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Lui & Lei

ricordi di gioventù


di renatino18
10.11.2008    |    28.225    |    1 5.9
"Mi avvicinai al letto e attraverso il leggero lenzuolo, intravidi le sue abbondanti forme io rimasi imbarazzato e diventai rosso..."
Ricordi di gioventù………………………………………………………………………

questo racconto è strettamente autobiografico e ripercorre le tappe della mia gioventù, così come le ricordo ora ad almeno 50 anni dai fatti raccontati.

Fino a subito dopo il passaggio del fronte dalla mia città, cioè ben oltre ai miei 10 anni, dal punto di vista del sesso nulla si poteva dire, anche se come tanti fanciulli avevo attraversato la fase escatologica, ricordo che al buio a letto mi piaceva fantasticare sulla merda e mi vedevo in situazioni in cui venivo chiuso in botti piene di cacca…..poi mi intesi molto bene con la mia sorellina e le sue compagnuccie di scuola che venivano a studiare a casa nostra..in cambio del mio aiuto mi facevano giocare al dottore e ce ne era una che voleva assolutamente salirmi a cavalcioni e poi voleva che io corressi saltellando..la fatica era molta, il piacere per me nullo…per lei invece lo strofinio contro il mio collo della sua pussy e i saltelli la facevano veramente bagnare..di piacere..riuscii a convincerla che lo stesso risultato si aveva se se la lasciava strofinare..ancora meglio se mi avesse permesso di spostare poco poco la mutandine e me la avesse fatta leccare…riuscii a convincerla e da allora sia lei che la mia deliziosa sorellina non perdevano occasione per farsela leccare..in cambio la mia sorellina mi dava il culetto e lei la topina per far divertire il mio cazzetto sempre duro..ma crescemmo e questi divertimenti molto innocenti finirono senza un vero perché….io divenni timidissimo, avevo paura delle ragazze, non andavo al mare per non dovermi svestire..il mio fisico provato dai patimenti degli anni terribili della guerra non era certo atletico. …l.’estate andavo in montagna, sugli appenini in un posto sperduto.dentro una foresta che è una delle più belle d’italia,...un'unica trattoria albergo, ricordo una signora di Imola con un figlio di 14 anni e già nonna di una altra figlia, sembrava una santa, in verità metteva più corna lei al marito…io allora avevo 20 anni ed ero un ragazzetto carino, alto per quei tempi, molto inesperto e timidissimo., .la signora mi puntò e mi chiese se per favore avessi potuto dare ripetizioni di matematica al figlio che in 3 media doveva riparare..io avevo appena conseguito la maturità scientifica..allora erano altri tempi, su 14 studenti avemmo la maturità solo in 4…..io accettai per amicizia..decidemmo una ora tutti i giorni….cominciammo un pomeriggio alle tre , per non rovinarmi la giornata, si giustificò lei,.. io andai in camera da loro e trovai il figlio al tavolo e lei a letto..feci la mia lezione con molto impegno..finito il ragazzino scappò come un fulmine..io rimassi perché lei voleva il mio giudizio..mi avvicinai al letto e attraverso il leggero lenzuolo,intravidi le sue abbondanti forme io rimasi imbarazzato e diventai rosso..lei con aria tranquilla si girò verso di me facendomi intravedere un grosso seno e un capezzolone, mentre la sua mano destra non si staccava dall’incavo fra le sue gambe..”allora, siediti qui sul bordo del letto e dimmi tutto di mio figlio..come sta a preparazione”..io non feci in tempo a parlare che sentii una sua coscia appoggiarsi contro il mio fondo schiena.. presi a parlare molto impacciato, non riuscivo a staccare gli occhi da quel primo vero corpo di donna che vedevo ……o meglio, intravedevo..…..lei era troppo esperta e continuò…”tu non vuoi essere pagato…ma non dirlo a nessuno, se no cosa potrebbero pensare gli altri…io però mi sento in obbligo e vorrei ricompensarti….dimmi la verità..conosci veramente le donne…sai che cosa stupenda è il corpo di una femmina in calore..”…io ormai balbettavo, ero di bracia e il mio cazzo spingeva durissimo contro gli slip…” ho capito..tolto qualche strusciatina e qualche palpeggiamento da ragazzini, non hai esperienza…vuoi accettare in cambio delle lezioni di matematica a mio figlio le mie lezioni di sesso a te…mi sembra un cambio onesto..” io sudavo..non sapevo che fare..la paura di sbagliare e perdere una così incredibile occasione mi paralizzava….lei ormai rideva con una risata gutturale, io provai a dire che non doveva assolutamente agire così per chè non si doveva sentire obbligata…io sarei stato ripagato dalla sua sola amicizia…e guardavo il corpo che si andava sempre più scoprendo..” in matematica sarai bravo..con le donne sei un vero imbranato, speriamo che bastino queste poche settimane di lezioni..e poi stupidone, piacerà anche a me..adesso toglimi il lenzuolo e guarda..poi togliti tutto e fatti guardare..”……le tolsi il lenzuolo , aiutata da lei..e vidi un corpo grande..con un seno che mi sembrò monumentale, un ventre un po’ sporgente e tondo abbellito da un ombelico molto profondo..e sotto un folto cespuglio di pelo nera si apriva una figa grande, rossa, molto aperta, che emanava uun odore che mi faceva perdere il controllo….il culo anche se solo di profilo era veramente interessante e molto molto bello….”adesso svestiti, voglio vedere anch’io le tue capacità..la bocca è bella, non sei un atleta ma dovresti essere resistente,,,…vediamo la tua arma..e così dicendo mi sfilò lo slip liberando il mio cazzo, non molto lungo, sui 17 cm ma sufficientemente grosso con la cappella ovviamente ancora coperta dal cappuccio..anche se duro come ferro…”.allora, cosa sai già fare,dai , dimmi, sai baciare, sai leccare, infilare l’arnese nei buchi…sai scopare..sai cosa fare con una donna…”io balbettando dissi che mi piaceva molto leccare la figa, ma che lo avevo fatto solo qualche volta tre o quattro anni prima con due ragazzine più giovani di me…che la sua era più grande di tutte due insieme quelle delle bimbe..e intanto guidato dalla sua mano prendevo a toccare i capezzoli e accarezzavo l’interno della figona…bene, se saprai leccare ti farò un grosso regalo, vediamo, sdraiati nel letto al posto mio, bravo, così..adesso io ti cavalco..innnanzi tutto mi apro bene la figona in modo naturale…..e così dicendo impugnò il mio cazzo , lo guidò fra le grandi labbra della sua enorme fregna e lentamente ci si calò sopra..lo sentii entrare come in un guanto caldo, morbido, avvolgente…si dondolò un po’ sopra, fece un po’ di su e giù..poi mi disse che la figa era aperta a sufficienza, si girò sopra di me portandomi le gambe ai lati della testa e facendo ondeggiare sopra il mio viso il grande culo e la figa che era sicuramente aperta e gocciolante..di colpo si schiacciò contro il mio viso, e naso e bocca praticamente entrarono nella sua fregna..lei intanto mi ordinò di impugnarle a due mani da dietro seni e capezzoli e mi ingiunse di massaggiarli e titillarli…lei intanto chinata verso il mio inguine prese a baciarmi il cazzo….per tenermi in tiro..intanto cercava di scappellarmelo lavorando a due mani..io presi a leccare, succhiare, mordicchiare, una quantità di sbrodola mi colava in bocca..lei si agitava sempre di più e mi dava certi colpi che pensavo mi avrebbero spaccato le labbra, …intanto sotto l’azione della sua lingua e dei suoi accarezzamenti ,il mio cazzo era arrivato…cercai di trattenermi..non ci riuscii e presi a sborrare con grandi getti dentro la sua bocca assetata…lei mi gratificò di alcune strusciate più forti ed intense di prima e prese ad essere travolta dall’orgasmo..non avrei mai creduto possibile da una figa uscisse tanto brodo..lo bevvi tutto..e con sua stupita ammirazione si rese conto che il mio cazzo dopo l’orgasmo era ancora duro e prontissimo a continuare….” ..bravo maialetto, avevo capito che avevi stoffa, io ti darò due lezioni al giorno, una alle 4 quando finisci la tua lezione ed una la sera dopo mangiato, usciremo insieme ed andremo a fare all’amore in mezzo alla foresta…attento però…non voglio che tu cerchi altre donne..chiaro..sei mio..e con un grosso succhiotto sul collo mi marchiò…così tutti sapranno che sei mio..”..poi si rigirò sopra di me, si rimise il cazzo dentro la figa fradicia e cominciò ad auto impalarsi con vera frenesia..finchè come per miracolo godemmo insieme una seconda volta..” poi mi costrinse a fare merenda e a bere un vov perché mi disse mi voleva sempre così pronto..poi scendemmo fra gli altri villeggianti e lei chiamò subito l’amica del cuore,una bolognese sposata con una giovane figlia, che scopava ormai da due giorni con un taglialegna locale, per dirle che aveva fatto centro, che aveva trovato un ragazzo sì imbranato, ma con possibilità notevolissime…ridendo promise alla amica della sua stessa regione che a fine vacanza le avrebbe permesso di provarmi..poi mi ordinarono di stare sempre attaccato alle loro sottane e smettere di frequentare le altre giovani villeggianti..io presi solenne impegno…….cominciava la mia prima stagione d’amore e sesso..ero stato imbarcato sulla nave scuola…la sera dopo cena uscimmo e ci infilammo nel bosco, unica luce quella della luna, giunti ad una radura mi fece sedere a fianco a lei..e con molta calma mi girò il viso verso il suo..unimmo le nostre bocche e lei di forza mi infilò la sua lingua fra i miei denti, dentro di me..reagii come morso da una tarantola, mi impegnai ribattere colpo a colpo..mi ubriacai di desiderio..il membro era diventato durissimo e mi faceva male dentro gli slip…dopo il bacio mi dovetti sorbire il suo racconto con il quale voleva farmi credere che lei era sempre stata una donna fedele…che la colpa era la mia..che le piacevo troppo..smise come capì che a me, da vero imbranato, stavano venendo dei complessi…si alzò il maglione ed apparvero i suoi seni, sostenuti da un reggiseno a balconcino, da cui comunque emergevano i due capezzoli, lunghi e duri..mi invitò succhiarli mentre mi apriva i pantaloni… abbassò gli slip e fece saltare fuori il mio cazzo…si sdraiò a terra e mi fece rialzare la gonna…la sua figona, grande aperta, lucida di umori mi balzò agli occhi libera da mutande..mi spiegò che prima gliela dovevo leccare cercando di fare entrare la lingua dentro..dovevo inoltre lavorarla con due dita..quando lei fosse pronta, ed io dovevo cercare di capirlo da solo, avrei dovuto salirle sopra e scoparla da vero uomo..cioè fare io quello che il pomeriggio aveva fatto lei..infilandole il cazzo fino alle palle e poi pompare alternando colpi veloci e profondi a colpi lenti e spingendo il cazzo più in fondo possibile..con un movimento ondulatorio per riempirla completamente…era la mia prima lezione, dopo la prima sborrata fin troppo veloce, ripresi di buona lena e riuscii a farla godere ..prima di rientrare mi ripulì il cazzo con la lingua e mi pregò di leccarle un po’ il buchetto del culo..dicendomi che sarebbe stato il mio possimo obiettivo..poi mi riaccompagnò in albergo….io mi risvegliai la mattina stanco ma con il cazzo in tiro…non vedevo l’ora di rivederla..dopo una mattina spesa a ciondolare sotto gli alberi in riva al torrentello, parlando del più e del meno insieme tutti gli altri villeggianti..arrivò l’ora della mia lezione..andai da lei con il cazzo duro, feci lezione per un ora con il cazzo in tiro mentre lei fingeva di dormire sul letto..non appena il figlio scappò, lei si tolse il lenzuolo…dio era nuda, nuda totalmente, mi ordinò di svestirmi, cosa che feci in un secondo e di mettermi sdraiato a fianco di lei…non potei prendere iniziative, perché dopo aver totalmente annullato la mia iniziativa con un bacio incredibilmente bello e intrigante, mi ricavalcò rimettendomi la figa in faccia.affinché la leccassi come imparato..poi mi prese le mani e me le posizionò sui seni..inchinandosi contemporaneamente a leccare e succhiare il mio cazzo.dopo avermi sbrodolato in bocca, giratasi, prese il cazzo e se lo puntò contro il culetto…con il semplice movimento di abbassarsi se lo infilò tutto in culo, fino a sedersi completamente sopra di me...poi fece su e giù mentre io con una mano le tiravo i capezzoli e con l’altra le titillavo il clito,….venne mugolando come una cagna sdraiandosi sopra di me..poi si girò. Prese in bocca il mio arnese ancora duro e mi sbocchinò ..e ne bevette tutto il risultato…così per tutto il mese, con parecchi straordinari perché nei giorni di maltempo stavamo praticamente a letto..in continuazione..poi lei dovette partire, venne il marito a prenderla, si fece chiavare una ultima volta, in piedi, appoggiata al tavolo, intanto che figlio e marito caricavano la macchina ,in camera ex sua dove era tornata tirandomisi dietro con la scusa di controllare se avesse dimenticato niente..me ne partii anch’io la settimana dopo, fu una settimana di meritato riposo….A fine settembre andai in università a milano, i miei mi avevano trovata una camera in un collegio per studenti gestito da religiosi, la sera alle 22 bisognava rientrare, la mattina la colazione era alle 7’30…in università si andava di mattino per le lezioni e il pomeriggio per le esercitazioni…tutti i giorni, meno il sabato e la domenica..quei due giorni ero ospite a casa di amici della mia famiglia che abitavano veramente a due passi dal collegio…..la famiglia era formata da una vecchia madre, una figlia di 55 anni, zitella, con un comportamento da puttana che consolava, un figlio di 50 anni separato dalla moglie con un figlio di 17 anni che stava in collegio e da una altra sorella più giovane, zitella anche lei che lavorava da sempre nella mia città di origine e che era il legame forte fra le due famiglie..per me quella che sarà importante sarà la 55enne, orsola, che aveva abbandonatola città ove abitava perché fascista di salò, amante del capo della milizia e con vari fidanzati nel passato..era venuta a milano con la vecchia madre ed abitava in casa del fratello dove faceva in pratica da moglie senza averne i diritti..in breve mi pregò di accompagnarla il pomeriggio al cinema, e dato che anch’io ero solo, non mi dispiaceva..entrammo in confidenza..mi raccontò della sua vita..mi disse quanto le pesasse la solitudine, che aveva un solo amico, il cane da guardia della casa di campagna..poi si fece raccontare da me della mia vita..anch’io ero solo, con l’impegno di studio che avevo era impossibile che trovassi altre compagnie…eravamo al cinema ,ricordo, vedevamo uno stupido film con lanza che cantava..lei mi si strinse e parlandomi nell’ orecchio mi domandò come facessi a 20 anni, pieno di vita e in salute, a stare senza una ragazzina..pazienza lei che aveva oltre 50 anni e aveva avuto molto ..non che la notte invece di dormire, pensassi a qualcuna…la sua mano si era appoggiata sulla mia coscia e il suo seno spingeva contro il mio braccio..io , un po’ in imbarazzo le confessai che mi pesava molto, moltissimo..e che molte volte pensavo a lei, la mia unica amicizia femminile a milano..la sua mano prese a muoversi, accarezzandomi la coscia, su, molto vicino all’inguine, e la sua bocca si avvicinò ulteriormente alla mia orecchia…..mi vergogno un po’, ma la solitudine mi pesa tanto…tantissimo..anch’io ti penso ed esco con te perché mi piace..molto..ma capisco che alla mia età..sono una vecchietta ormai”..…la sua mano era ormai padrona del mio inguine..il mio cazzo era duro da farmi male..la sua bocca, le sue labbra sfioravano il lobo della mia orecchia..la mia mano scese a accarezzare la sua coscia che era ormai tutta contro di me..il suo seno mi faceva sognare..mi girai lentamente e le giurai che a me lei piaceva moltissimo, che la trovavo bella, che la sua età a me non importava ,anzi…girandomi verso di lei le mie labbra erano ormai a un niente dalle sue..la mia mano la accarezzava sopra il ginocchio e tentava di salire..il suo seno era ormai schiacciato contro il mio braccio..la sua mano accarezzava senza pudore, quasi fosse un bestia autonoma il mio cazzo durissimo da sopra i pantaloni…….lei bruciò la distanza, la sua bocca entrò in contatto con la mia..il suo braccio mi girò dietro le spalle e spinse la mia testa verso di lei..le due bocche si aprirono, si mischiarono, le lingue si avvolsero in un bacio incredibilmente intenso..la mia mano si trovò la strada spalancata. salì fra le sue gambe aperte, scostò lo slip e prese a titillare con tre dita una figa calda, bagnata, aperta.,vogliosa..l’altra mia mano lavorava con una certa esperienza le sue tette che bruciavano dal desiderio di essere scoperte…la sua mano mi spingeva la testa con frenesia, sicchè il nostro bacio continuava con desiderio crescente..l’altra mano aveva sbottonato la patta, scostato i lembi del boxer e impugnava felice il mio cazzo che era vicino ad eruttare,…..lei di colpo si staccò, mi disse che al cinema si poteva solo pomiciare, che era meglio tornare a casa, intanto che la vecchia madre era in chiesa e il fratello dal figlio…uscimmo velocemente di corsa tenendoci abbracciati…prendemmo la sua macchinetta ed in un amen fummo a casa…lei credeva che fossi inesperto..invece la scuola ricevuta mi servì tanto, dopo tre quarti d’ora la avevo costretta a fare tutte le porcate più grosse, la avevo persino convinta a pulirmi il cazzo sporco di merda dopo che la avevo inculata a fondo con la bocca e lingua..non vi dico che leccandole la figa la avevo fatta godere come una cagna..divenne la mia amante fissa della domenica a casa sua di pomeriggio, e di sera in macchina ogni volta che poteva assentarsi..diceva alle sue due amiche che era ringiovanita, che la facevo impazzire, che ero un grande amatore, che nonostante tutta la sua esperienza doveva piegarsi alla mia gioventù e che finiva i nostri incontri d’amore letteralmente sfinita..parlò troppo, la teresa, moglie del socio del fratello di orsola, una ferrarese porca come una vacca, mi telefono in collegio e mi chiese per favore di procurarle un giornale, che lei era febbricitante, la donna ed il marito erano fuori..io senza malizia mi precipitai..all’arrivo mi aprì in vestaglia, e per ringraziarmi mi volle portare sul divano del salotto a prendere un bicchierino..sedendosi a fianco a me mi fece vedere tutto..poi mi disse che era più giovane di orsola e che un po’ di carne fresca mi avrebbe fatto bene….scopammo, la inculai, la leccai le mangiai le tette..finimmo con un bocchino che non avevo mai provato così ben fatto..anche se non spesso ma fui ben felice di assaggiare carne fresca almeno ogni tanto..d’altra parte lei era molto impegnata, scopava con l’autista del marito e aveva un amante fisso…. per lei ero solo un diversivo…venne l’estate, e per preparare gli esami andai in campagna con la vecchia ed orsola..lì scoprii perché mi aveva detto che bobi, il cane era suo amico..….e accettava che io la guardassi di nascosto perché si era accorto che quella vista per me fungeva da afrodisiaco...e lei era sempre pronta a trarne tutti i vantaggi..stetti in università tre anni, ma i risultati non furono troppo buoni, per forza, non facevo altro che scopare come un mandrillo..poi dormivo, non frequentavo, lo studio non mi appassionava..ero sempre distratto…cambiai università, lasciai ingegneria e passai a economia e commercio alla cattolica, nei collegi interni, lo studio era più leggero, per la intrinseca difficoltà delle materie e perché le matematiche , terrore di tutti gli studenti, per me erano poco più che giochetti..la vita molto più regolata e la voglia di non tradire le attese ulteriormente mi fecero andare molto bene….in quegli anni di studio il sesso si limitava alla mia cara vecchia orsola che tutte le domeniche mi donava tutta se stessa ed ad una strana avventura con una giovane professoressa di disegno..era mia collega in una scuola di cinisello balsamo dove io sfruttando i miei anni di ingegneria avevo trovato una supplenza…ci incontravamo in corriera e passavamo tutto il nostro tempo libero assieme..era sorella di un giornalista già famoso allora e non era certamente bella aveva il viso da cagnolino pechinese ed era scarsa di seno, aveva però un bacino importante ed un culo da esposizione..ci baciammo la prima volta al buio in un cinema e presto facemmo tutto meno che chiavare, perché i suoi, famiglia siciliana trapiantata a milano aveva il tabù della verginità…riusci a portarmi a casa sua..lei già sognava. Una sera che la andai a trovare ammalata a casa sua, fummo lasciati soli in camera sua e lei pretese che infilata una mano sotto le coperte la facessi venire sditalinandola…penso volesse a modo suo compromettermi..da allora allentai e cogliendo l’occasione della mia partenza troncai tutti i rapporti.. ripeto, i miei studi andavano bene tanto che quando partii per fare il militare auc a lecce a febbraio, mi mancavano solo tre esami e la laurea..essendo in corso …a lecce. comincio la mia avventura più incredibile….premetto che mio padre era stato ufficiale a lecce ed era rimasto là per oltre tre anni..ma niente altro io sapevo, a casa non si parlava mai di quel periodo..dopo i primi 20 giorni avemmo la nostra prima libera uscita..mentre stavo per uscire mi sentii chiamare in parlatorio…andai sorpreso, io non conoscevo nessuno..mi aspettavano due ragazze, Annamaria e Andreina, poco più giovani di me, io avevo già 27anni, che si presentarono, erano cugine e lei , Annamaria era la figlia della signora presso cui mio padre aveva avuto la stanza come ufficiale per quasi tre anni, era stato lui stesso a scriverle che io ero a lecce…..Annamaria mi assomigliava come una goccia d’acqua e con molta discrezione mi fece capire che mi era venuta cercare perché sapeva dalla madre di essere la mia sorellastra…ci rimasi come basito, poi capii che non era certo lei a dover essere giudicata..e conclusi che a nessuno spetta il diritto di giudicare..diventammo amici e per il periodo della mia vita leccese ci vedevamo tutti i sabati e le domeniche..la madre con me era dolcissima, mi diceva in continuazione che le ricordavo mio padre, che aveva occupato tanto spazio della sua vita..ma oltre non andammo…..a lecce per scopare,dato che con l’attività fisica che si faceva ero sempre in tiro trovai una puttana, originaria di Viareggio, giovane carina, con un culo da favola e una figa fantastica, ma praticamente senza seno, allora la chirurgia plastica era ignota..lei mi dedicava un ora del suo tempo al costo di una semplice marchetta,ci amavamo, eravamo attaccati come cozze, ogni volta sempre lo stesso, bacio a sfinirci, leccata di figa fino al suo orgasmo..poi chiavata con sborrata dentro..e siccome a me il cazzo rimaneva duro anche dopo il primo orgasmo…inculata di favola..con lei che mi giurava che le sembrava di tornare nella sua Viareggio in pineta…che avrebbe voluto avermi conosciuto prima di darsi alla vita..finiva sempre con un buon pompino di pulizia….da lei,era l’ultima sera prima del campo estivo, quindi una delle ultime volte che ci saremmo visti,..nella reciproca foga di una inculata , mi si ruppe finalmente il frenulo che mi impediva di scappellare completamente..continuammo fino all’orgasmo comune, poi dovette medicarmi alla bene meglio e lavarsi il sangue che le usciva dal buco spanato….poi mi consiglio di andare al pronto soccorso…dovetti stare a secco di chiavate per tutto il campo…poi partii e andai a foligno…secondo semestre…prima della nomina ad ufficiale…a foligno tolta qualche vecchia bagascia non si trovava niente, le ragazze della cittadina sfuggivano gli allievi come se fossero portatori di peste,..a me non restava che sfruttare i frequenti permessi, ero fra i primi della scuola, per andare a trovare i miei zii a roma..lì le puttane non mancavano mai..ed io vi consumavo tutti i miei soldi…arrivata la nomina tornai a milano..adesso guadagnavo, mi ero comprata una macchinetta , una topolino500b, ma mi era diventato quasi impossibile mantere i contatti continui con orsola, lei stava vicino a corso romagna e la mia caserma era a baggio..presi una camera presso una signorina, che doveva essere stata bella, ora era molto grassottella, faceva la parrucchiera in casa e sembrava single…io la sera rientravo stanco, lei mi aspettava, mangiavamo un boccone insieme, poi ci sedevamo sul divano a guardare la televisione..facemmo amicizia e mi raccontò che lei aveva fatto per anni la ballerina di avanspettacolo, che le piaceva godersi la vita, che aveva conosciuto un rappresentate di pellame molto più anziano di lei, che l’aveva tirata fuori dalla vita dell ‘avanspettacolo e le aveva fatto imparare a fare la parrucchiera, che le aveva impiantato il negozio.che. .poi i rapporti si erano ridotti, lei si era trasferita a milano e faceva la parrucchiera in casa, che arrotondava gli incassi affittando un camera a giovani ufficiali..che ormai si vedevano solo la domenica pomeriggio quando lui la veniva a trovarla a casa e quando facevano un po’ di sesso, così per abitudine..io da parte mia le confessai che ero solo, che non avevo tempo per muovermi, la vita in caserma, lo studio, a novembre avrei dovuto laurearmi..l’unica amica che avevo potevo vederla solo di domenica, ecco perché non ci eravamo mai incontrati con il suo uomo..ma che era decisamente molto più vecchia di lei e che i nostri rapporti erano solo il ricordo di quelli di 7 anni prima, quando avevamo cominciato..ci mettemmo a ridere..le nostre vite sembravano parallele..le dissi che per l’indomani si facesse trovare pronta, saremmo andati a cenare in un grande ristorante, poi saremmo andati al cinema..mi auguravo che accettasse perché il giorno dopo avrei compiuto i 28 anni..mi buttò le braccia al collo, si era commossa, mi assicurò che sarebbe stata pronta ad aspettarmi…che mi avrebbe fatto fare buona figura..giunto il momento io mi cambiai, mi misi elegante in borghese,lei era molto elegante, truccata con sobrietà, la vecchia bellezza sembrava rifiorita..andammo a cena in un ristorante della galleria, allora il più chic, mi costò quasi mezzo stipendio..poi al cinema manzoni..poi ci fermammo a brindare al bar di via montenanapoleone..a casa in taxi…quando rientrammo in casa lei era rossa, eccitata, allegra, felice..mi guardò..e mi baciò con tutta la lingua, strusciandosi contro di me..io risposi con foga e grande voglia..ci avevo sperato di riuscire a sedurla….per quasi 7 mesi vivemmo da marito e moglie..poi io il 5 novembre mi laureai, tornai a casa mia e cominciai a cercare lavoro..i tempi erano diversi, a dicembre risposi ad una offerta di lavoro della borrohugs italiana e il 2 gennaio presi servizio a bologna..non feci neanche in tempo a sistemarmi e a guardarmi intorno che vinsi il concorso di una grande casa automobilistica e il 4 aprile cominciai il mio itinerario nell’azienda che mi avrebbe visto arrivare a direttore..i 4 mesi di corso a torino filarono piatti, la mia affittacamere era una vecchietta, mangiavo ad un bar con una sola ora di intervallo..la sera dovevo studiare..solo qualche uscita per incontrare qualche bella puttanella del paesetti vicini che venivano a torino a fare qualche marchetta….era sempre sesso mercenario, ma qualche illusione te la dava..poi fui trasferito come prima sede a cagliari…era il 1964…la sardegna era ancora nelle nebbie del passato, le donne erano inavvicinabili, per un niente venivano criticate..anche se sotto sotto si intravedeva lo spirito rivoluzionario delle donne sarde che le avrebbe in poco più di 30 anni fatte diventare fra le più libere e le più spregiudicate fra le italiane……..i primi mesi furono un pianto, avevo trovato una camera presso una famiglia che aveva un figlio sacerdote…dovevo stare attento anche ai giornali che compravo..puttane in giro non era facile trovarne, andavo al mare in uno stabilimento al poetto e dovetti comprare costumi da bagno nuovi perché quelli che usavo sull’adriatico erano stati giudicati troppo oseè, li mi presentarono una famiglia, due sorelle, tutte due più grandi di me, che avevano una cabina dove mi invitarono ad andare insieme al fidanzato della grande..un professore di matematica fisicamente un vero sgorbio..seppi che avevano un passato burrascoso e che cercavano matrimoni..io presi da parte la grande e le dissi che io per agevolarla avrei finto di essere il fidanzato della più piccola, angela, e se lei avesse creduto opportuno usarmi l’avrei agevolata in modo da svegliare la gelosia nello sgorbietto..ma che non facessero dei pensieri, avevo neanche 30 anni e non mi volevo sposare, la pregai di far capire ad angela questa realtà..se non fosse loro andato bene il discorso io potevo anche andarmene, se no avrei potuto essere un buon amico e se loro avessero voluto anche di più..anna accettò..mi disse che angela aveva capito che non mi sarei mai sposato..ma siccome ero di rapido passaggio avrebbero accettato di buon grado la mia compagnia…il di più a seconda dei casi..e delle voglie…la prima che mi concesse il suo corpo fu angela..mi dette la bocca, si fece leccare e succhiare i seni, mangiare la fighetta…mi concedeva..o meglio mi offriva un culetto tondo sodo, caldo e esperto dentro il quale il mio cazzo si trovava come in un guanto..la potevo sbattere come e dove volevo..unico rifiuto ..non voleva essere scopata..asseriva di essere vergine..diversa la sorella che finse di accettare una mia discreta corte, il professore si preoccupò e volle sposare subito..io partecipai alle nozze come amico..al ritorno dal viaggio di nozze anna mi confessò che era veramente uno sgorbio…mi offrì di darmi tutto per ringraziarmi del mio aiuto a farla sposare..…in un pomeriggio di fuoco allo sgorbietto nacquero delle stupende corna..che avemmo cura di fargliele sempre più sviluppare..però a cagliari poco prima di partire conobbi una bellissima ragazza, lavorava all’upim, partecipava alle feste del circolo ufficiali, mi piacque e la corteggiai..lei non vedeva l’ora di lasciare la sardegna..inoltre le piacevo , trovammo subito una discreta intesa sessuale ed affettiva…le offrii di fidanzarci ed accettò….questo successe a marzo, il 5 di maggio ero già stato trasferito a livorno, con l’incarico di ispettore..tolte gli incontri una volta al mese a cagliari e due visite da parte sua ai miei, accompagnata dal fratello, dovemmo attendere quasi due anni per poterci sposare..certo aiutammo le poste perché ci scrivevamo tutti i giorni..a livorno come al solito mi sistemai da una affittacamere, ma la mia vita era particolare…il lunedì , dopo la riunione in direzione raggiungevo la mia zona di competenza, pisa,Viareggio, forte, massa e dormivo fino al venerdì in albergo, poi la sabato rientro in filiale e via a mezzogiorno di corsa o dai miei o dalla mia fidanzata..cero non conosco bene livorno..ma Viareggio e la sua pineta si, e il giardino duns scoto di pisa, e il lungo mare a ronchi..la notte la vita era frenetica e lì ho imparato a frequentare gay e travesta, oltre a puttane e ragazzine troiette..ma ciò che mi ha sconvolto è stata la pineta di Viareggio, fra torre del lago e la città balneare..lì era il regno della prostituzione minorile..tanti anni dopo sarebbe scoppiato il caso lavorini..chi non lo ricorda……a proposito amici mi hanno sempre detto che il povero ragazzino era caduto in una trappola di pedofili della base di campderby, lì era stato usato ed abusato, fino a morire soffocato. per aver dovuto prendere due grossi cazzi insieme in bocca...lì sarebbe stato sepolto rendendo introvabile il corpo..ma torniamo ai tempi miei…io appena libero a mezzogiorno, il mare , una cabina in comune, costava più del rimborso spese di una giornata, per cui dovevo starne alla larga, correvo in macchina in una radura, allora accessibili, tiravo fuori la sdraio, mi mettevo in libertà , prendevo un po’ d’aria e mangiavo un panino….non dovevo fare molto, dopo un po’ gay adulti e poi giovani marchette prendevano a girarmi attorno..io mi limitavo a mettermi comodo mettendo bene in vista il mio cazzo già duro..se le marchette non mi piacevano o non erano abbordabili come prezzo li allontanavo…ricordo sempre con piacere che la sensazione che ti da il culetto o una boccuccia di un ragazzino che dichiarava sempre almeno 18 anni compiuti.anche se in verità forse . non arrivava neanche a 16..…è veramente irripetibile...allora aspettavo..gli uomini si avvicinavano e si offrivano per farmi un bocchino..o se io avessi voluto a farsi inculare in riva fra le dune…ricordo un anziano che in estate avevo sempre respinto, che quando venne il tempo brutto e la fauna si riduceva drasticamente, era sempre pronto, in bicletta o sotto l’ombrello…mi faceva dei pompini che ho incontrato raramente nella mia vita..meglio, molto meglio di tante presuntuose donnette..la sera poi una troia in villeggiatura, magari con figli, si trovava sempre, una volta ho inculato una signora in cinta dentro la macchina mentre la figlia di 4 anni guardava senza capire..in inverno le cameriere degli alberghi opportunamente scelti facevano molto volentieri gli straordinari..una a massa mare, d’inverno un vero deserto, dopo aver fatto il suo lavoro e se non aveva clienti, saliva in camera da me e facevamol’amore tutta la notte,,in toscana mi sono reso conto che ragazze vergini ne potevi trovare, ma solo di figa..il culo lo danno tutte cominciando magari in casa da giovanissime..ricordo un locale sul lungo lago di torre del lago che dopo le 22 era meta solo di lesbiche e gay, attivi e passivi..e lì ho saputo che qualche volta lesbiche tutte maschio sposano ragazzi totalmente passivi per darsi una facciata..e il bello che sono coppie che continuano felici..io ero conosciuto, sapevano che cercavo travesta , possibilmente di colore..con i quali vivevo il doppio ruolo di maschio e femmina….ma fare la femmina non mi ha mai veramente attratto..a volte l’eccitazione e il desiderio incontrollato di piacere sessuale mi facevano anche virare..ma rimasero fatti isolati che non incisero sui miei comportamenti..ancora adesso il mio culo è vergine..non certo la mia bocca……ma arrivò il grande momento, io ero rientrato a livorno e lavoravo in filiale, trovai casa e il 10 febbraio mi sposai…9 mesi dopo una travagliatissima gravidanza mia moglie dette alla luce una bambina..la nostra unica figlia. Qui finisce il mio racconto, tutta la mia vita cambiò, avevo appena compiuto 34 anni.
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