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La coppia perfetta - 1


di July64
11.08.2019    |    11.955    |    10 9.1
"Lei convenne con me e decise di dire a suo figlio che sarebbe andata a trovare una sua vecchia amica..."
LA COPPIA PERFETTA

Un vecchio racconto in inglese che ho tradotto per gli amici di “Annunci69".

Capitolo 1

Li incontrai nell'estate di due anni fa. Vennero ad abitare in un appartamento di mia proprietà. Normalmente non vado personalmente ad accogliere i miei inquilini, ma l'agente immobiliare che si occupa degli affitti aveva dovuto partire improvvisamente per partecipare ai funerali del padre, così dovetti provvedere personalmente a consegnare le chiavi ed illustrare loro le caratteristiche dell'appartamento.

Lei era una brunetta sulla trentina o forse di più, molto bella, dai capelli castani ondulati che le scendevano morbidi sulle spalle. Ciò che mi colpì era il suo corpo con una forma perfetta a clessidra ed un seno grande e burroso che sobbalzava ad ogni passo, nonostante fosse sorretto dal reggiseno. La sua gonna non era corta, ma mostrava abbastanza le sue bellissime gambe tornite, che avrebbero fatto girare la testa ad ogni uomo e morire di invidia tante donne. I suoi fianchi erano ampi e rotondi. Era evidente che curava il suo aspetto e la sua forma fisica con costanti sedute in palestra. Lui sembrava poco più giovane di lei, alto, anch'egli bruno, capelli corti, occhi scuri, viso angelico. Mostrai loro l'appartamento, aprii le finestre, gli armadi, indicai i contatori e le chiavi di arresto delle utenze.

Si sentirono immediatamente a proprio agio e cominciarono a parlare di loro. Io pensai: che coppia amorosa. Erano perfetti e sembravano fatti l'uno per l'altra. L'unico problema è che erano madre e figlio. Si chiamavano Marilyn e James McIsaac.

Io mi chiamo Sherri, sono una donna molto ricca, vivo di rendita e quindi ho tanto tempo a disposizione ed assumo persone per fare tutto ciò di cui ho bisogno. Ho 45 anni e sono divorziata. Sono alta, bionda, di bell'aspetto, seno grande e tondo, sedere alto e tonico. Ho sempre curato il mio corpo con tanto esercizio fisico, dentro e fuori dal letto...

Il mio primo pensiero fu quello di sedurre il figlio, che mi disse di essere diciottenne. Io impazzisco per i ragazzi. Ma anche la madre era stupenda. Aveva 38 anni. Pensai che forse li avrei sedotti entrambi. Avrei voluto conoscerli a livello più intimo, magari invitandoli a cena a casa mia, non molto distante dall'appartamento in cui sarebbero venuti ad abitare. Lui era un ragazzo timido e tranquillo; mi disse di non essere fidanzato. La mamma disse di essere divorziata da diversi anni e che da allora non aveva conosciuto più nessuno, o meglio, non aveva mai trovato una persona che le piacesse. Era molto amichevole ed estroversa, ma non era interessata a nessuno degli uomini che le chiedevano di uscire.

Mi sembrava che loro due gradissero la reciproca compagnia più di qualunque altra. Probabilmente erano amanti. Non ho mai avuto problemi con l'incesto, ma più li conoscevo più mi rendevo conto che avevano dei principi morali molto elevati, quindi non era possibile ciò che avevo immaginato. Allora un'idea cominciò a farsi strada nella mia testa. Visto che ad entrambi sembrava piacesse così tanto la reciproca compagnia e tutti e due, secondo me, avevano bisogno di più della solita relazione madre / figlio, forse avrebbero dovuto diventare amanti. Ma come realizzare questa mia pazza idea? Ovviamente non potevo suggerirlo o addirittura condurli ad una situazione compromettente. Ma qualcosa avrei potuto fare. Si vedeva chiaramente che cosa fossero l'uno per l'altra ed avrei fatto tutto quanto in mio potere per farli andare a letto insieme. Ma oltre a questo per far loro trascorrere tutto il resto della vita insieme.


PARTE PRIMA - LA TRAPPOLA

La prima cosa che avrei dovuto fare era occuparmi della differenza d'età. James, il ragazzo, non avrà mai fatto sesso prima di ora. Come avrebbe fatto a soddisfare i bisogni e le esigenze di una trentottenne? Avrei dovuto istruirlo bene. Mi piacciono tanto i ragazzi. Lo avrei fatto con tutto il mio impegno. Quindi lo invitai a casa mia a fare un bagno in piscina e sottolineai che la piscina sarebbe stata a sua disposizione ogni qualvolta lui lo avesse desiderato. Sfortunatamente lui veniva sempre accompagnato da sua madre.
Un giorno andai a prenderlo all'uscita della scuola con la mia macchina, offrendogli un passaggio. Ero vestita da sballo: minigonna cortissima che lasciava intravedere il bordo delle autoreggenti, camicetta attillata aperta sulle mie tettone. James si sforzava di non fissarmi, ma il rigonfiamento che cresceva rapidamente nei suoi pantaloni mi diceva che sedurlo sarebbe stato un compito molto facile e soprattutto molto piacevole. Mi fermai a casa mia e gli chiesi di entrare. Lui innocentemente mi seguì in casa. Mentre lo precedevo improvvisamente mi voltai e lo baciai sulle labbra. La mia lingua si fece strada nella sua bocca e James barcollò più per l'emozione che per la sorpresa. Gli presi la mano e lo condussi dolcemente in camera da letto, lo spinsi sul letto e con studiata lentezza mi sfilai camicetta, minigonna, reggiseno, mutandine, fino a rimanere completamente nuda, tranne le autoreggenti nere.

James era immobile sul letto e guardava con occhi spalancati prima il mio grande seno, poi i fianchi larghi ed infine il cespuglio dorato tra le mie cosce. Sorridendo mi avvicinai al letto e mi distesi al suo fianco, gli sfilai i pantaloni e - sorpresa - la sua enorme virilità si rivelò in tutta la sua grandezza e rigidità. "Oh James" ebbi appena la forza di dire guardandolo. "Tu sì che sei un ragazzone!"

Avvolsi il suo membro enorme con la mia mano e...lui esplose. Mi lanciai per prenderlo in bocca e ciò che non riuscii ad ingoiare schizzò sulle mie tette. Continuai a tenerlo in bocca e mi accorsi che riprendeva vigore e rigidità. Mi fa impazzire per il sapore dei ragazzi, così fresco, pulito e dolce.

"Pronto per qualcosa di più?" gli chiesi sollevando la bocca dalla sua erezione. Non avevo alcun bisogno di chiederlo... Mi distesi su di lui, appoggiandogli le tette sul torace e la mia bocca sulla sua. Diressi il suo membro che pulsava ancora verso le labbra della mia fica bagnata. Non c'è nulla di più dolce che prender la verginità di un giovane uomo mantenendo il proprio controllo.

Mentre mi avvicinavo lentamente con i fianchi verso la sua giovane e possente virilità mi rendevo conto che per lui questo era il suo primo contatto con la fica di una donna. La lunghezza del suo arnese era smisurata e sinceramente mi faceva paura, ma mi accorsi che piano piano il suo mostro scivolava agevolmente nella mia fica. Certamente lì dentro lui si trovava davvero bene.

Usando appieno i miei 30 anni di esperienza sessuale cominciai a condurre il mio giovane, dolce amico alla gloria del piacere. Lui iniziò a spingere i fianchi verso di me in modo molto inesperto, ma ben presto trovò il ritmo giusto. Mi accorsi che non sarebbe durato a lungo. Infatti, dopo nemmeno due minuti cominciò a sussultare violentemente, mentre ondate di sperma bollente si riversavano nel mio utero, già abbondantemente eccitato e bagnato sino all'inverosimile. I ragazzi sembrano avere una riserva infinita di sperma. Mi sdraiai su di lui e ricominciammo a far l'amore. In meno di un'ora mi riempì altre quattro volte la fica del suo sperma.

Poi guardai l'orologio e dissi che era ora di riportarlo a casa. Mi disincastrai da lui e rivestendomi gli dissi: "Ci rivediamo domani alla stessa ora?"
Facemmo l'amore tutti i giorni fino a quando, tre settimane più tardi, si diplomò.

Gli insegnai tutto quanto avrebbe dovuto sapere per soddisfare sessualmente sua madre. Lo addestrai perfettamente a leccare la fica e a scopare una donna nel culo. Gli insegnai anche a controllarsi in modo da farmi raggiungere almeno due orgasmi prima di scaricarsi dentro di me.

Poi cominciò a scattare il mio piano. Lo invitai a trascorrere un giorno di vacanza nella mia villa estiva il prossimo 2 luglio. E gli suggerii di trovare con sua madre una scusa qualunque per allontanarsi di casa. Così avremmo potuto scopare per tutto il giorno. Quale ragazzo avrebbe potuto rifiutare una simile proposta?

La parte difficile era convincere sua madre. Avevo spesso pranzato con lei durante il periodo in cui stavo addestrando suo figlio a diventare il suo amante. Quindi invitai anche lei, ma dicendole che avrei tenuto un party nella mia villa, il primo luglio. Le dissi che avrei invitato tanta gente, tra cui alcuni uomini che ritenevo fossero molto interessanti, anzi uno di loro sarebbe stato perfetto per lei. Notai un bagliore nei suoi occhi e mi chiese di descriverne l'aspetto. Naturalmente io le descrissi esattamente suo figlio, ma questo lo avrebbe scoperto più tardi. Le suggerii di non dire nulla a James. Ci sono delle situazioni difficili da digerire, specialmente per un figlio che vede la propria madre andare ad un party per incontrare degli uomini. Lei convenne con me e decise di dire a suo figlio che sarebbe andata a trovare una sua vecchia amica. Anche James non disse nulla, anzi si dichiarò d'accordo con sua madre ed evitò così di dirle che il 2 luglio sarebbe venuto da me.

Marillyn arrivò puntuale nella mia villa, peraltro molto isolata, e le chiesi di mettere la macchina in garage, che ebbi cura di chiudere a chiave. Le offrii alcuni drink che le dettero subito un leggero stato di sonnolenza. La condussi nel seminterrato. Lei era abbastanza inconsapevole di quanto le stesse accadendo. Si lasciò denudare completamente ed io la distesi su di un letto matrimoniale e la legai alla spalliera. Quello era il luogo in cui avrebbe trascorso i giorni successivi.

Quando si svegliò mi vide in piedi accanto a lei: ero "vestita" si fa per dire, solo con un corsetto nero e le autoreggenti. Tette e fica completamente scoperte. Quando mi vide rimase a bocca aperta ed occhi spalancati.

"Mi dispiace tesoro" le dissi. "Tu sei una buona amica, ma io dalla nostra relazione voglio di più di una semplice amicizia. E non posso rischiare che tu mi dica di no"

Lei iniziò a protestare, ma io mi chinai su di lei e la baciai così forte da farle perdere il fiato. All'inizio si sforzò di trattenersi, ma il mio bacio la tranquillizzò. Si rese conto che non poteva sfuggire e poi che quello era il primo bacio che riceveva da tanto tempo. Il fatto che il bacio proveniva da una donna forse era inaccettabile per lei, ma non aveva altra scelta. Avrei fatto a modo mio, la strada era tracciata.

Iniziai a baciarle tutto il corpo tremante, riservando molta attenzione ai capezzoli, che notai si stavano irrigidendo. Non diceva una parola, ma gemeva dolcemente, quasi sottovoce. Scesi lentamente verso la sua fica, che trovai già completamente bagnata. Feci scivolare la lingua sulle labbra della fica e quando le leccai il clitoride la sua schiena si inarcò, facendo avvicinare la sua fica alla mia bocca. Improvvisamente si lasciò sfuggire un grido ed esplose. Infilai la lingua profondamente nella sua fica e lei, in uno stato di delirio, ebbe il suo secondo orgasmo.

Era il momento: mi misi a cavalcioni sul suo viso e lentamente avvicinai la mia fica alla sua bocca. Marilyn mi guardava con occhi spalancati ed una certa apprensione. Strofinai dolcemente la fica sulle sue labbra e lei chiuse gli occhi, esitando, poi sentii la sua lingua entrare dentro di me. Rilasciai un urlo di piacere e schiacciai i fianchi sul suo viso, esplodendo in un meraviglioso orgasmo. Continuò a leccarmi senza sosta procurandomi un secondo orgasmo, ancora più potente del primo. Inesperta, ma profonda conoscitrice, come tutte le donne, del giusto punto da stimolare.

Dopo qualche minuto eravamo impegnate in un furioso 69, godendo dei rispettivi succhi che fluivano a profusione dalle nostre fiche. Quando indossai una cintura con dildo i suoi occhi si illuminarono. Lo avvicinai lentamente nella sua fica e cominciai a spingerlo dentro di lei. All'inizio si ritrasse, certamente perché erano anni che non veniva penetrata. Ma dopo un po' il piacere ebbe il sopravvento. Cominciò ad urlare, mentre tremava nel piacere dell'orgasmo: "Sì Sherri, ti prego scopami!"

Mentre la penetravo con il dildo mi distesi su di lei, seno contro seno, per baciarla, ma siccome eravamo entrambe molto dotate ebbi qualche difficoltà a raggiungere le sue labbra. La sua bocca succhiava fuori il mio respiro, tanto era affamata di sesso. Ma anche la mia non era da meno...
Sollevai la testa e spalancai la bocca per respirare, mi sollevai sulle mani in modo da spingere il dildo ancora più a fondo dentro di lei. Il suo enorme seno tremava e ballava ad ogni mia spinta. Anche il mio seno rimbalzava ad ogni suo movimento in risposta dei miei. Lei venne e venne ancora urlando, fino a quando entrambe ci riducemmo ad uno stato di semincoscienza.

Marilyn si risvegliò all'alba, ancora legata al letto. "Ora lasciami andare" mi disse.
"Dopo tutto ciò che c'è stato tra noi?" Le risposi.
"Va bene" replicò Marilyn, ridacchiando. "Così sei tu l'uomo perfetto che avevi promesso di farmi incontrare?"
"No, lui arriverà tra poco" le risposi, "ma prima divertiamoci ancora un po' "
"Va bene" rispose lei, leccandosi le labbra, come per invitarmi. Avvicinai le mie labbra alle sue e ricominciò la nostra giornata d'amore. Le leccai la fica a lungo, facendola venire tante volte, poi ripresi lo strapon e la scopai continuamente per altre tre ore, sino a quando perse i sensi ed anch'io ricaddi su di lei, sfinita. Quando mi ripresi salii al piano superiore e mi feci una doccia rigenerante.

James arrivò a mezzogiorno e mi trovò già pronta per lui: solito corsetto nero, autoreggenti e nient'altro. Lo condussi in camera da letto. "Ora liberiamoci di questi vestiti" dissi mentre lo spogliavo "e cominciamo a scopare!" Grazie a sua madre io ero già pronta e bagnata e lui scivolò dentro di me come un coltello caldo nel burro. Subito i nostri umori, prodotti in abbondanza per l'eccitazione, si mescolarono, rendendo la penetrazione ancora più piacevole per entrambi. Facemmo l'amore per tre ore di fila, interrompendoci solo per una piccola pausa-pranzo, poi riprendemmo come se fossimo in astinenza da tempo. Sperimentammo tutte le posizioni conosciute, fino alla sera. Sua madre dormiva nel letto del seminterrato, ignara di ciò che stava accadendo al piano di sopra.

La mattina dopo svegliai James con un pompino e quando il suo mostro ricominciò a prendere nuovamente vita cominciammo nuovamente a far l'amore. Quando lui, sfinito, si riaddormentò, tornai nel seminterrato; mentre scendevo le scale il seme con il quale mi aveva riempito più volte la fica cominciava a scivolarmi sulle cosce ed io stringevo le gambe per tenerlo ancora dentro. Preparai la colazione per sua madre e per me e gli scrissi un biglietto per informare James che sarei rientrata nel primo pomeriggio e che lui nel frattempo poteva rilassarsi a suo piacimento. Prima di avviarmi verso il seminterrato chiusi dietro di me la porta di comunicazione. Marilyn, ancora legata al letto, dormiva dolcemente, con i capelli ancora scompigliati ed un leggero sorriso stampato sul viso.
"Sei affamata di colazione o sei affamata di fica?" le domandai, posando il vassoio sul tavolo.
"Fica" rispose semplicemente, con un sorriso.

"Ti ho riservato un gusto speciale" le dissi salendo sul letto e mettendomi a cavalcioni sul suo viso.
"Ho scopato con il giardiniere e lui mi ha riempito la fica con una quantità spropositata di sperma.” I suoi occhi si spalancarono per lo shock e sul suo viso comparve un'espressione di preoccupazione. Misi le labbra della mia fica direttamente sulla sua bocca e la sua lingua sfrecciò rapidamente nel mio canale impregnato dello sperma di suo figlio. Sotto i colpi della sua lingua il mio canale dell'amore si aprì completamente e tutto lo sperma fluì direttamente nella sua bocca. Lei ingoiava rapidamente e con gusto tutti i succhi che scendevano dalla mia fica. Il pensiero che che io facessi bere alla madre lo sperma di suo figlio mi procurò un orgasmo indescrivibile. Se lei avesse saputo, ma presto questo sarebbe accaduto, che quello che stava così avidamente bevendo dalla mia fica era il seme di suo figlio...
L'orgasmo mi lasciò esausta e mi alzai da lei, ormai rassegnata a restare legata al letto, e salii al piano superiore.

Trovai James seduto in poltrona sotto il porticato che stava bevendo una birra. Ne presi una per me e sedetti accanto a lui. Lo condussi in piscina, per una seduta di nuoto-sesso. Eravamo nudi e lui mi prese parecchie volte, mentre ero appoggiata alla parete della vasca. Poi mi girò con la schiena rivolta verso di lui e mi penetrò prima nella fica e poi nel culo. Aveva una resistenza ed una quantità di sperma pressoché infinite. Ma io avevo solo un pensiero: sarebbe stato difficile realizzarlo, ma sapevo che era la cosa giusta.

Il giorno seguente si svolse in modo simile al precedente e così anche quello successivo. Sinceramente cominciavo a staccarmi di dover soddisfare due amanti tanto eccitati e tanto esigenti. Il loro vorace appetito sessuale mi convinse sempre più che essi erano fatti l'uno per l'altra. Mi resi conto che era arrivato il momento di dare il via alla seconda fase del mio piano.

Quella notte, dopo un'altra seduta di sesso sfrenato, mi distesi su di lui e gli dissi: "C'è una persona che vorrei farti conoscere; è una mia cara amica e sarà qui tra qualche giorno."
"Perché vuoi farmela conoscere?" domandò James.
"Perché penso che voi due siate perfetti l'uno per l'altra" gli risposi.
Mi guardò perplesso. "Io penso..."
"Ascoltami, tesoro" lo interruppi. "Io ho 27 anni più di te. Può anche essere divertente, ma tu hai bisogno di qualcuno più giovane, di una persona che sia l'amore della tua vita. Io sono l'amante lussuriosa della tua gioventù. La mia amica è perfetta per te. È bellissima ed ha anche due tette meravigliose, un corpo che fa sognare ..." Ridacchiavo mentre descrivevo perfettamente sua madre.

"Come si chiama?"
"Marilyn"
"Come mia madre!"
"Che coincidenza!" replicai, sorridendo.

Quella notte James cadde in uno stato di sopore, sia a causa dell'impegno sessuale in piscina, sia grazie al cocktail "speciale" che gli avevo preparato. Riuscii a trascinarlo nel seminterrato, fino alla "stanza dell'amore", quella in cui lui e sua madre sarebbero diventati amanti. Avevo predisposto ogni sorta di dispositivo "bondage" in modo tale che non vi fosse alcuna possibilità di resistenza. Senza entrare in dettagli noiosi avevo predisposto, a seconda delle necessità, la possibilità di legare uno di loro o entrambi al letto, alla sedia vicina o al muro. Avevo anche una frusta per punire ogni tentativo di disobbedienza.

Legai James con una imbracatura che mi avrebbe consentito di sollevarlo per mezzo di un martinetto idraulico montato su un binario che correva sino alla stanza dove riposava sua madre. Avrei predisposto anche per lei una imbracatura. Legai James al letto ed iniziai la preparazione. James si svegliò all'alba stretto nella sua imbracatura e legato. Mi guardava stranito. Gli avevo messo un bavaglio sulla bocca, così sua madre non lo avrebbe sentito. Avevo preparato identici dispositivi anche per lei. Ero vestita con un body di pelle nera ed avevo in mano la frusta.
"Ho dimenticato di dirti, mio caro" dissi con voce autoritaria "che prima di incontrare la donna dei tuoi sogni è necessario un po' di allenamento... chiamato abitudine all'obbedienza. Tu imparerai ad amarla, ma dovrai sempre obbedire a me. È chiaro?"

Mi guardava senza parlare. Io feci schioccare la frusta vicino alle sue cosce nude e lui annuì rapidamente. "Ogni disobbedienza nei prossimi giorni sarà punita severamente" dissi facendo schioccare nuovamente la frusta. Se ti ordino di saltare tu salti, se ti ordino di scopare tu scopi. È chiaro?" Annuì, pur non rendendosi conto del perché del mio atteggiamento. Probabilmente mi avrebbe ubbidito anche se lo avessi semplicemente chiesto, ma di fronte al muro dell'incesto solo la mia autorità di dominatrice avrebbe potuto conseguire dei risultati.

Non feci sesso con lui quel giorno e lo legai in modo tale che non potesse masturbarsi, in modo che l'indomani, quando avesse incontrato la donna dei suoi sogni, sarebbe stato molto eccitato. Gli permisi di muoversi intorno al letto grazie ad una corda lenta assicurata ad un moschettone legato ad una cinghia legata al collo, mentre due manette gli stringevano i polsi con le mani davanti.
Provai a fargli eseguire alcuni comandi e lui ubbidì prontamente.

Dopo averlo legato al letto andai nella stanza dove si trovava sua madre e la preparai nell'identico modo che avevo riservato a suo figlio. Ma lei era stata già legata e comprese che tutto questo faceva parte del gioco. Un paio di sculacciate sul suo bel culo nudo e tondo e lei si rese subito conto di come avrei condotto l'affare. La legai di nuovo al letto e le consigliai di riposare, perché l'indomani sarebbe stato un giorno molto impegnativo. Poi la lasciai e salii al piano superiore, per preparare quanto necessario per il giorno dopo.

(fine capitolo 1)
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