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io e il padre del mio amico


di andre24
20.01.2013    |    15.572    |    14 9.5
"Beh oggi dovrai accontentarti di me! non fece in tempo a finire la frase che mi ritrovai la sua lingua dentro la mia bocca e procedemmo a baciarci per 5 minuti..."
io e massimo (nome di fantasia) ci conosciamo gia da anni... da quando veniva a prendere il figlio, non che mio grande amico, a prenderlo agli allenamenti di calcio. l'ho sempre ritenuto un gran bell'uomo: alto, muscoloso, peloso ma nei punti giusti e non esagerato, barba perfetta, occhi stupendi.. per non parlare del culo e del pacco visto in spiaggia quando andavamo al mare insieme o nelle docce dopo delle partite tra amici. nonostante tutto non ho mai fantasticato su di lui (e non so perchè). fatto sta che qualche mese fa andai a casa sua per dormire a casa sua con suo figlio.. nulla di strano visto che siamo amici. arrivai li verso le 6 del pomeriggio. sistemai le mie cose e andai in camera con il mio amico Andrea (nome di fantasia) per giocare alla play. arrivarono le 9 e andammo a mangiare: era una serata d' agosto e faceva caldo e così mangiammo tutti e 3 in mutande (il destino volle che proprio in quella settimana la moglie avesse l'addio al nubilato di una amica che abitava in un'altra regione così eravamo noi 3 uomini da soli). terminata la cena ci mettemmo a vedere la tv e poi andammo a letto: massimo nella sua stanza e io e andrea nella stanza di andrea. inizialmente ci mettemmo a letto in mutande ma poi, abituati a dormire insieme e lui all'oscuro della mia omosessualità, ci togliemmo le mutande per far fronte al caldo. ma nemmeno quello bastò e così, come d'abitudine accendemmo il pc e ci facemmo una bella sega. Nonostante preferisca altri generi pornografici a quelli etero mi masturbai lostesso, eccitato comunque dalla situazione e dal fatto che avessi vicino a me un bel pezzo di ragazzo.. pochi secondi e schizzammo sul petto!! ci andammo a pulire in bagno e poi andammo a letto. la mattina seguente tutto normale: mi alzai e andai in bagno a farmi la barba, e trovai anche massimo a farsi la barba pure lui.. niente di strano tranne alcuni sguardi che mi rivolgeva e una bella erezione..ma pensai che fosse colpa della mattina e non ci diedi importanza. passò tranquillamente tutta la giornata fino a sera quando massimo mi riaccompagnò a casa.. erano le 22:30 circa e io ero vestito con una canotta nera e dei pantaloni corti e a dirla tutta un po stretti che risaltavano il mio cazzo. poco dopo essere partiti di casa vedo che si dirige con la macchina in una zona isolata circondata da alberi e arbusti. gli domandai perchè si fosse fermato li e mi rispose: pensi che non sappia che sei una checca? e che ti piacerebbe portarti a letto mio figlio? ho visto con che energia ti masturbavi ieri sera.. beh oggi dovrai accontentarti di me! non fece in tempo a finire la frase che mi ritrovai la sua lingua dentro la mia bocca e procedemmo a baciarci per 5 minuti buoni mentre io mettevo la mia mano dentro le sue mutande e lui la sua dentro le mie! Dai basta baciarci, passiamo ad altro, disse lui slacciandosi i pantaloni e tirando fuori quella meraviglia: ero abituato a vederlo nudo ma mai così eccitato e con un cazzo così grosso. così facendo prese la mia testa e l'abbassò al cazzo dove iniziai a pomparlo per un bel pò fino a quando sentendolo gemere sempre di più staccai la bocca da quel grosso palo con una cappella rosa e bagnata dalla mia saliva che colava da tutte le parti. ora tocca a te gli dissi io e senza farsi aspettare iniziò a pomparmi; da quando iniziò non smise mai di tenere bassa la testa se non per spostarci dai posti anteriori a quelli posteriori dove ci denudammo e riprendemmo a baciarci sturusciandoci e toccandoci. sei pronto? mi disse. non aspetto altro, risposi io e iniziò a leccarmi l'ano! io amante del rimming stavo per venire quando appoggiò la lingua sul mio buchetto. dai sono già abituato a prenderlo nel culo gli dissi e così facendo mi infilò quella nerchia tutta dentro e iniziò a sbattermi per 15 minuti.. 15 minuti fantastici nei quali sentivo il suo palo nel culo. mi sborrò dentro e da quella volta non vidi l'ora di tornare in casa loro
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