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Lui & Lei

la matura e la fiera


di xxxloredana
14.05.2021    |    1.279    |    1 6.0
"Scendiamo facciamo colazione, prendiamo il treno seduti uno davanti all’altro in uno scompartimento dove eravamo solo noi 2 alche gli dico alza la gonna e..."
Racconto veritiero,
tanti anni fa esattamente 42, mi successe questa piacevole esperienza l’azienda per cui lavoravo partecipava ogni anno al SAIE a Bologna e per motivi logistici si andava in albergo a Rimini così per i giorno di allestimento e fiera si viaggiava in treno, comodità assoluta, 2 giorni prima della fiera mi dicono che avrei dovuto portarmi appresso la signorina Ilea…, una signorina di 62 anni acerba e un tantino tirata sulle sue, io ai tempi avevo 21 anni, la signorina Ilea… era un impiegata capoccia dell’ufficio amministrazione e finanza, per cui vi spiego il tipo, e và bene sorbiamoci sta lagna, a Rimini per me esisteva il parco giochi, passate esperienze, andavo al Gir dietro all’aeroporto dove c’erano i travestiti e mi divertivo, per cui mi portavo sempre il borsone con tutta la mia lingerie e mercanzia per il trucco e parrucco scarpe e stivali da troia compresi, la signorina Ilea… era una bella donna molto ben curata quel poco di trucco e la coda si cavallo alta, sempre con la gonna, mai vista una volta con i pantaloni e dalle calze immaginavo portasse il reggicalze si perché le calze da reggicalze ogni tanto si contorcono sulla caviglia i collant no aveva sempre delle magliette e il golfino e sicuramente un bel seno anche un tantino abbondante, ma era alta diciamo sui 176/7, si vedeva che usava quei reggiseni degli anni 60 che facevano le poppe a punta, sempre scarpe con tacco sui 7/8 cm, diciamo la classica signorina d’ufficio mogerata ma ben tenuta, ora veniamo al viaggio, partiamo in mattinata con la mia auto di servizio la famosa Fiat 131 familiare diesel, sinceramente pensavo in un viaggio barboso e alquanto istituzionale, carico la valigia della signorina e il buiti, via partenza durante il viaggio lei era decisamente chiacchierona e palammo del più e del meno, compresi alcuni aspetti della sua vita sul fatto che gli uomini sono tutti carogne e che dalle donne vogliono solo quella, e qui scoprirò poi che era in astinenza per scelta da delusione da 41 anni, si 41 anni senza un cazzo. Arriviamo a Bologna nel pomeriggio una nebbia un freddo e li tutto aperto e si stava allestendo lavoriamo per quel che dovevamo fare la signorina Ilea… infreddolita come non mai, bene partiamo per Rimini andiamo in albergo dove la signorina era conosciuta erano anni che andava li per la fiera, ci sistemiamo nella nostre camere io da gentiluomo gli porto la valigia, ci riposiamo, scendo per cenare e al tavolino con la signorina uno di fronte all’altro, diciamo che la matura si presentava davvero bene, quei seni a punta con quel reggiseno facevano un certo effetto, arriva una signora e saluta la signorina Ilea… era la proprietaria dell’albergo, ci dice di servirci degli antipasti a buffet, poi segue l’ordinazione beviamo del buon vino, cavolo la signorina come trinca, ma continua a lamentarsi che ha freddo, arriva la signora con i dolci e la signorina Ilea… si lamenta del freddo al che la signora, anche lei ben messa e con un paio di tette da paura e una scollatura che faceva vedere un bel panorama, gogliardicamente gli dice ma si faccia scaldare da questo bel giovanotto di sicuro ne sarà capace e poi benedetta gioventù, e la cosa li per li finisce lì, ma dopo poco io avevo le mani sul tavolo e la signorina Ilea… mi fa senti come sono congelata invece tu sei caldo, io gli dico dovresti sentire quanta roba calda ho, basta credevo di avere detto una cazzata, cerco di sviare il discorso per uscire dal pasticcio che ho combinato invece no la signorina forse ingenuamente mi dice e l’avessi un uomo che mi scalda, forse non ho fatto tutto sto danno, finiamo ci alziamo e saliamo in camera facciamo le scale 3 piani era stata una mia idea per fare del movimento la signorina Ilea… davanti e io dietro e devo dire che aveva un culo e delle gambe niente male, arriviamo davanti alla sua camera lei infila la chiave e io in un momento di follia la spingo dentro lei si gira gli alzo la gonna, e si portava il reggicalze, la sbatto sul letto lei non proferisce parola gli stampo un bacio sulle labbra e la lingua in bocca mentre con una mano frugo sotto la gonna e mi infilo sotto le mutandine e sento un pelo riccio e lungo lei era come impietrita ma la sua figa no si è bagnata incredibilmente, mi alzo e gli ordino spogliati sei la mia picia, tanto puoi urlare quanto vuoi ma io te lo devo mettere dentro, si alza si toglie il golfino la maglietta e rimane in reggiseno e gonna gli slaccio il reggiseno mentre lei si sfila la gonna gli tolgo le mutandine, che portava sopra al reggicalze, un reggicalze magnifico alto in vita quelli dei tempi suoi, la ributto sul letto e mi fiondo in mezzo alle sue gambe la lecco intrufulo la lingua in mezzo ai peli, ricci e lunghissimi, di un colore tra il grigio e il nero fantastico bosco da esplorare, si bagna in un modo incredibile, io ero ormai nudo, il cazzo durissimo via infilo il cazzo in quella splendida foresta la pompo alla missionaria lei dice devo essere impazzita mi faccio ciulare da uno che potrebbe essere mio figlio e io gli dico si ma non lo sono per cui picia girati che ti monto alla pecorina così te lo faccio arrivare in gola sto uccello, pompo pompo e lei gode eccome gode andiamo avanti per un bel po' alla pecorina alla missionaria e di fianco e poi in piedi appoggiata al comò, e finalmente gli sborro dentro, una quantità incredibile, era una settimana che non sborravo, tiro fuori l’uccello e lo pulisco sul suo pelo lei è sfinita, la bacio gli lecco le poppe, belle grandi e soprattutto ancora sode, gli mordicchio i capezzoli e poi bagno un dito nella ciorgna e la masturbo lei si contorse e mi dice ho fatto una pazzia ho fatto quello che non avrei mai dovuto fare, il mio uccello sta di nuovo svettando ed allora la gli salto sopra e gli infilo l’uccello nella figa era tutto un cif ciaf uno scivolare dentro e fuori pompo pompo lei gode gode e gode e finalmente vengo ma questa volta fuori uno spruzzo che gli ha bagnato le poppe e un pochino il viso, dormiamo inseme la tocco da dietro al mattino mi dice che notte fantastica, e mente siamo li in camera lei mi dice che erano 41 anni che non prendeva un uccello ne nella ciorgna ne in mano e che manco ne aveva più visti, io stupidamente gli chiedo il perché e lei mi racconta che a 18 anni si era innamorata di un uomo che le aveva promesso di sposarla e che a poco più di 20 anni era rimasta incinta e lui l’aveva fatta abortire con un botta nel basso ventre mi disse ho sanguinato per un mese, e poi scoprì che era sposato con 2 figli e da quel giorno aveva chiuso con gli uomini ma chiuso chiuso. Scendiamo facciamo colazione, prendiamo il treno seduti uno davanti all’altro in uno scompartimento dove eravamo solo noi 2 alche gli dico alza la gonna e fammi vedere la mutande dai che si vede il pelo uscire, lei mi fa ma sei pazzo io non pazzo no sono porco, e allarga le gambe e vedo quel paradiso, io giovane di 21 anni e lei una matura di 62 prossima alla pensione oppure lo era già ma non fregava un niente, lavoriamo tutto il giorno ognuno per i fatti propri ci vediamo solo all’ora di pranzo e poi la sera ci ritroviamo sul treno arriviamo in albergo e gli dico questa sera non hai più freddo e lei no no ho freddissimo, al che andiamo in camera sua e gli dico senti è stato bello ho goduto ma sinceramente io vorrei andare a prenderlo nel culo, si testuali parole, e li impietrita, al che gli dico se ti va mangiamo qualcosa poi vieni in camera mia e ti mostro la trasformazione ma vieni senza mutandine, mangiamo e poi saliamo in camera questa volta con l’ascensore eravamo soli e gli tocco la ciorgna, arrivo in camera e gli dico aspetta qui, vado in bagno un bel po' lei ogni tanto mi chiedeva se avevo finito, mi ero messo le calze con reggicalze il reggiseno imbottito la parrucca e gli stivali alti alla coscia, ero proprio un picia di alto livello, quando i vede mi dice ma sei un finocchio, io non non sono un finocchio ma ogni tanto mi piace prendere un bell’uccello spompinarlo e poi nel culo, bene ora vado a mettere la parrucca e truccarmi e mettere il rossetto e profumo, dai se vuoi ti porto in un posto e vedi come mi diverto, era titubante e poi mi dice che sarà mai al massimo mi ciuli vestito da donna, prendo la macchina erano oramai le 11 passate e vado dietro all’aeroporto e faccio un giro c’erano dei trav brasiliani con dei cazzi davvero notevoli e lei mi fa ma ti fai mettere un coso così nel culo? Si ed è bellissimo, gironzoliamo un po' alcuni li conoscevo poi vedo in lontananza uno che scende da una macchina dopo la marchetta era proprio lei Wichi, vado scendo la bacio e ci tocchiamo l’uccello wichi mi fa ma chi è quella puttana, non è la mia picia dai sali, in macchina dico ad Ilea… vedrai come si gioca e come lo prendo nel culo, lei era sempre più incredula, arriviamo a casa di Wichi e cominciano i giochi prima ci spompiniamo e poi mi metto alla pecorina allargo per bene il culo e Wichi mi spalma un po' di cremina e mi infila il cazzo nel culo pompa alla grande al che gli dico Ilea… dai vieni qui e gli alzo la gonna e comincio a leccarla e lei in ginocchio sul letto davanti a me io gli infilo le dita tra le chiappe e poi comincio ad esplorare il culo, la lingua infilata tra la peluria e Wichi mi viene dentro, il mio cazzo è duro come non mai e Wichi si mette alla missionaria con un cuscino sotto il culo allarga per bene le gambe si unge il buco del culo e io lo infilo pompo pompo mentre bacio e slinguazzo la signorina Ilea…, esplodo il mio uccello diventa molle nel culo di Wichi e ci diciamo arrivederci, torniamo in albergo e Ilea… mi dice io ho voglia al che gli dico fatti un ditalino, menati sta ciorgna infilati due dita, lei mi dice no voglio l’uccello dentro, e meno male che a 21 anni si è sempre pronti, fermo la macchina verso la pineta in mezzo a zona puttane abbasso il sedile gli tiro su la gonna tanto era senza mutandine e la infilo la pompo gli sborro dentro e poi andiamo, durante il tragitto mi dice ma viene a dormire con me e va bè facciamo sto sforzo, questa è stata la più bella fiera e godereccia fiera della mia vita, devo dire che tutte le sere ho scopato o mi sono fatto inculare, tornati in ditta senza proferire parola alcuna, invece scoprirò poi avanti che si era confidata con Lilliana un altra buona per la felicità dell’uccello e più avanti vi racconterò
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