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incesto

Un aiutino ad una madre e suo figlio


di Membro VIP di Annunci69.it Coppiaciriosa923
24.05.2025    |    301    |    1 9.6
"” Io, senza proferire parola, la presi da dietro e lentamente cominciai a sbottonarle e sfilarle i pantaloni, poi gli slip..."

Un saluto a tutti, sono Marika, una donna di 36 anni, capelli corti e castani, alta 1,65, magra e con una seconda di seno.
Faccio la mamma a tempo pieno e con l' arrivo dei figli è stato ed è ancora difficile trovare del tempo per me e per mio marito.
Poi, un anno fa successe l' imprevedibile! Mai avrei creduto di poter arrivare a tanto.

Ecco cosa successe quel giorno …

Ero al matrimonio di una mia cara amica e per l' occasione indossai un' appariscente vestito fucsia, lungo e scollato sul davanti, sorretto solamente dalle bretelle allacciate dietro il collo.
Sotto avevo solo gli slip.
Era da tempo che non mi sentivo così bella e non nascondo che sentire gli sguardi degli invitati su di me mi lusingava.
La festa procedeva nel migliore dei modi, ci divertivamo tutti, ma la mia attenzione fu catturata da una donna in compagnia di suo figlio.
Lei era bellissima, avrà avuto la mia età o poco più, alta 1,70, mora con i capelli lunghi raccolti a coda di cavallo, bel fisico, una terza di seno, vestita con un grazioso top bianco, pantaloni neri sotto il ginocchio e sandali bianchi tacco 12.
Suo figlio un bel ragazzino seppur mingherlino, (il viso arrivava appena all' altezza dei seni della madre) era vestito con jeans e t-shirt.
Ballavano insieme e si divertivano ma vidi in un paio di occasioni che la madre lo guardava minacciosa quando, durante il ballo, le sue mani si facevano troppo lascive.
Era una situazione strana che mi turbava, essendo anch' io madre... e poi...
magari mi sbagliavo... ma sembrava ancora un po' troppo piccolo pensai.
Poi i nostri sguardi si incrociarono e così, imbarazzata mi girai dall' altra parte.

Dopo alcuni minuti, mentre mio marito si divertiva con gli amici, andai a sedermi su una sedia sotto un gazebo.
Faceva caldo e approfittai del fatto di essere sola e tranquilla per chiamare mia madre a cui avevo lasciato i bambini.
Di lì a poco sentì la voce di quella donna
“Posso?”
Il mio viso sembrava bruciare dall' imbarazzo, ma il suo sorriso mi tranquillizzò subito e le risposi “Certamente!”
Si chiamava Nadia e parlammo per più di mezz' ora di tutto e di più, ridevamo e scherzavamo come fossimo amiche da un secolo.
Parlammo anche della fatica di essere madri soprattutto quando i figli raggiungono determinate età, quando da teneri e dolci diventano arroganti e indisponenti, o quando pretendono qualsiasi cosa.
Io capendo che il marito fosse assente dalla loro vita, la tranquillizzai dicendo che secondo me, a quest' età i figli sono anche da capire e non solo da sgridare in quanto il loro fisico cambia rapidamente, come il loro carattere ed il modo di porsi con le persone e, chi meglio della mamma riuscirebbe a capire un figlio?

Lei sorrise rilassata ma il nostro idillio venne interrotto da Luca suo figlio che arrivò con la bocca e un ginocchio sanguinante.
Nadia: “amore cos'è successo?”
Luca: “quel deficiente!”
Nadia:”ma perchè avete litigato?”
Luca “lascia stare.... ah... mi fa male!”
Io allora dissi a Nadia preoccupata di portarlo in bagno e di ripulirgli le ferite.
Il povero Luca faticava a camminare e così mi offrii di aiutare la madre.


Andammo al primo piano del ristorante dove il proprietario, visto la situazione ci permise di andare nel bagno padronale.
Era grande e spazioso e dopo aver fatto sedere Luca sul water, io e sua madre cominciammo a ripulire le ferite con dell' acqua.
Io: “Nadia prendo il disinfettante adesso?”
Nadia: “ Grazie Marika!”
Così mi alzai, presi il disinfettante sul lavandino, mi girai e capii subito che sicuramente il poverino stava meglio in quanto se ne stava impegnato a sbirciare lungo la scollatura della madre.
Mi venne da sorridere, e Luca alzando lo sguardo vedendo la mia reazione fece altrettanto.
Gli raggiunsi e mi inginocchiai al loro fianco porgendo il disinfettante alla madre.
Nadia: “grazie!”
Lei lo versò sul ginocchio del figlio ed una smorfia pervase il suo viso.
Avrei voluto dirgli “ora non sorridi più eh?” ma tenni questi pensieri per me.
Sua madre intanto, alzandosi, mi diede il disinfettante e mi chiese di continuare con il ginocchio mentre lei, ripuliva dal sangue la bocca.
Ora bruciava meno e dissi a Luca: “come va?”
Luca: “meglio grazie!”
Io: “stringi i denti ancora un po' perchè con il disinfettante è sempre meglio abbondare ok?”
Luca annuì.
Passò qualche secondo quando sentii la madre dire: “Puoi guardare in alto o lì giù c'è qualcosa di più interessante?”
In quell' istante capii che Luca dopo aver spiato la madre, stava spiando anche me.
Io allora alzai lo sguardo e mettendomi una mano all' altezza dei seni dissi: “Scusa Nadia non era mia intenzione!”
Nadia: “Veramente è lui che ti deve chiedere scusa, vero Luca?”
Luca arrossì imbarazzatissimo, cominciò a singhiozzare: “ scusaaa!”
La madre lo accarezzò e mi sorrise.
Luca ora piangeva ed io appoggiando il disinfettante a terra dissi: “Luca non piangere, non preoccuparti, non è successo nulla, e poi alle donne piace essere guardate dai maschietti ... la mamma vuole solo … si vuole solo insegnarti l' educazione e come ci si comporta!”
Nadia: “Dai amore adesso basta!”
Luca: “Si lo so, però, io non faccio apposta a guardare!”
Nadia visibilmente scossa: “Va bene amore abbiamo capito ora basta!”
Io cercai allora di smorzare la tensione e seppur in maniera forzata sorridendo dissi: “Nadia, magari il povero Luca non ha mai visto una donna, sotto i vestiti, ed è solo curioso. E' normale a quest' età...!”
Lei mi guardò qualche secondo e disse: “Si marika, forse mi sono innervosita troppo, forse hai ragione però non può far sempre così”
Io: “é vero Nadia, ma una cosa si cerca fino al momento in cui la si trova non credi? Quindi penso dovrai pazientare e capire tuo figlio fino a quando ...”

Interruppi la frase non volendo esagerare con le parole e lei, che mi guardava fino a qualche secondo prima, abbassò lo sguardo.
Qualche secondo di silenzio e poi: “Oh mio dio!”
Esclamò Nadia, portando la mano destra sulla sua bocca.
Io la guardavo, non capivo, poi mi sorrise e mi fece ceno di guardare giù.
Abbassai lo sguardo anch' io e vidi che i pantaloni di Luca erano visibilmente deformati.
Aveva un 'erezione.

Ora entrambe sorridevamo, scosse, ma sicuramente lusingate e consapevoli del fatto che la causa di quell' erezione eravamo noi.
Quella situazione per quanto proibita vista l' età di quel ragazzino mi stava piacevolmente turbando e i miei slip cominciavano a bagnarsi.
Non potevo credere a quello che mi passava per la testa.
Nadia ruppe il silenzio: “Amore non ti sembra di esagerare adesso?”
Luca: “Scusa mamma ma … ma ...”
Io, vedendo comunque, che la mamma sorrideva divertita, dissi:
“ Luca vuoi che ti lasciamo da solo così ti calmi un pò”
Lui inaspettatamente afferrò di colpo le nostre braccia e disse preoccupato:
“No, vi prego... no restate qui!”
La madre lo accarezzò nuovamente e le baciò la fronte, mi sorrise ed io ormai fuori controllo azzardai pesantemente
“Vuoi che ti aiutiamo noi piccolo?”
La madre mi guardò sorpresa ed io, ormai completamente partita per la tangente, portai le mani dietro al collo sul nodo che reggeva il vestito e dissi :
“Vuoi che ... lo tolga, lo vuoi?”
Lui sudato e tremante alzò lo sguardo verso la madre come chiedere “posso?”
La madre dopo avermi guardato si girò verso il figlio, lo baciò in fronte e disse :
“ Lo vuoi amore.... lo vuoi veramente?”
Lui annuì e le labbra della madre per un istante si poggiarono su quelle del figlio.
Poi Nadia si gira versa di me e mi sorrise.
Non aspettai un secondo in più.

Le mie mani cominciarono a sciogliere il nodo del vestito che si allentò, lentamente le bretelle caddero in avanti e i miei seni cominciarono a scoprirsi.
Non potevo credere a quello che stavo facendo ma era tutto vero.
Bloccati dall' eccitazione nessuno di noi tre aveva il coraggio di fare la prima mossa, ma io personalmente non resistevo più.
Mi chiedevo fino a che punto quel ragazzino sarebbe stato in grado di arrivare e quanto la madre mi avrebbe lasciata fare.
Così timidamente appoggiai la mano sopra i jeans deformati più che mai e cominciai ad accarezzarlo.
Tenevo la testa bassa non sapendo la reazione di lei.
Avevo paura.
Ma qualcosa stava succedendo. Non potevo crederci ma alzando lo sguardo vidi Nadia inginocchiarsi al mio fianco ed appoggiare una mano sulla mia.
Pensavo volesse fermarmi ma invece la sua mano si muoveva con me.
Era scura in volto e tra me e me pensai fosse il caso di darsi da fare prima che cambiasse idea.
Così cominciai a sbottonare i jeans di Luca.
Nadia incredibilmente mi aiutò, prima con i jeans, poi con gli slip che, una volta tolti, permise all' acerbo pene di Luca di impennarsi improvvisamente ed in maniera incontrollata.
Era un bel pene, proporzionato al fisico del giovane.
Continuavo a osservare le reazioni di Nadia che sembrava non trovare il coraggio di guardare le intimità del figlio.
Io guardai Luca : “Luca vuoi che ... ti calmi?”
Luca annuì ancora una volta ed io portai la mia mano a contatto con il suo pene.
Cominciai a massaggiarlo lentamente, gli stavo regalando una splendida sega.
Guardai nuovamente la madre che ora seppur tremendamente imbarazzata mi sorrise, ed io colsi l' attimo accarezzandola dolcemente sulla guancia con la stessa mano che fino ad un istante prima stava segando il figlio.

Lei la prese e la baciò.
Ci guardammo negli occhi e senza perderla di vista mi abbassai sul pene del figlio.
La guardavo proprio mentre, con la testa appoggiata sul bacino del figlio, la mia lingua cominciava a leccarglielo. Sentii Luca gemere sottovoce e la madre si sistemò alzandosi leggermente sulle ginocchia ed accarezzando il figlio che continuava a chiamarla con la voce rotta dal piacere.
Ora non vedevo più cosa facevano in quanto, la mia bocca, aveva infatti completamente inghiottito quel piccolo pene.
Istanti che sembravano interminabili e poi, vidi il viso di Nadia accanto al mio.
Piacevolmente sorpresa mi scostai lasciandole il mio posto.
Sua madre cominciò prima con dolci baci lungo la sua asta, poi con un vero e proprio pompino.
Io la accarezzavo ma pensai di fare un' altro bel regalo a Luca.
Interruppi Nadia, e girandola leggermente verso me, afferrai il lembo inferiore del suo top bianco e cominciai ad alzarlo dicendole :
“Questo si potrebbe sporcare!”.
Lei mi guardò come non capisse, ma ci vollero solo alcuni secondi, il tempo di un veloce sguardo a quel cazzo durissimo che la stava aspettando per convincersi, e così alzò le braccia permettendomi di toglierle il top.
Aveva un seno meraviglioso e Luca con gli occhi fuori dalle orbite non vedeva l' ora di fiondarsi sopra.
Nadia alzandosi andò al suo fianco.
Luca cominciò a baciarle e succhiarle avidamente il seno.
Nadia era completamente andata, ed ansimante dal piacere mi fece cenno di raggiungerli.

Io, non me lo feci ripetere due volte e alzandomi feci scivolare a terra prima il vestito, poi gli slip. Nadia continuava a chiamarmi:
“Marika vieni! Marika!”
Adesso ero completamente nuda e mi sedetti sopra Luca, che ora baciava alternativamente prima i miei seni, poi quelli della madre.
Le nostre lingue cominciarono ad avvinghiarsi tra di loro, prima io e Luca, poi Luca e la madre, poi io e Nadia per finire tutti e tre insieme.
La mia vagina continuava a strusciarsi sul cazzo di Luca.
Mi sentivo prossima all' orgasmo, non resistevo più, così mi alzai leggermente e prendendo il pene di Luca con la mano destra lo portai fino all' ingresso della mia vagina.
Erano incredibili le sensazioni che provavo, stava entrando, stavo sverginando quel ragazzino mentre si limonava la madre.
Mi abbassai sempre di più e non ebbi difficoltà visto le dimensioni a farlo entrare completamente.
Mi fermai per qualche istante per paura di venire subito, mi calmai un po' e poi cominciai a pomparlo, prima lentamente, poi sempre di più.
Luca ora mi succhiava i seni ed io limonavo con la madre ed i suoi seni.
Passò solo qualche secondo ma sentivo le contrazioni dell' orgasmo salire incontrollabili e anche Luca non resisteva più
“Marika sto per … Marika”
A quelle parole persi il controllo e dissi:
“Vieni amore vieni, si, siii!”
Venni travolta da un' orgasmo di rara intensità, sudante, le gambe mi tremavano, stentavo addirittura a trovare il respiro.
Continuai a limonare con la madre per qualche istante, baciai nuovamente Luca e poi trovai la forza di alzarmi sfilando delicatamente il suo pene da dentro me.
Le gambe mi tremavano ancora e dalla vagina un rivolo di sperma scese lungo le mie gambe.
Nadia allora disse:
“Marika aspetta, ti prendo una salvietta!”
Me la porse a testa bassa, nessuna delle due sapeva che dire.

Luca però attirò la nostra attenzione.
Ci guardava e con il pene in mano più duro di prima, disse timidamente:
“Abbiamo finito?”
Nadia: “Luca ma, ancora? Ma che hai?”
Io guardai Nadia e insieme scoppiammo a ridere.
Avvicinai poi le mie labbra al suo orecchio e sussurrai:
“Nadia adesso mi sa che tocca a te!”
Nadia: “Marika ma cosa ...”
Io, senza proferire parola, la presi da dietro e lentamente cominciai a sbottonarle e sfilarle i pantaloni, poi gli slip.
Lei provò una timida resistenza, dicendo:
“No, ti prego non posso, nooo!”
Cominciai allora ad accarezzarle i fianchi, i seni, la mia lingua scorreva sul suo collo, sulle orecchie.
Nadia si sciolse e fece un timido passo in avanti, che bastò perchè le sue gambe entrassero in contatto con quelle del figlio.
Ancora qualche secondo e si sedette sopra di lui, come io feci qualche minuto fa, porgendo alle labbra del figlio i suoi splendidi capezzoli.
Ora madre e figlio limonavano e si strusciavano.
Io al loro fianco accarezzai la schiena della madre e, chinandomi al suo fianco, aiutai il pene del figlio a penetrarla.
Ci fu ancora una timida resistenza da parte sua, un no, che ahimè sembrava un “si dai, mettimelo dentro!”
Gemeva come una cagna, godeva tremendamente, e i suoi movimenti si facevano sempre più decisi e veloci fino a quando inarcò la testa e la schiena all' indietro.
Così facendo tolse i seni dalla bocca del figlio e portò le mani sulla pancia del povero Luca.
Io mi fiondai sui suoi seni leccandoli avidamente.
Gemeva sempre di più mentre vedevo il cazzo di Luca entrare ed uscire dalla figa della madre sempre più velocemente.
Nadia era uno spettacolo, godeva da paura e il povero Luca ormai era al limite.
Ancora qualche istante e disse:
“Mamma! Mammaaa ci sono! Mamma!”
Lei aumentando il ritmo :
“Si amore vieni, si, sto venendo! Siiiii!”
I due vennero all' unisono e vidi rivoli di sperma che scendevano lungo il cazzo di Luca ancora dentro sua madre.
Era una scena divina da cui mai e poi mai avrei voluto distogliere lo sguardo. Ci volle qualche minuto per riprenderci tutti e tre, sia fisicamente sia dall' imbarazzo.

Una volta ripuliti e rivestiti, Nadia era visibilmente preoccupata per quello che era successo e dalle conseguenze che questo avrebbe potuto avere, ma giurammo tutti e tre che quello che successe in quel bagno sarebbe rimasto in quel bagno.
Luca capì, che quello che gli era successo era una cosa eccezionale, ma completamente fuori dagli schemi, una cosa che avrebbe dovuto portarsi dentro il cuore come un ricordo e niente più, in quanto, tutti e tre avevamo qualcosa di importante da perdere.
Ne eravamo consapevoli ed ora, dopo un anno, con Nadia siamo diventate grandi amiche ma tra noi non successe mai più nulla e naturalmente nemmeno con Luca, almeno per ora …
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