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Gay & Bisex

Il ragazzo della mia migliore amica [pt.3]


di alchest
19.03.2013    |    14.333    |    3 9.5
"Mi rialzai quindi, asciugandomi gli occhi..."
La storia è similvera,suddivisa in più parti. Sono successe alcune cose, altre sono la mia fantasia.. Ovviamente non dico quali e non metto nomi veri;)

Come già detto in precedenza, Edo e Luca avevano fatto pace recuperando il rapporto, e si era organizzato per un incontro senza però stabilire un giorno preciso. Uno dei soliti sabato sera, Francesca mi scrisse per decidere da fare "Ci sei stasera? Pensa già a che film guardare così dopo non ci uccidiamo a sceglierlo" "Sisi io ci sono! Niente Marvel e niente Harry Potter?" "Ma no guardiamoci una commedia americana, almeno ci facciamo quattro risate.. Ci sono anche Edo e Giulia eh!" Ecco, lo sapevo sarebbe arrivato il momento. Cercai di stare tranquillo, non era nulla di che. "Ah bene! Dai 21.30 son da te, a dopo!"
Andai all'ora stabilita, Luca sdraiato sul divano a guardare la tv, Francesca finiva di sistemare casa. Parlando del più e del meno, proponevamo qualche film e intanto però, ero agitato per l'arrivo di Edo.. "Che dovrei fare? Come mi dovrei comportare?" chiesi loro, che non tutto sapevano, ma qualcosa sì. Dopotutto Luca, quella sera era lì con me nel cortile di Edo mentre farfugliava da ubriaco. "Ma sì fregatene, Giulia è una cozza morta, avrà tante di quelle corna da avere la gobba.." mi tranquillizzò Francesca, facendomi sorridere.
Il citofono suonò, risposi io "Chi è?" "Edo, strunz" ...mi aveva scambiato per Luca... Aprii il portone e tornai a sedere sul divano; loro entrarono salutando subito Francesca che era la più vicina alla porta, poi vennero verso il divano. Giulia si sedette al tavolo dicendo solo "Ciao" con il suo sorrisetto falso, Edo invece venne da me sorridente: io mi alzai,tesissimo, mi diede la mano e due baci "E la maron, quanto sei cresciuto?" e spostandosi verso Luca "Manco si alza a salutare sto sacco di merda! Ormai Ale ha più barba di te eh? Ti decidi a crescere?"
Prendemmo così a scherzare, il mio imbarazzo svanì e ricominciai a ridere come sempre avevo fatto.
Partito il film, noi tre ragazzi sul divano eravamo zitti e concentrati sul film, le ragazze invece peppie al tavolo sempre a chiacchierare. "Oh ma zitte voi mai eh" disse Edo irrompendo nei loro discorsi "MAI! Spegnile va, abbassale il volume" gli rispose Luca "Oh non rompete il cazzo eh! Io devo parlare, non ce la faccio a stare zitta. Alza il volume se non ci senti!" li zittì Francesca, come sempre.
Il film era una tipica commedia adolescenziale, con due protagoniste giovani che fanno le cattive ecc... Le battute non potevano quindi mancare "Ma che pere c'ha questa?" "Minchia se avessi avuto io una compagna di classe così, gli studi li avrei finiti" e io mi aggiunsi "Io ero già iscritto a football per fare la doccia col capitano" Tutti si misero a ridere, tranne Giulia che mi guardò con una faccia stupita, quasi inorridita "Non ti ricordavi che è gay?" gli chiese Francesca, che ha sempre difeso a spada tratta il suo amico gay "Sisi, lo ricordavo...solo fa strano sentirlo parlare così" "Ma strano un cazzo, ho sempre parlato così" le risposi.. Ero infastidito da quella sua reazione. Stupida ragazzina, non parla mai, non reagisce mai, a malapena respira e ora faceva quella faccia schifata ad una mia battuta? Per fortuna io la mia vendetta su di lei l'avevo già presa, ed ero certo di potermi vendicare ancora in qualunque momento.
Il film finì, noi ci mettemmo a giocare coi telefoni, a confrontare le capacità dei nostri telefoni e le applicazioni più utili mentre le ragazze continuavano a parlare dei loro impegni lavorativi o delle discussioni tra amiche.
"Hai l' xbox? Da quando?" chiese Edo a Luca "Eh lascia stare, un temporale ci ha fulminato tutto qua.. Mi ha rovinato la play, il modem...un macello" "E beh dai organizziamo una partita in settimana, no? Mio fratello ha un pò di giochi dell' xbox.. Ale te vieni?" "Se giocate a calcio no, per altro sì" risposi "Ma sì, ci sono mille giochi..Dai vediamoci in settimana, io tanto faccio il notturno" e Luca acconsentì, dicendo che il primo pomeriggio libero ci avrebbe scritto.
E così fu, un mercoledì, Edo andò a pranzo da loro mentre io li avrei raggiunti il prima possibile e mi sarei fermato poi a cena; come sempre succedeva, essendo Francesca a lavoro fino a tardi, avrei cucinato io la cena.
Arrivai da Luca, stavano già giocando ovviamente, già grazie che mi avevano aperto la porta. Erano ognuno all'angolo del divano, io quindi mi misi in mezzo. "Oh non ci capisco un cazzo di sto gioco" mi disse Edo. Era un rpg fantasy a cui io giocavo spesso con Francesca, quindi gli spiegai un pò di tasti e strategie. Dopo una mezz'oretta, Edo mi propose di giocare al suo posto, allungandomi il joystick "Dai gioca un pò anche te" e io annuendo, feci per prendere il joystick, ma lui ritraendo la mano se lo lanciò tra le gambe dicendomi "Prenditelo". Io buttai un occhio su Luca, concentratissimo sul gioco, quindi presi il joystick tastando amorevolmente il pacco di Edo. Gli feci un occhiolino e presi a giocare. Durante la partita Edo continuava a toccarmi le cosce, ma probabilmente stancandosi di provarci così superficialmente, si espose dicendomi "Perché non giochi con una mano sola? Sei bravo a sto gioco, no?" "Non abbastanza da giocare con una mano.." gli risposi. Allora mi prese il joystick, e si abbassò la lampo "Dai, fammi tornare alla mente i vecchi ricordi" io ero eccitato, ma allo stesso tempo ricordavo che vicino c'era Luca; non sapevo quanto questa situazione gli sarebbe gradita. "Non dire cazzate, siamo a casa di Luca e non è il luogo adatto" gli dissi "Luca non si farà problemi, dai... mica è geloso" "Edo per favore, non è giusto.. A lui non piacciono queste cose quind-" venni interrotto da Luca, che senza nemmeno girarsi disse "Fate pure, a me non importa". Ci rimasi male da quella risposta, avrei preferito mi difendesse, ma per un momento nella mia testa girò l'idea senza speranza che si sarebbe potuto unire.
Così, mentre Edo riprese a giocare, io un pò per sfregio a Luca tirai di fretta giù il pantalone ad Edo. Saltai i preliminari, nemmeno lo guardai negli occhi, il mio unico intento era attirare l'attenzione di Luca e magari renderlo partecipe. Sarebbe stato un sogno, avrei abbandonato ogni attenzione dedita ad Edo per avere Luca.
Cominciai così a baciare l'addome e la zona inguinale di Edo che, giocando, quasi non mi calcolava. Gli sfilai le mutande, me lo ricordavo più grosso..Forse essendo più piccolo e con meno esperienze, mi sbalordivo di tutto. Sta volta invece, lo vidi come un normale attributo, ma pur sempre ben fatto.
Presi a succhiare, con molta energia, pensando di dover dare il meglio così da fargli godere quei momenti prima di dare tutte le mie attenzioni a Luca; ma nulla da fare, Luca era serissimo, direzionato verso la tv. Tirai uno schiaffetto ai fianchi di Edo e lo guardai, facendogli cenno con la testa verso Luca come per dire "Digli qualcosa, fallo venire qui!" e lui capì subito "Oh Lu, vieni qua lascia stare il gioco!" ma lui non rispose, né al primo, né al secondo, né al terzo invito di Edo "Dai vieni, non lo abbiamo mai fatto assieme è divertente! Ti assicuro che Ale ti fa girare gli occhi da quanto è bravo" "Ntz" rispose. Un misero cenno di negazione, questo mi meritavo? Continuò a giocare, senza dare nemmeno uno sguardo alla scena che si stava consumando ad un palmo dal suo naso.
Edo cominciò a spingermi la testa, facendomi capire che era prossimo all'orgasmo. Senza troppa enfasi, lo feci venire. Ero arrabbiato con Luca e Edo credo se ne fosse accorto, perché non mi disse nulla, si lasciò ripulire dalla mia lingua e velocemente si rimise l'attrezzo nelle mutande, tirando su anche il pantalone.
Lasciò il joystick sul divano, così io sedendomi di nuovo in mezzo a loro, lo presi per giocare. Luca però subito mi bloccò, afferrando il joystick mi disse "Tu non puoi giocare" e lo diede ad Edo. Ero arrabbiatissimo, ma eravamo tornati alle scuole elementari? Che gli prendeva?
Rimasi sul divano, con i nervi a fior di pelle fino alle 18.30, quando Edo dovette tornare a casa. "Tutto a posto?" chiese al suo amico "Sì, certo. Ci sentiamo per sabato?"
Non potevo crederci. Ero appena diventato invisibile, pensai. Edo ci salutò, lasciando me e Luca in un silenzio di tomba.
Presi a cucinare, anche se con le lacrime agli occhi per il nervoso. Ma dopo poco esplosi "Puoi darmi una spiegazione al tuo comportamento? Adesso non merito nemmeno una parola? Spiegami!"
Ma lui nulla, continuava a fare zapping col telecomando. Mi avvicinai a lui, allora, sedendomi vicino "Ti prego, parla, spiegami cos'hai! Io non volevo, lo sai.. Ti ha dato fastidio lo facessi qui in casa tua? Tu mi hai dato il permesso, io speravo dicessi di no e invece non hai detto nulla.. Perché ora fai così?"
Avevo gli occhi pieni di lacrime, ma non ricevetti risposta. Quando ero praticamente arreso e feci per alzarmi, lui si girò e, prendendomi per il collo mi fissò negli occhi qualche secondo e mi disse "Io non ti divido con nessuno". Mi lasciò lì impietrito, alzandosi per andare al bagno.
Avevo lo sguardo perso, ero imbambolato. Fui distratto solo dall'odore di bruciacchiato dalla cucina: quindi mi alzai in fretta, buttai il contenuto della pentola bruciato e ricominciai a cucinare. Poco dopo però, mi sentivo così male da piegarmi a terra e piangere contro il muro. Ma non durò molto, era tardi e io dovevo muovermi o Luca e Francesca avrebbero mangiato aria. Mi rialzai quindi, asciugandomi gli occhi. Luca stava facendo una doccia, ma quando chiuse l'acqua mi chiamò: "Alessio vieni qua". Per nome completo? Un pò presi paura, ma ovviamente mi fiondai alla porta del bagno, che aveva una vetrata trasparente e mi lasciava intravedere Luca in accappatoio che stava per avvicinarsi.
Aprì la porta e vidi lui, scalzo, con accappatoio semi aperto, ancora bagnato. Imbarazzatissimo abbassai lo sguardo. "Entra e togliti i vestiti" e senza fiatare lo feci, anche se le sue intenzioni erano ben poco chiare. "Mettiti nella doccia, in ginocchio" mi disse, mentre si toglieva l'accappatoio. Non l'avevo mai visto nemmeno a petto nudo, se non in foto, e ora lui era lì davanti a me: nudo, statuario, con una faccia seria che mi fece avere l'erezione più veloce della mia vita. Ero quasi intimidito dal suo corpo, tant'è che non riuscivo a guardarlo. "Guardami negli occhi" mi disse, alzandomi la testa con la sua mano ancora inumidita dalla doccia "Tu sei mio, di nessun altro.. Ora ti marchio, così lo capisci"
Cominciò ad urinarmi addosso, non l'aveva mai fatto nessuno.. Solo in qualche fantasia di ragazzini conosciuti su internet, avevo ricevuto proposte di pissing, ma mai fatto fino a quel momento. E per lui non era una stupida pratica sessuale, lui mi stava davvero marchiando del suo odore, come un vero uomo. Lo lasciai fare, ovviamente. Quando finì cercai un contatto, ma mi diede solo il tempo di avvicinarmi al suo cazzo e baciarlo con le labbra. Si spostò, aprì l'acqua della doccia e mi disse "Lavati, finisco io di cucinare" e infilandosi di nuovo l'accappatoio uscì dal bagno. Io rimasi spiazzato, mentre cominciavo ad insaponarmi anche se a malincuore. Rientrò nel bagno, appoggiando degli indumenti sulla tavoletta del wc "Mettiti questi quando esci". Erano suoi, ed io non potevo che sorridergli.
Lui tornò in sala, andò in cucina per terminare quel che aevo lasciato sul fuoco. Sentii solo Francesca entrare in casa, salutare Luca e chiedergli dove fossi "E' in bagno, sta facendo una doccia perché per sbaglio gli ho rovesciato il vino addosso" "Ma veramente? Sei un coglione! Hai pulito per terra?"
Mentre loro discutevano, io non potevo fare altro che stare lì a sorridere pensando che ero dell'uomo di cui ero stato tanto innamorato, voleva avermi solo per sé.
Mi misi i suoi vestiti e, davanti allo specchio, mi feci una foto col telefono per non dimenticare il sorriso che avevo quel giorno. Ero suo, e suo sarei rimasto.
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