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La Psicologa


di Membro VIP di Annunci69.it marcosala
19.08.2016    |    44.179    |    5 9.6
"Sento degli spasmi partire dal suo ventre, lei geme sempre più forte accarezzandomi la testa..."
Io aspetto sempre con impazienza il martedì. Molte persone lo odiano ancora più del lunedì. È un giorno che non ha senso, non hai più i freschi ricordi del week-end ed è ancora lontano dal prossimo fine settimana, molti lo odiano, non io. Perché? Perché il martedì ho un incontro molto speciale, ricevo nel mio studio la piccola Lea. È una bella ragazzina che ho iniziato a seguire da circa un anno. Mi è stata inviata per i molti problemi che aveva a scuola e perché viveva con una madre affetta da depressione. Quando l’ho incontrata per la prima volta era triste, non parlava con nessuno, non voleva aprirsi, ma io ci sono riuscita. Un poco alla volta ho guadagnato la sua fiducia, abbiamo capito quali erano i suoi problemi e li abbiamo affrontati. Oggi il grosso del lavoro è fatto, ma continuo ad accompagnarla nel suo percorso perché è importante vederla uscire definitivamente dal suo stato di disagio. Non seguire una ragazzina con dei problemi fino alla fine è un errore. Non mi importa di aver fatto bene il mio dovere, voglio vederla felice, oltretutto è anche una ragazzina molto bella e volenterosa. Io mi chiamo Isabella e lavoro in questo campo da oltre dieci anni, sono sulla quarantina e, per fortuna, il tempo è stato molto benevolo con me. Sono più alta della media con, sfortunatamente, qualche chilo in più del giusto, ho i capelli rossi e gli occhi verdi. Per il resto ho un corpo che, forse grazie anche ai chili in più messi nei punti giusti, attira molto gli sguardi degli uomini, me ne accorgo soprattutto quando cammino per strada. Comunque per loro non c’è niente da fare! Si, sono lesbica, sono sempre stata di tendenze più o meno lesbiche fin dall’adolescenza. Avevo quindici anni quando ebbi la mia prima fidanzatina, lei aveva circa venticinque anni. Era mora, di origini meridionali, la classica bellezza mediterranea, e molto porcellina. Forse è stata lei che ha fatto di me quello che sono oggi, non so se mi spiego..
Alle diciassette e trenta puntuali bussano alla porta, mi ricompongo un poco prima di andare ad aprire. È Lea, è bellissima. Entra tutta pimpante e sorridente. I suoi capelli biondi lunghissimi le arrivano fino alla schiena, ha degli splendidi occhi blu mare, (i suoi genitori arrivano dall’Ucraina mi pare) ed un visino da mangiare. Indossa un vestito bianco con dei pois blu. È veramente carina. Un anno fa era triste e introversa, oggi è una ragazzina piena di gioia di vivere, che sorride sempre e sempre disponibile. Cosa e sarebbe successo senza di me? “Lea, lo sai che oggi è già un anno che ci vediamo?” “Si, lo so signora Isabella, è dall’inizio delle nostre sedute che tengo nota sul mio diario degli appuntamenti nel vostro studio.” “Ti ho già detto un sacco di volte di chiamarmi Isa, dopo tutto questo tempo non pensi che siamo diventate amiche io e te?” “Si, lo so, ma è perché ho molto rispetto, vi sono riconoscente per quello che lei ha fatto per me.” “Di niente, tesoro, di niente..” Dopo questa innocente conversazione fatta dei soliti convenevoli, le faccio segno di venire a sedersi vicino a me, sul divano. Lei mi guarda negli occhi ricambiando il mio sguardo. Anche dopo tutto questo tempo lei mi fa sempre l’effetto della prima volta che ci siamo viste. Il suo viso innocente mi fa battere ancora il cuore ogni volta che la guardo. Lei mi sorride ricambiando l’emozione. Rimaniamo qualche istante a guardarci e a sorriderci come due stupide. È allora che lei posa la sua mano sulla mia coscia e si avvicina lentamente a me. La sua piccola mano mi accarezza dolcemente, io poso la mia sul suo visino e la accarezzo allo stesso modo, allora lei mi bacia, un tenero e dolce bacio come piace a me. Io le accarezzo i capelli e la bacio a mia volta, introducendo la mia lingua nella sua bocca di miele. Lei sorride e risponde aprendo le labbra al mio bacio. A volte ci sdraiamo una sull’altra sul mio divano e ci baciamo a lungo, anche decine di minuti senza dire una parola. Adoro baciare la piccola Lea. Dopo diversi minuti di teneri baci, sento la sua mano posarsi sul mio seno, la sento scivolare sul mio pullover con scollo a V e, senza vergogna, entrare nel mio décolleté. In tutti questi mesi di conoscenza, ha molto guadagnato in sicurezza. Come una donna matura prende subito in mano le redini del gioco, mi fa stendere sopra i cuscini e si mette sopra di me iniziando a baciarmi il collo. La sua mano impertinente ora ha alzato il mio pullover e si è infilata sotto il mio reggiseno, mentre con l’altra continua ad accarezzarmi le cosce. Mi accorgo di essere in una posizione di sottomissione nei confronti della mia piccola paziente, ed il brutto è che mi piace. Si, mi piace, i suoi baci mi provocano brividi per tutto il corpo, le sue carezze mi fanno venire la pelle d’oca, il suo sguardo ingenuo mi fa andare in pappa il cervello. Lei ora è molto sicura e mi sta dominando, ma è da me che ha imparato tutto, e lei lo sa. Cerco di riprendere il controllo della situazione, faccio scivolare la mia mano sotto il suo vestitino ed incomincio ad accarezzarla da sopra le mutandine. Lei ha un fremito di piacere ma l’emozione non le fa perdere il controllo. Comincio ad accarezzarla con dito, poi subito con due. Le accarezzo il solco della sua fichettina, poi l’inguine ed infine passo le dita tra le sue piccole natiche. Improvvisamente faccio scivolare la mano nelle sue mutandine apprezzando le piccole forme dei suoi fianchi. Sento che le trema il ventre, le piacciono queste carezze. Allora lei decide di fare la stessa cosa con me, le sue manine cercano di sbottonarmi i pantaloni per infilarsi nella mia lingerie. Questa mattina ho indossato un tanga nero, non dovrebbe essere troppo difficile da “violare”. Sento le sue mani piccole ed affusolate che accarezzano la mia fica. Questo week end, in previsione di questo incontro, mi sono depilata completamente per apprezzare meglio le sue carezze. Ci accarezziamo e ci tocchiamo per diversi minuti lasciandoci scappare a turno qualche gemito di piacere. Il suo viso è troppo dolce e carino, sono presa dal piacere. Anche se vuole apparire forte è sempre una ragazzina giovane ed inesperta con tutte le sue peculiarità. Comincio ad accelerare le mie carezze, sento le dita che si bagnano. Lei cerca di imitarmi, ma le sensazioni che le provocano la sua patatina le impediscono di concentrarsi sull’azione. Comincia lasciarsi andare, perfetto! Accelero ancora di più i movimenti baciandola amorevolmente. A poco a poco, suoi gemiti diventano sempre più forti e regolari. Ormai la conosco, ancora qualche carezza e si lascerà andare in un lungo gemito di piacere pregandomi di non fermarmi. È una cosa veramente eccitante sentire i suoi gridolini di piacere e pensare che sono indotti da me, o meglio, dalle mie dita. Ormai i suoi umori le colano sulle sue gambe esili da ragazzina, con un forte tremito causato dall’orgasmo si lascia cadere su di me. Dai suoi occhi semiaperti il suo sguardo incontra il mio, le sorrido, lei ricambia abbozzando un bacio. “Mi scusi signora Isabella, volevo farla godere ma poi ho perso il controllo..” Mi dice senza fiato. “Non preoccuparti tesoro, il piacere di vederti godere può benissimo sostituire il piacere di un orgasmo.” Lei si avvicina al mio viso e mi lecca sul collo, accarezzandomi con le sue mani sotto il mio pullover. Ok ora è il momento di fare sul serio. Faccio sdraiare la mia principessina sulla schiena, le tolgo il vestitino e le mutandine ormai tutte bagnate. Tolgo anche il mio reggiseno offrendo alla sua vista le mie prosperose mammelle. La sua fichettina mi attira come il miele per le mosche. Senza perdere tempo mi metto in azione. La mia lingua comincia ad accarezzare la sua patatina liscia, la lecco dall’alto al basso, gliela infilo leggermente apprezzando la sua verginità mentre con un dito gioco con il suo clitoride. Provo un piacere estremo a leccare la fica a questa ragazzina, e lei lo prova lasciandomelo fare. Mentre mi occupo di lei la vedo giocherellare con i suoi capezzoli succhiandosi un dito. Discretamente mi sto masturbando con l’altra mano perché voglio godere anch’io. I miei colpi di lingua sono sempre più intensi e frequenti tanto che Lea comincia di nuovo a gemere di piacere. Lei mi guarda con uno sguardo eccitato e pervaso dal piacere, è bellissima, pur di vederla sempre così la farei godere per ore. Le sue gambe stringono leggermente la mia testa, è segno che è vicina all’orgasmo, lecco con ancora più energia. Sento degli spasmi partire dal suo ventre, lei geme sempre più forte accarezzandomi la testa. Sta per godere, le succhio anche il clito vigorosamente. Improvvisamente lei piega la testa indietro e si inarca sul divano, le sue mani spingono forte sulla mia testa e le sue gambe sono scosse da tremiti irregolari. Sta godendo, anzi stiamo godendo! “Ancora.. Continua.. Mi piace..” Mormora tra un gemito e l’altro. È sempre bello vedere che il proprio lavoro viene apprezzato.. Qualche lacrima di felicità le scende sulla guancia, segno che ho fatto bene le cose. Una volta passato l’orgasmo non resisto alla voglia di baciarla con le mie labbra ancora bagnate dei suoi umori. Restiamo tra le braccia l’una dell’altra fino a quando l’orologio non ci dice che la “seduta” è terminata. A malincuore ci rivestiamo, il prossimo paziente arriverà tra poco. Ci baciamo un’altra volta prima di avviarci verso la porta del mio studio. Prima di lasciarla le do una pacca sul suo culetto rotondo come ultimo saluto. “Vai pure ora, mia piccola Lea e fai attenzione!” “La ringrazio signora Isabella, non vedo l’ora di tornare martedì prossimo, buona serata”, mi dice lei allontanandosi tutta felice. Vedendola allontanarsi nel lungo corridoio mi rendo conto che già mi manca. Ha ragione, aspetterò con ansia martedì.
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