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ANGELA AI SEGGI


di lektor1
30.06.2025    |    1.675    |    1 8.8
"“Brava! Sei sveglia, non come quella di fisica… che alla fine però mi ha dato anche il culo!!!” Così dicendo appoggiò il suo cazzo alla vagina della donna, che era un lago e la penetrò senza..."

Racconto scritto in collaborazione con Ghiaccio77832, una coppia che mi ha ispirato e mi è stata di grandissimo aiuto.
Grazie Angela e Carlo

Angela è una professoressa in un istituto tecnico nella periferia nel centro della città, da circa due anni ha ottenuto il posto e insieme ad una ventina di colleghe e colleghi cerca di portare alla maturità un’orda di giovani scapestrati dalle potenzialità elevate ma poco riscontrate. Molto apprezzata dai ragazzi, dai genitori e dai colleghi ogni tanto si permette un abbigliamento provocatorio. In occasione delle riunioni, degli scrutini o dei consigli si presenta in abiti che mettono in evidenza il suo fisico molto interessante.
35 anni con una seconda piena di seno che non ha bisogno di reggiseno, un sedere tonico attira l’attenzione dei professori uomini, di alcuni genitori e del preside.
I festeggiamenti per l’ultimo giorno di scuola, in anticipo rispetto agli altri anni causa un referendum, erano in corso quando il preside le mandò un messaggio in cui le chiedeva di passare nel suo ufficio il giorno stesso.
Preoccupata per il contenuto del messaggio Angela si recò subito nell’ufficio del preside trovandolo intento a leggere un documento sul pc.
“Buongiorno professoressa Angela, prego, si accomodi”
“Buongiorno Preside” risponde sedendosi su una poltrona e accavallando le gambe mostrando un notevole pezzo di coscia scoperto in conseguenza al fatto che indossava, nell’occasione, una gonna almeno quindici centimetri più corta delle sue ginocchia.
“Professoressa” iniziò a parlare osservando compiaciuto lo spettacolo che Angela
gli concedeva “L’ho fatta venire in ufficio perché questa mattina mi hanno notificato la nomina a presidente di seggio, nella nostra scuola, per i referendum. Ho pertanto bisogno di una segretaria che mi assista durante i tre giorni”
“Preside, non sono certa di essere in grado di svolgere quel lavoro, ma farò in modo di esserci!”
“Molto bene Angela, le chiedo solo molto riserbo sulla mia richiesta. Non vorrei che circolassero voci maliziose in merito”
“Assolutamente, ne farò partecipe solo mio marito, il quale per altro non sarà in città per una trasferta con il lavoro”
“Molto bene, perché che si farà tardi tutte le sere. Come presidente dovrò fare tutte le verifiche e gli accertamenti e come segretaria tu dovrai essere sempre presente e disponibile”
L’incontro si concluse con l’appuntamento nella scuola il sabato pomeriggio successivo.

Quel giorno Anna aveva deciso di indossare un abito nero sorretto da due spalline sottili che arrivava a metà coscia e metteva in evidenza il suo seno e il suo bellissimo culo, che tutti guardavano e che avrebbero voluto almeno toccare. Aveva deciso di non indossare il reggiseno e di infilarsi un perizoma scuro, completava l’outfit con un semplice sandalo nero con un tacco alto.
Entrando nella scuola notò subito lo sguardo impudico dei due poliziotti di guardia al plesso scolastico.
Due giovani poliziotti dal fisico muscoloso, dalla carnagione scura e dai lineamenti tipicamente del sud Italia.
“Buongiorno, dove vuole andare signora!”
“Sono la segretaria di un presidente di seggio”
“Certo, certo signora… ma noi dobbiamo avere il suo numero di cellulare, metti mai che domani mattina dobbiamo venire a casa sua a svegliarla perché ha fatto le ore piccole e non si è svegliata!”
“Certo ve lo do subito” rispose Angela iniziando a dettarlo “Però mi garantisce che viene lei, o il suo collega a svegliarmi domani mattina!” rispose in modo scherzoso ma piuttosto provocatorio.
“Signora… le garantisco che vengo io di persona a tirarla giù dal letto” rispose il poliziotto ridendo.
Il preside sopraggiunse in quel momento, “Angela, la sua risata è contagiosa, riesce a fare amicizia con tutti. Certo il suo fisico attira l’attenzione di ogni uomo nella scuola, dovrò chiuderla nel seggio…” intervenne cingendole un fianco con un braccio e portandola verso il seggio.
La mano del preside indugio per tutto il percorso sul suo fianco scivolando lentamente verso il suo sedere, accarezzandolo lentamente appena entrati nel seggio, con Angela che non restò indifferente a quel tocco, ma si limitò a inarcare il sedere tanto quanto poteva.
Iniziarono le operazioni di preparazione del seggio, nel mentre giunsero i tre scrutatori che li avrebbero sostenuti nelle operazioni elettorali. Una signora di circa sessant’anni, una giovane ragazzina appena maggiorenne e un trentenne dal fisico palestrato che da subito iniziò a complimentarsi con Angela per le sue capacità e per la sua bellezza, usando spesso doppisensi poco velati durante il lavoro.
Dopo circa tre ore di lavoro intenso, venne fuori che le schede dei due referendum contate da Angela e Gianni non corrispondevano, il preside lasciò libere le due donne di andare a casa, chiedendo a Gianni, lo scrutatore, e ad Angela di fermarsi per un ricontrollo delle loro schede.
Operazioni che durarono ancora quasi un’ora prima durante la quale i due uomini continuarono a corteggiare in maniera sempre più audace Angela che da parte sua non si oppose a quel gioco.
Alla fine del ricontrollo apparve chiaro che delle schede di Gianni erano finite tra quelle di Angela.
“Abbiamo finito tutto, domani mattina potremo iniziare subito e restare tranquilli per tutta la giornata, ma devo chiederti Angela una maggiore precisione nel lavoro” commentò il preside “L’errore che hai fatto è molto grave, poteva creare grandi problemi alla fine. Pensavo di potermi fidare di te, ma adesso inizio ad avere dei dubbi”
“Preside mi spiace, ma non riesco proprio a capire come possa essere successo, le schede di Gianni erano in un altro tavolo…”
”A maggior ragione Angela un errore del genere non sarebbe perdonabile, dovrei allontanarti dal seggio e cercarmi un’altra segretaria.”
“Preside, chiedo scusa per l’errore, ma ripeto non capisco come possa essere successo, ho fatto attenzione, lei mi conosce e sa che lavoro bene”
“Angela, le tue continue giustificazioni iniziano ad infastidirmi, vorrei che non si creassero tensioni all’interno del seggio, sarebbe quindi opportuno che facessi in modo di scusarti in maniera più concreta per l’errore che hai fatto e che ci ha obbligato a fermarci tutto questo tempo in più” replicò il preside avvicinandosi ad Angela spostandole di lato le spalline del vestito.
“Preside cosa fa?” disse Angela tra il serio e il faceto.
“Sergio, avevamo detto di chiamarci per nome” rispose abbassandole il vestito e mettendo a nudo il suo seno.
“Lo avevo immaginato che non indossassi il reggiseno, sei proprio una porcellina” commentò pizzicandole i capezzoli. “Un’abbigliamento del genere può provocare distrazioni e sbagli” continuo appoggiandole le sue labbra sulla bocca.
Le fece scivolare il vestito per terra lasciandola con il solo perizoma in dosso, Gianni nel frattempo accostò la porta del seggio controllando che nessuno li disturbasse.
La mano del preside s’insinuò sotto lo slip trovando la fica di Angela umida.
“Sei già bagnata zoccola, ho fatto bene a sceglierti, sapevo che mi avresti dato delle belle soddisfazioni.”
“Preside, la prego!” disse Angela cercando di spostarsi.
“Professoressa. Il suo sbaglio potrebbe ricadere sul mio giudizio scolastico di fine anno. Se non vuole trovarsi ad insegnare a 150 chilometri da casa in una classe di alunni stranieri le consiglio di essere molto disponibile…” replicò con un tono deciso il preside iniziando a sbottonarsi i calzoni.
“Sono certo che non sarà troppo traumatico per una troia rizzacazzi come lei” continuò mettendole una mano sulla spalla e spingendola verso il basso.
Conscia della situazione in cui, suo malgrado, era finita Angela s’inginocchiò davanti al preside e preso il suo cazzo turgido con una mano si avvicinò con il suo viso ed incominciò a succhiarlo con decisione.
Era un membro di discrete dimensioni, almeno 18 centimetri, con un diametro che le riempiva la bocca completamente. Una volta tra le sue labbra il preside iniziò a scoparle la bocca.
“Brava troietta, lo prendi tutto in gola, e non è da tutte. Ah ah ah. La tua collega di arte non ci riusciva…”
Nel mentre Gianni si avvicinò con il membro duro ed iniziò a segarsi vicino a lei.
“Forza Angela, non vorrai lasciare il nostro amico Gianni a secco?” disse sfilandosi dalla sua bocca, neanche il tempo di prendere fiato e lo scrutatore le infilò il suo cazzo in bocca.
Angela ormai presa dalla situazione iniziò a succhiare anche il membro di Gianni impegnandosi con passione al fine di terminare in fretta
quella situazione.
“Succhi come un’idrovora!! Ma non credere di cavartela con un pompino!” commentò il preside.
“Alzati! E appoggiati al tavolo!” le ordinò con risolutezza, la donna ormai succube obbedì appoggiandosi prona sul tavolo.
“Brava! Sei sveglia, non come quella di fisica… che alla fine però mi ha dato anche il culo!!!”
Così dicendo appoggiò il suo cazzo alla vagina della donna, che era un lago e la penetrò senza nessun ostacolo, iniziando a scoparla con passione.
Una scopata che il preside si godeva, perché Angela era veramente brava a prenderlo e a farsi scopare, tanto da non capire se era lui che la scopava, ho era lei che lo stesse scopando.
“La prego preside, non mi venite dentro!!!” sussurrava Angela mentre sentiva il cazzo scivolare al suo interno sempre più veloce.
Giunto quasi all’apice del piacere il preside si sfilò e si scaricò sulla sua schiena macchiandola di numerosi getti di sperma denso.
“Vai Gianni divertiti anche tu, ma attento a non ingravidarla, mi serve a scuola non in maternità” commentò il preside scoppiando in una risata fragorosa.
“Voltati, voglio vederti in faccia!” le chiese Gianni.
Angela si appoggiò al tavolo, l’uomo con le sollevò le gambe, e lei si trovò sdraiata sul tavolo, poi gliele divaricò e dopo aver appoggiato le gambe della donna sulle sue spalle la penetrò con disinvoltura.
Anche Gianni si meravigliò della bravura di Angela, e si complimentò con lei, dicendole che sapeva veramente fare impazzire e rinascere un uomo, fino a quando con un movimento improvviso uscì dalla sua fica e le sborrò sul ventre una quantità impressionate di sperma.
“Ahhh… ci voleva!!! Dopo una giornata di lavoro una scopata per riprendersi dovrebbe essere prevista per legge” commentò scoppiando in una risata fragorosa.
“Vero Gianni, magari domani sera alla chiusura possiamo fare il bis” rispose il preside, poi rivolgendosi ad Angela, “Domani fatti trovare pronta… niente mutande e niente reggiseno!”
Angela assentì con il capo mentre indossava nuovamente il vestito constatando che le sue mutandine se le stava infilando in tasca il preside.
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