendenti di queste forme deviate e perverse di sesso…e il grosso Giovannone era uno dei campioni assoluti ed invidiati di questo mondo…ebbene lungo il viale nebbioso in quella mattina in cui stava per scatenarsi un mezzo uragano, Giovannone vide il buon Aldo solo e girovagante senza meta, ma bello e terribilmente eccitante..le due strade si stavano per incrociare!. Infatti il bel ragazzino attraversò deciso la strada per meglio poter vedere la bella e lussuosa macchina che procedeva lentamente e per Giovannone fu il segno del destino infatti è più difficile abbordare sul lato sinistro…inoltre potè apprezzarne l’assoluta bellezza del viso dolcissimo, il bellissimo corpo efebico e la rotondità incredibile del suo squisito culetto…lo doveva avere: lo avrebbe sedotto e se ne sarebbe fatto il fedele amante…...arrivati alla stessa altezza la bellissima macchina si fermò e dal finestrino abbassato l’uomo chiamò il fanciullo chiedendogli una indicazione stradale..Aldo fu tentato di dar retta agli ordini da sempre impartitegli, mai fermarsi con sconosciuti, poi si ribellò, si avvicinò al finestrino abbassato e con la sua dolce voce cominciò a spiegare la strada da fare…..in quel preciso momento si scatenarono le cateratte dal cielo e l’uomo fu pronto ad aprire lo sportello e far salire la meravigliosa preda, solo un attimo di indecisione, poi il buon Andrea si catapultò dentro, anche se già un po’ si era bagnato…appena dentro Giovannone si dette da fare ad asciugare la testa al ragazzino, poi gli chiese di accompagnarlo per un incontro rapidissimo, lui poi lo avrebbe riaccompagnato fino a casa…Andrea accettò anche per essere un po’ trasgressivo e un po’ ribelle nei confronti delle sue padrone, e si sistemò comodo per godersi la bella macchina…Giovannone lo avvolse in letto profumato di dolcissime parole, elogiandone la bellezza fisica, la gentilezza, la disponibilità, poi cominciò ad invitarlo a parlargli di lui, delle sue avventurette, delle compagne che dovevano essere tutte ai suoi piedi, il povero Andrea divenne tutto rosso e gli confessò vergognoso il suo dramma, la sua solitudine, il suo disperato bisogno di comprensione, la sottomissione a cui lo sottoponevano le sue madri/zie, le umiliazioni di cui lo facevano oggetto, ancora gli facevano il bagno fingendo di non vedere le sue erezioni…Giovannone lo abbracciò stretto stretto per consolarlo, lo baciò castamente, gli offrì la sua amicizia, la sua comprensione, il suo aiuto per farlo diventare un uomo..ed Andrea gli si aprì completamente, gli confessò il suo disperato bisogno di amore e sesso, anche se non sapeva neanche cosa si poteva aspettare..Giovannone con malizia estrema tirò fuori dalla sua borsa una rivista pornografica che aveva fatto arrivare direttamente dalla Germania, e gliela regalò per cominciare ad istruirsi almeno teoricamente…peccato che fosse di tipo omosex e la maggior parte delle foto riguardasse rapporti orali ed anali fra giovani ragazzi ed adulti dai cazzi enormi!! Ciò che colpi il buon Andrea fu proprio le foto dei cazzi, a suo giudizio enormi, ma Giovannone lo rassicurò che il cazzo cresce con lo sviluppo, e lo invitò a farglielo vedere per poterlo tranquillizzare, in cambio, se avesse voluto, solo se avesse voluto, gli avrebbe fatto vedere e toccare il suo…intanto teneva abbracciato il ragazzino che si abbandonava sempre più tranquillo e disponibile, continuando a guardare la terribile rivista che lo aveva ormai stregato..Giovannone raggiunse rapidamente un vecchio portico abbandonato che ben conosceva perché era il posto dove realizzava le sue scopate volanti e si fermò seminascosto senza far rumore…...guardarono fuori e videro subito…un giovane ragazzo , in ginocchio, succhiava con apparente entusiasmo il cazzo ad un anziano commerciante del mercato…Andrea aguzzò lo sguardo e riconobbe un suo compagno di scuola, uno che era uso comprare sempre nuovi gadget elettronici, ecco come se li pagava! Andrea si appiattì sul fondo del sedile finendo con la testa quasi fra le gambe di Giovannone che iniziò una retromarcia molto silenziosa. raggiunsero un altro posto tranquillo, dietro le siepi del cimitero, e l’uomo che durante tutti il percorso aveva ubriacato di parole il buon Andrea, eccitandolo al massimo, dopo aver parcheggiato con calma si rivolse al ragazzo, gli sbottonò i pantaloni, gli aprì la fessura dei boxer e ne fece saltare fuori un cazzo, ancora piccoletto, ma duro teso palpitante e preso con grande maestria a segarlo…Andrea veva chuso gli occhi, restando addossato al nuovo amico e sembrava assaporare un piacere totalmente nuovo..l’uomo con la mano libera si apri i pantaloni e le mutande, poi, presa la mano di andrea, la giudò al suo cazzo, incitandolo a guardarlo e a restituirgli il piacere della sega. il ragazzo si mosse con naturale maestria guardandone le forme da adulto e abbracciati stretti presero a segarsi vicendevolmente. al momento dell’esplosione che Giovannone aveva ritardato con maestria al ragazzo l’uomo afferrò la testa del ragazzo e lo baciò in bocca, con tutta la lingua, Andrea ormai sottomesso accettava tutto. Dopo essersi ricomposti, dopo essersi giurata amicizia in eterno, dopo che Giovannone lo aveva ormai ubriacato di baci, gli chiese di non farne parola a nessuno e decisero di incontrarsi nuovamente nelle due ore che il ragazzo aveva libere per fare una passeggiata in bicicletta…ritornati a casa, Andrea scese nascondendo fra le gambe la rivista…sognando giornate di piacere.. Arrivato il giorno concordato, Andrea che era stato particolarmente ubbidiente arrivando a dire tutto il rosario serale senza protestare per paura di una punizione, uscì come un fulmine dicendo alla madre che voleva fare un giro più lungo del solito, che avrebbe potuto tardare qualche minuto e schizzò via in bicicletta verso la vicina frazione di Treponti, dove lo doveva aspettare Giovannone…come arrivò vide subito la bella macchina, mollò la bicicletta nell’apposito parcheggio, la chiuse con cura, poi si diresse alla macchina, appena entrato fu abbracciato dall’uomo che lo baciò profondamente in bocca, poi lo fece girare e gli presentò una bella donna sul sedile posteriore, la donna si sporse avanti, si presentò poi afferrò saldamente il ragazzo e lo baciò con tutta la lingua..mentre l’uomo accarezzava con noncuranza il pacco del ragazzo che si era gonfiato…alla sorpresa di Aldo ambedue risero e gli dissero che in quella giornata avrebbe appreso tutto del sesso, loro sarebbero state le sue navi scuola…parcheggiarono in un garage, presero un ascensore ed arrivarono direttamente in un appartamentino, caldo e confortevole..la donna rise nuovamente alla sorpresa di Aldo e chiamò il locale lo scannatoio di Giovannone…- sapessi quante virtù sono uscite di qui totalmente distrutte!!! - poi si gettarono sul lettone e presero a svestirsi vicendevolmente. Emerse una donna ancora bella con grandi tette ed una fregna gocciolante, un ragazzo con un culetto divinamente tondo con un cazzetto in fase di esplosione ed il gran corpo dell’uomo che esibiva il suo grosso cazzo in tiro..la donna prese l’iniziativa e costrinse il cucciolo ad accucciarsi davanti a lei per succhiarle e leccarle la figa mentre le mani si trastullavano con le grosse tette…il culetto di Aldo era così esposto in pieno e Giovannone prese a leccarglielo, cercando di infilargli la grossa lingua dentro..Aldo non aveva più una volontà, era divenuto un o schiavetto d’amore…dopo un po’ la donna si trascinò addosso il ragazzo gli piantò tutta la lingua in bocca e si ficcò il cazzetto nelle grande fica sbrodolante, bloccò poi il fanciullo con le sue gambe legandole alle sue ed in fine con un colpo di reni spinse il fanciullo che pompava come un riccio verso l’alto, esponendo così il culetto alle brame di Giovannone, che glielo riempì di lubrificante infilandogli una, poi due, poi tre dita dentro, poi puntò la grossa cappella anche lei lubrificata sullo sfintere del fanciullo con movimenti circolari e di spinta, aprendosi sempre più la via del retto. attese che il buon Aldo arrivasse all’orgasmo per afferrarlo per le anche e penetrarlo fino in fondo..il ragazzo in preda ad un orgasmo fortissimo non fu pronto a liberarsi e quando potè voltarsi verso il suo stupratore, non c’era più niente da fare; l’uomo teneva con tutta la sua forza fisica il debole ragazzo per le anche e lo pompava con metodo e con sicurezza. Aldo tentò di lamentarsi ma la donna che aveva collaborato a pervertirlo fu rapida, si girò come una anguilla e gli prese saldamente il cazzo in bocca, era infatti rimasto eretto, e cominciò a spampinarlo da maestra mentre gli costringeva la testa fra le sue forti gambe strusciandogli eccitatissima l’enorme figa su tutto il viso..Aldo capì che era tutto andato e si dispose a prendere il piacere da tutte le parti venisse…quando esausti i tre corpi giacquero stesi uno a fianco dell’altro i due insegnarono al ragazzo a baciare con tutta la lingua, poi la donna gli fece vedere e fare contemporaneamente a lei una gran pompa a GIovannone…e conclusero felici con una nuova chiavata alla signora da parte di Aldo, mentre l’uomo si godeva un’altra lunga inculata al morbido culetto del ragazzino , ormai aperto ed estremamente collaborante. Quando si salutarono la signora ebbe cancellato il suo debito verso il commerciante, mentre ad Aldo l’uomo promise che se lo avesse sempre soddisfatto gli avrebbe procurato sempre figa, anche fresca. Da allora le gite in bicicletta di Aldo finivano sempre ai Treponti ove era ormai la fedele e soddisfatta puttanella di Giovannone e dei suoi tanti amici.

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