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Che Lezione! (parte prima)


di Membro VIP di Annunci69.it marcosala
11.04.2016    |    39.114    |    1 9.0
"“Allora baciatevi!” Ci disse la donna..."
Ecco una lezione su cui meditare. Non c’è niente di più umiliante che essere sorpresi da tua madre, mentre stai facendo l’amore con il tuo ragazzo. Non è vero? Falso! Mia madre mi ha sorpresa mentre eravamo a letto in tre, stavamo facendo un numerino io, mia cugina ed il mio ragazzo. Era arrivata proprio appena dopo che Marco, il mio ragazzo, aveva riempito di sborra la fica di Anna, mia cugina, e mentre Anna stava succhiando il mio clitoride. Ha avuto almeno la gentilezza di aspettare che Marco avesse finito, quindi è entrata dicendoci con un tono tra l’ironico e l’irritata: “Bene la festa è finita! Tu vai a casa e con voi due ne discuteremo più tardi, a tavola.” Mia madre solitamente è molto comprensiva, ma questa volta non sapevo cosa aspettarmi. Il pranzo era ottimo e il vino eccellente, forse troppo. Trovai la cosa molto strana, mia madre era un pochino troppo tranquilla e disponibile nei nostri confronti dopo averci trovate con mia cugina che mi leccava la patatina! Ci fece un breve sermone dicendoci che oramai eravamo abbastanza grandi per capire cosa avevamo fatto, sapeva anche che Anna prendeva la pillola. Non era in collera ma infastidita dal nostro comportamento. Ci disse di ritirarci in camera, Anna nella camera degli ospiti ed io nella mia. Mia madre ci disse che avrebbe pensato ad una punizione che ci sarebbe servita da lezione. Ormai ero troppo grande per una sculacciata sul sederino, ma l’idea di passare le vacanze estive con l’aspirapolvere in mano o pulire vetri e pavimenti non mi piaceva affatto. Sentii mia madre fare una telefonata, quindi la sentii battere al computer e subito dopo, il ronzio della stampante. Ci chiamò in salotto entrambe dandoci dei fogli e delle penne. “Rispondete a questo questionario sinceramente! Vi do trenta minuti.” Ci disse mia madre. Nella sua frase aveva accentuato la parola “sinceramente” e ciò mi apparve alquanto strano, quindi ci rispedì nelle nostre camere a rispondere singolarmente alle domande. Era una sorta di Ssxy-quiz, tanto che io pensai volesse saggiare le nostre conoscenze in materia. Le prime domande erano semplici: --- Avete mai fatto sesso? Se si, quante volte? (approssimativamente) -- Vi masturbate? Se si, dove e quando? A queste domande risposi sinceramente, alla prima “Si, più di dieci volte”, alla seconda “Si un paio di volte alla settimana. Non importa dove” Mi bloccai alla domanda successiva. – Vi siete mai infilato qualcosa nel retto? E se si, cosa? -- Avete mai avuto dei rapporti anali? Se si, quante volte? Vi piace farlo? -- Avete mai fatto sesso orale? In modo attivo o passivo? Quale vi piace di più? Perché? -- Quale è la vostra posizione favorita? Perché? -- Quale è la vostra fantasia sessuale ricorrente? (racconta brevemente) -- Avete mai fatto l’amore con un’altra donna? Vi è piaciuto? -- Avete mai fatto sesso con due o più persone contemporaneamente? Tanto per darvi l’idea queste erano alcune domande, ce n’erano forse trentacinque ed avevamo solo trenta minuti per rispondere, e bisognava rispondere a tutte in modo più sinceramente possibile. Io saltai quelle meno interessanti e mentii ad alcune. Ci diede qualche minuto in più del concordato, quindi ci ritirò i fogli e ci rimandò nelle nostre camere. Dopo dieci minuti chiamò Anna nella sua camera e restò con lei circa 15 minuti, quindi fu il mio turno, incrociai Anna e vidi che aveva un’aria un po’ imbarazzata. Mia madre iniziò: “Mia cara, vedo che ti piace il sesso, sono contenta, ma bisogna sapere come farlo bene, non è comunque la cosa più importante al mondo.” Annuii con la testa. Mi disse che fare sesso è divertente. Mi spiegò che il sesso e l’amore sono due cose diverse, ma fare sesso con amore è la cosa migliore. Annuii ancora con la testa. Allora lei mi diede il questionario da leggere, vidi che non era il mio, le feci notare che era scritto con la mano sinistra di Anna. Anna aveva risposto sinceramente. Per quello che mi ricordo aveva scritto che aveva avuto rapporti sessuali, che si masturbava quasi quotidianamente, che aveva praticato sia sesso anale che sesso orale, che la sua posizione preferita era alla “pecorina”, che aveva fatto sesso con donne (anche con me), e che faceva sesso di gruppo. Ma ciò che mi colpì più di tutto fu la sua fantasia: “Essere “mangiata” da Giulia, mentre tre uomini mi danno piacere davanti ad altre persone che guardano.” Per vostra conoscenza,Giulia sono io. Gli occhi bruni di mia madre brillarono quando la guardai in viso. Mi ricordai che per la fantasia avevo scritto: “Fare l’amore sotto il sole tiepido senza preoccuparmi se qualcuno potesse vederci.” Ma la domanda di mia madre fu: “Anna mi ha detto che è attratta da te, tu che ne pensi?” Io sono molto legata ad Anna, in questi anni abbiamo scoperto molte cose ed abbiamo fatto molte esperienze insieme, ed onestamente le risposi: “Si mi piace molto come ragazza.” Mia madre mi sorrise e mi rimandò nella mia camera. Improvvisamente realizzai che probabilmente aveva mostrato le mie risposte ad Anna, e mi sentii un po’ in imbarazzo per non essere riuscita ad aprirmi come aveva fatto lei. Mia madre fece un’altra telefonata. Chi avrebbe potuto chiamare? Forse stava raccontando a qualcuno quello che aveva appena scoperto? O forse stava raccontando a sua sorella le “cattive” abitudini della figlia? I miei pensieri furono interrotti dalla voce della mamma che ci convocò entrambe nel salone. Ci disse di andare a fare la doccia, di depilarci a dovere e di indossare gli abiti che avrebbe preparato sul noi, e di fare in fretta, saremmo partite verso le 18.30, non avevamo neanche un’ora per i preparativi. Allora Anna ed io andammo in bagno, ci spogliammo e saltammo sotto la doccia. Il tempo era contro di noi, non avevamo il tempo di “giocare”, o meglio, non abbastanza per i nostri gusti. Ancora avvolte nei nostri accappatoi ritornammo nelle nostre camere. Sul mio letto mia madre aveva preparato un vestito leggero di lino, iniziavano i primi caldi d’estate, andai verso il mio armadio per cercare l’intimo, quando vidi qualcosa sotto il vestito. C’era un reggicalze blu elettrico con un paio di calze di nailon. Qualcosa mi disse che quello che aveva programmato mia madre sicuramente mi sarebbe piaciuto. Aprii il cassetto per prendere un paio di mutandine ma lo trovai vuoto, c’era solo un biglietto con scritto: “Giulia, non indosserai niente che non sia preparato sul tuo letto.” Mia madre mi aveva anche preparato anche un paio di scarpe tacco 12 molto sexy. Mi vestii imbrogliandomi un po’ con i fermagli del reggicalze. Il vestito in lino era trasparente e leggero, arrivava a metà coscia, a volte mi saliva facendo intravedere il bordo superiore delle calze. Io ho dei bei seni, il vestito morbido e aderente li evidenziava ancora di più facendomi erigere i capezzoli. Una volta vestita mi rimasero solo 5 minuti per asciugarmi i capelli. Mia cugina aveva dei capelli lunghi e biondi che spesso facevano girare la testa ai ragazzi, mentre i mie mi arrivavano solo alle spalle, biondi come i suoi. Anche Anna si stava asciugando i capelli. Mi truccai rapidamente e vidi Anna e mia madre pronte sulla porta. Anna era vestita in modo meraviglioso con una minigonna, delle calze scure ed un bolero color pesca che mettevano in evidenza la sua pelle abbronzata ed il suo ombelico sexy. I suo capelli erano già asciutti, i mie ancora bagnati. Mia madre indossava un vestito semplice, in mano aveva uno zainetto dove probabilmente aveva la sua roba della palestra, oggi era giovedì, lei andava in palestra il martedì ed il giovedì. Ci fece salire sulla sua auto e partì ignorando le domande di Anna che avrebbe voluto sapere dove eravamo dirette. Uscimmo dalla città, quindi ci fermammo in un parcheggio di un distributore. “Ragazze, vi sto portando in un posto molto speciale.” Ci disse. “Ed ora voglio da voi obbedienza assoluta.” Mentre parlava era molto melodrammatica, noi le facemmo comunque un cenno di assenso. Ci diede un paio di mascherine nere, quelle che solitamente danno sugli aerei per dormire, mia madre lavora come receptionist in un hotel di lusso e, a volte quando lavora alla notte, l’ho vista dormire di giorno con queste mascherine. Controllò che le indossassimo e quindi ripartì. “Questo è posto molto particolare, ma non voglio che voi sappiate dove si trova, almeno per il momento.” Ci disse. “Altrimenti non potrei più controllarvi entrambe.” Io cominciavo a chiedermi se ci fosse un club privè nelle vicinanze o qualcosa del genere, forse un campo nudisti? Queste erano i pensieri che giravano ella mia mente. Guidò ancora per una ventina di minuti prima che l’auto si fermasse di nuovo. Ci disse di tenere le maschere mentre ci avvicinavamo ad una casa distante pochi metri dalla nostra auto. Una voce da donna salutò mia madre come se fosse una vecchia amica, quindi ci accompagnò in una stanza. La mamma ci levò le maschere. Eravamo dentro ad uno spogliatoio, mi domandavo in che genere di centro termale o Spa ci avesse portato pensando che fossimo nella sua palestra. Ci aprì un armadietto, ci disse di toglierci i vestiti e le scarpe e di rimetterci le mascherine. Quindi ne aprì un altro e si spogliò anche lei. Io e Anna alzammo le spalle come chi non si raccapezza, ci spogliammo e riponemmo abiti e scarpe nell’armadietto. Anna non indossava il reggicalze, ma un collant a taglio svedese, ovvero quelli aperti davanti e dietro, sembravano dei collant ma si avvicinavano al reggicalze come modello. Lei guardò il mio reggicalze, fece scorrere le dita lungo le bretelle che trattenevano le calze, accarezzandomi delicatamente il mio pube. Io spinsi contro la sua mano, quindi ci rimettemmo le mascherine aspettando il ritorno di mia madre. Al suo ritorno ci disse che eravamo molto sexy, poi ci prese per mano per accompagnarci fuori dallo spogliatoio. Entrammo in un’altra stanza con un tappeto morbidissimo, piacevole al contatto dei nostri piedi. Capivo che c’erano altre persone nella stanza, si udivano le voci, mi sentivo imbarazzata ed eccitata allo stesso tempo. Improvvisamente le voci si fermarono. Una donna salutò mia madre e chiese se eravamo pronte. Rispose di si, e aggiunse che eravamo anche molto disponibili. Sentii una presenza davanti a me, era calda e sensuale. Una voce di donna, dolce ma un po’ rauca ci disse: “Benvenute, noi ora vi faremo scoprire dei piaceri che voi mai avreste immaginato, in qualsiasi momento voi voleste rinunciare, potrete tirarvi indietro e nessuno si ricorderà più di voi. Sarà sufficiente per voi dire a parola “corista” e potrete andarvene immediatamente. Noi non vi forzeremo a fare cose che non volete, e per fermarci dovrete dire la parola “orchidea” Avete capito? Quella voce sexy e calda accarezzava le mie orecchie. Annui con la testa, anche se pensavo quanto fossero stupide quelle parole. Io e Anna ripetevamo le parole e la loro funzione. Dopo di ciò ci fece un’altra domanda. “Voi avete già fatto l’amore insieme, non è vero?” Le rispondemmo di si. “Allora baciatevi!” Ci disse la donna. Anna e io, sempre con la mascherina, ci avvicinammo ed iniziammo a baciarci. Il momento era estremamente eccitate, noi due, in piedi, praticamente nude, davanti a persone che non potevamo vedere, ci baciavamo e ci accarezzavamo i seni teneramente. Poi, da qualche parte della stanza sapevo che c’era mia madre che ci stava guardando. “Molto bene.” Disse la donna. Un’altra donna si avvicinò a noi e chiese ad Anna di seguirla. “Da questa parte, Anna.” Disse l’altra donna. La sua voce era squillante e molto carina. Mi chiedevo se la donna fosse carina come la sua voce. Immaginavo la donna dalla voce rauca vicino a me, me la vedevo della mia taglia, belle forme, capelli neri lunghi, con una bocca grande e sensuale. Mi condusse dall’altra parte della stanza, ora, senza Anna, mi sentivo un po’ nervosa. Ero sola in una stanza piena di persone. Mi fece sentire con la mano dove si trovavano un tavolo, una sedia ed un divano. Mi fece sedere sulla sedia e mi disse di aprire le gambe. Lo feci nervosamente fino a che lei fosse soddisfatta. “Ora tieni le mani sempre appoggiate sulle tua gambe.” Mi consigliò. Sentii una mano che mi accarezzava teneramente i seni, segnando i loro contorni e scivolando sulle zone più sensibili. Delle mani correvano verso il basso lungo i miei fianchi. Sentii anche delle labbra stringermi delicatamente il capezzolo destro. Ero sicura fosse una donna e anche giovane. Mi sbagliavo, una voce sexy e matura, mi disse che ora io dovevo solo essere oggetto di piacere, non potevo donare piacere a nessun altro a meno che io non lo chiedessi espressamente. Quindi le labbra ripresero il loro lavoro cambiando capezzolo. Ovviamente io volevo ricevere ma anche dare piacere. In quel momento avrei voluto baciarla e andare a leccarle la fica. Le labbra lasciarono i mie capezzoli e la voce mi disse di inginocchiarmi sul pavimento come se sotto ci fosse qualcuno pronto a leccarmi la mia gattina. Mi inginocchia, guidata da delle mani che accompagnavano i miei fianchi. Sentii un viso tra le mie gambe che iniziò a leccarmi dolcemente ed amorevolmente. La sensazione era piacevolissima, piano piano cominciò a leccare più intensamente, al mio fianco si avvicinò qualcuno che iniziò ad palpare i mie seni facendo roteare le mani. Toccai il braccio, era quello di un uomo, forte e peloso. Lo stavo esplorando con la mia mano quando trovai un cazzo gonfio e rigido, non era grande ma in quel momento andava bene anche lui. Si masturbava da solo mente accarezzava i miei seni. Un’altra mano cominciò ad accarezzare il mio seno destro, subito la mia mano destra trovò un altro cazzo. Mi piaceva l’idea di questi due tipi che mi accarezzavano e mi davano piacere lentamente e delicatamente. Sentivo altre voci gemere di piacere sessuale intorno alla stanza. L’uomo alla mia destra avvicinò il suo cazzo alla mia bocca, io lo ingoiai assaporando il suo gusto ed il suo profumo muschiato. Iniziò a muoverlo dentro e fuori lentamente, facendomelo leccare tutto, dalla cappella alla base dell’asta. La mia fica cominciava a sgocciolare abbondantemente il suo liquido, chi me la stava gustando mostrava di apprezzare il sapore dei miei umori. Gli uomini al mio fianco si diedero il cambio, così ebbi un altro cazzo da succhiare. Era un cazzo gradevole, non era troppo grande ne troppo piccolo, ti permetteva di prenderlo in bocca tutto senza avere la sensazione di soffocamento. Ognuno di essi, a turno, prendevano possesso della mia bocca, io mi eccitavo pensando che potevo farli sborrare insieme tutti e due. La ragazza che da sotto mi leccava, (ero sicura fosse una donna), alzò le mani e mi strinse i capezzoli, iniziò ad accarezzarmi sensualmente tanto che cominciai a gemere di piacere ad alta voce. Sentivo anche Anna godere dal piacere, la sua voce diceva che non voleva smettessero di farla godere. Ad un certo punto, sentii una voce di un uomo vicino a me dire: “Siete pronti ragazzi?” Io subito pensai cosa volesse dire. Subito dopo la ragazza sotto di me iniziò a succhiarmi il clitoride facendo scivolare due dita nella mia fica ormai gocciolante. Sentivo che stavo per venire, lei abilmente continuò e si staccò dal mio sesso poco prima che io arrivassi all’orgasmo. Io cercai, muovendo il mio bacino, di farle capire che volevo godere, ma lei sapeva come tenermi sul ciglio del godimento senza farmi cadere. I cazzi che avevo in bocca uscirono dalla stessa facendomi riprendere fiato e permettendomi di concentrarmi sul mio orgasmo. Stavo iniziando a masturbarmi il mio clitoride, quando due mani femminili mi presero le braccia e me le bloccarono dietro alla schiena. “Lasciatemi godere!” Gridai in preda alla voglia. Intesi solo una voce femminile giovane e sexy che mi disse che avrei potuto farlo, ma solo più tardi. Cercai allora di farmi succhiare il clitoride dalla ragazza ancora sotto di me muovendo i mie fianchi, ma non raggiunsi il contatto desiderato. Al mio fianco sentii un gemito di piacere profondo di un uomo, quindi uno schizzo caldo del suo succo sul mio petto. Lo sentivo colare lungo i seni e sui miei capezzoli. Gemevo, volevo godere anch’io, quando un altro getto caldo di sborra raggiunse la mia guancia. Lo sentivo scendere lungo il collo, mentre con i successivi schizzi, la sua crema mi inondò viso e labbra. Lo assaggiai avidamente, ricordandomi che ero osservata non solo da persone sconosciute, ma anche da mia madre. Un altro uomo davanti a me, mi stava inondando come un innaffiatoio, aprii la bocca e sentii i suoi zampilli arrivarmi direttamente sulla lingua, poi sul collo e sul mento. Il suo succo era delizioso, caldo, bagnato e saporito. Ingoiai tutto quello che avevo sulla lingua ed intorno alla bocca gustando il suo sapore leggermente dolciastro. Improvvisamente sentii che il mio clitoride era di nuovo succhiato. Mi concentrai su quella bocca lasciando che lo sperma mi colasse dal viso sul petto. Gemevo ad alta voce, i miei mugolii di piacere, riempivano la stanza. Muovevo il mio bacino per aiutare e dare il ritmo alla bocca che mi stava succhiando, sentivo che i primi impulsi del piacere stavano arrivando quando la bocca si fermò di nuovo. “Fatemi godere, per l’amor di dio!” Dissi quasi piangendo! Fu allora che delle mani mi alzarono e mi rimisero in piedi. La solita voce femminile mi parlò allora con tono dolce e sexy e mi disse: “Il vostro turno verrà, avremo tutta la notte per ricordaci di voi.” Accidenti, me lo aveva già fatto questo scherzo! Mi prese per mano ed attraversammo la stanza con il risultato che, il frutto del godimento precedente degli uomini, cominciò a colarmi anche sul ventre e sulle cosce. Ci fermammo e la signorina dalla voce sexy mi disse di inginocchiarmi e di tenere le mani sul pavimento. Fu allora che sentii un cazzo penetrare la mia fica fradicia. Finalmente! Era fantastica quella sensazione. Un altro cazzo spingeva contro la mia bocca, lo ingoiai subito golosamente. I due uomini lavoravano in sincrono, uno toglieva il suo cazzo dalla bocca mentre l’altro mi penetrava più profondamente e viceversa. La verga che penetrava la mia fica era molto grossa, sentivo i miei muscoli vaginali tesi al limite ma mi faceva godere comunque, ero vicina all’orgasmo. Sentivo una bocca avida ed affamata mi stava leccando lo sperma dal mio capezzolo destro. Tutto procedeva bene fino a quando, l’uomo che mi stava scopando, senza dire una parola o emettere versi, inondo la mia gattina del suo sperma tiepido. Io godevo, cercai di inarcare la schiena per ricevere più sperma possibile e cercando di far stare il suo cazzo dentro di me finche anche io raggiungessi l’orgasmo, ma subito lo tolse. Sentii allora la sborra uscire dalla mia fica e colarmi lungo le cosce, mentre la bocca mi veniva inondata dalla crema dell’altro tipo. Inghiottii tutto con cupidigia, cercando ti tenere il suo cazzo caldo in bocca il più possibile. Velocemente lo tolse lasciando il posto alla bocca di una donna che si incollò alla mia baciandomi, leccandomi la lingua, le labbra ed anche il viso. Con la lingua le leccai lo sperma che le avevo sparso sul suo viso, eccitandomi ancora di più. Sentivo Anna, ora era più vicina a me, gemeva come se stesse per avere un orgasmo, sentendola iniziai anche io a emettere gridolini di piacere. La signorina dalla voce sexy ritornò e mi fece sedere su qualcosa che sembrava una panchina molto pesante, stretta ed imbottita. Mi disse di sdraiarmi sulla schiena e di mettere le gambe da una parte e dall’altra della panca. Sentivo delle labbra sul mio collo, una lingua che mi leccava ed una anche sul mio capezzolo sinistro. Delle mani iniziarono a massaggiarmi il petto ed il ventre spalmando lo sperma rimasto sulla mia pelle. A toccarmi potevano essere due o tre donne, ad un certo punto sentii delle mani scivolarmi tra le cosce, e delle dita aprirmi le labbra della mia fica. Iniziarono a sditalinarmi spargendo sulle mie cosce un brodo formato dai miei umori e dallo sperma. Non riuscivo più a controllarmi, gemevo e cercavo, muovendomi, di ottenere carezze la dove le volevo avere. Mi sembrava di galleggiare su una nuvola, ero così eccitata che pensavo di impazzire. Da qualsiasi parte allungavo le mie mani trovavo qualcosa da toccare, un seno, un petto, un capezzolo. Iniziai a giocare con loro, amavo sentire la loro pelle morbida e calda. Ad un certo punto sentii qualcosa di grande spingere contro la mia fica. Realizzai subito che era la terza ragazza che mi stava penetrando con un dildo. Alzai i mie fianchi permettendole di penetrarmi più a fondo possibile mentre sentivo i suoi capelli, presumibilmente lunghi, accarezzarmi le cosce. Mi sentivo così bene, così sensuale, così calda che non mi interessava più di nessuno. Mi sembrava di galleggiare nel vuoto, amavo questa sensazione. Il dildo era lungo e grosso, la ragazza inizialmente mi penetrò piano, poi poco alla volta iniziò ad aumentare la velocità. Lo toglieva e lo rimetteva. Mi piaceva questo gioco e questa sensazione. Ebbi un attimo di titubanza quando sentii un altro dildo spingere contro la mia rosellina posteriore, ma lei aveva un rimedio per vincere il mio nervosismo. Cominciò a leccarmi e succhiarmi il clitoride finche non mi rilassai, e lei lo fece scivolare dolcemente dentro il mio culetto aprendomi ancora di più. Farmi penetrare da due cazzi di gomma mi diede una strana sensazione, mi sentivo lasciva e lussuriosa. Cominciai a muovermi per sentirli meglio dentro di me, non esisteva più niente, solo io le tre ragazze e i due dildo che mi penetravano. Gemevo dal piacere, quasi non mi accorsi che una fichetta calda e umida si era posata sulla mia bocca. Il suo pelo curato e intriso dei suoi umori accarezzava il mio naso e le mie labbra, iniziai subito a leccarla. La leccavo avidamente, assaporavo il sapore dei suoi umori, appena trovai il modo di infilare la lingua tra le sue labbra, un fiotto di sperma misto al suo liquido raggiunse la mia bocca. Riuscii ad arrivare al suo clito, era enorme, iniziai a succhiarglielo come se fosse un cazzo, cercando di stimolarlo anche con la lingua. La ragazza era eccitatissima e il mio lavoro di bocca la portò presto all’orgasmo. Squirtò sul mio viso, inondando la mia faccia dei suoi abbondanti umori e dello sperma che ancora si trovava dentro di lei. Il suo pube era sopra il mio viso, feci scivolare la mia lingua dentro la sua fessura tanto da sentire i suoi muscoli interni stringermela ripetutamente al ritmo delle sue contrazioni. Dopo aver goduto si alzò dal mio viso ed un’altra fichetta prese il suo posto. Questa era tutta rasata, era più piccolina e non aveva tracce di sperma dentro ad essa. Aprì da sola le sue labbra intime iniziando a sfregarle contro la mia bocca muovendosi avanti ed indietro selvaggiamente. I miei fianchi si muovevano facendo lavorare sia il dildo nel culo che quello nella mia gattina bagnata, mi stavo avvicinando all’orgasmo della liberazione. La ragazza sopra di me alternava movimenti veloci ad attimi di riposo, io godevo con la faccia sprofondata in questa fica rasata bevendo e gustando gli umori che inondavano il mio viso.
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