Gay & Bisex
Tornato dallo zio che non c'è più

04.05.2025 |
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"Mi fece leccare ogni goccia che gli colava e poi mi disse..."
Alla fine di aprile ci arrivò la notizia che lo zio Giuliano era morto. I miei genitori non vollero neppure recarsi al funerale ma io non ero d'accordo e decisi di andarci lo stesso, anche perchè dovevano darmi le chiavi della cascina dove abitava e sistemare i conti. Lo zio era morto in ospedale per un ictus, pertanto arrivai in tempo solo per il funerale che si tenne al cimitero, in quanto lui non era credente. C'erano pochissime persone, solo alcuni suoi amici che non si vergognavano di lui e nessun parente a parte io. Mi presentai con una camicia di seta nera e dei jeans attiliati grigi e subito mi accorsi che non passai inosservato. Finita la breve cerimonia funebre mi vennero tutti ad abbracciare, qualcuno mi palpò il culetto, uno mi baciò in bocca, un altro mi sussurrò "ti vengo a trovare alla cascina". Poi, sistemate le pratiche burocratiche me ne andai alla cascina di mio zio per rendermi conto dello stato.
C'era molto disordine e poca pulizia, così come prima cosa mi cambiai e cominciai a fare le pulizie della cucina, della camera da letto e del bagno. Poi guardai un po' negli armadi e notai che in uno c'era uno scatolone: era pieno di riviste porno degli anni 70 e '80, si vedevano pornostar come Jessica Rizzo e Cicciolina che prendevano dei magnifici cazzi, bellissime! Ne guardai alcune ma poi decisi di farmi una bella doccia, perchè ero tutto sudato. Dopo, indossato solo una canottiera rossa che mi ero portato e dei calzoncini corti mi misi sul divano per riposarmi un po'.
Mi addormentai ma a un certo punto sentii bussare alla porta... erano le 19 e andai a vedere. Era Luigi, un omaccione anziano ben piantato, quello che mi aveva sussurrato all'orecchio. "Ti ho portato qualcosa da mangiare perchè ho pensato che magari non avevi voglia di preparartelo..." "Grazie" dissi e lo feci accomodare in cucina. Parlammo un po', poi finito di mangiare sgombrai la tavola e lavai le poche stoviglie nel lavandino. Mentre le sciacquavo lui si alzò, mi venne dietro, prese a palparmi il culetto e infilandomi una mano sotto la canottiera mi tintillò i capezzoli. Prese a baciarmi sul collo dicendomi "ti voglio"... Preso anch'io dalla voglia mi girai, lui mi baciò in bocca con la lingua poi mi tolse la canottiera e mi abbassò i calzoncini e rimasi nudo (perchè non mi ero messo le mutandine). Gli dissi subito "Andiamo in camera". Mi sollevò come un fuscello (sapete io sono 55 kg e lui sui 100) e arrivati in camera mi buttò sul letto. Supino e con la testa poggiata sul cuscino guardai lui che si spogliava nudo. Era grosso, con una un po' di pancia, pelosissimo e un cazzo niente male. Mi venne sopra con le gambe divaricate mettendomi subito l'uccello davanti alla bocca menandoselo. Presi a leccarglielo e poi a pomparlo, prima piano, poi più forte. Con le mani attaccate alla spalliera del letto lui me lo infilava tutto in gola al punto da farmi sbavare come una maiala.
Poi all'improvviso lo tolse e mi fece girare a 90 gradi sul letto: mi prese le chiappette fra le grosse mani, le allargò e infilò la lingua nell'ano, leccandomi con molta saliva. Io non capivo più nulla... non feci in tempo a chiedergli di infilarsi il preservativo che lui mi stava già imboccando il cazzo durissimo nell'ano. La sua cappella calda s'insinuava nel mio ano bagnato e voglioso e affondava sempre più. Prese a darmi dei colpi decisi e mentre m'inculava mi diceva "T'inculo frocetta, come mi piace sfondarti!" mugolava lui mentre mi fotteva. Non ci volle molto a penetrarmi tutto, infatti sentii le sue palle che sbattevano sulle mie chiappette. Ma anche stavolta non si fermò lì.
Luigi mi fece girare e mi mise supino sul letto a cosce aperte. Me lo inforcò di nuovo nel culetto in modo da vedermi mentre gemevo a farmi chiavare. "Ti piace eh porca?" disse mentre me lo spingeva tutto dentro. Dopo altri 10 minuti di scopata furiosa staccò il cazzo e mi sborrò sul culetto aperto grugnendo come un maiale. "Ahh che goduta!!!" - disse lui scrollandosi le ultime gocce dall'uccello. "Ti è piaciuto?" - chiese lui soddisfatto - "Certo... amore" - dissi mentre mi toccavo l'ano bagnato di sborra e portavo le dita alla bocca. "Bene, se vuoi altro cazzo fammi sapere!" disse e rivestitosi se ne andò.
Ma non era l'unico che, in quel paese, voleva chiavarmi. L'indomani mattina andai al bar con magliettina e calzoncini aderenti e mentre facevo colazione a tavolino entrò Tore, il 60enne siciliano, dal fisico asciutto ma superdotato, che mi aveva anche lui scopato l'anno scorso. "Ciao bello, ti ricordi di me?" disse sorridendo. "Come faccio a dimenticarmi del tuo arnese?" dissi, vergognandomi un po'. Mi disse che stava organizzando per domani una grigliata giù al torrente con due amici e voleva invitarmi. Non era difficile immaginare dove volessero arrivare ma la mia troiaggine non ha limiti e accettai.
Vennero a prendermi alle 11 del mattino con una jeep mezza scassata. In macchina c'era Tore con i suoi due amici, due maschi sulla cinquantina dotati di barba e baffi. Dopo mezzora di percorso su strada sterrata arrivammo a un luogo appartato nella boscaglia. Qui i tre scaricaricarono il barbecue e le cibarie e cominciarono a cuocere. Gli dissi che io non avevo di costume ma Tore mi disse; "Che minchia ti frega, qua non ci sta nessuno, puoi stare anche nudo. E così feci. Vidi i loro occhi brillare vedendo il mio corpo esile, liscio e bianco come quello di una femminella. Mentre loro cuocevano io mettevo i piedi nell'acqua e piegandomi a 90 gradi mi sciacquavo le ascelle mettendo in mostra il mio culetto. Poi cominciammo a mangiare la carne da loro portata insieme a numerose bottiglie di birra. Quando mettevo in bocca una salsiccia la gustavo bene e non mancavano commenti del tipo: "guarda come si ciuccia la salsiccia! Te piace eh?"
Finita la mangiata Tore si sdraiò su una stuoia con la testa appoggiata a un masso con sopra un asciugamano. Mi disse. "Vieni qui, accanto a me" e io ubbidii. Mi prese tra le dita il mio pene e disse a voce alta "miii... guardate che cazzetto piccolo che c'ha!" umiliandomi davanti a tutti. Poi mi prese la manina e se la mise sul suo cazzo di 25 cm ma ancora mollo. Cominciai a segarlo mentre gli altri, già nudi, mi osservavano. Ora il suo cazzo cresceva e a un certo punto mi disse: "Suca 'sta minchia!". Così mi accovacciai su di lui e cominciai a leccarlo e succhiarlo. Stava diventando enorme nella mia bocca e mi faceva sbavare come una cagna. Poi si fermò e disse: "Venite anche voi a farvi succhiare la minchia!"
I due non se lo fecero ripetere due volte, mi misero in mezzo e avvicinarono i loro cazzi alla mia bocca. Erano due bei cazzi sui 18 cm, piuttosto larghi, e cominciai a pomparli a turno fino a farli diventare durissimi. "Ora fottetelo!" ordinò Tore ai suoi amici. Uno dei due prese del burro avanzato che avevano utilizzato prima e me lo spalmò nell'ano. "Che bravi!" pensai io, illudendomi. Poi mi fece mettere a 90 e m'inforcò il cazzo nel culetto che per fortuna entrò senza problemi. Questo prese a chiavarmi davvero bene, mentre l'altro mi metteva il cazzo in bocca. Tore guardava e si segava, poi i due si diedero il cambio. Erano molto resistenti e a un certo punto Tore urlò: "Fermi, ora me lo inculo io!" "Prendetelo e mettetemelo sul cazzo!"
I due mi presero sotto le ascelle e sollevandomi con le coscette divaricate mi trasportarono su di lui.
Mi calarono lentamente col culetto sopra il suo cazzo in modo che mi penetrasse come sopra un'asta. Sentii il gran cazzo di Tore aprirsi la strada mel mio culo caldissimo e gridai "Ohhh piano è grosso! Mi sfonda!". Il cazzo mi entrò dentro per metà, poi mi mollarono e Tore mi strinse le braccia intorno al petto tirandomi indietro su di lui e cominciò a fottermi come una bestia. Da sotto mi dava forti colpi che mi facevano sobbalzare e sentivo davvero male, al punto che cominciai a piangere, mentre gli altri due guardavano e si segavano. Quando mi fu entrato quasi tutto dentro lo sfilò di colpo, mi allargò le chiappe con le dita e disse "Guardate che buco di culo che gli ho fatto!" "Ora tocca a voi!"
Così uno di loro si sdraiò sulla stuoia supino e mi fece mettere sopra di lui affondandomi il cazzo dentro. Tirandomi a se mi teneva le chiappe allargate mentre mi chiavava con forza. Poi Tore disse all'altro: "Ora anche tu inculalo, che aspetti?" "Ma adesso è occupato..." disse l'altro perplesso. "Che ti frega - rispose Tore - mettiglielo in culo anche te insieme al suo!" Capii che volevo farmi la doppia penetrazione anale, che peraltro avevo già sperimentato, ma questi erano 2 cazzi abbastanza larghi! La cosa li eccitò moltissimo e non si fecero pregare. Il secondo amico mi piantò la cappella dentro al buco già occupato e con un colpo deciso anche lui fu dentro. "Ahhhhhh" urlai per il dolore misto al piacere, ma arrivò subito Tore a riemprmi la bocca col suo cazzone. Mi sentivo riempito in tutti i buchi, sudavo come un'animale e anche loro sudavano ma si divertivano un mondo a scoparmi!
Ad un certo punto uno disse "Cazz... sto per sborrare!" "Anche io" disse l'altro. "Dai, riempitigli il culo a 'sta troia!" disse Tore, e poco dopo, in mezzo ai loro mugolii, sentii il loro liquido seminale caldissimo penetrami nell'intestino!
Ma non era finita. Appena tolti i cazzi dal mio culetto Tore mi rimise in bocca il suo cazzone che fui costretto a succhiare ancora per dieci minuti mentre la sborra di quelli là mi colava dal culo. Finalmente anche Tore arrivò all'orgasmo e mi schizzò in bocca e sul viso mezzo litro di sborra calda. Mi fece leccare ogni goccia che gli colava e poi mi disse. "Bevi, puttanazza, bevi tutto!"
Finita la bevuta mi lasciarono sdraiare sulla stuoia mentre loro aprirono altre birre. Ero distrutto, dal culo mi usciva ancora sborra e in bocca avevo il gusto di sperma. Così decisi di andare nel torrente a sciacquarmi, ma mentre ero lì in ginocchio che mi sciacquavo si avvicinarono di nuovo i tre. "Che volete? Non vi siete divertiti abbastanza?" Chiesi io preoccupato. "Il bagno te lo facciamo noi - disse Tore ridendo - ma col piscio!" E subito uno spruzzo di orina mi arrivo in faccia e anche gli altri liberarono la vescica su di me. "Bevi sto piscio, troia, senti com'è buono?" disse Tore dirigendomi il flusso sulle labbra. Finito di scaricarmi il piscio addosso si sciacquarono e rivestirono ridendo.
Anche a me fu permesso di sciacquarmi e rivestirmi e mi riportarono a casa. Rimasto solo ci ho ripensato e mi sono fatto un po' schifo, ma poi ho pensato che mio zio si sarebbe divertito a vedermi scopato in quel modo, e allora mi son sentito soddisfatto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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