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Giochi propedeutici all'educazione di un bravo doggy. Tutorials per donne esigenti pt. 3


di Mistressedoggy
24.01.2019    |    5.939    |    38 9.9
"Dentro ci stava un giochino nero di forma conica, ancora chiuso nella scatola che ne riportava il nome 'butt plug' e il diametro '3, 5 cm', del lubrificante,..."

Qualche giorno dopo il secondo incontro, una mattina, Lei mi chiamò nel suo ufficio e mi diede un pacchetto. 'Questi sono dei regali per te, dato che sei stato un bravo doggy. Vai in bagno e leggi il foglietto che ho messo dentro, così da capire cosa devi fare per me'. Io ringraziai e, molto eccitato, mi chiusi nella toilette per scartare il mio regalo.
Dentro ci stava un giochino nero di forma conica, ancora chiuso nella scatola che ne riportava il nome 'butt plug' e il diametro '3,5 cm', del lubrificante, un paio di tanga sexy da uomo e una scatola di Viagra. Piegato c'era un foglietto, sul quale c'era scritto 'Caro doggy, visto quanto è stretto il tuo buchetto, questo giochino ti servirà per allenarlo. Dovrai indossarlo ogni volta che verrai a lavoro, così da sfondare il tuo culetto. L'altro regalo voglio che cominci a sperimentarlo da oggi, prendendo una pastiglietta. Poi ci sono anche un paio di slip, per esaltare le tue forme ed essere più sexy per me'.
Il mio cazzo era già duro, perché difficilmente si può essere impotenti, sapendo che una Donna così ti desidera, ma se tale era il suo volere, non potevo che obbedirle. Così presi la pastiglia, cosparsi il butt plug di lubrificante e con un poco d'impegno riuscì a spingerlo dentro me, dove rimase fisso, facendomi sentire il buchetto spalancato e, infine, misi i nuovi slip.
Rimisi i pantaloni e camminai in tondo, nei pochi metri quadri del bagno, per sentire la sensazione donata dal plug. A ogni passo sentivo una spinta, come se mi stessero inculando. Tornai alla mia scrivania e quando poggiai il culetto sulla sedia, il plug si fece sentire in tutto il suo diametro e lunghezza. Sospirai di piacere e di eccitazione. Gustandomi nel frattempo anche quegli slip, che s'infilavano tra i miei glutei, facendomi sentire ancora più porco e oggetto sessuale della mia Padrona.
Seppure molto distratto dalle nuove sensazioni e dall'eccitazione, continuai il mio lavoro. Dopo un'ora, cominciai a sentire il mio cazzo, già indurito per via di ciò che avevo dentro il culo, diventare sempre più duro, sinché non divenne di marmo.
Ero sovvraeccitato e un po' mi girava la testa, mi muovevo, senza dare troppo nell'occhio, sulla mia sedia, per sentire il plug, e contemporaneamente i pantaloni mi si strofinavano sul cazzo, che sembrava non volersi più rimpicciolire.
Persi completamente la concentrazione, non riuscendo più a stare dietro alle mie pratiche. Un po' sudavo e sentivo il cuore battere forte, preda di un'eccitazione avvolgente e totalizzante. Nella mia testa scorrevano fantasie inconfessabili e non riuscivo più a pensare ad altro. Dopo qualche ora, con il cazzo così indurito, cominciò a farmi male.
Con la scusa di rimettere dei documenti in un faldone, entrai nell'ufficio di Lei, che mi guardò sorridente. 'Che hai? Sei tutto rosso in viso'. A me girava la testa e mi sentivo come un cane in calore. 'I suoi regali...' dissi io. 'Fatti vedere' disse lei, osservando il mio pacco che non passava inosservato, nonostante i pantaloni.
Mentre il plug risultava del tutto invisibile, perché rimaneva tutto dentro il buchetto.
'Ti sono piaciuti?' disse Lei ancora più divertita. 'Non so se riuscirò a trattenermi dall'andare in bagno e...'. Lei cambiò espressione, 'non puoi sfogare così la tua eccitazione, devi imparare a trattenere e controllare. E' per questo che ti ho fatto prendere la caramellina'. 'E' una tortura...' ribattei io. 'Esatto, e devi sopportare, senza lamentarti'. 'Cosa vuole che faccia?' mi rassegnai a obbedirle. 'Devi rimanere eccitato sinché dura l'effetto' affermò lei. 'E quanto...' chiesi io. 'Da quello che ho letto, dalle 4 alle 10 ore' rise lei. Io guardai l'orologio, erano le 10, era passata un'ora e ne mancavano 9. La guardai stravolto 'sino alle 19?'. 'Eh si, doggy.' lei rise di gusto 'ma pian piano l'effetto si riduce, non ti preoccupare'.
Tornai al mio posto e di nuovo, sedendomi, fu come autoimpalarmi su un cazzo. Passò una collega per portare una pratica alla mia Padrona e, sebbene non mi fossi mai interessato a lei, perché non attraente, la spogliai con lo sguardo e immaginai di scoparla sulla mia scrivania. Il mio cazzo passò dalla fase marmo a quella acciaio inox. Respirai cercando di riportare la mia mente a dei pensieri normali, ma quando la collega mi ripassò davanti, ripersi la testa come un cane che fiuta nell'aria l'odore di una cagnetta in calore. Lei vide che la guardavo e mi sorrise, io sorrisi a mia volta, pur imbarazzato dai miei stessi pensieri, quasi come se lei potesse vederli al di sopra della mia testa, come al cinema.
Cercai di respirare profondamente per calmarmi, ma era difficile dimenticare quel che avevo dentro e il cazzo che mi stava esplodendo dentro gli slip.
Dopo tre ore di piacevole agonia, finalmente arrivò la pausa pranzo. La mia Padrona uscì dal suo ufficio e mi disse 'raggiungimi su tra 10 minuti e, quando entri, ricorda di chiudere a chiave'.

Quei dieci minuti parvero un'eternità, ma infine al nono mi alzai, indossando il giubbotto, per nascondere il mio pacco dagli sguardi indiscreti, e volai sino al piano di sopra, nella stanza che usavamo come magazzino e dove c'era anche la stanza degli ospiti, nella quale avevo giocato con Lei la seconda volta. Chiusi la porta dietro di me e girai più volte la chiave dentro.
Entrai nella stanza, dove Lei mi aspettava tutta sorridente. 'Sto impazzendo Padrona' dissi io. 'Lo so, è proprio ciò che desideravo. Come sta il tuo culetto doggy?' s'informò Lei. 'E' aperto, salendo le scale mi è sembrato di farmi inculare da Lei, come la volta scorsa'.
Lei si avvicinò e tastò il mio pacco, 'bene bene', poi mi toccò il culetto compiaciuta. 'Come ti senti?' fece Lei sempre più sorridente. 'Mi gira la testa, non capisco più nulla' risposi. 'Il mio povero doggy in calore', mi disse legandomi il collarino al collo e spogliandomi. Io la lasciai fare passivo. Rimasi con i miei nuovi slip, Lei si leccò le labbra osservandomi avidamente, 'ti stanno molto bene, lo sai?', e attaccò il guinzaglio al collare, 'adesso giù, a cuccia' ordinò.
E io mi misi a 4 zampe, lei mi portò sino al bagno, dove mi bendò. Poi tramite il guinzaglio, mi tirò dentro la doccia.
'Ho carta bianca?' chiese lei. 'Può scrivere quel che vuole, su quanti fogli desidera' risposi io. 'L'educazione di un doggy è molto importante. Io sono per la gradualità, mi piacerebbe portarti ogni volta a un livello superiore, addomesticandoti alle mie voglie, senza traumi' disse lei. 'Grazie Padrona' risposi.
Anche lei entrò nella doccia e tirò il mio guinzaglio per portarmi poco più su, pur rimanendo inginocchiato. 'Adesso apri la bocca, doggy, e tira fuori la lingua'. Io obbedì placido, con il cazzo che sbucava da sotto gli slip aderenti. Senza possibilità di vedere nulla, data la benda.
Dopo poco mi chiese 'sei pronto?'. 'Lo sono' dissi, riaprendo la bocca e tirando fuori la mia lingua. 'Adesso facciamo un gioco propedeutico'. Un flusso caldo esplose dentro la mia bocca, io mi irrigidì pur tenendola aperta. 'Non avere paura, è solo acqua. Ho riempito la fighetta con il clistere, per abituarti all'idea che presto finirò col pisciarti in bocca, caro doggy', disse ridendo. Io mi rilassai, se si può dire così di un cane con il cazzo rigido, e lasciai che la mia bocca si riempisse, per poi traboccare, fluendo su tutto il mio corpo. Lei sospirò come di sollievo, mentre le ultime gocce finivano di scendere.
'Mmmmm ma come sei bravo. Sei davvero un bravo doggy. Però abbiamo bagnato tutte le tue mutandine, sarà meglio che le togli, così le mettiamo sul termosifone ad asciugare'. Io obbedì e lei le prese, uscendo dalla doccia.
Poco dopo ritornò, tirò il guinzaglio e mi fece mettere su due zampe, poi mi spinse sulla schiena, inclinandomi a 90°. Prese il plug e lo fece vibrare dentro me con la sua mano. Poi lentamente lo sfilò. 'Mmmm dovresti vedere come rimane aperto ora', disse, prima ungendolo e poi poggiando qualcosa contro, 'ma adesso lo ritappiamo subito, con questo', mi prese per i fianchi e si spinse dentro di me, immagino, con il suo strap-on. 'Ma che brava troietta che sei' disse lei entusiasta. 'Lui è ancora duro?' mi chiese retoricamente, toccando il mio cazzo che scoppiava dall'eccitazione. Io mugolai come un animale che viene montato, e Lei eccitata da ciò cominciò a stantuffare dentro il suo fallo.
Con le mani contro la parete la lasciai sfogare. Cominciavo a capire perfettamente come si erano sentite tutte le donne che avevo inculato nella mia vita. Sentivo una fortissima eccitazione mentale, data dal farmi usare da lei. 'Adesso giù, a quattro zampe doggy' ordinò spingendomi giù, e tenendo dentro il suo cazzo finto.
Continuò a scoparmi, sempre più forte, lasciandosi scappare dei gemiti di eccitazione e piacere, e ogni volta che ciò capitava, mi dava uno sculaccione che faceva stringere il buchetto intorno al suo strumento.
'Vorresti venire porco? chiese lei. 'Si Padrona, non ce la faccio più, mi fa male' risposi. 'Bene, io invece desidero che tu resti così eccitato' disse spingendo ancora più forte. Dopo avermi inculato, per un tempo indefinito, infine lascio libero e aperto il mio buchetto. 'Ma guarda come rimane aperto, ti ho proprio sfondato doggy', 'ti offendi se faccio una foto per testimoniare questo momento?'. Senti vari scatti fatti col cellulare, rimanendo a quattro zampe col culetto alto, 'bravo doggy, così'.
Poi si mise a cavallo sulla mia schiena, poggiando la sua fighetta umida, 'sai porco che mi hai fatto venire tanto col tuo culetto? Adesso dovrei far pipì, ti senti pronto?'. Senza aspettare risposta, la mia schiena fu bagnata da un liquido caldo che colò lungo il mio corpo, le braccia e le gambe, mentre lei sospirava felice. Dopo essersi svuotata a lungo su di me, disse 'forse è il caso che tu faccia una doccia, prima di tornare a lavoro. Però prima dovresti aiutarmi, non ho fazzoletti con cui pulirmi', tirò il guinzaglio e prendendo la mia testa con le mani, la spinse contro la sua fighetta che leccai come un gelato in estate. Lei mi lodava e godeva della cosa, che durò sinché non la pulì tutta per bene.
'Oggi sei stato battezzato e ho segnato il mio territorio col mio odore. Ora puoi lavarti doggy, quando termini torna in ufficio. E bada bene di non toccarti e non venire, sarebbe davvero deludente da parte tua'. Mi tolse la benda e uscì dal bagno, 'ricorda anche di rimettere dentro il plug, voglio che il tuo buchetto resti aperto per me!'.

Dopo aver eseguito i suoi ordini, con il cazzo ancora duro di desiderio, il plug nel culo e senza slip, perché ancora bagnati, ritornai al mio posto di lavoro.
Inutile dire che non riuscivo a lavorare e che tremavo dall'eccitazione, scorrendo nella mia mente tutto ciò che Lei aveva voluto insegnarmi.
Ogni tanto Lei mi chiamava nel suo studio per chiedermi come stavo. E per tutta la sera fui eccitato e completamente travolto dalle sensazioni che avevo provato.
Solo verso le 18 il mio cazzo cominciò a sgonfiarsi, pur rimanendo duro.
All'orario di chiusura entrai nel suo ufficio per ringraziarla di tutto. 'Domani ricorda di metterti dentro il mio regalo, vedrai che tra qualche giorno, con un po' di allenamento diventerai un ottimo doggy da monta passiva, e non sfogare la tua voglia, nemmeno quando sarai a casa, voglio che pensi a me, mantenendo il tuo desiderio' ordinò, e io risposi accondiscendente 'certo Padrona, come desidera'.
Tornai a casa con il butt plug dentro e, una volta in bagno, quando lo tolsi, osservai il mio buchetto allo specchio, tenendomi aperto il culetto con le mani. Era molto aperto e ci sarebbero entrate tranquillamente quattro dita.
Dopo cena, su Whatsapp, mi arrivarono vari messaggi. Erano una decina di foto, dove compariva il mio corpo nudo, a quattro zampe e col culetto aperto. E sotto un 'Grazie di tutto, a domani doggy'. Sebbene l'effetto della pastiglia fosse quasi del tutto passato, il mio cazzo si fece nuovamente duro. Così mi spogliai e mi feci varie foto in diverse posizioni e angolature, usando anche il suo plug, per allietare la sua serata. Cosa che lei gradì molto, invitandomi a essere il più troia possibile e mandargliene altre. Cosa che feci senza nemmeno pensarci.


Così è come si educa un doggy, speriamo che questo racconto sia utile a tutte le Donne
con la D maiuscola, consapevoli del proprio potere sugli uomini. Ma ci piacerebbe anche stimolare le fantasie di qualche gattina amante della sottomissione, alla ricerca di una Padrona da servire e venerare.
Amiamo i commenti spinti, i suggerimenti e tutto quello che può arricchire il nostro gioco e stimolare le nostre voglie perverse. Questo è l'unico modo che hanno i signori singoli per attirare l'attenzione della Padrona, pur sapendo che sarà molto difficile per loro convincerla della loro utilità.
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