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Gay & Bisex

La scoperta di Ahmed: la conversione (capitolo 10)


di Evan18
30.06.2018    |    8.909    |    4 8.8
"E caddi di schiena sul divano, stavolta poggiando le mie gambe lucide, color bronzo sulle sue..."
"No...Si fa stasera"
"Cosa?"
"Il festino...stasera...cambia tutto...dobbiamo prepararci"
Anthony (Che da ora chiamerò anto) lo disse con una tale eccitazione e meraviglia che quasi mi spaventò. Il famoso festino sarebbe stato questa sera stessa.
"I ragazzi non riescono ad aspettare, come ti hanno vista, sanno che sei qui..ormai"
Io non sapevo come comportarmi. Non sapevo cosa fare ma per fortuna c'era Anto.
"Ma cosa ti faccio mettere?!"
Mentre anto sceglieva cosa indossare, io iniziai a pulire il pavimento accuratamente, con uno straccio bagnato che lui mi aveva dato, insieme ad una pacca sulla chiappa per farmi iniziare.
Corse a preparare qualcosa da mangiare per chi sarebbe venuto, e soprattutto si preoccupò di portare in salotto decine di lattine di birra, che lì era proibita, e difficile da trovare.
Non mangiai nulla quella sera. E anto mi fece indossare uno jockstrap dalle molle davvero sottili, nere, che avvolgevano il perimetro del mio culetto, esibendo le chiappette sode e lisce. Davanti, il mio misero pisellino era contenuto dalla stoffa stretta, rosa e traspente del jockstrap. Dopo mi fece indossare una mutandina a rete, sempre rosa, dalle maglie abbastanza larghe, che disegnavano una sorta di ragnatela sul mio culo.
Gli chiesi come mai avesse scelto di farmi indossare un ulteriore mutandina sullo jockstrap.
"Amore, ma se ti vedono col culo scoperto, ti aggredirebbero subito ahahah"
Una canottiera bianca e corta completava l'outfit di Anthony (e anche il mio), che invece aveva indossato un tanga rosso e degli shorts strappati. Ai nostri piedi, delle infradito. Chiesi ad Anthony se fosse meglio indossare delle scarpe, ma lui disse:
"Samuel, ma abituati! Porterai spesso le infradito".
Anche se Anto era più tondo e meno esile di me, riusciva ad essere in ogni occasione sempre sexy. Per me lui, era fonte di ispirazione. La sua bocca, le sue labbra, erano un sigillo sulla sua bellezza. Adoravo le sue curve, molto più naturali delle mie, soffici.
Quasi avevo voglia di leccarlo sempre, in ogni sua parte.
Il salone sembrava pronto. Pronto ad accogliere tutti. Io e Anthony ci sedemmo su uno dei 3 divani di pelle nera, che circondavano un grande tavolino di vetro trasparente, su cui Anthony aveva poggiato dei rotolini imbottiti di salse. Non sapevo cosa fossero, ma dall'aspetto sembravano buoni. Ad un tratto sedendomi, provai sollievo. Sia per la stanchezza, sia per la freschezza che il divano in pelle aveva donato al mio corpo bollente. Il caldo non risparmiava nessunoa di noi due. Anche Anthony si accorse del mio sollievo:
"Sam, ti fa caldo!?"
"Sto morendo, e anche tu se non sbaglio"- risposi. "non li porterei nemmeno addosso quegli shorts che hai tu" - Aggiunsi.
Il viso di Anthony stava assumendo un colorito rosso, che si spense solo nel momento in cui fece esplodere la sua imminente risata, che a stento riuscì a trattenere.
"Ma cosa succede?! Perché ridi ora?"
Mentre la sua risata si spegneva con un sorriso bianco e solare, poggiò la mano calda sulla mia coscia:
"Ma lo sai che i riscaldamenti sono accesi?" - disse, accompagnandosi con un altra risata, nata, credo, dalla reazione di stupore e dubbio che si disegnò sulla mia faccia.
"Oh dio, Antho, non stai scherzando?"
"Hahaha no, amore, davvero! Ci sono quasi 30 gradi qua dentro"
"MA ANTHONY SPEGNAMOLI SUBITO!" - "non hanno senso accesi!". Mi alzai di scatto, puntando a vagare nell'immenso attico, di cui conoscevo solo 4 stanze, per cercare un pulsante o un regolatore. Ma la mano di Anthony mi fermò, stringendomi il polso e tirandomi il braccio. E caddi di schiena sul divano, stavolta poggiando le mie gambe lucide, color bronzo sulle sue.
"Ma dove vai?! E' ovvio che sono accesi! Così fa più caldo! E almeno possiamo rimanere più nude! Hahahah....é normale no?!"
"Si é normale!" Dissi calmandomi, e rilassandomi, con lo strano massaggio che ora Anthony mi faceva sulla gamba sinistra. Poi prese la mia mano e si infilò due dita delle mie in bocca, l'indice e il medio,e prese a succhiarle guardandomi avidamente, mentre mi facevo spazio nella sua bocca evitando di urtare il piercing della sua lingua. Insieme, istintivamente iniziammo a mugolare, io a bocca semiaperta lanciavo dei piccoli "ah...ah...ah..ah" , e lui a bocca piena non poté che offrire i suoi piccoli mugolii di piacere "mmhmh..mhmh..mhmhm" mentre la sua lingua giocava fra le mie dita.
Allungò il suo braccio, e mentre continuava a succchiarmi le dita, mi carezzò le labbra con le sue, poco prima di infilarmele direttamente in bocca.
Si staccò dalle mie, producendo un suono simile a quello di una ventosa e dopo di che disse: "Succhia! ah...ah..dai succhia! Succhiamo insieme!"
Non potei non eseguire ciò che Anthony mi chiedeva! Succhiavamo le nostre dita insieme...guardandoci avidamente negli occhi per diverso tempo. Quando si staccò e puntò dritto sul mio capezzolo sinistro, leccandolo e succhiandolo, facendo roteare la sua lingua attorno all'areola, e spingendo sempre di più le sue dita nella mia bocca. Potei notare che l'odore dei nostri sessi si iniziava già a sentire.
Anthony notando la mia estasi, si alzò, si girò di spalle abbassandosi gli shorts, e mi mostrò il solco del suo culo: le sue chiappette racchiudevano il filo di quel tanga rosso, che aveva assunto un colore più scuro, proprio in corrispondenza del solco;
"Vedi, mi sa che mi sono già bagnata!"
"Si sente" dissi, facendogli notare il profumo che emanava.
"Ma io non credo di essermi bagnat..a ancora!" puntualizzai ancora, titubante e ancora disteso sul divano, mentre Anthony si rialzava gli shorts.
"E' normale" - disse - "Non sei ancora convertita!"
"Cosa significa?"
"Significa ...che...beh lo scoprirai presto Sam! Ora riposiamo un pò!"
E stendendosi accanto a me sul divano enorme, lo abbracciai e poggiai la testa sul suo petto liscio con le nostre gambe che si incrociavano, accentuando ai miei occhi la sottile differenza pigmentea fra le nostre pelli: cercammo così di dormire, pur sudando come due maialine, per il caldo

Alle 18 di quel giorno, capii che non avrei avuto nemmeno il momento o il modo di rilassarmi e metabolizzare tutto quello che stesse accadendo.
Ahmed sbucó dal nulla, mentre io e Anto stavamo sistemando le ultime cose nel salone dell'appartamento. Lui mi cinse da dietro, bloccandomi:
"ti avevo promesso che avresti avuto quello che desideravi, stasera lo diventerai. Sarai per sempre una troia"-"guarda Anthony! Sarete come delle sorelle"
Mi sussurrò queste parole all'orecchio, che diventarono fonte di eccitazione per me ed Anthony che si avvicinò e mi baciò.
"Lasceró che i miei amici ti facciano diventare quello che devi vero? Farai la brava e io e te ci vedremo presto."
"Si papi" - risposi, e mentre lui ancora mi cingeva, anto che mi baciava il collo, la vibrazione del suo cellulare e le voci che sentivo nell'immenso corridoio del piano, nel grattacielo che ci ospitava, mi fecero capire che finalmente, Io sarei diventato per sempre Samuel, una troia.
(Continua a breve, scusate se dopo tutto questo tempo ritorno con un racconto breve. Ma cari lettori, grazie per le vostre parole e complimenti, e il prossimo capitolo arriverà a breve; per chi non ha letto i precedenti racconti, consiglio di farlo per capire meglio la storia)
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