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Il mio coming out


di Balooxxx
09.11.2020    |    109    |    0 9.2
"Sono imbarazzato, ma mi avvicino ad Ettore, mi metto in ginocchio e guardandolo dico: "Posso fare di meglio"..."
La storia che segue è accaduta realmente, negli anni del liceo. I nomi sono di fantasia.

Era un pomeriggio di aprile quando io e i miei 2 amici, Federico e Ettore, decidiamo di andare a casa a studiare per la verifica di storia del giorno dopo. Dopo qualche ora di studio Ettore, un ragazzo alto, palestrato e con gli occhi scuri, apre una bottiglia di gin dicendo: "ragazzi festeggiamo, è il mio compleanno". Versa un bicchiere per me e uno per Federico, l'altro ragazzo, anche lui palestrato e un po' più basso di Ettore. "Ragazzi, mi è venuto caldo, non vi disturba se mi metto in mutande, vero?" Io e Federico ci guardiamo e gli diciamo che non c'è nessun problema. Il corpo di Ettore è perfetto, e dai boxer intravedo il suo pene che, da moscio, mi sembra enorme e inizio a sudare visibilmente. "Fra, come mai stai sudando? " domanda Ettore e io gli dico che è colpa dell'alcool. I due, anche loro presi dai fumi del gin, cominciano a parlare di donne, mentre io ne approfitto per andare in cucina a bere dell'acqua e asciugarmi la fronte sudata. Quando torno indietro trovo Federico senza maglia, un bel corpo, meno pompato di quello del nostro compagno. Apriamo una seconda bottiglia di gin, anche se ormai cominciavamo ad essere alticci, quando Federico mi domanda: "Perche tu Fra non hai una ragazza?". "Non saprei" rispondo io. "Forse ho altri gusti". Non avevo mai confessato a nessuno di essere gay ma loro erano i miei migliori amici e non c'era nessun altro in casa che potesse sentire. L'alcol mi aveva dato il coraggio di dire la verità. I due rimangono increduli "Ti piace il cazzo? " esclama Ettore sistemandosi il pisello nelle mutande. "Si, sono gay, l'ho capito qualche anno fa" rispondo. Gli altri due si guardano in modo malizioso e poi, fissandomi Federico esclama: "Giusto per sapere ma... sei attivo o preferisci prenderlo?". "Sono versatile, mi piace un po' tutto, ma preferisco prenderlo" dico loro sudando. Ormai non avevo più segreti e, sinceramente, speravo si concludesse come nelle mie fantasie piu nascoste. Ettore si tocca di nuovo e, capendo il perché lo stessi fissando qualche minuto prima, mi fa: "Vorresti prendermi il cazzo in mano, non è vero?"; Federico scoppia in una fragorosa risata. Sono imbarazzato, ma mi avvicino ad Ettore, mi metto in ginocchio e guardandolo dico: "Posso fare di meglio". Gli sfilo i boxer, il pene era davvero grande come immaginavo. Era lungo, grosso e moscio, come piace a me. Scopro il glande e comincio a leccarlo. Noto che Federico si è spostato di fianco a me e si sta passando la mano sopra i pantaloni. Faccio finta di nulla e continuo a concentrarmi su Ettore, era sudato e il suo pene aveva proprio un buon sapore, forte, qualcuno la considera puzza ma a me piace tantissimo e mi fa sentire troia. Mi abbasso i pantaloni continuando a tenerlo in bocca, facendo segno a Federico che se avesse voluto, invece di guardare poteva approfittare. Si tira giù le mutande per farmelo vedere, con aria compiaciuta. "Beh? Cosa aspetti? Non pensare che sia tanto grande, ne ho presi di molto più grossi". Non era vero, era il più grosso che avessi mai visto, più grande di quello di Ettore. Mi lecca il buco e una volta umido infila il glande. Non avevo mai sentito qualcosa di così grosso dentro di me. Volevo urlare ma Ettore mi spinge la testa. Prendo le palle in mano mi tiro via il fallo dalla gola e comincio a leccare l'asta fino ad arrivare alle palle. Le prendo in bocca e le succhio. "Sei proprio una troia" grida Ettore e poco dopo viene tutto nella mia bocca. Ingoio. Federico mi sta ancora montando, sento le sue palle sbattere contro le mie. Sfilo il pene dal mio buco per mettermelo in bocca. Anche il suo è sudato, e si sente, ma in più il suo glande ha il sapore del mio culo. Ed è gonfio e rosso con una forma perfetta. Mi sento una vera puttana e comincio a succhiare sempre più forte, purtroppo non riesco a metterlo in bocca tutto. Dopo pochi minuti viene, spruzzandomi in bocca tutto il suo sperma. Troppo, non riesco a tenerlo tutto. Ingoio e pulisco il pavimento. Ettore chiede se, stavolta, può essere lui a possedermi. Senza pensarci un attimo lo faccio sdraiare sul pavimento e inserisco il suo pene dentro di me. Questa volta entra senza fatica. Mentre succhio le palle di Federico, cosa a cui prima non avevo pensato, con una mano massaggio le mie. Dopo pochi secondi, quasi in contemporanea, partono tre schizzi di sperma. Uno in faccia, uno sulla pancia di Ettore e uno dentro di me. I ragazzi mi guardano compiaciuti mentre finisco di pulire i loro membri con la lingua. La mia bocca aveva un sapore che non avrei mai voluto mandar via. Da quel momento, almeno una volta a settimana, ci trovavamo a casa mia a studiare.
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