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La sissy e la Padrona...pensieri


21.04.2025 |
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"Mi inchino devotamente davanti alla Padrona, ringraziandola per avermi femminilizzata..."
Mi chiamo Brenda, sono una ninfetta aspirante troietta con affinità di grande puttanella, ma per fare ciò ho bisogno dell’aiuto della Suprema Padrona che potrà utilizzarmi come giocattolo, per soddisfare i propri piaceri e solo di conseguenza quelli della mia persona.Ho intrapreso la strada della femminilizzazione perché ho sempre creduto che la Donna sia un essere
superiore e sono altrettanto consapevole che nella stessa personalità femminile si condensano tutte quelle caratteristiche che si fondono nella vera Femmina, la quale può raggiungere i Suoi obiettivi attraverso lo charme, la femminilità, il portamento, l’arte della seduzione, l’intelligenza, con la consapevolezza di essere la sola al centro dell’attenzione maschile ed il maschio diventa un oggetto nelle proprie mani.
Prendiamo un uomo ed una Donna e mettiamoli nudi uno di fianco all’altra e subito capiremo la reazione dell’uomo che ergerà verso l’alto il suo attrezzo, essendo stimolato dal corpo femminile e non avendo una mente in grado da poter resistere a tale bellezza, mentre la Donna pur eccitata può tranquillamente bagnare la propria intimità senza esternare quanto sta provando, ponendola in una posizione di superiorità e di controllo nei confronti del maschio, ed in questo l’uomo dimostra la propria vulnerabilità.
Ho deciso di dover essere femminilizzata, non tanto perché penso di avere i tratti femminili o perché mi sento a disagio dentro il mio corpo e quindi sentire il bisogno di cambiare il mio aspetto, ma per poter provare dentro di me la sensazione di quello che prova una Donna a convivere con quanto in Suo possesso.
La Donna ha innumerevoli possibilità di scelta, invidiando questo status che la rende in grado di scegliere tra innumerevoli capi di abbigliamento a seconda delle occasioni, decidere di mettere in vista le proprie gambe affusolate ed avvolte magicamente dal nylon delle calze che ne esaltano i contorni, usare la scollatura per attirare gli sguardi indiscreti di chi brama poter accarezzare il seno che assume un aspetto divino, abbinare il proprio intimo, compreso quello più spregiudicato, sapendo benissimo quando utilizzarlo per sedurre, cambiare il proprio aspetto attraverso il trucco, scegliere il taglio od il colore dei capelli più adatto, saper scegliere lo smalto delle unghie a seconda dell’umore o più semplicemente per adeguarlo alle occasioni a cui è invitata, abbinando tutti questi elementi in un mix sapiente che sprigiona la propria femminilità all’ennesima potenza, cose che un uomo non può nemmeno immaginare lontanamente. Pensiamo solo al fatto che la cura del proprio corpo prevede la depilazione, facendo in modo che la pelle possa essere vellutata al punto tale da sembrare un petalo di una rosa, talmente delicata da fondersi con la seta.
Una ninfetta come me deve provvedere alla sua depilazione al fine di presentare il proprio corpo privo dei peli superflui, soprattutto nelle zone intime, al fine di essere presentabile di fronte alla Padrona. L’eccitazione della ninfetta inizia nel momento stesso della sua vestizione, per trasformarsi in femminuccia, si eccita nel momento stesso in cui si infila le mutandine, indugiando nella manipolazione del pizzo tra le proprie mani per accarezzare la femminilità sognata, attendendo il momento che questo arrivi ad avvolgere le proprie parti intime, facendola illudere per un istante di essersi trasformata in femmina. Bellissimo sentire il tatto delle calze, il nylon che scivola tra le mani, ascoltare il fruscio sublime di quando come una carezza avvolge le gambe, mi fa fremere e sperare di trasformarmi io stessa in Donna. Prendere in mano il reggicalze, strumento di seduzione, diventa per una ninfetta un apoteosi e le sue movenze saranno perfettamente in sincronia col desiderio e l’eccitazione di poterlo indossare, gli stessi movimenti che servono a condurre gli elastici all’unione con la parte superiore della calza aiutano la fantasia della ninfetta, conducendola verso l’estasi per provare ad assomigliare ad una Donna e sprigionare la propria femminilità, compiendo questi atti nella consapevolezza che li userà come strumenti di seduzione.
Una volta terminata la vestizione dell’intimo, momento in cui l’eccitazione raggiunge i momenti più alti, permettendo l’uscita dei fluidi che impregnano le mutandine stesse, si passa alla scelta del vestito che in quell’istante diventa importante per la ninfetta nella sua presentazione al cospetto della Divina Padrona, scegliendo l’abito più sexy ed abbinando la calzatura più adatta all’occasione, sperando così di poter essere trasformata in una troietta, aspirante puttanella per piacere alla propria Padrona.
Il tocco definitivo, con l’aiuto della Maestra, consiste nella fase finale della trasformazione, attraverso il trucco, permettendole di adularsi di fronte allo specchio vedendo sbocciare all’improvviso la propria femminilità, sentendosi in quel momento una gran figa, così diventerà definitivamente il giocattolo della Divina che si prenderà cura della Sua aspirante, nel giocare in maniera sapiente con la propria adepta, consapevole del proprio ruolo e fonte di piacere esclusivo della Sua indiscussa Padrona.
Il mio percorso di ninfetta si perde nell’eccitazione del momento, pensando per un solo istante di poter emulare od assomigliare alla femmina sognata, così da iniziare a desiderare le cure della Padrona, che vedendomi trasformata in femminuccia brama la possibilità di saziarmi col Suo Strap-on, essendo Lei stessa artefice della mia femminilizzazione.
Le Padrone molto spesso fanno ballare le proprie ninfette al fine che possano esprimere la loro essenza di femminucce, calandosi nel ruolo di sculettanti ballerine per mettere in bella mostra il proprio culetto, sapendo perfettamente che poi la Padrona se ne prenderà cura per i Suoi giochi ed il proprio piacere. In questo preciso istante la ninfetta, ancora verginella rispetto alla propria aspirazione, assume movenze da gran troietta per attirare l’attenzione della propria Divina, cercando di dimostrare la sua intima vocazione, al fine che la Padrona la possa plasmare attraverso le Sue sapienti mani.
Compito di una ninfetta è quello di inchinarsi al cospetto della propria Padrona; pertanto, provvederà a baciare e leccare i Suoi stivali o le Sue calzature, in atteggiamento di sottomissione e venerazione per la Padrona.
Mi inchino devotamente davanti alla Padrona, ringraziandola per avermi femminilizzata.
Sissy Brenda
Cantico della ninfetta:
Alzo lo sguardo e mi vedo all’improvviso femmina, i capelli sinuosi avvolgono le mie spalle ignude, il colore del rossetto ravviva le mie labbra, l’ombretto porta la luce nei miei occhi.
Sento la mutandina, fonte del piacere e della trasformazione, avvolgere la mia intimità, il pizzo penetra nella mia carne procurando il piacere tanto desiderato.
Il nylon avvolge le mie gambe e la mia mano, partendo dalla coscia, scivola verso la caviglia al fine di sentire il fruscio del desiderio ed inebriarmi con la mia condizione di essermi trasformata in femmina.
Il reggicalze adorna i miei fianchi, mi avvolge come d’incanto per poter provare l’ebrezza della seduzione, trasformandomi nell’istante in puttanella alla ricerca dell’eccitazione, gli elastici diventano il frutto della passione per unirsi come d’incanto alle calze che contornano il sesso.
La minigonna od il vestitino lasciano intravedere le gambe adornate magicamente dal nylon della seduzione, mostrando la parte superiore della coscia che si fonde col gluteo, nella consapevolezza che la femminilità acquisita libererà all’improvviso le movenze sinuose della femminuccia che sta crescendo in me.
Lo specchio riflette l’immagine di colei che si è trasformata, liberando il desiderio di questa nuova condizione tanto agognata, per il piacere della sua esclusiva Padrona, così da potermi credere una nuova star ed atteggiarmi al ruolo che mi compete.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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