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Il Camionista parte 2

18.07.2022 |
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"Arrivai a casa e come al solito non c'era nessuno, menomale sennò mio marito cosa avrebbe pensato vedendomi così..."
Dopo quella prima giornata extraconiugale, la mia vita cambiò in modo drastico. Da allora non sarei stata più la stessa o meglio... Sarei stata esattamente io. Tornai a casa con ancora lo sperma del camionista dentro il mio culo, mio marito fortunatamente non era ancora rientrato da lavorare. Ero pervasa da molteplici sensazioni, il godimento di quell'esperienza extraconiugale ma anche il dispiacere di aver deluso e tradito la persona più importante della mia vita, ma purtroppo la mia indole di cagna era venuta fuori ed era incontrollabile. Non sapevo come avrei potuto rivelare una cosa del genere a Guido così per il momento preferii mantenere il segreto. Ripensando però alla giornata trascorsa in compagnia di quello sconosciuto cominciai a eccitarmi di nuovo così mi masturbai il culetto pieno di sperma fino a venire nuovamente assaporando di tanto in tanto le mie dita. Con il camionista c'eravamo dati appuntamento per la settimana dopo, quando fosse stato nella stessa zona, promettendomi di farmi impazzire. Dopo una settimana lunghissima dove ad ogni ora che passava pensavo a cosa sarei andata in contro, grondando dalla mia figa per l'eccitazione, finalmente giunse il fatidico giorno. Mi presentai all'appuntamento vestita da vera puttana, coda da cavalla tiratissima, minigonna, camicetta annodata sotto le tette ed un paio di vertiginose décolleté nere laccate. Appena mi vide il vecchio (vecchio ai miei occhi di ventrienne) strabuzzò gli occhi e sul viso gli apparve un ghigno perverso. Si avvicinò subito e mi mise la sua mano callosa in mezzo alle mie cosce, non fu sorpreso di trovarmi già bagnata, mi fece inginocchiare li per strada e me lo infilò in gola tirandomi i capelli per farmela aprire al massimo non curante delle macchine che passavano. Mentre mi pompava la gola aggiunse che mi sarei divertita molto per la sorpresa che mi aveva preparato e che ci sarebbe stato anche un regalino finale se mi fossi comportata bene. Finito di scoparmi la bocca, mi bendò e mi fece salire sul camion nel rimorchio posteriore, non vedevo nulla e procedetti guidata da lui. Mi fece posizionare su un punto ben preciso dove c'era una specie di pedana ed incomincio a legarmi le mani a qualcosa sul soffito, mi sentivo come quei maiali appesi, mi disse che doveva portarmi in un posto e che avrei fatto qualche chilometro in quella posizione scomoda, e per renderla più difficile mi impalò con due bastoni con alle estremità un dildo di gomma, uno nel culetto e l'altro nella figa, poi chiuse il portellone ed andò al posto di guida. Sentivo che cercava di guidare piano per non sballottarmi troppo ma qualche sobbalzo mi faceva fare su e giù sopra quei due bastoni facendomi godere come la maiala appesa che ero. Arrivati a destinazione il camion si fermò, fuori si sentiva un gran vociare, capivo poco, sentivo parlare di numeri, ma non capivo bene. Appena il portone si aprí sentii molti "ohhh" di stupore, immagino che chi mi stesse guardando si eccitò molto nel vedermi appesa con due cazzi finti dentro di me ed i miei umori che colavano lungo le gambe. Sentii salire un po' di persone, non capivo mi sembravano quattro o cinque. Il vecchio mi sbendò ed una forte luce mi avvolse, quando la mia vista riprese ad abituarsi, vidi davanti a me nove uomini tutti probabilmente oltre la cinquantina, un po' sfatti con delle pance enormi e mani tozze e ruvide dovute al duro lavoro. Fisicamente non se ne salvava nessuno, ma non ero certo lì per un concorso di bellezza, ero lì per farmi sbattere come la puttana che ero sempre stata e poco importava che fossero dei vecchi bavosi a possedermi. Il vecchio rivolgendosi ai suoi compagni disse: "Ve l'ho detto che per voi oggi sarebbe stato natale, fate di questa troia ciò che volete, lei si eccita ad essere umiliata". Cominciarono a venirmi intorno toccandomi con le loro mani ovunque... Io inerme e legata li facevo fare e mi eccitava sentirli sopra di me, qualcuno mi infilò la lingua in bocca altri, due dita nella figa altri ancora nel culo, avevo 18 mani che si facevano spazio in ogni angolo del mio corpo, inutile dirlo che stavo godendo come non mai. Mi slegarono le mani e mi fecero scendere da quell'impalcatura, al primo passo le gambe cedettero dal godimento che stavo già provando, gli uomini se ne accorsero e risero tutti dicendomi che ero una gran troia a godere con quei cazzi finti dentro di me, e mi dissero che sarei tornata a casa senza gambe quella sera. Mi fecero inginocchiare, e si misero tutti intorno a me, uno mi strappò la camicetta e mise in bella vista le mie tette. I nove porci si tirarono fuori gli uccelli già belli duri ed a turno senza troppa grazia mi scoparono la bocca. Più spompinavo e più mi eccitavo, ma più di due alla volta non riuscivo a prenderne, allora cominciarono ad apprezzare gli altri orifizi ed in men che non si dica mi ritrovai il culo e la figa pieni, due cazzi in bocca e due che segavo, gli altri che mi strizzavano i capezzoli... Ero in ecstasy pura non avrei mai pensato di provare tanto piacere nell'essere umiliata in questo modo, con loro che mi chiamavano con qualsiasi nome, che quando avevo la bocca libera per qualche secondo mi sputavano in gola ordinando di ingoiare la loro saliva.ve più e più volte tremando come se fossi epilettica. Dopo due ore di rotazione avevo tutti i miei buchi aperti all'inverosimile, ero distrutta, ero solo un pezzo di carne inerme in mano a nove porci. Quando uno di questi veniva e voleva ricominciare a scoparmi pagava al vecchio una tassa, allora capii che mi aveva venduta per un suo guadagno personale, stava facendo soldi con il mio corpo, era il mio magnaccio e ciò mi faceva sentire ancora più zoccola e mi faceva bagnare tutta. Alla fine questa situazione durò per circa sei ore, vollero provare anche a mettermene due nel culo e visto l'elasticità che aveva preso ci riuscirono senza sforzi facendomi sentire la ragazza più porca del mondo. Vennero tutti su ogni parte del mio corpo, chi in bocca, chi nel culo, chi in faccia, ero tutta impastata di sperma. Gli altri uomini sfatti mi salutarono sputandomi addosso ( ero sdraiata tremante ed inerme sul camion da quanto mi hanno distrutta ) alcuni mi prendevano la coda trascinando il mio viso per farmi leccare dello sperma sul pavimento, il tutto era al contempo molto degradante ed eccitante. Quando tutti se ne erano andati il vecchietto di avvicinò a me e con fare molto rude mi sollevò la gonna, rimase ad ammirare il mio culo per qualche secondo poi senza dire niente prese un mazzetto di banconote arrotolate e me le infilò dentro il culetto dicendomi che questo era il mio regalo per come mi ero comportata quella giornata. Mi riportò alla macchina e dovette mettermi lui alla guida perché non riuscivo a muovere un muscolo, mi diede un bacio e mi disse di ritornare che ci sarebbero stati altri premi per me oltre la soddisfazione di essere abusata. Se ne andò e mi lascio sola in quel parcheggio dove tutto è cominciato. Restai li due ore prima di riprendere la guida e tornare a casa. Arrivai a casa e come al solito non c'era nessuno, menomale sennò mio marito cosa avrebbe pensato vedendomi così. Mi infilai tre dita nel culo ed estrassi le banconote erano l'equivalente di duemila euro di oggi. Pensai che mi avesse venduta bene e che continuando a godere avrei potuto fare anche un bel gruzzoletto. La situazione con il vecchio durò per un po' di tempo poi decisi di dire tutto a Guido ed assumermi la responsabilitá delle mie azioni qualunque cosa fosse successo... Ma questa è un altra storia e se la volete sentire commentate 😉😘
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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