incesto
La sorpresa!!!


05.05.2025 |
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"Me lo regalò il mio amico Teo, quando aveva appena sei mesi; da allora fa parte della mia famiglia insieme a mia madre e mio fratello più piccolo, Stefano..."
Come ogni sera, alle 20 porto fuori Billy, il mio cane per fare i suoi bisogni, e correre un pò liberamente all'aria aperta.
Billy il mio pastore alsaziano di tre anni, è un gran giocherellone, e se fosse per lui starebbe tutto il giorno fuori a giocare e a correre.
Me lo regalò il mio amico Teo, quando aveva appena sei mesi; da allora fa parte della mia famiglia insieme a mia madre e mio fratello più piccolo, Stefano.
Ora mio fratello si è trasferito a Verona per lavoro, e siamo rimasti io mia madre Insieme a Billy; Quindi, me ne devo occupare io, poiché mia madre non vuole uscire di sera per far fare al cane i suoi bisogni.
Per fortuna, facendo il traduttore di testi, posso benissimo lavorare a casa; Pertanto, non mi crea alcun problema portare a spasso Billy, anzi caso mai mi dà modo di sgranchirmi un pò e pensare liberamente, stando sempre da solo.
Eh, sì! Da quando mi sono lasciato con Roberta, la mia ex ragazza, non amo molto la compagnia di altri esseri umani, Billy li sostituisce benissimo; Riesco a malapena a tollerare mia madre Silvana, che a dire il vero non m’infastidisce più di tanto, lei è sempre gentile, amorevole e materna, pare che viva solo per far felici me e mio fratello: Malgrado abbia superato i 50, è sempre una bella donna; ama curarsi e tenere sempre in forma il suo bel corpo che pare non risentire della sua età; malgrado ciò, non ha avuto nessuna relazione con altri uomini, dopo la dipartita di mio padre; morto di cancro ai polmoni, per via delle sigarette.
Mia madre ha vietato categoricamente a chiunque di fumare in casa nostra, e sia io che mio fratello forse in virtù di questo dramma, non abbiamo mai nemmeno iniziato a fumare o a fare uso di altre sostanze, come droghe e alcolici.
Roberta sì, lei fumava, e molto anche; ragion per cui, mia madre non la sopportava, e anche se in casa non fumava mai, era quell'odore di tabacco che emanava dal suo corpo, che le creava disgusto.
Quando ci lasciammo, mia madre non tentò nemmeno di nascondere la sua contentezza, e francamente nemmeno io ne soffrii molto; erano più le volte che si litigava, di quelle che si faceva sesso; insomma, si direbbe che non eravamo fatti l’uno per l’altra.
Billy l’ha sostituita degnamente, affettivamente parlando.
Ovviamente di tanto in tanto mi viene voglia di far sesso, e non lo faccio certo con il cane:
C’è una ragazza amica di mio fratello, Teresa, che pare abbia una cotta per me; quando mi viene la voglia di scopare, mi basta chiamarla e con lei uscire a cena, o al cinema, e dopo puntualmente ci scappa la scopata.
Teresa, è una brava ragazza fisicamente ben portata, non molto alta, ma con una certa grazia e un modo di muoversi molto femminile, e non fuma; se non fosse per il timbro della voce, un tantino acuto e sovrattono, non sarebbe male.
Lei è lì, che fiduciosa aspetta che io digerisca la mia ex, pertanto non è mai assillante e non avanza pretese; ma è sempre pronta a concedersi quando sa che ho bisogno d’amore; di sicuro, prima o poi ci metteremo insieme:
Intanto però, continuo a vivere la mia vita da singol, cercando di assaporarne ogni momento.
Poi però successe la cosa più inverosimile che potessi mai immaginare:
Mentre Billy correva libero nella oscurità della sera; a malapena illuminata da un lampione, notai la macchina di Lorenzo; un mio vecchio amico che da qualche tempo avevo perso di vista.
La macchina l’ho riconosciuta subito, in quanto è una BMW 116, un modello quasi unico dalle mie parti, e poi il colore rosso, la rende praticamente unica; Pertanto, incuriosito mi avvicinai per vedere se fosse proprio la sua; Quando fui a qualche metro, mi resi conto che in macchina non era da solo, ma che c’era una donna, e stavano chiaramente facendo sesso.
Anche se i finestrini erano oscurati, vedevo distintamente i corpi avvinghiati sul sedile affianco al guidatore che nulla lasciavano ad equivoci.
Ero incuriosito dal fatto che Lorenzo venisse a portare le sue conquiste quasi sotto casa mia per scoparsele, perché non le portava il hotel o a casa sua?
Per quello che ne sapevo non si era mai sposato, aveva sempre avuto relazioni poco durature, e spesso con donne molto più anziane di lui.
Potevo distintamente udire le loro voci, che anche se alterate dalla libidine erano chiaramente udibili.
Forse per far entrare un po’ d’aria, il finestrino era di qualche centimetro abbassato, e da lì era possibile udire ciò che si dicevano.
Fu allora che fui colpito come da una frustata in pieno viso; la voce femminile, sembrava la voce di mia madre; non potevo, e non volevo crederci, ma quando lui la chiamò Silvana, per nome, non ci furono più dubbi; quella donna a cosce aperte sotto di lui, che lo incitava a fotterla sempre più a fondo, era mia madre.
Se ancora potevano esserci dei dubbi, nel momento in cui lui si sollevò per mettersi più comodo, potei vederla bene in faccia e anche oltre; era lei! Dopo lo sgomento, arrivò anche l’eccitazione.
Che mia madre fosse una bella donna, lo sapevo, ma che fosse anche così calda e disinibita con un ragazzo che poteva essere benissimo suo figlio, questo mi lasciava davvero senza parole, ma soprattutto mi eccitava in maniera morbosa.
Dovetti scappare a masturbarmi, mentre immaginavo mia madre godere sotto i colpi violenti di Lorenzo, che la scopava senza riserve e senza alcuna inibizione.
Potevo sentirne le grida e i gemiti di piacere anche se non ero più alla loro portata. Vedevo mia madre sotto Lorenzo incitarlo a chiavarla con foga.
La vedevo mentre lui le succhiava avidamente le tette bianche e un po’ cadenti, ma con dei grossi capezzoli, che reclamavano baci, succhiotti e morsi.
Era mia madre quella donna cosi calda e lascivamente libidinosa, che avevo visto farsi fottere da Lorenzo; un ragazzo con il quale io avevo condiviso l’infanzia e l’adolescenza; Insieme ci eravamo anche masturbati, mentre guardavamo film porno, con lui avevo condiviso molti dei miei segreti e aspirazioni, ed ora lui era lì, nella sua auto a scoparsi mia madre che era anche amica della sua.
Cristo quel bastardo mi aveva fatto vedere mia madre come una vera donna, e non come una madre asessuata come sino allora l’avevo sempre considerata; E che donna! La vidi scendere dall'auto e guardarsi intorno con circospezione, per poi dare un fugace bacio a Lorenzo, che era sceso anche lui dalla macchina, e correre via verso casa reggendo la sua borsetta.
Lui restò lì a guardarla allontanarsi, finché lei non ebbe raggiunto il portone della palazzina dove abitiamo, li si fermò, si voltò a salutarlo ancora, ed infine entrò in casa. Lorenzo risalì in macchina, e se ne andò passandomi accanto, ma senza vedermi, perché ero nascosto alla sua vista da un grosso albero.
Ci vollero parecchi minuti, affinché mi calmassi; Billy si era accucciato ai miei piedi, e aspettava che ritornassimo a casa.
Finalmente riuscii a convincermi a rientrare; riflettevo se era il caso di dirle qualcosa, oppure ignorare l’accaduto.
Che diamine, lei è mia madre, è può fare ciò che vuole, mica deve rendere conto a me! Ma era il fatto che l’avevo vista godere sotto Lorenzo, che mi faceva girare la testa. Ancora non lo volevo ammettere, ma ero geloso di lui, volevo essere io a fotterla; Questa era la verità.
Malgrado mi fossi segato, ero ancora eccitato, e sapere che stavo per rivederla, mi mandava ancora più su di giri.
Lei era di buon umore, quando rientrai; Parlava e rideva di tutto, e io non potevo non assecondarla e ridere con lei.
Cominciai a farle mille complimenti per come si manteneva in forma; portavo paragoni con altre donne della sua età, per innalzarla sempre di più e alimentare il suo ego. Volutamente la paragonai alla madre di Lorenzo, che aveva la sua stessa età, ma che fisicamente era decaduta e inflaccidita come una settantenne; naturalmente esagerai per farla sentire ancora più bella, ma lei se ne uscì con una frase, che forse in altre circostanze non mi avrebbe mai detto:
“Ma tu non lo hai mai saputo che il tuo amico Lorenzo e sua madre se la facevano insieme?”
Era una domanda retorica, lei era certa di quello che stava dicendo; Diverse volte da ragazzi, con Lorenzo ne avevamo parlato, ma era sempre rimasto un mero sogno proibito, ma stando a mia madre, non è più un sogno.
Io le dissi che non ci credevo che non era una cosa possibile, che se fosse stato vero lo avrei saputo, ma lei diventando seria, me lo confermò.
“Quello che ti sto dicendo, è la pura verità; Anna me lo ha confessato qualche tempo fa; Pare che abbiano dei rapporti sessuali da diversi anni, ha dovuto anche abortire, perché era rimasta incinta; -Lui non vuole usare il preservativo, e le scarica dentro ogni volta litri di sborra -. Sono le sue testuali parole.
Lo so che ti sembra assurdo e impossibile, ma ti giuro che è la verità, e poi non è così malridotta come dici tu; anzi è pimpante e arzilla come una quindicenne, altro che vecchia decrepita.”
Spesso con mia madre avevo parlato di sesso anche in maniera diretta senza problemi. Ma erano discorsi tra due adulti che non avevano altri scopi, ma stavolta era molto diverso, Io l’avevo vista fare sesso con un mio amico, e lei ora mi diceva che lo stesso amico, faceva sesso con la madre, e che quest’ultima le aveva confidato dei particolari molto intimi. Ma perché? Perché lo aveva detto a mia madre?
Certo; erano amiche, si confidavano, ma confidare un incesto, era anche pericoloso.
Poi mi venne il lampo, che schiarì i miei pensieri. Le aveva chiesto di sedurre il figlio per svezzarlo o, peggio ancora, era stato Lorenzo a chiedere alla madre di far entrare mia madre nel loro gioco perverso; Ma perché lei avrebbe accettato?
Se ora glie lo avessi chiesto, avrei anche dovuto dirle che l’avevo vista insieme a Lorenzo; L’ultima cosa che volevo, era passare per un maniaco guardone che spia la madre, ma vista la situazione, gli argomenti e quello che avevo visto in precedenza, la mia eccitazione era alle stelle, e vederla li, così bella e invitante a parlare di sesso spinto come se fossimo complici, mi stava portando fuori di testa.
Fu così che dissi la cosa più stupida che mai avessi potuto dire, ma che si rivelò la più vera:
“Quanto lo invidio a Lorenzo!”
Lo dissi sospirando lasciando di stucco mia madre, che s’interruppe all'istante, guardandomi come se fossi un alieno.
“Stai dicendo che vorresti anche tu scopare con sua madre? Ma se poco fa la definivi una settantenne decrepita.”
Poi si fermò come se stesse metabolizzando qualcosa.
“No! Tu non stai dicendo che vorresti scopare sua madre, tu stai dicendo che vorresti scopare me. È vero?”
Cazzo! Ora mi avrebbe preso a schiaffi, ero pronto a ricevere due sonore sberle.
Invece lei si alzò in piedi e addolcendo molto il suo tono, ripeté:
“Tu vuoi me? Tesoro! Tu vuoi fare sesso con me?”
Avvicinandosi, come se non sapesse neanche lei se prendermi a schiaffi o abbandonarsi tra le mie braccia.
Anche io mi alzai in piedi, e malgrado la stoffa contenesse bene il bozzo, lei notò la mia forte eccitazione data la mia evidente erezione.
La sua mano si posò sul pacco, e con cautela ne saggiò la consistenza.
“Tesoro! In questo stato ti sei ridotto? Non è salutare per un ragazzo della tua età astenersi dal fare sesso per lungo tempo, per una sana ed equilibrata vita, è necessario dare sfogo alla propria libidine, altrimenti si possono correre dei seri problemi psichici e fisici.”
Mentre diceva ciò, mi apriva lentamente la cerniera dei calzoni, e tirava fuori il mio pene paonazzo, che ormai pretendeva che lei lo curasse, riuscii a dire:
“Mamma, che mano calda che hai; fammi assaggiare la tua bocca!”
Così dicendo la baciai con tutta la foga della mia libidine, mentre lei mi segava lievemente il cazzo.
Non so nemmeno come avesse fatto, ma quando riaprii gli occhi, lei era già quasi nuda tra le mie braccia, che mi baciava con ardore e passione, lasciandomi quasi senza respiro.
Le poggiai le mani sui glutei, e le palpai avidamente le chiappe, dicendole frasi un pò dolci e un pò scurrili, portandola ad un livello di libidine tale, da farle dire frasi che mai una madre potrebbe dire al figlio. Tipo:
“Avanti stronzo! Scopa tua madre. Sfondami! Fammi sentire una troia. Fottimi qui sul divano come se fossi la tua troia.”
Insomma, anche lei aveva perso il controllo.
Le tirai via lo slip, e con irruenza, quasi con rabbia, la feci chinare e la montai a pecora senza pietà, facendola urlare e godere come l’avevo sentita fare poco prima con Lorenzo; le davo colpi talmente violenti, che pareva che la stessi schiaffeggiando sulle chiappe, il mio cazzo, che sicuramente è molto più consistente di quello di Lorenzo, la faceva sentire piena e la portava sulla soglia del piacere massimo, tra urla gemiti e grotteschi rantoli gutturali, che ella in preda alla sfrenata libidine emetteva continuamente, portandomi a sborrarle dentro riempiendole la vagina di calda sborra. La tenevo fortemente stretta per i fianchi mentre le sborravo dentro dandogli altri colpi di reni, che la fecero cadere ormai sfatta sul divano, con io sopra di lei con il cazzo profondamente conficcato dentro.
Flebilmente dalla sua bocca uscivano frasi miste d’amore e di odio.
“Stronzo! Maledetto figlio di puttana! Hai un cazzo divino che mi scava dentro come una lama infuocata! Che bello amore mio! Ma non sognarti mai di mettermelo in culo.”
Non lo so se quello che stava dicendo seguisse un filo logico oppure fosse solo lo sfogo del fresco orgasmo, fatto sta che restammo così per qualche minuto, lei che distesa sotto di me parlava e diceva cose senza senso, come se si lamentasse, ed io che le baciavo la nuca e le guance, leccandogli i lobi delle orecchie.
Sapevo che aveva goduto anche con Lorenzo, ma da come stava godendo ora, era come se non facesse sesso da anni.
Finalmente mi staccai da lei e l’aiutai a rialzarsi; fu allora che con tutta la forza che aveva mi diede un sberla da farmi quasi barcollare; Sorpreso, la guardai incredulo, e gli dissi:
“Perché?”
Lei dopo un attimo d’esitazione, scoppiò a ridere.
“Mi stavi facendo male! Sotto di me c’era il telecomando del televisore che mi stava entrando nelle costole.”
Scoppiai a ridere anch'io, e abbracciandola le chiedevo scusa, mentre la baciavo con avidità e passione.
Dalla sua figa, la sborra colava copiosa, e lei dopo avermi ancora baciato, volle andare a lavarsi.
Io ero ancora molto frastornato da tutti quegli avvenimenti che stavano scombussolando la mia vita.
Sentivo l’acqua che scorreva sotto la doccia; Lei era lì che si stava lavando, forse aspettava che andassi da lei e che la prendessi lì sotto la doccia; Oppure, voleva che dopo lo facessimo a letto, magari mi avrebbe parlato della sua storia con Lorenzo; di sicuro ora sarebbe finita; La mente vagava incontrollata in una ricerca febbrile, spasmodica, di un filo logico, che rendesse quello che stava succedendo una cosa naturale; ma di naturale non c’era assolutamente niente, se non il fatto che io ero di nuovo pronto a fare sesso, e che appena lei fosse tornata, lo avremmo rifatto.
Avrei dovuto lavarmi anch'io, sentivo l’odore acre di sesso che dalla stanza si espandeva.
Il mio cazzo era teso ma esigeva assolutamente un pò di acqua e sapone; come in trance, andai in bagno dove lei si stava asciugando; mi guardò con il suo amorevole sguardo, mentre mi diceva che aveva finito.
Fu lei stessa che mi aiutò a lavarmi, e mentre lo faceva non evitava di carezzarmi con materno affetto, ben sapendo che da lì a pochi minuti, saremmo andati a rotolarci sul letto per saziarci di noi stessi sino ad esaurirci
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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