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Gay & Bisex

Ahmed: l'uomo pieno di muscoli (Cap. 15)


di Evan18
20.05.2021    |    12.128    |    6 8.6
"E continuai a succhiarlo e a gustarmelo, finché non fu soddisfatto..."
Io gemevo tantissimo. Finché non mi prese per la testa e si avvicinò per baciarmi. Sentivo il sapore dell’olio e del mio odore.
“Vuoi vedere il big muscle?”. “Si papi” dissi eccitata.
Si abbassò la tuta aderente ed era senza mutande. Quando lo fece un grosso cazzone spuntò all’insù sbattendo sulla sua pancia dura con un colpo sonoro.
La salivazione si fece più intensa e la fighetta cominciava a pulsare. “Ti piace?” “Papi è enorme, lo adoro”
Lo presi in mano ed era totalmente proporzionato alle sue forme. Era grosso e largo, circonciso, turgido e anche bagnato. Lo segavo mentre mi baciava
Mi avvicinai e lo presi in bocca, lui si distese sul sedile con la testa chinata all’indietro esprimendo godimento: “Uffh ….tesoro ahhh che bocca”. Con la mano mi sfregava la fighetta facendomi gemere e poi mi teneva la testa spingendomela sul suo cazzone. Gli occhi mi scoppiavano, non riuscivo a contenerlo in bocca, era troppo largo. Con uno slancio in su ritornai a respirare, e un rivolo di saliva si era formato fra il cazzo e le mie labbra.
“è buono?”
“Si papi ha un buon sapore, sa di uomo”. Di fatti era cosi.
Lui rise. E continuai a succhiarlo e a gustarmelo, finché non fu soddisfatto.
Mi gettò sul sedile a gambe all’aria, col leggings ancora addosso, calato per metà. Unì le gambe e io tirai la pisellina in dentro, cosicché la posizione mi dava l’aspetto di una femminuccia, con la sola fighetta esposta. Tornò con la sua lingua a leccarmi, mi baciava anche le cosce. Sembrava ci stesse limonando.
Dopo qualche minuto, i miei gemiti lo avranno eccitato tantissimo, che mi prese di peso per le gambe e per i fianchi e mi girò di lato, poggiata sul sedile. Diedi un urlò che dimostrò tutta la mia femminilità, poiché fui sorpresa dal suo scatto. Era talmente grosso che io scomparivo.
Avvicinò la cappella alla mia figa, sfregandola. Finché lentamente ci entrò: “Ahhhhhhhh…..ahhh” esclamavo io, stringendo il poggiabraccio della portiera con la mia mano destra. Io guardavo lui. Lui guardava il suo cazzone sparire nella mia fighetta lentamente. Iniziò a pomparla mentre io ansimavo sempre di più. Andava sempre più forte e sentivo le palle e la sua pancia dura di muscoli che sbatteva contro il mio corpo. La cosa mi eccitava da matti. Mi teneva per le gambe, poggiate verso sinistra sul sedile, con ancora indosso tutto. Le teneva strette e unite così che la mia figa sentisse bene il suo cazzo sfilarci dentro.
Pompava più forte si abbassò su di me, stendendosi addossò, finché con un colpo deciso scoppio in urla ripetute: “AH AHH AHHHH AHHH”. Gocce di sudore scendevano dalla fronte e della spacco dei suoi pettorali. Continuò a spingere e colpire, facendomi gemere in falsetto. Respirava affannosamente e sbuffava.
Si tirò su e indietro, lasciandomi un vuoto dentro. Di colpo, come prima, mi prese per le gambe e i fianchi e mi mise a pecorina, a quattro mani poggiata sul sedile: “Uhhh tesoro” dissi.
Lui apri le mie pacche e potevo sentire scorrere un liquido caldissimo dalla mia fighetta. Mi diede una schiaffo sui glutei e di colpo ancora, rialzò il tanga e i leggings. “Sietditi piccola”
“Che cosa…cosa facciamo?” gli chiesi, mentre lui, col cazzone gocciolante, ma ancora duro, si rimise i pantaloni della tuta, macchiando il sedile la patta.
“Andiamo a casa mia, ti faccio vedere la palestra dove alleno questi muscoli” Mi disse, mostrandomi ancora una volta il bicipite. Rimise in moto e uscendo dal garage con l’auto, mi teneva la mano sinistra, quasi affettuosamente. Io riprendevo respiro, quando iniziai a mugolare e a gemere a momenti alterni. Ero seduta con il leggings e tutto addosso, e sentivo ogni 30 secondi una pulsazione, un colpo della mia fighetta che gocciolava nelle mutandine.
Lui se ne accorse poiché ad ogni pulsazione, gli stringevo la mano: “Cosa c’è sei eccitata?”
“SI papi…ahhh…ahh” ad ogni pulsazione.
“Hai la mutandina zuppa di sborra?” “Si la sento uscire”
“Bene piccolina così ti tiene la fuga umida. Ti eccita?”
“Tantissimo papi”. Prese la mia mano che stringeva e la baciò.
[Continua]

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