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Sono diventato la puttanella della mamma (seconda parte)


di Membro VIP di Annunci69.it marcosala
22.01.2016    |    25.303    |    12 9.6
"” Ciò detto si inginocchiò davanti a lui, le aprì la cintura e la patta e ne fece scaturire un bel cazzo già in tiro, senza perdere tempo la mamma cominciò a..."
La notte era passata tra mille domande, questa mia nuova doppia vita aveva azzerato tutte le mie certezze e generato solo dubbi. Non sapevo più quali erano i mie gusti sessuali, mi piaceva molto e mi eccitava ammirarmi allo specchio con intimo e abiti femminili, ma allo stesso tempo ero attratto dalle donne in modo particolare ero attratto dalla mamma, soprattutto il ricordo di lei che, sopra di me che mi scopava con lo strap-on e mi masturbava mi faceva diventare il cazzo duro in un attimo. La settimana iniziò normalmente (si fa per dire), di giorno ero Andrea, un ragazzo 16enne come molti, ma alla sera al rientro a casa, con l’aiuto di mamma, mi trasformavo nell’altra Andrea, la teen-ager sexy e porcellina, indossando intimo sexy e abiti femminili. Una sera la mamma rientrando mi disse che aveva di nuovo fatto spese per me: “ Ciao piccola, tutto bene? Ho fatto qualche acquisto per te, il tempo di mettermi in libertà e ti raggiungo” In casa la mamma si vestiva in modo sobrio, T-Shirt e pantaloncini di felpa, il tutto senza intimo, a differenza di come volesse mi vestissi io. Ritornando nel soggiorno mi disse: “Piccola mia, guarda cosa ti ho comprato”, e da una borsa estrasse due protesi di silicone simili a due tette, con tanto di capezzolo. “ Amore ti piacciono? Penso siano una misura adatta a te” “Mamma, cosa sono? “ “Amore, mica vorrai uscire con i calzini nel reggiseno?“ “Ma io non voglio uscire vestito da donna” Risposi, lei senza neanche ascoltarmi continuò. “Con queste protesi avrai un seno splendido, su dai provale” Come sempre non riuscivo a dire “no” alla mamma in questi frangenti, poi tutto sommato ero curioso anche io di vedermi con un seno simile al vero. Andammo in camera, la mamma estrasse dalla borsa anche un nuovo reggiseno e disse: “Con questo reggiseno staranno benissimo, Ahh, dimenticavo, ti ho preso anche questa, ma d’ora in avanti ti farai crescere i capelli” Così dicendo mi allungo una bellissima parrucca con capelli veri neri tagliati corti a caschetto, come i suoi. Mi tolsi la veste da camera trasparente che la mamma mi faceva indossare solitamente alla sera e rimasi con solo un perizoma nero di pizzo, lei mi passò il reggiseno e mi aiutò ad indossarlo, quindi mi sistemò le protesi di silicone. “Wwaaoo, che bel seno che ti fanno, quasi come il mio” Dicendolo si alzò la T-shirt, si prese le tette e le strinse alzandole. “Scommetto che faresti girare tutti gli uomini per strada, che ne dici di provare? Ho un’idea, domani sera andremo a fare shopping insieme al centro commerciale, così ti compro qualcosa da portarti via per il week-end, hai solo il miniabito che ho comprato settimana scorsa, così vediamo” Io non capivo cosa stava dicendo, la mia attenzione ed il mio sguardo erano concentrati sul suo seno, la rivedevo sopra di me mentre mi scopava e le sue tette che ballonzolavano davanti alla faccia. Detto fatto ebbi una violenta erezione che non potei nascondere, il cazzo mi usci prepotentemente dai minuscoli slip per presentarsi scappellato alla vista di mamma. “Andrea!! Ma cosa ti succede?“ Mi disse mamma quasi arrabbiata per la mia reazione. “Te l’ho già detto, tu sei una ragazza ora, devi interessarti solo agli uomini, non devono piacerti le donne!” “Lo so mamma, ma a me non piacciono le ragazze, piaci solo tu.” le risposi con una mezza bugia. La mamma mi guardo con dolcezza, mi tirò a se e mi baciò delicatamente sulla bocca. “Amore, allora la tua mamma ti eccita?” Mi disse con voce sexy e suadente. “Si, scusami ma è più forte di me” “E magari mi spii quando sono in bagno?” “Un pochino” Risposi molto imbarazzato “E poi cosa fai? Scommetto che ti masturbi il clito” Non sapevo più che dire, potevo solo annuire, ormai ero talmente eccitato che, incosciamente, cominciai ad accarezzarmi il cazzo da solo davanti a lei. Mi accorsi che anche lei era eccitata, apprezzava che io fossi attratto da lei. Allora si spogliò completamente e, in piedi nuda davanti a me mi disse: “Porcellina mia, guardami” Così dicendo cominciò ad accarezzarsi, le sue mani correvano su tutto il suo corpo, vedevo la sua fichettina tutta depilata già umida ed i suoi capezzoli ergersi e diventare duri come due nocciole. “Inginocchiati sul letto, la mamma ti mostra come sa occuparsi della tua fichettina e del tuo clito” Mi inginocchiai e lei da dietro spostandomi il minuscolo perizoma, cominciò a leccarmi il buchino, sentivo la sua saliva inumidirmelo abbondantemente e quindi sentii le sue dita penetrarmi. Ormai non avevo più dolore, anzi provavo solo piacere da quella sollecitazione. “Ora sdraiati sulla schiena” Ubbidii senza batter ciglio, ormai ero preso dal vortice del piacere, in quella posizione il mio cazzo svettava nel massimo della sua erezione. Le si inginocchiò al mio fianco con un cuscino tra le gambe, mi sfilò il perizoma e mi disse: “Guarda, apprezza ed impara per quando sarai tu a farlo a qualche maschietto” Così dicendo afferrò il mio cazzo e cominciò a lavorarselo con la lingua e la bocca. Iniziò leccandolo dalla base del cazzo, poi salendo piano piano arrivo al triangolino dove c’era l’attaccatura del filetto, da lì poi passò al bordo della cappella. La sua lingua era bollente, ad ogni leccata un brivido mi percorreva il cazzo e si propagava nella pancia. Si staccò per un attimo dalla cappella e riprese a leccarmi il buco del culo, e dopo avermelo di nuovo insalivato bene cominciò a scoparmelo con le dita, quindi con l’altra mano mi prese il cazzo e se lo infilò avidamente e profondamente in bocca tanto che lo vidi sparire tutto in gola. Cominciò cosi a massaggiarmi tutto il cazzo con la bocca e la mano con il classico movimento, in sincrono con le dita che mi si scopavano il culo. Il mio corpo stimolato da questa doppia sollecitazione si contorceva senza che io potessi farci niente. La mamma anche lei eccitata da questo gioco, mentre mi spompinava, sfregava la sua fichetta sul cuscino masturbandosi a sua volta. Il silenzio della stanza era rotto solo dal nostro ansimare fino quando non la sentii gemere di piacere, l’orgasmo di mamma fu per me un detonatore ed in pochi secondi anche io raggiunsi l’orgasmo con delle contrazioni che mi percorsero tutto il corpo ed un’abbondante sborrata che la mamma raccolse tutta in bocca. Come la volta precedente mi si avvicinò con la bocca piena e baciandomi in modo profondo trasferì la sborra nella mia bocca che io deglutii gustandone il sapore. Rimanemmo qualche minuto abbracciati uno all’altra, poi lei con un bacio mi sussurrò: “Ti è piaciuto porcellina mia? Se seguirai i consigli di mamma diventerai una vera puttanella” Annui e baciandola a mia volta la salutai e mi ritirai nella mia camera. Il giorno dopo passò velocemente, il mio pensiero era per quello che avremmo dovuto fare alla sera, la mia prima uscita “en femme” con mamma. Lei torno un po’ prima dal lavoro, dopo una doccia veloce ci preparammo. Cominciò con me, mi truccò, un trucco leggero ma molto sexy, mi aggiustò la parrucca nera con il taglio a caschetto, perizoma nero in pizzo e reggiseno coordinato che conteneva le famose protesi che mi facevano un seno da urlo, miniabito nero e autoreggenti 15 den color daino e décolleté nere tacco 10. Lei era bellissima e sexy, aveva scelto un tailleur grigio con gonna tubo aderente che le metteva in evidenza il suo culo a mandolino, giacca corta senza niente sotto, solo un push-up rosso che si intravedeva dalla scollatura e che le esaltava il suo splendido seno e perizoma rosso, autoreggenti color fumo con la riga dietro e décolleté rosse con tacco 12. Ci guardammo nello specchio uno a fianco dell’altra, non sembravamo madre e figlio, bensì due sorelle, nessuno avrebbe detto di me che ero un maschietto, anche la mia voce era sottile, forse i mie ormoni maschili ancora non avevano avuto il tempo di cambiarla. Dopo una serie di complimenti reciproci, salimmo in macchina e partimmo alla volta del centro commerciale. La mia paura di mostrarmi vestito da donna aveva lasciato il posto alla voglia di mostrarmi in tutta la mia femminilità. Appena giunti al centro commerciale iniziammo a passeggiare su e giù per i lunghi corridoi facendo finta di guardare le vetrine ma la nostra attenzione era rivolta alla gente intorno per cercare di carpire le loro impressioni. Gli sguardi di uomini e donne si sprecavano. Facemmo delle compere come ci avevamo programmato, poi la mamma mi disse: “ Ora è il momento di iniziare a divertirci. Vedemmo un negozio con un commesso molto sexy e palestrato, entrammo, e lui subito si propose per servirci, si vedeva che il suo interesse non era solo commerciale e soprattutto pensava fossimo due ragazze. Ci pensò subito la mamma a chiarire le cose dicendo: “ Vorremmo vedere qualcosa per la mia sorellin” Ora in pubblico ero la sua sorella minore. “ Magari qualcosa di sexy, abbiamo visto un bell’abito in vetrina, ti piace Andrea?” Disse la mamma con fare ammaliante. “ Si Chicca, ( la mamma si chiama Federica, confidenzialmente Chicca), mi piace moltissimo) Subito il commesso si presentò con un abito della mia presunta taglia e mi invitò a provarlo. Entrai nel camerino per la prova con mamma, mi spogliai mostrando sempre le spalle all’entrata dello stesso, la mamma appositamente aveva lasciata aperta la tenda che chiudeva il camerino i modo tale che si potesse ammirare il mio lato B. La mamma poi per rendere ancora più erotica la scena mi accarezzava e si strusciava su di me. Il commesso non perdeva un attimo di tutto questo gioco, mi rivestii, la mamma mi disse. “ Ora mi devi far vedere quanto sei puttanella”. Io non capii, quindi lei rivolgendosi al commesso disse: “Questi abiti non ci soddisfano molto, non ha qualche cosa in magazzino di diverso? Magari per non farle fare avanti e indietro la seguiamo noi.” Disse strizzando l’occhio al ragazzo. Questo rimase un attimo senza parlare, poi disse: “ Non potrei ma visto che ormai è l’ora di chiusura e non c’è più nessuno… ok seguitemi” Appena giunti nel retro la mamma non perse tempo: “ Senti, ho visto come ci scrutavi ed ho visto anche il bozzo dei pantaloni quando spiavi il culo di mia sorella, sei un bel porco!! Ti piacerebbe scoparci vero?” Il ragazzo molto timidamente accennò un si. “ Scordatelo, io e mia sorella siamo merce troppo cara per te, al massimo un pompino.” Ciò detto si inginocchiò davanti a lui, le aprì la cintura e la patta e ne fece scaturire un bel cazzo già in tiro, senza perdere tempo la mamma cominciò a spompinarlo. Lo leccava, lo inghiottiva, leccava e succhiava anche le palle del giovane commesso, io nel vedere la mamma all’opera mi stavo eccitando, avevo paura di avere un’erezione tanto che si potesse “capire” visto il minuscolo perizoma che indossavo ed il miniabito. Dopo poco la mamma si stacco e rivolta a me disse: “ Adesso tocca a te, fai vedere quanto sei puttanella, fammi vedere se gli insegnamenti della sorellona sono andati a buon fine..” Io rimasi senza parole, una strana paura mi prese, ma allo stesso tempo ero curioso di provare a succhiare un cazzo vero dopo aver succhiato lo strap-on di mamma. Senza parlare presi il posto di mamma, timidamente glielo presi in mano e cominciai a menarglielo. “ Dai ora comincia a leccarglielo..” Ricordando come aveva fatto mamma il giorno prima cominciai a leccargli le palle, quindi salii con la lingua lungo il cazzo, il ragazzo gemeva dal piacere, poi mi dedicai alla sua cappella. Aveva un cazzo di discrete dimensioni, la cappella rossa e calda cominciava a gocciolare. “ Ora prendilo in bocca” mi disse la mamma con un tono perentorio che non ammetteva repliche. Aprii la bocca e facendolo scivolare sulla lingua lo inghiotti in modo maldestro fino alla gola tanto che ebbi un conato di vomito, poi piano piano, mettendo in pratica le istruzioni di mamma comincia a spompinarlo come una esperta puttana. La sensazione di quel cazzo caldo e morbido in bocca era molto piacevole, soprattutto mi eccitava il fatto che stavo dando piacere ad un’altra persona, il ragazzo era alla mia mercé , ero io a condurre il gioco, avevo su di lui un potere assoluto. Le mie labbra e la mia lingua gli massaggiavano la cappella che diventava sempre più tesa e gonfia. La mia mano accompagna il movimento scorrendo lungo il cazzo. “ Allora, hai visto che puttanella di lusso è la mia sorellina? Quanto vale secondo te? Come minimo il vestito che abbiamo provato…” Accidenti, allora la mamma mi considerava una puttanella nel vero senso della parola! “ Dai, massaggiagli anche i coglioni e buchino...” Allora con l’altra mano cominciai ad accarezzargli i coglioni spingendo la mie dita fino al suo buchino, il ragazzo ebbe un brivido e dopo qualche toccatina arrivò all’orgasmo scaricandomi in bocca tutto il suo caldo sperma. “ Dai puttanella, tutto in bocca non ne devi perdere neanche una goccia” Mi ordinò la mamma.. “e ora inghiottila tutta e, con la bocca sporca bacialo.” Era la prima volta che baciavo un uomo, rimasi un attimo smarrito, poi guardando la mamma mi feci forza e lo baciai trasferendo nella sua bocca il sapore del suo sesso. Si era fatto tardi, ci ricomponemmo e mentre stavamo uscendo il ragazzo ci chiamò. “ Signorine, avete dimenticato questo..” Ci allungò una borsa, dentro c’era il vestito che avevo provato, gentile omaggio della ditta. Io e la mamma ci guardammo, poi scoppiammo a ridere: “Siamo proprio due zoccole...” Esclamò, “ ... e nessuno si è accorto di niente, sei stata proprio una brava bambina.” Alludendo al mio travestimento. Durate il viaggio di ritorno la mamma era felice, ridevamo, sembravamo davvero due sorelle poi ad un certo punto mi disse: “ Ora la tua < iniziazione femminile> è quasi finita, manca ancora un piccolo tassello che provvederemo a completare in questo week-end, ti ricordi che ti ho detto che lo passavamo fuori?” Io preoccupato la guardai, lei intuendo cosa stavo per chiederle anticipandomi disse: “ Non avere fretta di sapere, sarà una sorpresa” Finalmente arrivò sabato, io ero curioso di sapere che programma aveva in mente la mamma, alle 18.00 ero da lei al negozio, lei caricò le valige per il viaggio preparate il giorno prima e partimmo. “ Adesso mi dici dove andiamo mamma, spero” “ Si, nessun segreto, andiamo dalla zia Giulia al mare, ci aspetta per cena e ci ospiterà per qualche giorno” La zia Giulia era la sorella maggiore di mamma, aveva una quarantina d’anni, bel viso come la mamma, ma con qualche chilo i più che comunque la facevano più morbida e desiderabile, insomma una bella milf, come si usa dire adesso, il marito, lo zio Giorgio un tipo normale, buona posizione lavorativa ma niente di speciale, non ho mai capito cosa avesse trovato la zia in lui. Durante il viaggio la mamma mi aveva permesso di stare con i miei vestiti da maschietto anche se parlando continuava ad usare termini ed aggettivi femminili quando doveva riferirsi a me. Io pensavo cosa avrebbero potuto centrare gli zii, con l’ultimo tassello della mia iniziazione femminile. Dopo un paio d’ore di macchina arrivammo a destinazione. La zia ci aspettava con già la cena pronta, un pasto veloce poi la mamma disse: “ Giulia ci dai una mezzoretta per metterci in ordine, poi ho una sorpresa per voi” “ Certo, fai pure, faccio io i piatti.” Disse la zia. Ci ritirammo, una doccia veloce per ritemprarci poi appena giunti in camera la mamma aprì una delle borse e disse: “ Questi sono per te..” Mi presentò una guepiere in pizzo nero con nastrini rossi, delle calze di seta nere 7 den, un perizomino modello “filo interdentale”che neppure riusciva a contenere la mia “dote”, scarpe décolleté nere tacco 10 e la parrucca nera con i capelli lunghi. “ Su indossali, stasera devi essere più figa e zoccola che mai ” “ Ma mamma, con gli zii? Mi vergogno” Tentai di dire. “ Non preoccuparti, ci sono qui io per qualsiasi cosa”, mi disse cercando di rincuorarmi. Detto questo cominciò la mia vestizione, la mamma mi aiutò ad indossare la guepiere allacciandomi i numerosi gancini sul retro, io indossai le calze e lei mia aiutò a fermarle con i ganci del reggicalze, quindi indossai il perizoma e alla fine la parrucca e sistemai al loro posto le protesi di silicone. Unghie e trucco ed il giovane Andrea si era trasformato in una sexy e desiderabile puttanella. La mamma guardandomi si compiacque del lavoro fatto dicendo: “ Sei una gran fica, fossi un maschio ti farei la corte” E rise strizzandomi l’occhio quindi apri la porta della camera e rivolgendosi agli zii disse con tono solenne: “ Giulia, Giorgio, vi presento la mia nuova figlia Andrea”. Gli zii al momento non capivano, solo dopo un po’ si resero conto chi avevano davanti poi realizzando uscirono con “Wwaao” di stupore mentre ammiravano il mio corpo seminudo fasciato dalla guepiere. “Allora è questa la sorpresa di cui ci hai parlato..” Disse la zia. “ Soprattutto la sorpresa è per Giorgio, conoscendo i suo gusti sessuali, tu permetti Giulia, vero? ”. “Certo Chicca, e sono molto curiosa di vedere cosa hai in serbo per noi, tu hai sempre avuto molta fantasia in certe cose” Io seguivo la conversazione ma non riuscivo a capire dove volesse arrivare la mamma, come al solito ero nelle sue mani. “ Dai piccola mia, fai vedere allo zio come sei brava con la bocca..” Allora mi avvicinai allo zio, era in piedi, mi inginocchia davanti a lui gli abbassai i pantaloni e slip e subito capii cosa aveva trovato in lui la zia, era dotato di un cazzo di misura extralarge! “ Dai, inghiottilo subito, prova come è bello sentirlo indurire in bocca” Subito allora iniziai a succhiarlo, ad ogni pompata diventava sempre più grosso, alla fine era diventato tanto grande che quasi non mi ci stava più in bocca. Ormai mi piaceva succhiare il cazzo, ero diventato proprio una puttanella come voleva mamma, glielo leccavo glielo massaggiavo, gli accarezzavo le palle, lo zio era in estasi, mi prese la testa e cominciò a spingermi il cazzo sempre più in fondo tanto da farmi venire dei conati di vomito, la mamma allora intervenne: “ Per ora basta così andiamo tutti in camera..” Come sempre era lei che conduceva il gioco. Giunti in camera disse: “ Giorgio sdraiati e tu piccola continua il lavoro..” Lo zio si sdraiò ed io inginocchiato tra le sue gambe continuai a spompinarlo. Dietro di me la zia e la mamma mi guardavano eccitate dalla scena, la zia era già nuda e si stava masturbando, poi mi si avvicinò e spostato il perizoma,cominciò a leccarmi il culetto. “ Ti piace il suo culetto?” Disse la mamma rivolta alla zia. “ Mmmmm, siiii “ Rispose la zia tra una leccata e l’altra. “ Hai voglia di farglielo, vero? “ “ Sii” replicò la zia. “ Allora fallo!” Disse mamma. “ Davvero posso Chicca?” “ Si non preoccuparti, glielo già aperto io.” Detto questo la zia si staccò aprì un cassettone dell’armadio ed estrasse del lubrificante ed uno strano strap-on con anche un cazzo all’interno. La zia lubrifico bene il cazzo all’interno quindi indosso lo strap-on infilandosi il cazzo nella su fichetta. Io intanto continuavo a godermi il cazzone dello zio, era un piacere giocarci, mentre lo zio in relax con gli occhi chiusi godeva del mio lavoro. Dopo un poco sentii la zia tornare all’attacco del mio buchino, lo stava lubrificando e preparando per la penetrazione. Mentre lo lubrificava ci infilò prima un dito, poi due quindi avvicinò lo strap-on al culetto e mi penetrò. Ebbi un sussulto di piacere, il mio culetto si chiuse intorno al cazzo e lo fece suo, la zia cominciò a pomparmi penetrandomi sempre di più fino a scoparmi per tutta la lunghezza del cazzo. Ad ogni colpo emetteva dei mugolii di piacere, anche il suo cazzo la stava scopando. I suoi colpi erano sempre più violenti, mi staccai dal cazzo dello zio e mi donai tutto a lei. L’odore del lubrificante e dei nostri sessi riempivano la stanza, non ci volle molto per la zia arrivare all’orgasmo, un urlo e delle contrazioni violente del corpo furano il segnale del suo godimento. Appena si stacco da me, la mamma rivolgendosi allo zio disse: “ Giorgio ora è il tuo turno, e tu puttanella mia, finalmente potrai aggiungere l’ultimo tassello della tua iniziazione femminile, prendere un cazzo vero” Il mio buchino ancora non si era richiuso, pulsava ancora dopo i colpi della zia che già si preparava ad essere violato dal cazzone dello zio. Lo zio non se lo fece ripetere due volte, prese posizione dietro di me, lubrifico un poco il cazzo e subito mi penetrò. Nonostante la misura over-size, mi entro senza problemi, il cazzo vero mi eccitava, tanto che abbi subito un’erezione facendo uscire il mio pisello dal microscopico perizoma. La mamma alla vista di quel ben di dio, si spogliò si infilò sotto di me in posizione 69 e disse: “ Mentre lo zio ti scopa io ti lecco il clito” Io ero al settimo cielo, lo zio mi stimolava culo e prostata con il suo cazzone e la mamma si occupava del mio “clito”. Sentivo l’eccitazione dello zio crescere insieme alla violenza dei suoi colpi, io gemevo di piacere e di dolore, il mio ventre era preda di sussulti e contrazioni che davano sensazioni di piacere profonde. Ad un certo punto sentii le mani dello zio prendermi i fianchi, tirarmi verso di lui con vigore per alcune volte e quindi un caldo fiotto di sborra innaffiarmi le viscere. Rimase qualche secondo dentro di me, poi si stacco lasciando uscire dal mio culetto la sua calda crema. Rimasi qualche minuto sul letto disteso sulla pancia, la mamma allora rivolgendosi a me disse: “ Amore se stata bravissima, ora tocca a te godere, girati che ci penso io..” Mi girai e la mamma si impossessò del mio “clito” cominciando a succhiarlo e leccarlo. “ No mamma, non così..” “ Cosa c’è che non va amore?” “ Mamma voglio fare l’amore con te!” La mamma rimase un attimo in silenzio, poi con voce dolce e suadente disse: “Wwaaoo, la mia porcellina vuole lesbicare con la mamma?” “ Si mamma..” Risposi. Mi si avvicinò e cominciò a baciarmi sul collo, quindi mi infilò la lingua in bocca facendomi provare il bacio più dolce della mia vita. Approfittando della mia posizione mi vene a cavalcioni e si infilò il mio cazzo nella sua fichetta. Per me fu un momento sublime. Quello che avevo agognato e sperato per mesi si era avverato, stavo facendo l’amore con mamma. Il suo culo si muoveva a ritmo, allungai le mani e le presi le tette, erano sode e morbide allo stesso tempo. Lei aveva gli occhi chiusi, ansimava dal piacere, sentivo i suoi umori scendere lungo le sue cosce fino al mio pube. Io la guardavo, ero perso nel suo viso, i pensieri affollavano la mia mente, pur di vivere questi momenti avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto. Le mie riflessioni furono interrotte dalle parole della mamma: “ Oddio, vengo, vengooo ahhhh”, accompagnate da violente contrazioni del suo ventre. Sentendo la mamma godere, esplosi anche io in un vigoroso orgasmo con un’abbondante sborrata nella fichetta della mamma. Rimanemmo abbracciati senza parlare per qualche minuto, poi lei ruppe il ghiaccio dicendomi: “ Amore sei stata straordinaria, sei veramente la puttanella che tutte la mamme vorrebbero avere. Ti voglio bene” “ Anche io” Risposi. Era un momento indimenticabile, qualsiasi cosa mi avesse chiesto d’ora in avanti la mamma avrei acconsentito pur di rimanerle vicino e di essere la sola ed unica sua puttanella.
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