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L'occasione fa del fratello un ladro...


di ClaudioGusson
12.12.2013    |    45.574    |    1 7.2
"Luca si staccò subito, mi prese in braccio e uscimmo dalla piscina..."
Un fratello sorprende la sorella intenta a scopare... scaccia l'intruso e poi,,, rivolgendosi alla ragazza con toni alterati.. la situazione gli sfugge di mano.....

Vanessa scrive: ...dopo aver letto tanti racconti incestuosi, alla fine ho deciso di raccontare la mia storia e credo che sia altrettanto interessante. Sono passati otto anni da quell’evento, ma le emozioni vissute sono ancora vive nella mia mente. Mi rammarico solo che è stato l’unico episodio importante della mia vita.

La storia inizia con un divorzio.
Papà, dopo la separazione, ha sposato mia madre, più giovane di venti cinque anni.
Dal precedente matrimonio ha avuto Alberto, che all’epoca era coetaneo e compagno di liceo della mamma.
Quando papà morì in un incidente stradale, avevo solo cinque anni.
Alberto si occupò di me, come una figlia.
Ma accadde anche un altro miracolo, perché tra lui e la mamma si rafforzò un vecchio legame, che in pochi mesi scaturì in un rapporto sentimentale intimo.
Così, dopo un anno, Alberto sposò la mamma. Dalla loro unione è nata Alessia.
Paradossalmente mi trovai ad avere come padre il fratello e come sorella la nipote. Bel pasticcio.

Dopo dieci anni ero fiorita, diventando una ragazza attraente, con un grosso seno, vita stretta e fianchi larghi.
Per cui quando ebbi quindici anni e portai a casa il mio primo ragazzo, che si chiamava Luca, cominciarono i guai.

Alberto iniziò con i soliti predicozzi. Chi è? Dove abita? Ti rispetta? Si droga?
Era ossessionante. Mi controllava tutto. Cominciò persino a venire a cercarmi a scuola.
Era super protettivo. A quattordici anni, quando presi il patentino di guida, fu un’impresa ardua convincerlo ad acquistare il motorino, per fortuna che ci fu la mamma ad aiutarmi.
Per lui significava un pericolo verso la mia incolumità, mentre per me era la libertà di movimento.
Alcune sere si preoccupava un casino se rientravo in ritardo, anche di pochi minuti.
La domenica, quando uscivo con Luca, m’inviava un fottio di sms per sapere dove ero e cosa stessi facendo. Non sapevo se fossi il padre o il fratello ad essere geloso.

L’estate di otto anni fa, ci fu la svolta.

Quello anno decise di comprare una piscina smontabile, che fece montare in giardino.
Fu molto contento della scelta, perché notò che restavo volentieri a casa a bagnarmi con Alessia. La noia in ogni modo non tardò ad arrivare, perché, quando Luca veniva a trovarmi, la sorellina diventava una vera palla al piede. Credo che papà gli abbia ordinato di spiarmi.
Allora, per evitare la presenza stressante dell’impicciona, zaino in spalle e in sella al motorino, raggiungevo le piscine comunali. Almeno li potevo imboscarmi dietro qualche cespuglio e limonare liberamente con Luca, senza dover preoccuparmi del delatore.

Un pomeriggio la mamma accompagnò Alessia a una festa di compleanno di una sua amica. Papà era a lavoro

e quindi prima delle cinque, non sarebbe rientrato. Euforica per tanta libertà, chiamai Luca dicendogli che avevo la casa a mia completa disposizione.

Luca mi raggiunse subito. Indossato i costumi da bagno, ci siamo gettati a panza nell’acqua della piscina.

Dopo aver scherzato con getti d’acqua e lottato, con spinte e affogamenti reciproci, alla fine ci siamo trovati abbracciati. Quel contatto fu galeotto, perché senza la presenza di Alessia è iniziato l’inferno. Luca ha cominciato ad incalzare il mio corpo, portandolo a temperature altissime.
In quella confusione dei corpi m’infilò le mani nelle parti intime, stimolando le labbra della figa ed il seno. Sentivo le dita muoversi e massaggiare le piccole labbra, poi le avvertivo, mentre mi penetravano. D’istinto strinsi le cosce. Il basso ventre fremeva tutto. La mano di Luca intanto non si era mossa, e quando gli lasciai spazio a sufficienza, incalzò nuovamente con forza stringendosi attorno alla vagina. Non capivo più nulla. I sensi erano completamente alterati. Confusa in uno stato di esaltazione il corpo tremava come un fuscello.
Il seno percepiva la ruvidezza del costume che premeva sulla sensibilità dei capezzoli induriti. Ad un certo punto il suo sesso preme contro il mio pube. Era duro.
Luca, eccitato come un cane incalorito, mi afferrò la mano e, immergendola nell'acqua, la fece scorrere sul suo ventre fino a farla entrare nel costume.
Quando toccai il suo cazzo mi venne la pelle d’oca. La cute era morbida e tesa. La massa carnosa era compatta e calda. Era la prima volta che toccavo il sesso di un uomo. Le gambe mi tremavano.
Luca mi fissava intensamente, mentre premeva il membro contro il monte di venere. Mi stringeva forte a se, e la sua bocca si mescolava alla mia. In pochi minuti eravamo intrecciati l’uno all’altro a scambiarci carezze e baci, con grande passione, coinvolti in un delirio dei sensi senza limiti.

Lentamente sentivo il costume scendere verso il basso. Lo aiutai a sfilarmelo. Poi anche lui fece la stessa cosa. Il suo cazzo duro si parò oscenamente davanti al mio sguardo. L’osservai curiosa, mentre pulsava minaccioso verso di me. Era impressionante perché appariva scuro, con la cappella lucida e grossa come il mio pugno. Mi incusse timore, facendomi tremare dalla paura. Luca, cogliendo quel tremore, mi tranquillizzò accarezzando i fianchi e baciandomi con delicatezza, ma poi, eccitato mi chiese di allargare le gambe.
Per facilitare l’azione mi sollevò facendomi adagiare su di lui con le cosce aperte, affinché l’incavo vaginale accostandosi arrivò a diretto contatto con il suo ventre. Poi lentamente mi spinse verso il basso, fino a quando la punta del suo cazzo urtò contro le labbra vaginali. D’istinto mi alzai, perché ho avuto paura. Lui mi calmò, sussurrando parole dolci e poi facendomi adagiare con le spalle contro un angolo della piscina, senza staccarsi da me, si collocò tre le gambe spalancate incastrando il grembo in mezzo alle cosce aperte. Mi sentì placcata contro la parete della piscina. Luca approfittando di quella posizione spinse il suo sesso contro il mio. Quando lo sentì premere stava già divaricando le piccole labbra. Non avevo più vie di scampo perché con una spinta un po’ più forte e il suo inguine si allineò al mio e il cazzo penetrò interamente dentro di me.

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

L’urlo mi uscì spontaneo. Un forte dolore mi stava lacerando il basso ventre. Avvertì come un grosso ingombro che occupava la vagina. Dopo alcuni movimenti convulsi, la sofferenza diminuì e subentrò un piacevole godimento, che si spanse dal ventre fino al seno.

Aaaaaaaaaaaaa si aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa è bellissimo mmmmmmm

Stavolta godevo. Il suo cazzo iniziò a darmi piacere. Lo sentivo scivolare dentro di me e desideravo che andasse ancora più in profondità.

Luca, attaccò a scopare con energia, e restando incuneato saldamente tra le mie cosce, suscitava il mio entusiasmo estremo e la voglia di possederlo con tutta me stessa. Lo tiravo verso di me, legando le gambe attorno ai suoi fianchi. Volevo sentire il fremito del suo corpo a stretto contatto con il mio.
Quando si muoveva dentro di me, non riuscivo a restare inerte. Mi agitavo come una cavalla selvaggia, gemendo, stringendo e baciandolo con grande passione.

In un impeto di delirio scivolammo sotto acqua e per alcuni secondi mi mancò il respiro. Luca si staccò subito, mi prese in braccio e uscimmo dalla piscina. Mi adagiò dolcemente sul materassino. Lo accostammo verso la parete della piscina, affinché potessimo continuare tranquilli, evitando sguardi indiscreti.

Luca si stese sopra di me e, manovrando il cazzo tra le cosce aperte, entrò nuovamente dentro la vagina.

Mmmmm si mmmm piace! Mmm

Il membro lo sentivo duro e piacevole nel movimento, e mi dava un diletto immenso.

Luca, percependo il mio entusiasmo, attaccò a chiavarmi con grande foga. Mi aveva sollevato le gambe in aria, sostenendole con gli avambraccia e quando si muoveva le agitavo, disponendo il mio corpo ad assorbire i suoi micidiali fendenti.

Mmmmmm aaaaaaaaaaaaa si si si mmmmmmmmm

Ad un certo punto sento un grido disumano.

“Che cazzo stai combinando?

Era Alberto. Ci aveva sorpresi sul più bello. Luca si bloccò all’istante. Ma non fece in tempo a staccarsi da me che lo vidi volare in aria come uno straccio.
D’istinto afferrai l’asciugamano e mi coprì il volto. Ero imbarazzata e non avevo il coraggio di guardare in faccia mio padre o se preferite mio fratello.

Da sotto l’asciugamano mi arrivavano le voci concitate di Alberto e la voce disperata di Luca che cercava di giustificarsi come meglio poteva. Le urla si allontanarono da me.
C’era un silenzio tombale ed ero rimasta in catalessi ferma sul materassino. Completamente bloccata, perché avevo una paura fottuta, e non riuscivo ad alzarmi. Mi tremavano le gambe e la schiena. Anzi, dalla paura credo di aver anche pisciato sul materassino.

Alberto ritornò.

“Ma che cazzo stavi facendo? Qui in casa! Ma ti rendi conto? Rispondimi! Cazzo! Quel cazzone ti stava scopando! Ma che cazzo hai in testa!

Non riuscivo a rispondere. Ero completamente impedita a terra. Mi trovavo in
una situazione imbarazzante perché l’asciugamano mi copriva solo il volto, lasciando scoperta la parte inferiore, dalla vita in giù.

Alberto era incazzato nero.

“Mi hai deluso! Ti sei comportata peggio di una puttana! Guardati! Dio! mi sento una rabbia addosso! Sei ancora una ragazzina! Perché l’hai fatto?

Restavo in silenzio. Non riuscivo a reagire. La sua collera m’intimoriva ed ero incapace di guardarlo in faccia.

“Quando ti parlo guardami in faccia!

Alberto s’inginocchiò in mezzo alle mie cosce aperte cercando di strapparmi l’asciugamano. Ma fu un tentativo inutile perché lo tenevo serrato sul volto.

“Ti vergogni vero? Non sai cosa dire! Guardati sei qui! Con le cosce aperte e pronte a prenderlo di nuovo da quell'imbecille! Ti … ti piace il cazzo? E’?

La voce di Alberto si era trasformata era quasi balbuziente. Sembrava che qualcosa lo stesse turbando.

“Allora… ti piace il cazzo? Bene! Sai… che ti… dico! Adesso ti… do una lezione! Che ti ricorderai per tutta la vita!

Continua... quale sara la lezione da impartire?
La fine lo troverete qui, insieme ad un altro racconto inedito arricchito con immagini gif (animate):

http://raccontieroticidiguzzon59.blogspot.it/2013/11/loccasione-fa-luomo-ladro.html

guzzon59
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