Gay & Bisex
Marco e Laura

10.03.2025 |
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"Io solo un paio di minuti dopo: lasciai che ogni goccia del mio sperma la irrorasse, così era contenta..."
Abitavo lontano da casa, dove vivevano mia moglie e i miei figli. Lei non sapeva dei miei trascorsi con uomini: immaginava che fossi etero convinto, da tanto il sesso fra noi due andava bene. Ma non era così: cioè il sesso con Silvia è sempre andato più che bene, ma ho avuto fin da adolescente storie di sesso con uomini.Ora che da lunedì a venerdì passavo i miei giorni lontano da casa, ogni tanto mi solleticava l’idea di cercarmi un uomo, meglio un ragazzo. Io sono attivo e sempre di più assomigliavo ad un “silver daddy”: per cui mi appassionavano solo ragazzi under 30, meglio se glabri, magri e anche un po’ effeminati.
Alla sera tornavo a casa sempre tardi e quasi mai avevo voglia di cucinarmi. Per cui solevo frequentare i locali di cui era piena la mia zona. Capitai in un ristorante di cucina emiliano romagnola, dove proprio la prima sera mi servii un cameriere molto giovane (scoprii in seguito che aveva 23 anni): proprio bello. Alto, magro con solo un accenno di peluria in viso, palesemente gay nonché passivo. Entrammo in sintonia ben presto. Cominciai ad essere un habitué del ristorante, più per lui (ah: si chiamava Marco) che per il cibo; ed era sempre lui che mi serviva e sempre più spesso si fermava a parlare, a scambiare due parole su vari avvenimenti. Ma nonostante questo approccio sempre più confidenziale, non mi osavo sondare la sua vita privata.
Ci volle il caso a far evolvere la situazione. A pochi isolati da casa mia e dal ristorante, venne aperto un locale per gay e lesbiche. Essendo l’unico a rimanere aperto anche dopo la mezzanotte, una sera che tornai a casa ben tardi, ci entrai. La “fauna” era quella che avevo visto in locali simili all’estero: uomini maturi, ragazzi su di giri, balli in cui si allacciavano gli uni e gli altri, uomini che si tenevano per mano e si baciavano senza pudore, motociclisti con il culo di fuori, ragazze che si slinguavano. I bagni erano pieni di uomini e ragazzi che andavano ancora più in là: baci abbracci passionali, qualche pisello ben duro “menato” dall’”altro”…
Ci tornai altre sere e una di queste…oh cazzo: Marco!! Era appoggiato al bancone del bar e stava parlando con un suo coetaneo. Quando mi avvistò, venne velocemente da me e mi disse: “ Ci speravo proprio che anche tu fossi gay! Come sono felice ora che lo so” Io chiarii subito che ero bisex, che ero sposato, eccetera eccetera. Prendemmo una birra e ci sedemmo vicini. Ben presto avevamo mano nella mano e Marco accarezzava la mia quasi a mandarmi messaggi di disponibilità immediata. Cosa che colsi al volo. Lo invitai a casa mia. Camminammo nella notte, sorridendo con complicità l’uno all’altro e guardandoci intorno, ogni tanto, ci baciavamo. Ero talmente eccitato che non riuscivo ad infilare la chiave nella toppa del portone! Salimmo velocemente le scale. Nessun problema con la porta. Entrammo. Marco mi sbattè contro il muro, fece roteare la sua lingua dentro la mia bocca, la sua mano cercò subito il “pacco”: ero già duro da tempo. Io gli presi le sue chiappe: sode, dure. Ci spogliammo in un battibaleno: Marco, quasi fosse un’idrovora si attacco al mio cazzo: lo leccava ,succhiava, lo menava; poi giù fra le palle a leccare e sputar peli… ci sapeva proprio fare. Mi sorpresi ad ammirare la meraviglia del suo corpo: glabro, magro e con i muscoli tesi. Il suo cazzo era barzotto: lo presi in mano e ben presto s’indurì. Cominciai a succhiarglielo. Dopo poco mi fermò: “Mi stai facendo venire, ma io voglio prima il tuo piacere. Mi vuoi scopare?” “Certo che sì!” risposi affannato. Andammo in camera da letto e lui vi si getto sopra. a mia volta mi gettai su di lui che mi fermò dicendomi: “Ti voglio a pecorina: solo così riesco ad avere un orgasmo anale” Ero d’accordo. Si girò e cominciai a leccargli il buco del culo, e poi a infilargli due dita. Stava già gemendo di piacere e mi gridò: “Scopami, ti prego, scopami subito!” Non mi feci pregare ulteriormente: infilai il preservativo, lo bagnai di lubrificante ed entrai nel suo ano con una violenza che non era da me. Marco ebbe un gridolino, non proprio di piacere, ma poi cominciò a muoversi per agevolare la mia penetrazione. Ero estasiato nel vedere il mio cazzo entrare ed uscire dal suo ano, le sue chiappe che or si rilassavano ora imprigionavano il mio membro. A Marco piaceva parlare: “Ecco così, vai più a fondo” “Che cazzo divino che hai” “Sono la tua troia, vero?” “ Ti darei il mio culo tutti i giorni”. Quando mi sentii vicino all’orgasmo glielo dissi: e lui di rimando mi grido che stava già venendo e sarebbe stato meraviglioso che venissi anch’io. Così fu. Tirai fuori il cazzo, levai il preservativo e gli sborrai in faccia. Torna ancora nei miei sogni masturbatori questa scena!
Se ne andò la mattina dopo. Dopo avermi fatto un pompino e io a lui.
Continuammo a vederci e scopare per almeno un paio di notti a settimana. Una di queste volte mi annunciò: “La prossima settimana ho una sorpresa per te” Immaginai che voleva fare una cosa a tre con un suo amico, ma non volle svelarmi cosa aveva in mente.
Era un mercoledì sera, quando Marco mi citofonò. Quando si presentò alla mia porta era insieme ad una ragazza: “ Lei è Laura, una mia amica lesbica, meglio dire bisex anche lei. Sta insieme ad un’altra donna ma è troppo tempo che non prende cazzi e vorrebbe riprovare l’ebrezza”. Fui stupito. E nemmeno troppo attratto: Laura non era una beltà. Ma come deludere Marco? Così li feci entrare in casa. Cercai in qualche modo di perder tempo: offrii da bere, chiesi a Laura di dove fosse, cosa facesse nella vita, ma improvvisamente Laura si inginocchiò davanti a me e abbassò la lampo dei miei pantaloni. Lasciai fare, vedendo il bel sorriso di Marco, che si avvicinò e mi baciò. Laura non era molto abile e ci volle del tempo prima che districasse il mio cazzo dai boxer. Una volta avutolo in mano, cominciò a menarmelo. “Ma un pompino lo sai fare?” le dissi quando fui stufo di questa maldestra masturbazione. “E’ un po’ che non ne faccio” fu la risposta. Intervenne Marco: “Dai facciamolo insieme: un po’ lo succhio io, un po’ tu” E così si alternarono sulla mia cappella: Marco però era nettamente più abile. Laura mi faceva sentire i denti: non sempre ma quando succedeva era sgradevole. Dopo un po’ lei si denudò. Appunto non era una beltà: seno piccolissimo, fica pelosissima, culo basso e grande, gambe grosse e con grosse caviglie. Non riusciva ad eccitarmi ma sapevo che Marco voleva che la scopassi. Presi un preservativo, ma lei non volle: voleva riassaggiare lo scorrere dello sperma nella sua vagina, e di non preoccuparmi, che tanto lei prendeva la pillola per regolare il suo ciclo. Entrai dentro di lei: era lubrificatissima!! Sorpresa: lei venne prima di me. Io solo un paio di minuti dopo: lasciai che ogni goccia del mio sperma la irrorasse, così era contenta. Dopo di che mi baciai a lungo con Marco mentre Laura accarezzava il mio sedere e il mio cazzo nonché quello di Marco. Quando fu di nuovo grosso e duro, penetrai Marco, a pelo. Ma lui non disse nulla: ormai si fidava di me ed io di lui. Venni in un’esaltazione erotica, provando un’estasi di piacere che mai provai in seguito e mai prima di allora.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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