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I giochi con papà


di Membro VIP di Annunci69.it marcosala
23.01.2016    |    42.114    |    2 9.5
"Lei lo guardò con la confusione negli occhi, lui fissò il piccolo corpo della figlia..."
Paolo guardava la figlia Susanna mentre di corsa attraversava il soggiorno, la sua camicia da notte di cotone le accarezzava le cosce. La sua pelle era rosea, aveva appena fatto il bagno, i capelli avevano l’odore gradevole del balsamo, lei si accomodò sul suo grembo del genitore per la dose di coccole serali. Lui la abbracciò tirandola verso di se, e lei appoggiò il proprio viso sulla sua spalla. A Susy piaceva giocare sfregando il suo culetto sul grembo del papà. Lui questa volta, la fece sedere di traverso sulle sue gambe ed infilò lentamente la sua mano sotto la camicia da notte, Susy apri aprì le cosce come una brava ragazza. Susanna sentiva la mano del papà accarezzargli l’interno coscia e un intenso formicolio cominciò a percorrere il suo corpo. Lei amava come la accarezzava papà, tanto che subito le si bagnò la fichetta, lei arrossì e seppellì il viso nascosto dai suo lunghi capelli nel petto di papà. Il papà la accarezzava così tutte le sere, per Susy era la parte preferita della giornata. Lei senti il papà fare un piccolo sospiro quando le scosto le labbra della fichetta già umida e con il dito indice cominciò a massaggiarle il suo clito, sospirò di nuovo quando si accorse di quanto fosse già bagnata. Accidenti, stava diventando una piccola puttanella, pensò Paolo. Ormai stava giocando con la figlia da mesi e ogni sera sembrava che la fichetta diventasse sempre più bagnata e, il suo cazzo sempre più duro. Aveva trovato il suo bottoncino e cominciò a sfregarlo avanti ed indietro con due dita, Susy sentiva il cazzo del papà diventare sempre più duro, le piaceva, quindi cominciò a muovere i suo piccoli fianchi su e giù contro la mano del papà favorendo i suoi movimenti. Con l’altra mano il papà raggiunse i bottoni che chiudevano la camicia da notte aprendola lentamente, dopo i primi tre bottoni le scoprì il petto. Gli apparvero i suoi capezzoli rosa, il seno non era ancora sviluppato ma lui adorava queste piccole protuberanze tipiche dell’età pre-puberale. Abbassò la testa e cominciò a titillare i piccoli seni con la lingua. Susy gemette di piacere quando iniziò a sentire la bocca bagnata di papà succhiare i suoi piccoli capezzoli. Lei non sapeva come funzionava il suo corpo, sapeva solo che quando il papà le leccava i capezzoli, la sensazione di formicolio del suo petto si univa a quella tra le sue gambe. Le sembrava che anche al papà piaceva questa cosa, infatti quando le leccava e succhiava le tettie, sentiva il suo respiro diventare più pesante e cominciava a sfregarle il clito molto più velocemente. Le piaceva molto anche quando le succhiava il capezzolo tirandolo con le labbra ed i denti facendolo un po’ male. In questo modo sentiva i sospiri di piacere del papà tanto che la sua patatina diventava sempre più bagnata. Il rumore e lo sciacquio prodotto della fichetta umida e bagnata di Susanna lo facevano impazzire. Egli non aveva mai fatto altro che massaggiargli la patatina e leccargli le tettine, ma aveva sicuramente pensato a tutte le altre cose che avrebbe potuto fare alla sua piccola, forse quella sera era la volta in cui avrebbe potuto fare di più. Allora prendendo Susy tra le braccia si alzò dalla poltrona, si girò e appoggiò la piccola sulla poltrona. Lei lo guardò con la confusione negli occhi, lui fissò il piccolo corpo della figlia. La sua camicia da notte era sbottonata quasi tutta, era scesa fino al suo culetto, e lei era distesa di fronte a lui. Guardava il suo petto che si muoveva su e giù per il rapido ansimare, i suo capezzoli gonfi e rossi erano pronti da succhiare. Con le mani raggiunse la gambe della piccola, le aprì appoggiandole sui braccioli della poltrona, in modo tale da ammirare la sua fichetta in tutto il suo splendore. Si inginocchiò davanti a lei, dalle labbra della sua patatina aperte poteva vedere il suo buchino, i suoi umori colavano passando tra le sue natiche fino alla poltrona. Si lecco le labbra e abbassò la testa sulla fichetta della figlia. Susy non poteva credere che il papà avrebbe voluto leccarla proprio lì. Istintivamente cerco di chiudere le gambe ma le forti mani del papà gliele aprì di nuovo, subito senti la sua lingua scivolare dentro la sua fessurina e poi sollecitarle il suo piccolo bottoncino, e subito si rilassò aprendole di nuovo, quindi seppellì le mani nella testa del papà tirandola verso di lei inarcando la schiena. La bocca era meglio delle dita. Lui leccava e lei gemeva di piacere, poi improvvisamente sentì la sua lingua spingere dentro di lei, non sapeva cosa aveva inserito dentro di lei ma le piaceva, non disse al papà di fermarsi, anzi spinse i suoi fianchi avanti e indietro contro di lui. Lui non ne aveva abbastanza dei suo umori, spinse la sua lingua sempre più in profondità nella sua fichetta , voleva gustare tutto il suo sapore, finche non senti le labbra della patatina stringersi attorno alla sua lingua. Accidenti come era stretta, come avrebbe potuto entrare un cazzo li dentro? Le sue mani tenevano sollevato il culetto dalla poltrona, aveva il viso affondato tra le sue gambe, leccava e succhiava e lei godeva e gemeva ad ogni colpo di lingua, quindi levò la lingua dalla fichetta e cominciò a succhiare il suo piccolo clitoride ormai gonfio continuando a massaggiare la fessurina con il dito. Voleva sentire quanto era stretta la patatina della figlia, ed approfittando del fatto che era così umida e bagnata iniziò lentamente a penetrarla con il dito medio. Susy sentì la punta del dito spingere dentro di lei, e la sua fichetta si chiuse attorno a lui. Lei sentì il papà ansimare, le vibrazioni inviate dal suo piccolo clitoride erano arrivate fino a lui. Perché avrà voluto infilargli il dito dentro in questo modo? Lo sentì entrare duro dentro di lei, poi lo sentì uscire delicatamente. Forse non era piaciuto al papà pensò sospirando quando lo sentì uscire di nuovo. Poi lo senti entrare nuovamente, questa volta più profondamente, lo estrasse di nuovo e quindi ancora dentro ed ogni volta sempre più profondo. A Susy cominciava piacere questa sensazione. Sentiva il dito riempirgli la fichetta, le piaceva, istintivamente raccolse le gambe in modo che il dito di papà potesse penetrarla meglio. Al papà piaceva che lei partecipava, quindi alzò la bocca dal suo clito e le sussurrò: “ Si, Susy ti piace? Ti piace come il papà ti scopa con il suo dito?” A Susy piaceva quando il papà usava parole forti, si sentiva una ragazza più grande. Paolo si sedette davanti alla poltrona ad ammirare come il suo dito entrava ed usciva dalla fessurina di Susy cercando però di non violare la verginità della ragazza. Aveva immaginato molte volte questo gioco ma non pensava fosse così stretta e calda. Sbottonò completamente la camicia da notte e gliela tolse completamente in modo tale da vedere il suo corpo completamente nudo contorcersi attorno al suo dito. Si chinò nuovamente su di lei succhiando e tirando con labbra e denti il suoi capezzoli in modo alternato quindi lecco tutte le belle tettine della figlia. Mentre leccava le tettine spinse un secondo dito nella sua fichettina bagnata, subito sentì il respiro diventare affannoso. Iniziò con il pollice a sfregargli il clito mentre le dita entravano ed uscivano dalla fessurina ormai diventata un lago. Il suo cazzo ormai duro come un pezzo di legno pulsava nei pantaloni, aprì la patta e prese il suo cazzo dolorante in mano e iniziò a segarselo con lo stesso ritmo con cui muoveva le dita nella patatina della figlia. Si sedette di nuovo per ammirare la favolosa scena che si mostrava davanti a lui. Susy si contorceva sulla poltrona muovendo i fianchi e la fichetta su e giù contro le sue dita. La sua cappella gonfia e palpitante era a pochi centimetri dalla fichetta di Susy, accidenti come era stretta a bagnata, quindi impugnò di nuovo il cazzo sempre più duro ed iniziò a segarsi più velocemente. Susy non capiva esattamente cosa stesse facendo il papà, ma sicuramente non voleva che smettesse. Le sue dita la scopavano sempre più in fretta, quindi vide che l’altra mano si muoveva avanti e indietro all’altezza della patta del papà. Ogni volta che lui spingeva le dita dentro di lei, lei sentiva la sua patatina stringerle sempre di più. Il respiro del papà era sempre più affannoso ed il suo sguardo ed i suoi occhi erano fissi su le sue gambe aperte. Improvvisamente Susy, senti il suo corpo tremare, ed un piccolo lamento le sfuggì dai denti stretti, quindi sentì il papà togliere le dita dalla sua patatina, ebbe un gemito di delusione, iniziò a sentire le dita massaggiargli il clito con movimenti rotatori, quando percepì che qualcosa spingeva contro sua fichetta bagnata. Non era sicura di cosa stesse spingendo dentro di lei, ma sicuramente era caldo e molto più grande delle dita. Il formicoli iniziò di nuovo ad impossessarsi del suo corpo ed iniziò a muovere i fianchi su e giù cercando di sfregarsi contro quel coso duro. Il papà gemeva dal piacere alla vista del suo cazzo che scivolava sue giù per tutta la lunghezza della fichetta. I suoi umori lubrificavano il cazzo facendolo scorrere senza problemi, sapeva che non avrebbe resistito molto . Susy mugolava dal piacere e lui vide il suo corpicino che cominciava a tremare allora impugnò il cazzo lo appoggiò alle labbra della fichetta della figlia e le sussurrò: “ Questo è l’orgasmo, ti piace piccola mia? Dai godi per il papà, godi sul mio cazzo” Lei si irrigidì sotto di lui ed ebbe delle frenetiche contrazioni dell’addome , il papà vedendo l’orgasmo della figlia impugnò il cazzo, si masturbò più velocemente mentre guardava lei godere. Mentre sussurrava il suo nome esplose in una sborrata contro la fichetta della figlia ed un ricco fiotto di sborra colò tra le labbra socchiuse. Non aveva mai sborrato così lo sperma colava dalla fichetta giù fino al culetto insieme agli umori della piccola Susy. La piccola sentiva il suo corpo che stava esplodendo, non riusciva prendere fiato, i fianchi sembravano avere una vita propria, continuavano a pompare su e giù contro papà. Lei non avrebbe voluto mai che questa sentimento finisse, voleva bene al papà perché la faceva stare bene. Lui stava ancora godendo l’abbracciò e la tirò a se. Lei aveva sentito quel torrente di liquido caldo scendere dalla sua piccola fessura giù fino al culetto e le gambe, aveva paura di avere fatto un danno bagnando la poltrona preferita del papà, ma quando lei lo guardò negli occhi, non era arrabbiato, sorrise e le disse: “ Penso sia passata l’ora della nanna amore, puliamo e subito a letto, buon riposo, domani hai scuola”
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