Gay & Bisex
Alla Royal Hammam (parte 2)

24.06.2011 |
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"Continua
Si accettano suggerimenti e commenti a cartavetrata1@live..."
Avevo lasciato il mio tedescone al solarium, ma ancora la mia voglia non era sedata. Entrai nel bagno turco, ma notai che c'erano due persone che avevano interrotto le loro effusioni, un po' infastiditi dalla mia presenza. Visto che non c'era trippa per gatti, uscii e li lasciai riprendere, in fondo eravamo lì tutti per divertirci e non volevo essere io il guastafeste della situazione. Mi incamminai verso il labirinto e i camerini. Incrociai varie persone che appoggiavano con nochalance la mano al pacco lanciandoti sguardi vogliosi. Si sentivano persone gemere da dentro le cabine chiuse e il classico rumore del bacino che sbatteva contro il culo a scandire il ritmo dell'inculata. Qualche camerino aperto lasciava intravedere uomini che si smanettavano invitandoti a entrare, ma non di rado trovavi qualche coppia esibizionista in azione che lasciava la porta aperta perché li vedessi e, magari, ti unissi a loro.
Improvvisamente ebbi urgenza di pisciare. Mi fiondai subito in gabinetto scordandomi di chiudere e mi lasciai al getto liberatorio. Mentre stavo sgocciolando il cazzo, avvertii un respiro caldo e ansimante sul collo e un tocco delicato fra le natiche. Mi girai e vidi un bel ragazzo moretto con pizzetto, che mi si appiccicò addosso e cominciò a mordicchiarmi l'orecchio e il collo. Per tutta risposta lo baciai intensamente mordendogli quel bel paio di labbrone carnose rosso fuoco.
Lo avvicinai al lavandino, baciandolo, mentre con una mano lo segavo, con l'altra chiudevo la porta della toilet per evitare che qualcuno ci disturbasse. Unii i nostri cazzi e cominciai a segarli insieme con una mano, con l'altra lo premetti sul mio petto a leccarmi i capezzoli. Dopo un po', lo alzai e lo appoggiai sul marmo del lavabo e cominciai a spompinare il suo cazzo teso che premeva contro il suo ombelico. Alzai gli occhi e lo vidi soddisfatto del trattamento, tanto che mi premeva la testa contro fino a quasi farmi soffocare. Poi si staccò e scese dal lavabo, si inginocchiò e mi ricambiò il favore.
Dopo avermi sapientemente e letteralmente lucidato il cazzo e i coglioni (che il maiale amava ingoiare insieme), mi srotolò sul cazzo un preservativo, si unse il culo con del lubrificante appoggiandosi al lavabo porgendomi il culo senza tanti complimenti. Non ebbi esitazione. Cominciai con il giochetto di entrare un poco, poi uscire e poi entrare nuovamente un po' di più, sia perché si abituasse e non sentisse dolore, sia per stimolare la voglia di cazzo e torturarlo fino a quando non mi implorò di schiaffarglielo tutto dentro. Detto fatto. La sua bocca spalancata che vidi allo specchio a muro quando gli entrai era tutto un programma e mi ingrifò ulteriormente. Incitato dalle sue urla, lo inculai selvaggiamente, grugnendo e sbattendogli forte il cazzo e le palle sul culo.
Non mancai di sculacciarlo a dovere nel mentre e lui gradiva come una cagnetta ben addomesticata. Il tipo sembrava si fosse ben adattato, e, a giudicare di come il mio cazzone sguazzasse lì dentro, credo proprio fosse stato abituato a ben altro, anche a più di un cazzo alla volta. Volli testare, quindi mi fermai un attimo e spinsi, con poca difficoltà due dita dentro al suo culo farcito dal mio uccello. Lo sguardo appagato confermava la mia ipotesi. Ad un certo punto gli munsi letteralmente il cazzo con la mano e gli feci colare la sborra a terra. Ma io ancora non ero venuto.
Eccitato dalla visione, non mi ci volle molto, gli infilai due dita in bocca intrise della sua sborra che succhiò e ripulì minuziosamente e continuai a sbatterlo violentemente arrapato dai suoi gemiti, fino a quando non uscii dal culo, mi liberai dal condom e gli imbrattai schiena e culo con una sborrata da paura. Rimase come interdetto appoggiato con il culo all'aria, mentre io gli diedi una sberla sul culo, uscendo dal bagno.
Entrarono altre tre persone che mi diedero delle pacche di approvazione. Evidentemente avevano origliato le nostre urla che lasciavano molto spazio all'immaginazione. Chissà se hanno approfittato anche loro di quel bel culetto rimasto inerme alla mercé dei passanti. Non ebbi modo di saperlo, già il cazzo mi tirava in tutt'altra direzione.
continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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