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Io e Guido - Seconda parte


di allthom
11.03.2018    |    3.140    |    2 9.9
"Sentivo Guido gemere mentre lavoravo con la mia bocca il suo uccello, ad un certo punto mise la mano sulla mia testa, credevo volesse darmi il ritmo per..."
(Per la prima parte https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/Io-e-Guido-Prima-parte_84229.html )

I due giorni successivi corsero via senza grandi scosse, Guido era sparito, tornato a Roma per rientrare il lunedì successivo con le firme su alcuni contratti e l’ok per altri da definire, ci incrociammo solo il martedì ed il suo sguardo era basso, sfuggiva i miei occhi, mi decisi allora ad affrontarlo in un momento di pausa degli altri del gruppo di lavoro

- Senti mi spiace per l’altra sera, ci abbiamo dato giù’ di brutto con l’alcol e non credevo di suscitare tutto questo turbamento con un pompino, dai puoi pure tornare a salutarmi...

- No, no Tommi scusa tu, e che che ho tremila pensieri ora, senti mi piacerebbe ancora discutere con te di quello che è successo ieri ma con un po’ di calma, ora che tutto ‘sto casino della fusione è finito che ne dici se ci vedessimo a Roma con un po più di tranquillità? Hai da fare sabato a pranzo?

- Bhè è un mese e mezzo che manco da casa, vorrei un po’ sistemarla e ritornare alla normalità...se vuoi puoi venire a pranzo da me?

- Non lo so mica se voglio rimanere chiuso con te ancora in una casa, vorrei intanto parlare

- Ok, non ti salterò più addosso, non ti preoccupare…

E venne il giorno dell’appuntamento, avevo riassettato la casa di corsa, preparato un pranzetto veloce, Guido puntualissimo alle 13 esatte citofonò. Da bravo ospite si era presentato bussando con i piedi, con due buonissime bottiglie di bonarda ed un millefoglie che era il mio dolce preferito. Il pranzo scorse tranquillo, tra pettegolezzi di lavoro e risate varie, mi ero aspettato un po’ più di timidezza ed invece grazie al cielo e all’alcol ci eravamo nuovamente sciolti, alla fine di una serie di anedotti tra le conoscenze comuni delle ultime settimane eravamo piegati dalle risate e con le lacrime agli’occhi entrambi

- Oh Tommi grazie al cielo, quanto mi sei mancato, come amico, era tanto che non mi veniva da ridere così

- Si anche a me è sempre dispiaciuto averti perso, provai pure a contattarti qualche anno fa’ ma il numero che mi aveva dato Federica era disattivato…

- Si, al colmo della sfiga mi avevano pure rubato il cellulare…

- Senti, per l’altra sera a Milano…

- No, senti tu, prima che aggiungi altro, sono io doverti chiedere scusa, in parte, cioè non capita tutti i giorni che il tuo migliore amico d’infanzia ti faccia il miglior pompino della tua vita…

- Il migliore?

- Bhè sai in realtà non ho avuto tante storie, quantitativamente intendo, non ho tanti raffronti da fare, però sicuramente il migliore che mi hanno fatto finora...

- Sono lusingato dalla cosa, veramente, anche Gianni il mio primo fidanzato diceva che ero bravissimo ed anche Claudio adorava i miei lavori di bocca...

- Evvabbè, non sono sicuro di voler condividere l’opinione di tutti i tuoi ex…

Continuando a parlare ci eravamo trasferiti sul divano a prendere il caffè, eravamo seduti seduti uno accanto all’altro e potevo sentire una certa tensione che cresceva nell’aria tra me e lui, tensione di cui non capivo la natura visto che tutto sembrava procedere per il meglio. Mi trovavo bene con Guido era una carissima persona che conosceva ormai tutto di me, mi fa veramente sentire a casa la sua compagnia, e sembra anche esserci tra di noi la giusta tensione fisica, cosa che non guasta mai.
Guido si alzò per andare in bagno ed io ne approfittai per andare a riempire i bicchieri di sambuca, ci incrociammo nel disimpegno tra cucina e salottino, eravamo in piedi uno davanti all’altro occhi negli occhi…

- Sai Guido mi ha fatto veramente piacere quello che hai detto prima

- Cosa in particolare

- La parte in cui dicevi di stare bene e di essere contento ci fossimo ritrovati

- Era vero, mi sei mancato, me ne sono reso conto solo dopo averti reincontrato

- Anche tu mi sei mancato, anche io me ne sono reso conto solo ora, e detto francamente non vorrei perderti nuovamente...

così dicendo tornai a baciarlo e con mio grande stupore lui non provò a scansarsi, non mi venne neanche incontro però non scappò, allora mi feci più ardito, gli abbassai i pantaloni della tuta che indossava abbastanza da scoprirgli le mutande e anche io mi tirai giù le mie, mi sputai sul palmo della mano e presi insieme il mio ed il suo cazzo ed iniziai a masturbarli tenendoli stretti assieme, delicatamente ma con decisione, intanto la sua espressione in volto trasfigurava, gli piaceva quello che facevo, ad un certo punto mi abbracciò per le spalle e mi baciò con la lingua, mi presi quel bacio e gli offrì anche la mia di lingua, lo baciai, succhiai le sue labbra ed il suo collo mentre l’effetto lubrificante della saliva stava finendo sulla mia mano…

Lo spinsi sul divano, mi inginocchiai davanti a lui e presi il suo cazzo in bocca intenzionato a fargli davvero il pompino definitivo della sua vita, anzitutto lo scappellai delicatamente con le labbra, poi sempre con la lingua gli diedi piccoli colpetti sulla cappella, poi me lo rimisi in bocca e lo succhiai e lo avvolsi tutto, poi scesi sempre con la lingua lungo l’asta, arrivai alle palle che succhiai con tutta l’avidità possibile e risali sempre lungo il cazzo con la lingua nuovamente fino alla cappella che tornavo a colpire con la lingua, baciare con le labbra e succhiare con la bocca come fosse un chupa chups.
Sentivo Guido gemere mentre lavoravo con la mia bocca il suo uccello, ad un certo punto mise la mano sulla mia testa, credevo volesse darmi il ritmo per essere pompato, invece mi attrasse a se ed iniziò a baciarmi, baciò tutto il mio volto, gli occhi ed il collo, scese fino ai capezzoli che mordicchiò delicatamente e succhiò.

Mi piaceva quel suo modo di baciare e leccare, approfittando di un momento in cui cambiavamo posizione sul divano allungai la mano in un cassetto affianco e presi un tubetto di lubrificante, gli tirai giù per bene i pantaloni, gli slacciai le scarpe gli sfilai le mutande e la maglietta, lo stesso feci per me, tornai ad inginocchiarmi davanti a lui e ripresi a succhiare e baciare il suo cazzo, allargando la mia lingua a giri sempre più larghi, presi il tubetto di crema, e gliene misi una dose abbondante addosso sul cazzo ed un’altra bella manciata lungo il mio culo e su per l’ano, mi misi a cavalcioni sopra di lui, presi il suo cazzo in mano e lo guidai dentro di me, grazie a tutto il lubrificante che avevo sparso su di lui e su di me fu immediatamente dentro senza alcuna resistenza…

Lo abbracciai e tornai a baciarlo, sulla labbra e sugli occhi, gli leccavo il collo e le orecchie, mentre i nostri bacini si strofinavano e sentivo il suo cazzo dentro di me, desiderio realizzato dell’adolescente che ero stato…

- Ti piace Guido?...mentre stringevo ed allargavo i muscoli rettali...

- Si mi piace Tommi, tu mi senti? mi senti dentro di te?

- Forte e chiaro…

Continuavo a strofinare i nostri bacini e a fare su e giù sul suo cazzo, quando mi diede l’impressione di essere lì per venire mi sorprese, prese il mio cazzo ed iniziò a masturbarlo

- Vai piano ora, voglio che veniamo assieme…

Rallentai le spinte sul suo bacino, lui invece accellerò le sue con la mano e dopo pochi minuti sentì il mio culo riempirsi della sua sborra e contemporaneamente il mio cazzo schizzò tutta la sua addosso a noi, mi chinai in avanti e lo strinsi forte a me, ricambiato da lui

Dopo qualche momento passato così mi staccai, mi rialzai lo presi per mano e lo condussi sul letto, ci sdraiammo uno affianco all’altro e ci addormentammo.

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