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Un ferragosto molto caldo


di Membro VIP di Annunci69.it bifelice
22.09.2018    |    16.152    |    13 9.2
"“Ah, si, sto venendo … sborro..."
Era una bellissima giornata estiva, un ferragosto da manuale, con temperature elevate ma clima secco sin dal primo mattino e un cielo azzurro da far invidia a quello delle cartoline. Quella giornata avrebbe dovuto essere destinata a un incontro con più persone a casa mia, in giardino con grigliata e bevute di vino e birra, ma i miei contatti di A69 erano tutti troppo impegnati con le famiglie, oppure erano in vacanza al mare o ai monti. Così la mia proposta di un ferragosto alternativo in giardino con griglia e piscina dove galleggiare sui materassini e con del sano sesso a più persone era andata a farsi friggere.
Per fortuna l’amico Gino era rimasto in città e aveva risposto positivamente al mio invito. Con Gino siamo abbastanza intimi, abbiamo avuto già alcuni incontri, uno anche in tre con altro amico di A69 e ci troviamo bene a giocare insieme. A entrambi piace fare un po’ di tutto, specialmente baciare con la lingua e succhiare il pisello all’altro. Gino ha la tendenza a eiaculare molto presto, ma poi si riprende e la seconda volta riesce a resistere molto di più. Inoltre siamo entrambi maturi bisessuali adoratori dei giochi anali e ci capiamo al volo. Da quando Gino si depila, è migliorata anche la sua appetibilità ai miei occhi, visto che odio i peli. Anche nell’incontro a tre Gino aveva dato il meglio di sé stesso, sborrando abbondantemente mentre Pino lo inculava e godendo da vero riccio. Insomma, si gioca bene e ci si diverte anche.
Gino arrivò a casa mia nella tarda mattinata, tutto profumato e accaldato. Giusto il tempo di bere qualcosa di fresco e di raccontarci le ultime novità e ci trasferimmo in giardino. I tralci delle viti rendevano le parti in ombra meno calde e vivibili, mentre la piscinetta era posta proprio nella zona assolata, anche se l’acqua era fresca.
“Beh”, gli dissi una volta in giardino, “meglio ora di quella fredda giornata di febbraio, con tutta la neve che scendeva, quando venne a trovarci Pino. Ti ricordi che era vestito come un pinguino?”
“Si, mi ricordo soprattutto che mentre si spogliava non finiva mai di togliersi vestiti. Però mi ricordo anche il cazzone che gli venne fuori dalle mutande una volta spogliato. E che presi quasi subito in bocca mentre ci facevamo una bella doccia calda.” mi disse Gino sorridendo molto. Evidentemente il ricordo del pompino in doccia gli piaceva molto.
“Io invece mi ricordo di quanto ti piacque prendere in culo il cazzone di Pino dopo la doccia, mentre io ti baciavo con la lingua e che ci scongiuravi di fare piano che ce l’hai stretto. Alternavo i baci sulla bocca tua con quella di Pino, mentre lui ti penetrava con brio infilandoti il suo cazzone con quel ridicolo preservativo rosso, se non sbaglio al gusto di lampone perché glielo succhiai prima che ti entrasse in culo e prima di lubrificarlo, e non ti lamentasti. Vabbè, avevo messo molto lubrificante sul pisello di Pino, scivolò dentro al tuo retto con poca fatica. Che goduria, però!” dissi.
Mi tolsi i pantaloncini e la maglietta mentre parlavamo e rimasi nudo. “Ma ci si può spogliare del tutto nel tuo giardino?” mi chiese Gino incredulo, ma già interessato al mio cazzo e al mio culo.
“Certo, non ci vede nessuno da nessuna parte. Ho già giocato con alcuni amici e amiche in giardino e ti garantisco che si sta molto bene.” risposi, mentre anche lui si spogliò dei pochi abiti estivi. Gino era proprio eccitato, non doveva essere abituato, a differenza di me, a stare nudo all’aperto. Aveva già un inizio di erezione che gli faceva stare sollevato il cazzetto. Finii di sistemare un accessorio della piscina mentre Gino si sdraiava sopra ad uno dei materassini. Svolta quell’ultima incombenza, mi sdraiai anch’io sopra ad un materassino. Si stava proprio bene, il sole era bello forte e l’aria non era per nulla afosa, una leggera brezza permetteva di stare proprio beati sul materassino, bagnati quel tanto che bastava per non soffrire il caldo.
Neanche il tempo di rilassarmi del tutto sul materassino, che l’amico Gino iniziò a titillarmi un capezzolo. Sa perfettamente che uno dei miei punti erogeni favoriti sono proprio i capezzoli. Una volta trovai un bravissimo succhiatore, che riuscì a farmi provare l’orgasmo solo smanettandomi i capezzoli, succhiando e mordicchiando, facendomi provare una sensazione stupenda. E proprio Gino mi fece un super trattamento sui capezzoli una volta che giocammo insieme, prima di farmi un pompino spaziale con orgasmo multiplo. Peccato solo che, causa le malattie trasmissibili sessualmente, non si pratichi l’ingoio. E devo dire che Gino ha una bocca veramente fantastica. Succhia il cazzo con una bravura notevole, sicuramente molto meglio della media, soprattutto meglio della media delle donne. Bacia con la lingua senza porsi problemi e succhia i capezzoli e i coglioni con maestria da artista.
Non mi lasciai provocare senza rispondere. Dopo un po’ che Gino mi titillava il capezzolo sinistro allungai la mano al suo cazzo, che nel frattempo era diventato bello duro. Sembrava quello di un ragazzino, rigido e con la cappella ben esposta. Certo, la voglia era ormai forte in entrambi, anche il mio cazzetto era diventato nel frattempo bello duro. Dopo un po’ di questo toccarsi reciproco, scesi dal materassino e andai sopra di Gino. Mentre lui se ne continuava a stare disteso, in parziale ammollo, iniziai a baciarlo sulla bocca mentre lo masturbavo lentamente. Anche lui allungò le mani sul mio cazzo mentre rispondeva ai miei baci passionali, massaggiandomi anche i testicoli e il perineo. Il sole era implacabile, ma la temperatura era fresca e stando in parte immersi in acqua non si soffriva il caldo per nulla. Sentivo il calore del sole scaldarmi la schiena e le natiche, persino lo sentivo, chino com’ero su Gino, scaldarmi il buchetto ormai eccitato. E i baci si susseguivano ai baci, mentre le mani accarezzavano i corpi e scendevano nelle zone erogene più nascoste. Scesi a slinguare i capezzoli di Gino, che rispose con un mugolio di piacere quando glieli mordicchiai per bene. Proseguii verso la zona bassa, sfiorando appena con la lingua il cazzo pulsante, per soffermarmi invece a succhiare quei testicoli pieni e tesi, mentre con la mano accarezzavo la prostata tramite il perineo. Gino intanto mi accarezzava il culo, insistendo con un dito a premere sul buchetto. Eravamo ormai ebbri di sesso. Continuavo a succhiare i coglioni di Gino uno alla volta o tutti e due insieme, belli lisci dopo la depilazione, cercando con la lingua di raggiungere il perineo. Mentre mettevo a Gino due dita in bocca, che iniziò a succhiare avidamente, iniziai a leccargli il pisello, dalla base dell’asta sempre più su sino al glande. Lì mi soffermai un po’ entrando con la lingua nel solco della sommità del glande, stimolando il frenulo e prendendolo in bocca tutto sino in fondo succhiando con forza.
“Fermati, ti prego, sto per sborrare!” disse Gino. “Hai una bocca fantastica, ma sto per sborrare alla grande.” Aggiunse convinto.
A quel punto uscii dalla piscina e presi due preservativi, uno giallo, teoricamente al gusto di banana, e uno blu, teoricamente al gusto di mirtillo. Indossai quello blu, volevo essere pronto a qualunque evenienza, e infilai a Gino quello giallo, facendolo scorrere sul cazzo usando la bocca, senza le mani. Di lì a poco Gino iniziò a gemere, mentre gli praticavo un Pompino con la P maiuscola. Gli avevo rimesso due dita in bocca e con la mano sinistra gli massaggiavo il perineo e il buchetto del culo, mentre con la bocca andavo su e giù per il cazzo, bello duro. Gino, da parte sua, mi continuava a tenere una mano sul culo e un dito che spingeva sul buchetto, ma era troppo concentrato sul suo cazzo.
“Fai piano, sto godendo troppo, rischio di venire subito, se continui così!” disse Gino, mentre sentivo il suo cazzo pulsare in bocca, ormai al limite dell’orgasmo. Si, mi sento proprio una potenza, quando posso decidere come e quando far godere un uomo, farlo eccitare a mille per poi scatenargli l’orgasmi. Quello sì che è potere, peccato che le donne spesso non lo capiscano. Senza dire nulla iniziai a pompare ancora di più il cazzo di Gino, che di lì a breve iniziò a godere come un porcellino. “Ah, si, sto venendo … sborro ...” esclamò Gino, mentre sentivo le pulsazioni del suo cazzo sulla mia lingua e mentre sentivo lo sperma riempire il preservativo. Mi tenne ferma la testa affinché non smettessi di succhiarlo, sinché emise l’ultimo rantolo. A quel punto mi mollò la testa e io lo baciai sulla bocca con ardore. Io avevo il cazzo durissimo e tanta voglia di continuare a fare sesso. Uscimmo dalla piscina per togliere il preservativo usato di Gino. Poi, lo sciacquai tutto con la pompa del giardino, facendogli uscire per bene dal pisello tutto lo sperma. Gino intanto continuava ad accarezzarmi il cazzo duro, allungando le mani pure sul mio culo abbronzato. Pulito per bene Gino, rientrammo in piscina. Gino si sedette sul fondo della piscina e come entrai iniziò a succhiarmi il cazzo, sempre duro e ancora ricoperto dal preservativo, mentre me ne stavo in piedi. Ci metteva passione e le succhiate all’asta erano alternate a slinguate ai testicoli e a lente masturbazioni. Mi sedetti anch’io sul fondo della piscina e iniziammo a baciarci lascivamente, con le lingue che giocavano a rincorrersi nelle bocche passionali e vogliose. Presi in mano il cazzo di Gino che a quel punto dei giochi di lingua stava iniziando a riprendere vigore e iniziai a menarlo dolcemente.
“Dai, alzati in piedi, che voglio sentire il tuo cazzo che torna duro mentre lo tengo in bocca!” dissi a Gino. Il quale non si fece pregare e si mise in piedi. Mi trovai così il suo cazzo proprio davanti alla bocca e lo iniziai a succhiare di buona lena e con passione. Con la lingua gli stimolavo il frenulo e l’orifizio in cima al glande, cercando di entrare dentro al buchetto il più possibile con la mia lingua vogliosa mentre lo allargavo, per poi prendere tutto il cazzo in bocca ed assaporare la nascente nuova erezione, che lasciava sempre meno spazio nella mia bocca ad ogni succhiata che facevo. Aspirai con prepotenza dal forellino, per stimolargli in profondità l’ormai eretto uccello. Poi, quando sentii in bocca il cazzo ormai completamente eretto e durissimo, lo feci girare e gli praticai un anilingus che fu molto apprezzato dall’amico, anche perché continuavo a tenergli in mano il cazzo duro e svettante verso il cielo terso mentre gli accarezzavo i coglioni con la mano libera. Con la lingua entravo più possibile in quell’ano che adesso era molto stretto, ma che sapevo per esperienza che si poteva dilatare molto, prendendo al suo interno cazzi di dimensioni notevoli. Fu proprio eccitante vedere come Pino lo inculò mentre Gino si lamentava dicendo di avere un buco stretto. Feci leggermente inchinare Gino per esporre ancora meglio le sue grazie e permettermi di leccare in profondità il buco del culo e scendere poi sino ai depilati testicoli. Il sole colpiva le natiche bianche di Gino, evidenziando lo scuro buchetto, molto eccitato dai miei colpi di lingua. Si apriva e si schiudeva a seconda di come lo leccassi, era proprio uno spasso vederlo fremere in quel modo.
“Senti, ti andrebbe di andarci a mettere comodi su lettone?”, chiesi a Gino mentre mi rialzavo in piedi, girandolo nel contempo verso di me. Senza aspettare che mi rispondesse, gli diedi un bacio passionale e con la lingua iniziai a esplorare i meandri della sua bocca, mentre con le mani gli palpavo il culo e un dito malandrino si spingeva verso le profondità del suo retto. Gino ricambiò il bacio e la strizzata alle chiappe, rimanemmo così abbracciati, in mezzo alla piscina e sotto il sole, cazzo duro contro cazzo duro per un po’, prima di deciderci di uscire dall’acqua.
Usciti dalla piscina ci asciugammo velocemente sotto il caldo sole agostano ed entrammo in casa, ancora umidi e con i cazzi eretti. Ci distendemmo sul lettone e mi dedicai subito al cazzo dell’amico, succhiandolo con passione, ricambiato da Gino che iniziò a leccare il mio cazzo dalla base. Assumemmo la tipica posizione del 69, e volli stargli sopra, con il cazzo che spingevo nella sua bocca mentre lo leccavo dai coglioni alla punta del cazzo. Sentendo che l’eccitazione aumentava di momento in momento, presi un preservativo di quelli che l’amico Luca aveva dimenticato la settimana precedente, quando finalmente mi aveva inculato con il suo cazzone da 18 cm., anche se per poco, causa eiaculazione precoce. Srotolai il preservativo sul cazzo eretto dell’amico in poche mosse e lo iniziai a masturbare con cura, mentre Gino mi mordicchiava e succhiava con forza i capezzoli e mi menava il cazzo con forza. Si, decisamente il lavoro ai capezzoli mi eccita moltissimo, si crea come una specie di ponte di eccitazione elettrico tra i capezzoli, il cazzo, il buco del culo e la prostata.
Ormai eravamo in piena eccitazione e ritornammo al nostro 69, stavolta stesi sul fianco. Presi anche un dildo che tengo nel cassetto del comodino, quello piccolo da 15 cm., e dopo averlo lubrificato per bene e aver slinguato adeguatamente il buco del culo di Gino, glielo infilai tutto dentro. L’eccitazione di Gino doveva essere molto intensa, perché il dildo entrò facilmente e non ci furono lamenti di alcun genere. Gino a questo punto era eccitatissimo e temevo che avrebbe avuto un orgasmo a breve. “Senti, ti andrebbe di incularmi tu, questa volta?”, gli chiesi eccitato all’idea di farmi inculare da un uomo che ha un dildo nel culo. Senza aspettare la risposta mi misi a pecorina, con le chiappe ben esposte all’aria. “Si, inculami, forza, fammi sentire il tuo cazzo fino in fondo!”, lo esortai. Spronato dal mio comportamento e dalle mie parole, Gino si posizionò dietro di me e, dopo avermi slinguato il buchetto ed essersi lubrificato il cazzo, mi penetrò come piace a me, con un solo movimento. Che gioia, sentivo il suo cazzo che mi entrava fino in fondo al retto e la pancia dell’amico appoggiarsi alle mie chiappe abbronzate. Ad ogni colpo che Gino mi dava, entrava ancora un po’ di più nell’ano, provocandomi un massaggio alla prostata eccitantissimo. Di lì a poco, sistematosi un po’ meglio sulla posizione, Gino iniziò a incularmi di brutto, entrando e uscendo dall’ano con prepotenza e velocemente. Sentivo dal suo ansimare che stava per avere l’orgasmo. Per raggiungere un bell’orgasmo anale ho un mio sistema. Prima spingo con il buco del culo, così facilito anche l’ingresso del cazzo del partner. Poi, quando la sensazione di sborrata è molto forte, inizio a contrarre i muscoli perineali, cosa che in genere mi provoca l’orgasmo anale con sborrate micidiali. Ad un certo punto, dopo tanto spingere, iniziai a stringere i muscoli anali e sentii subito la prostata reagire con grinta, iniziando a pompare sperma nei condotti del cazzo, che iniziò a pulsare, mentre l’orgasmo montava sempre più. La mia stretta con i muscoli anali aveva nel frattempo eccitato molto Gino, che ormai non faceva che dire “Sto per venire … sto per venire .. noncelafacciopiùùù!” E a quel punto Gino iniziò a godere, mentre a me si stava appena formando l’orgasmo anale. Gino continuò a trombarmi nel culo anche dopo avere già sborrato, riuscendo a mantenere l’erezione. Per fortuna di lì a poco venni anch’io con un poderoso orgasmo anale, che mi fece scaricare un sacco di sperma nel preservativo, mentre le contrazioni pelviche mi lasciavano senza fiato e quasi agonizzante. Finito di sborrare entrambi, Gino uscì dal mio culo con il preservativo pulito - la mia pulizia mattutina era stata ottima – e pieno di sborra, nonostante fosse la seconda sborrata del giorno ed il cazzo ancora duro. Io avevo goduto decisamente molto, grazie al cazzo dell’amico che mi aveva pompato splendidamente il culo. Recuperai il mio dildo, che per tutto il tempo in cui venivo inculato, era rimasto piantato saldamente nel buco del culo di Gino. Anche il dildo era pulito, segno che siamo entrambi dei cultori della pulizia anale. Mentre gli sfilavo il dildo dal culo, provocandogli un lieve sospiro, gli diedi un ultimo bacio sulle labbra, ricambiato.
Dopo esserci puliti un po’, giusto quello che serve a levare lubrificante, tracce di sperma e sudore, ci rivestimmo e trascorremmo ancora qualche tempo a bere qualcosa in cucina, parlando del più e del meno. Insomma, avevamo trascorso alcune ore di piacevole sesso tra uomini bisessuali e ora ci stavamo comportando come due amici tranquilli. E avevamo trascorso un bollente ferragosto in piscina.
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