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Il maestro di equitazione (la figlia che non ti aspetti)


di ClaudioGusson
07.09.2012    |    41.213    |    2 9.2
"Ci immersi subito la faccia, baciandole e succhiando i capezzoli induriti dall’eccitazione..."
Negli anni settanta facevo parte della scuderia di equitazione della nazionale.

Ero tra i giovani talenti che si distingueva sul prato, gareggiando contro le blasonate scuole equestri tedesche e inglesi, le migliori. La mia specialità era il trotto con percorso e salto ad ostacoli.

Nella mia lunga carriera sportiva ho vinto tantissimi gran premi.

Dopo essermi ritirato dall’attività agonistica, sono riuscito a crearmi una scuola ippica tutta mia, di notevole pregio, molto apprezzata dagli allievi che l’hanno frequentata.

Tra questi ci sono stati anche dei grandi campioni e altri che promettano di diventarlo.

Negli anni dei successi mi son preso molte soddisfazioni.

La notorietà e l’aspetto fisico mi hanno aiutato a sedurre le più belle donne della borghesia romana ed europea.

Oggi, a distanza di trenta anni, sono un vecchio singolo e le soddisfazioni me le prendo con le allieve, le più troie.

Faccio sesso con diverse ragazze che frequentano la mia scuola equestre.

Tra queste la preferita è Margherita. Una splendida ragazza di diciannove anni, figlia di un direttore bancario.

La cosa curiosa è che venti anni prima mi ero scopato la madre; era stata una delle prime allieve della mia scuola.

All’epoca avevo terminato da poco la carriera equestre e alle soglie dei quaranta anni stavo iniziando i primi passi nell’attività d’istruttore.

La madre di Margherita era una ragazza libertina e molto ossessionata dal sesso. Le piaceva scopare nei modi più strani.

Aveva visto un film francese in cui la protagonista seduta sul cazzo del fantino, si faceva scopare mentre il cavallo era lanciato al galoppo, godendosi gli affondi indotti dal movimento del destriero.

Volle fare la stessa esperienza con me. Debbo ammettere che le sue fantasie anche se erano folli mi eccitavano, così accettavo di metterle in pratica con grande partecipazione emotiva.

Quando si sposò, lasciò l’Italia seguendo il marito negli Stati Uniti. Ho saputo che alcuni anni dopo si era separata da lui ed era andata a vivere in un Ranch Texano.

Margherita all’età di quindici anni rientrò in Italia scegliendo di vivere con il padre.

La prima cosa che chiese fu di iscriversi alla mia scuola di equitazione.

Margherita dimostrò subito di avere talento come amazzone, ma anche come estimatrice del cazzo.

Quando iniziò a frequentare la scuola, non credevo che potesse avere inclinazioni per il sesso estremo. Era una ragazza a modo, delicata, con un’educazione apparentemente pudica.

Generalmente le più puttane tra le allieve le individuo subito. E quando ci provo, vado sempre in meta.

Con Margherita all’inizio non fu così, anzi fui sorpreso quando scoprì che aveva una natura libertina e degna di essere messa alla pari con quella zoccola di sua madre, molto simile all’imperatrice Messalina .

La famosa sovrana Romana, moglie dell’imperatore Claudio, che uscendo da un lupanare (il bordello dell’antica Roma), in cui si era introdotta camuffata da matrona per soddisfare la fame di cazzo, confidò alla sua ancella di essere stanca ma non sazia.

Margherita la sera in cui manifestò la sua attitudine ai piaceri del cazzo si era trattenuta nella scuola raggiungendomi nelle scuderie.

Quel giorno ero intento a strigliare “morello”, uno stupendo esemplare di cavallo andaluso scuro come la pece, quando una voce proveniente dalle mie spalle mi destò da quel momento magico.

Il tempo che passavo a governare il mio morello lo consideravo sacro perché si conciliava perfettamente con la contemplazione. Non essendo sposato ho sempre trattato i miei cavalli come membri della mia famiglia.

Morello era una creatura mansueta e intelligente. Quando lo accarezzo, mi trasmette l’essenza della sua anima. C’è un rapporto empatico tre noi.

“Il suo cavallo è bellissimo!

Mi girai e trovai Margherita. Il suo viso angelico era incorniciato in lunghi capelli biondi. I suoi occhi azzurri fissavano quelli scuri di Morello. Il contrasto cromatico risaltava subito. Sembrava che fosse in estasi.

Margherita, sebbene avesse diciannove anni, sembrava ancora un’adolescente. Il suo viso era bello come quello di un angelo dipinto da Botticelli.

Il corpo era esile ma resistente agli sforzi che il cavallo le imponeva nelle dure esercitazioni.

Aveva molto talento, che ha curato quando era bambina nel ranch di sua madre. Forte di questa esperienza ha appreso subito le basi del dressage, sapendo interpretare le intenzioni dei movimenti del suo cavallo, e guidarlo quindi nelle combinazioni e nel trotto, con une eleganza raffinata.

Era l’allieva preferita e contavo di farla diventare una vera campionessa.

La rispettavo molto come atleta, per questo non mi sarei mai permesso di insidiare la sua virtù, che ritenevo una cosa sacra.

Le allieve che mi scopo sono ragazze lascive, di facili costumi, poco inclini all’equitazione, quindi non sono interessate a diventare delle atlete ma discrete cavallerizze.

Frequentano la scuola solo per uno status simbolo, piuttosto che per passione, scelta connessa all'agiatezza economica. Sono figlie di ricchi annoiati, ciniche e disposte a tutto pur di avere vantaggi personali.

Alcune sono delle belle fighe, le più snob le prendo subito nel mio gruppo, poi con la scusa di impartire lezioni private, la sera nelle scuderie mi diverto a sollazzare il cazzo con le loro giovani fiche vogliose.

Con Margherita, invece, nonostante fosse una bella ragazza, giocavo pulito, perché dimostrava molto attaccamento e passione per la disciplina equestre.

“Come mai sei ancora qui?
“Papà ha avuto un imprevisto! Mi ha detto che avrebbe fatto tardi!
“Ma sono già le sei passate! Ti accompagno io? Se vuoi?
“Grazie! Adesso chiamo papà e gli chiedo il permesso!
Tirò fuori il cellulare dallo zaino. Dopo aver discusso per alcuni minuti.
“Papà si scusa! E’ rammaricato per il disturbo che le sto creando ed acconsente perché, purtroppo, non essendoci soluzioni ha bisogno del favore!
“Per me non è un disturbo? Vieni ti accompagno!
“Maestro? Prima di andare via vorrei che lei finisse di governare il suo cavallo! Mi dispiacerebbe che per colpa mia lo privasse delle carezze e delle attenzioni con cui lo sta strigliando!
“Tranquilla Margherita! Continuo dopo!
“Ma ci vuole almeno un ora per arrivare a casa mia, e sono due se considera il tragitto di ritorno! La prego finisca il lavoro?
“D’accordo, però dovresti informare tuo padre! Si preoccuperebbe se tu arrivassi in ritardo!

Prese il cellulare.

“Papà! Volevo informarti che il maestro dovrà finire un lavoro! Si! Ne ha per almeno un ora! Come? Per mangiare! Si! Ci fermiamo al Mac donalds? Si! Si! Glielo dico! Va bene papà glielo dico!”

Dopo aver posato il cellulare nella tasca dei jeans:

“papà mi ha detto di offrirle la cena al Mac Donalds!
“ahahah Stai scherzando? Quella te l’offro io! Mi farebbe molto piacere!
Sorrise: “Adesso occupiamoci di Morello!

Getto lo zaino in un angolo, si tolse il pullover rimanendo in maglietta e jeans. La scuderia era climatizzata, la temperatura non scendeva mai sotto i diciotto gradi.

“Cosa faccio?
“ahahahah ok! To! Prendi questa spazzola e comincia dal collo! Mi raccomando delicatamente!

Era uno spettacolo ammirarla, mentre si curava di Morello. Lo accarezzava con dolcezza, baciandolo delicatamente sulle guance. I suoi lunghi capelli biondi si confondevano con la lunga criniera nera dello stallone.

Tutto stava procedendo bene quando accadde l’episodio che sconvolse i miei sensi.

Ero intento a spazzolare la schiena di Morello e Margherita era dalla parte opposta.

Ad un certo punto non la vedo più e nello stesso istante sento le sue mani che tastano la mia cerniera lampo. Mi blocco e fisso basito il mio grembo.

Scorgo le sue manine delicate che si muovono sullo zip dei pantaloni. Aprono la cerniera e dopo alcuni secondi,i sentono le sue dita che cingono lo spessore del cazzo.

Somatizzo immediatamente quella situazione eccitandomi con una rapida erezione. Il cazzo diventa duro come la roccia, e pulsante come un motore a scoppio.

Margherita, dopo aver macchinato all’interno dei pantaloni, riesce ad estrarre il cazzo facendolo spuntare dal mio grembo, grosso e pulsante, mentre la cappella urta il ventre del cavallo.

Le sue manine bianche si impossessano con forza del palo, maneggiandolo con delicatezza.

La sega fu prima lenta, poi diventa frenetica.

Margherita per dare più efficacia alla sua azione si era inginocchiata sotto la pancia del cavallo, che in quegli istanti se ne stava calmo e mansueto.

Dopo aver menato il cazzo in tutta la sua lunghezza, vedo avvicinare la sua bocca alla cappella.

Inizia un lavoretto di lingua che spazzola lungo le linee e sul tronco del cazzo. Poi, le sue labbra si avvolgono attorno al nerbo e si spostano verso la base facendomi sentire il tepore delizioso della cavità orale.

Chiudo gli occhi per gustare quel piacevole pompino.

Fu una sorpresa scoprire che quella ragazza, oltre ad avere talento nell’equitazione, aveva anche una buona attitudine al bocchino. Segno che non era così angelica come pensavo.

La mente ritornò al passato, nello stesso luogo, richiamando le sensazioni che provavo dai meravigliosi pompini che mi pratica sua madre.

Dopo essermi ripreso da quel terremoto di adrenalina, cha mi stava sconvolgendo la mente. Gettai la spazzola, afferrai la sua chioma bionda e tenendola ferma iniziai a chiavarla in bocca, facendo oscillare come onde i suoi lunghi capelli.

Dovetti fermarmi più volte per darle la possibilità di farle sputare i conati di saliva mischiata al vomito, e farla respirare.

“Vieni! Andiamo laggiù! Saremo più comodi!

In un angolo c’erano alcune balle di fieno. Mi tolsi la giacca e la posai sopra la paglia.

Ero eccitato e la mente era alterata dalla libidine. Mi sedetti e cinsi il corpo giovane di Margherita, tastandolo in ogni dove. Lo trovai sodo e vigoroso. Le tolsi la maglietta e notai che non portava il reggiseno.

Fui sorpreso nello scoprire che era una finta magra. Il suo corpo esile era in realtà sodo e le sue tette erano molto sviluppate.

Ci immersi subito la faccia, baciandole e succhiando i capezzoli induriti dall’eccitazione.

“mmmmmm si mmmm mi piace…

Gli sfilai la cintura dei pantaloni.

Lei mi aiuto nell’azione di sfilamento dell’indumento, muovendo le sue anche, fino a far scendere i jeans attillati. Le mutande fecero la stessa fine.

Quando la vidi nuda rimasi senza fiato. Bella e slanciata. I suoi capelli biondi, lunghi, le cadevano sulle spalle e sulla schiena. Sembrava una ninfa. Una giovane dea. La pelle era candida come la neve. Labbra carnose e rosse, occhi azzurri, sembrava una figura fantastica, un immagine erotica disegnata da une mente ispirata dalla bellezza.

In quel contesto, in mezzo alla paglia, appariva come una ragazza di Playboy. Era un bocconcino prelibato. Giovane e tonica. In passato non mi ero mai soffermato ad osservarla in modo così attento.

Fu una piacevole sorpresa scoprire che aveva un corpo ben sviluppato e proporzionato nel complesso.

Se non si fosse dimostrata così aggressiva non avrei mai avuto la possibilità di scoprire la sua bellezza.

La feci sedere al mio posto. Mi inginocchiai tra le sue gambe spalancate, poi, incuneato tra le sue cosce aperte, come un cane idrofobo, con la bava sulle labbra, immersi la bocca nelle sue parti intime.

“Mmmmmmmmmm si mmmm mi piace mmm
“non pensavo che fossi così troia! Mmm Un diavolo travestita da angelo hahahaha
“ahahah non mi andava che ti scopassi solo le altre! non mi guardavi neanche di striscio! Non sai quanto ho sofferto, aspettando questa occasione mmmmmmm
“Se me lo avessi chiesto! Ti avrei accontentata! A me piacciono le puttane!
“a me piace sorprendere hahaha mmmmm ti ho sorpreso? Hahah mmmmm si leccami! Sei fantastico mmmmmmmm
“tu sei una fantastica troia mmmmmmm
“lo so! Non si direbbe vero ? mmmmm
“l’aspetto inganna sempre! Hahahah adesso ti mangio la fica! Diavoletta! Mm
“Si mmmmm mangiala è tutta tua mmmmm

La figa era coperta da un pelo biondo e riccio. Le labbra erano candide come la neve. La carne viva era rosa e unta di umori. Appena ci ficcai le dita si inumidirono di una sostanza appiccicosa. Era bagnata fradicia.

Le sue mani mi scompigliavano i capelli grigi, e mi tiravano in mezzo alle sue cosce, come se volessero farmi entrare in quella tana infuocata dal desiderio.

Dopo averle lavorato la figa, divorandola in ogni parte:

“Ti prego chiavami! Ora!
“Ti accontento subito! E’ anche il mio desiderio! Ho il cazzo che mi sta esplodendo!
“fallo esplodere dentro di me! mmmm

Mi alzai con il busto, restando inginocchiato tre le sua cosce oscenamente divaricate. Nella tipica posizione della cortigiana.

Brandendo il cazzo come una mazza, schiacciai la cappella tra le fenditure della fica. Diedi una leggera spinta e vidi il resto del cazzo scivolare dentro quella giova fica bionda.

Aaaaaaaaaaaaaaaa si si mmmmmmmmmmmmm chiavami forte mmmmmmm son la tua puttana e voglio essere la migliore mmmmmmm
“sei sulla strada giusta! To to to to mmmm
“si si mmmmm fottimi forte mmmma cavalcami come il tuo morello! Mmmm sono la tua cavalla mmmm
"Si! una cavalla da corsa! mmmmm corri to to to !

Dopo alcuni colpi penetranti, lei si allungò con la schiena sopra la balla di paglia, io la seguo distendendomi sopra di lei, con le sue gambe in aria ed appoggiate alle spalle, ficcando il cazzo profondamente, con sempre maggiore impeto, fino a schiacciare con forza i coglioni tra i suoi glutei.

“Si si godo mmmm si godo mmmmmmmmmm
“si si mmmm sei una piccola troia mmmmmm mi piacciono le puttane mmmm
“si si scopami forte mmmmm

Mi faceva impressione scopare una ragazza con il viso da adolescente, mentre il suo corpo era sviluppato e forgiato per il sesso. I suoi occhi azzurri mi fissavano incantati. Adesso che li vedevo da vino mi resi conto che la tonalità dell’azzurro era molto simile ai miei occhi. Strana coincidenza.

Mentre la ficcavo, la sua bocca si contorceva dal piacere, e le pareti vaginali pulsavano a causa dello stimolo che il mio cazzo le provocava durante la selvaggia penetrazione.

Il pelo grigio del mio ventre urtava contro il suo pelo riccio e biondo. Era un’evidente differenza cromatica che rilevava la differenza di età che mi separava da lei.

Dopo averla chiavata per un quarto d’ora abbondante, la feci mettere a pecorina, con le ginocchia poggiate sulle balle di paglia.

Vederla in quella posizione era come ammirare una meraviglia del mondo. Margherita era nata negli Stati Uniti, e sembrava una tipica teenager americana.

In passato avevo molto apprezzato le Playmate apparse sul famoso quotidiano e, in quel momento, mi sembrava di averne una davanti al mio cazzo.

I colpi furono devastanti, e tali da suscitare il suo impeto con acuti che riempivano la scuderia, e nello stesso tempo iniziai anche a ficcarle il dito medio nel culo.

Il dito penetrò senza alcuna resistenza. Fu una sorpresa trovare quella tana completamente sfondata. Faceva impressione vedere quel buco così slabbrato tale da poterci vedere dentro.

Quando passai all’ano, il cazzo scivolò dentro ballandoci. Mi sentivo a disagio. Il mio cazzo non era piccolo, anzi, ma trovare un buco così largo mi dava una sensazione strana. Comunque, dopo quel momento di perplessità, mi ripresi e continuai a ficcare dentro il suo culo con lo stesso impeto con cui l’avevo scopata.

“Mmmm si mi piace prenderlo nel culo! È la mia passione!
“vedo che qualcuno te lo ha allargato per bene!
“In America ho avuto dei ragazzi di colore! C’e n’era uno che aveva un cazzo enorme! A lui piaceva scopare nel culo a me pure hahahah
“quando si dice ti spacco il culo! Lui te lo ha rotto a dovere ahahah mi hai fatto venire in mente una cosa!

In ufficio custodivo un grosso vibratore, un regalo di un’allieva che le piaceva scopare e, nello stesso istante, sentirsi il culo riempito da quello oggetto artificiale.

“Aspetta! Vengo subito! Ho quello che ci serve!

Ritornai subito.

“Questo è quello che ci vuole! Credo che abbia il volume giusto!
“mmmm si iiiiiiiiii dai infilamelo nel culo mmmmmm
“prima lo devi bagnare con la tua saliva! Dai succhialo!

Glielo infialai in bocca spingendolo in fondo alla gola. Lo mossi fino a quando la sua saliva lo rese brillante alla luce delle lampade.

Quindi le andai dietro, puntai la cappella di quel grosso cazzo di plastica contro il buco del culo oscenamente sfondato e iniziai a spingere nello sfintere.Entrò senza problemi.

"Mmmm cazzo! se lo sento mmmm si mi piace mmmm
“questo è grosso! Ma vedo che il tuo culo è bello aperto to to
“si si si spingilo dentro lo sento mmmm mi piace mmmm

Era lungo e grosso, ma il suo culo era molto dilatato e lo accoglieva tutto dentro. Una volta all'interno presi a muoverlo velocemente, facendolo entrare fino alla base.

"Mmmm si mmmm si mmmm è bellissimo mmmmmmmm
“adesso mi stendo sulla balla e tu vieni sopra di me! Ti lascio il cazzone nel culo!

Dopo alcuni minuti la ragazza si fece impalare dal mio cazzo, in un piacevole smorza candela. Il fallo artificiale era profondamente conficcato nel suo culo.

Mmmmm si mmmmm sto impazzendo nmmmmmm

Mentre la scopavo da sotto, con una mano spingevo il grosso fallo nell’ ano, coordinando le spinte con il movimenti del suo scoscio sul mio grembo.

Mmmm mio dio ooo mmm non resisto! È bellissimo! Mmmm

In quel momento sentivo le pareti della sua fica che si contorcevano. Nello stesso istante anche i miei coglioni si erano induriti nello scroto e anelavano a dare al cazzo il suo momento di gloria.

In preda al desiderio di sborrare, da sotto diedi alcune spinte che la sollevarono, poi, dopo una serie di colpi devastanti…

“Mmmm si si si mmmm si sborrami dentro mmmm
“Troia, sei una troia… puttana aaaaaaaa mmmmmm
“Ooooooooo si sono una puttana mmmmmm si i mmmm

Fluidi di sborra uscirono copiosi riempiendole l’utero. Continuai a muovermi fino all’ultima stilla di seme. Me la baciavo, la stringevo e le succhiavo le meravigliose tette. Era un’emozione indescrivibile scoparmi quella ragazza, bella, angelica, ma dannatamente puttana.

In poco tempo divenne la mia ninfetta preferita.

Anche lei volle scopare nuda in groppa a morello, mentre ere lanciato al galoppo.

Le emozioni che provavo con lei, erano diverse. Possedeva un fascino diverso dalle altre che mi attirava come la calamita. Le avrei dato anche la luna se me lo avesse chiesto.

Un pomeriggio, mentre ero appoggiato sulla staccionata del recinto ad ammirare la grazia con cui Margherita eseguiva gli esercizi ippici.

“Ciao Alberto!
“Ciao Giacomo!

Era il papà di Margherita.

“ti devo parlare.
“Dimmi!
“E’ una cosa delicata! Preferirei parlarti in privato!

Pensai – cazzo aveva capito! Lo guardai, non era incazzato. Quindi mi aspettavo una scenata moderata. Forse mi avrebbe solamente chiesto di smettere di scoparle la figlia. Pensai a venti anni prima. Mi sono sempre chiesto se lui fosse stato a conoscenza della tresca tra me e la sua ragazza.

“Vieni siediti! Prendi un whisky?
“Si grazie! Forse ci vuole per quello che sto per dirti!
Quella frase mi fece preoccupare. Non sarà successo qualcosa alla madre di Margherita?
“Adesso ti pregherei di ascoltare senza interrompermi. E’ da anni che cerco dirti una cosa che ti riguarda!
“Mi devo preoccupare? Riguarda Margherita?
“Si riguarda lei! No! nulla di preoccupante! Anzi!
“Dimmi hai tutta la mia attenzione!
“Margherita è tua figlia!

Il bicchiere mi cadde dalle mani.

“Cosa? Spiegati?
“Venti anni fa tu avevi una relazione con mia moglie.

Imbarazzato feci cenno solo con la testa.

“Tranquillo, ero consapevole che fosse una grandissima puttana. Tra me e lei c’era un accordo, potevamo fare i cazzi nostri salvaguardando il rapporto.
“Lo avevo sospettato, eri troppo sereno per i miei gusti!
“Già, torniamo alla paternità! allora quando lasciammo l’Italia, Sara era incinta di due mesi!
“Coma fai ad essere certo che sono il padre?
“Perché io sono sterile!

Rimasi basito. Fui colto da un senso di angoscia, perché mi resi conti di essermi scopato mia figlia.

“Avrei dovuto venire prima a parlarti! Prima che te la scopassi! Sono arrivato tardi!
“Che cazzo dice? Sei uno stronzo! Per colpa tua ho fatto un’azione deplorevole! È incesto!

Mi appoggiai disperato allo schienale della poltrona. Sapeva tutto. Sapeva anche che stavo scopando con mia figlia naturale.

“Tranquillo non sono qui per giudicarti! Son qui per farti una proposta!
“Una proposta? Che cazzo vuoi? E’ un ricatto?
“ahahah no! Nessun ricatto! Da un anno circa, anch’io ho una relazione con mia figlia! In sostanza viviamo come marito e moglie!
“Dovevo immaginarlo! Cosa ti aspetti da un debosciato come te! Ora cosa vuoi da me?
“ahahah Certo! adesso arriviamo al motivo dell’incontro! Sono sicuro che ti piacerà!

Che faccia di bronzo, rideva delle mie disgrazie.

“Che favore vuoi da me?
“Margherita mi ha raccontato i particolare dei vostri incontri! Sei un mandrillone, non c'è dubbio, e ti piacciono le troie come lei! anche a me! L’altra sera mi ha confessato che gli piacerebbe scopare con tutte e due, contemporaneamente. Ha lasciato intendere che lo prenderebbe volentieri nel culo e nella figa!
“Sei un animale! Perché vuoi coinvolgermi nelle tue turpitudine?
“perché ti conosco bene! del resto siamo le sole persone al mondo che possono dare a Margherita emozioni forti! Mio caro amico l’incesto ha infiammato anche la sua mente! Perché, lei sapeva benissimi che tu eri suo padre!

Ero sbalordito, non avevo più nulla da dire.

Mi sembrava di vivere in un incubo, era incredibile: in un solo giorno avevo trovato una figlia che non ti aspettavi, scoprendo che era la più grande troia che abbia mai conosciuto.

Pensai: "questo o lo pesto! oppure......

Comunque: L’idea non mi dispiaceva.

Cosi va la vita

Guzzon59 ([email protected])

Nel mio blog ho pubblicato il prossimo racconto: COME AIUTARE UN FRATELLO SFIGATO..

http://raccontieroticidiguzzon59.blogspot.it/2012/09/come-aiutare-un-fratello-sfigato.html
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