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Gay & Bisex

sole, mare e un bel pisellone


di enriche
29.01.2013    |    18.380    |    1 8.7
"Vado spesso al mare con Luciana, ci divertiamo, ci confidiamo e condividiamo la passione per il naturismo..."
vado spesso al mare con Luciana, ci divertiamo, ci confidiamo e condividiamo la passione per il naturismo.
insomma appena arriva la bella stagione ci fiondiamo in spiaggia, ci spogliamo, facciamo il bagno e ci stendiamo al sole.
completamente nudi.
era un pomeriggio qualunque d'inizio giugno, in spiaggia poca gente, niente radioline accese, niente cani, niente bambini, un paio di aquiloni veleggiavano in cielo a poca distanza; io leggevo un libro e Luciana cercava refrigerio in una bibita senza zucchero,
stavamo decidendo dove andare per l'aperitivo quando fummo interrotti dall'arrivo di un marocchino stracarico di mercanzia.
cercammo subito di liquidarlo come avevamo fatto con tutti gli altri, dicendo di avere pochi soldi e di non essere interessati a niente, ma lui sembrava non accorgersi nemmeno delle nostre parole e prese ad estrarre collanine, occhiali e brutti cappellini dalle sue borse.
per dimostrare il mio disinteresse ripresi in mano il mio libro e mi voltai a pancia sotto sull'asciugamano, lasciando a Luciana il compito di mandarlo via.
"bella ragazza… Said regalare collana bellissima a ragazza bellissima "
Luciana non cedeva.
"bella ragazza… tuo corpo stupendo… Said regalare collana bellissima se tu giocare con me"
il marocchino dunque mirava a concludere un affare che aveva poco a che vedere con il business. voleva trovare soddisfazione.
"mi sa che hai sbagliato persona" disse Luciana, "qui l'unica persona interessata ai ninnoli è lui (e mi indicò) e credimi… è anche molto più bravo di me a giocare"
mi voltai fra il divertito e il contrariato per quella battuta.
Lei stava seduta tentando malamente di coprirsi con lo zaino e lui, noncurante, se ne stava piegato sulle sue ginocchia, nella tipica posizione afro / asiatica e si accarezzava la punta dell'uccello che spuntava dai pantaloncini di tela bianca.
"no… tu bellissima… tu venire con Said… tanti regali per te"
Said faceva guizzare gli occhi sui capezzoli e sul pube della mia amica e non smetteva di solleticarsi la cappella.
"perdi tempo con me, sono fidanzatissima e fedelissima (che bugiarda) dammi retta: con lui ti diverti di più"
Said sorrise rivelando una dentatura perfetta
"no no… Said vuole donna bellissima… "
"allora lasciaci in pace, non compriamo niente"
Luciana alzò la mano concludendo definitivamente il discorso e il marocchino se ne andò.

la giornata si srotolò serena e soleggiata, alternammo tuffi e bagni di sole, risate e chiacchiere leggere.

a sera decidemmo di raggiungere a piedi un baracchino a un paio di km di distanza, un posto carino con la musica e degli ottimi aperitivi, costruito sul margine frastagliato fra la sabbia e l'inizio della pineta.
alla fine del secondo mojito sentii che la vescica era piena e lasciai Luciana in compagni

di alcuni amici per andare a pisciare fra le siepi dietro al baretto.

stavo annaffiando una pianta con il mio piscio quando sentii un movimento alle mie spalle.
"ti piace cazzo maroquino sì?"
Said stava appoggiato a una pianta e mi guardava sorridendo, accarezzandosi il gonfiore nei calzoncini.
"mi piace molto, moltissimo"
mi avvicinai allungando una mano ma Said bloccò il mio gesto a metà e si guardò intorno guardingo
"andiamo la dietro, fra gli alberi" ,aggiunsi.

al riparo della vegetazione il marocchino si appoggiò ad un grosso ramo e si abbassò i pantaloncini. non indossava mutande e rivelò subito un bel cazzone scuro e barzotto.
mi buttai immediatamente in ginocchio, gli misi una mano sulle palle e con l'altra lo impugnai e lo diressi verso le mie labbra, e iniziai a leccargli la punta del glande… ma Said non era in vena di delicatezze, mi prese per i capelli e mi spinse la testa sul suo cazzo, ficcandomelo tutto in bocca.
bastarono poche pompate per sentire la sua verga indurirsi e allargarsi sotto al mio palato. non è facile spiegare il miscuglio di odori degli uomini nordafricani se non si ha avuto occasione di conoscerne bene qualcuno. in quel momento ero avvolto da un miscuglio virile di spezie e sudore, una miscela che raccontava una storia fatta di fatica e terre lontane.

"piace culo?"
la voce di Said mi riportò alla realtà
"come scusa?"
"Said piace culo… tu dai me culo?"
non aveva ancora finito di formulare la sua frase incerta che già mi stavo sfilando i pantaloni ed i boxer.
"piace cazzo moroquino vero?"
il mio bel nordafricano aveva bisogno di complimenti per sottolineare il suo ruolo di maschio… e se li meritava tutti
"si Said… mi piace molto il tuo bel cazzo marocchino"
said mi prese per la vita e tentò di voltarmi ma io mi ritrassi
"aspetta metti il preservativo"
"nooooo no preservativo" non voleva indossarlo.
"dobbiamo sempre usare il preservativo Said, aspetta che lo prendo" ma come mi voltai per frugare nelle tasche dei jeans Said mi afferrò entrambi i polsi con una mano e me li portò dietro alla schiena,mi piegò a 90 gradi e con l'altra mano portò il suo uccellone all'altezza del mio sedere.

fu un istante… ed era dentro.
forte, rapido, violento… e asciutto.
mi uscì un mezzo grido spezzato ma immediatamente mi lasciò le braccia e mi mise una mano sulla bocca.
era entrato dentro di me in un solo colpo, senza preservativo e senza nemmeno farmelo bagnare con la saliva… e non sembrava curarsene molto.
il suo bastone d'ebano in culo, la sua manona sulla bocca, ero compresso fra due forze che mi facevano inarcare la schiena facendolo affondare ancora di più dentro al mio corpo.

Said prese subito a scoparmi meccanicamente, in modo brutale, seguendo un ritmo frenetico tipico degli animali selvatici.
"puttana bianca piace cazzo maroquino"
a dire la verità io ero sconvolto.
dal dolore e dalla disinvoltura con cui me l'aveva ficcato in corpo senza indossare una protezione… ma evidentemente a lui non importava molto, tanto è vero che continuava a trivellarmi molto velocemente tutto concentrato a spingerlo sempre più a fondo.
lo confesso… la mia contrarietà durò molto poco.
passati i primi attimi di bruciore in cui dovetti stringere i denti iniziai a sentire i muscoli che si rilassavano e presi a godere di quella fantastica minchia nera che mi sbatterva.
quando fu evidente che non avrei gridato e non sarei scappato Said decise di cambiare tecnica.
estrasse l'uccello dal mio culo, mi fece mettere a 4 zampe, si inginocchiò dietro di me e di nuovo appoggiò la cappella.
un colpo solo e fu nuovamente tutto dentro.
sbuffai trattenendo un grido.
lo estrasse completamente con la stessa velocità con cui l'aveva pigiato… e di nuovo lo ficcò tutto dentro.
prese a scoparmi così, tutto fuori - un colpo - tutto dentro - tutto fuori - un colpo - tutto dentro, ripetendo decine di volte lo sfondamento del mio buchetto ad opera di quel bestione circonciso.
il marocchino non diceva niente ma lo sentivo godere e sembrava ipnotizzato da quel movimento dentro al mio corpo, magneticamente attratto dal mio culetto.

credevo che sarebbe venuto in pochi secondi, altri nordafricani che mi hanno scopato sono durati pochissimo, invece la sua opera di sfondamento durò un bel po' al punto che cominciavo a pensare che il culo avrebbe preso fuoco prima di sentirlo schizzare… invece finalmente lo estrasse
"puttana bianca leccare"
ecco che mi offriva il suo cazzone ricoperto degli umori del mio culo… e non mi feci pregare
allungai il collo e accolsi il suo uccello in bocca, poi iniziai a pomparlo vigorosamente fino a farlo sparire tutto in gola.
aprirmi il culo doveva averlo eccitato davvero tanto perché dopo pochi secondi digrignò i denti, mi affondò le mani sulla testa e sentii la sua sborra scorrermi in gola.
continuava a muovere i fianchi e a spingermi il cazzo fra le labbra mentre ingoiavo la sua crema bollente… pompavo e bevevo… sembrava un torrente... di sperma marocchina.

con la stessa brutalità con cui l'aveva infilato lo tirò fuori dalla mia bocca, ancora gocciolante
"basta"
ci rivestimmo in fretta fino a che sentii un voce che si avvicinava
"andreaaa andreaaaaaaa!?"
Luciana stava venendo a cercarmi.
Said non si scompose, ma fece due passi verso l'ombra.
mi ricomposi alla bell'e meglio e mi incamminai verso la mia amica.
arrivato al margine della pineta mi voltai a guardarlo: con un gesto mi fece capire che ci saremmo visti
ancora.
presto.
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