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LA FAME DI SESSO CON MARZIA E VITTORIO


di gynoanaldream
15.10.2014    |    13.098    |    3 9.3
"Dopo il clistere le ho pisciato addosso e abbiamo goduto da pazze!”; io gemetti sussurrando “…scopami…sono la tua troia…voglio i tacchi…..."
Rientrato a casa dopo la scopata da Vittorio, non riuscivo a smettere di pensare a quelle ore di godimento. Andai subito in bagno senza farmi tanto notare dai miei, mi spogliai e presi a toccarmi il buco del culo; mi infilavo le dita fino in fondo, alla ricerca del piacere e, soprattutto, del ricordo del piacere provato poco prima. Desideravo penetrarmi con qualsiasi cosa, ma ciò che ardeva nei miei pensieri era la brama di provare ancora la carne viva del cazzo. A quei tempi non c’era alcun cellulare e l’unica cosa che volevo, per me era diventata un’ossessione, irraggiungibile; il giorno dopo, rientrato da scuola, uscii nuovamente da casa inventandomi la scusa di un corso speciale alla palestra; giunsi alla fermata del bus e li aspettai che si facesse vivo Vittorio; niente da fare. Il giorno dopo, dovendo andare in palestra, mi ritrovai di nuovo alla fermata del bus e questa volta ecco rispuntare Vittorio ! Mi riconobbe immediatamente fu sufficiente un cenno che di li a poco rifacemmo il percorso verso casa sua, con la stessa modalità della prima volta. Sempre con cautela risalii le scale, al pensiero di quello che, forse, sarebbe successo, presi a bagnarmi e a sentirmi un calore sopraffarmi fino al volto. Alla vista della porta socchiusa quasi ebbi la sensazione di annebbiamento della vista, non riuscii a connettere. Marzia si affacciò appena, capii, entrai e immediatamente mi spogliai, mi portai le mano sui glutei e gli allargai mostrando il buco del culo; poi mi strizzai l’uccello raccogliendone il liquido per lubrificarmi l’ano; non capivo più niente !
Marzia mi palpeggiò e chiamò Vittorio dicendo “fratello ! vieni a vedere che bella sorpresa ?” ; Vittorio mi aspettava, ma mai poteva immaginare di trovarmi nuda, così senza veli; io iniziai a sussurrare “scopatemi,…fatemi quello che volete,…scopatemi!”. Marzia mi fece accomodare in camera da letto, mentre mi preparava i clisteri, Vittorio ci seguì e senza fargli calare le braghe, gli tirai fuori la verga in avanzata fase di erezione e presi a spompinarlo avidamente tenendomi piegata sui piedi nudi, mentre con le mani mi lubrificai il culo raccogliendo lo sperma dal mio uccello.
Finalmente giunse Marzia con tutto l’occorrente e iniziò quel trattamento miracoloso; a quel punto Vittorio si allontanò e rimasi solo con quella donna fantastica; ad ogni infilata della cannula, mi allargava il buco con le sue mani senza provocare alcun dolore; ipnotizzato dal piacere non volevo finisse mai. Ad ogni evacuazione Marzia si alleggeriva degli indumenti ed ogni volta che ritornavo dal bagno, vederla sempre più nuda mi faceva godere, aumentando la tentazione di masturbarmi; verso le ultime irrigazioni prese a infilarmi sempre più dita, fino alla fine a farmi entrare tutta la mano. All’ultimo clistere mi fece mettere alla pecorina dal letto facendomi appoggiare con le mani sul pavimento e mi disse “bella mia, dopo averti riempita, ti infilo la mano e andiamo insieme al bagno, così ci scarichiamo le viscere insieme”…a immaginare quello che stava per succedere ebbi quasi un orgasmo. Andammo in bagno e ci accomodammo nella vasca; mi mise alla pecorina, lentamente estrasse la mano e quasi subito la inondai e prese a gemere di piacere…l’acqua dal mio intestino era limpida e calda…godeva, godeva…e mentre lasciavo sgorgare le ultime schizzate, mi urinò addosso...mi voltai per sentire il liquido bagnarmi l’addome ed ebbi un orgasmo tale da abbandonarmi nella vasca mentre lei continuava ad annaffiarmi.
Mi resi conto che Vittorio era ‘sparito’…Marzia mi disse “il cazzone di mio fratello ti aspetta in sala…fatti una doccia e infilati questa vestaglia”; una vestaglia…che emozione…mi lavai e subito la indossai…per sentirmi femmina ! Andai in sala e quando Vittorio mi vide con la vestaglia, a piedi nudi, gambe incrociate, spalancò gli occhi…senza parole…e disse “minc… ti mancano solo i tacchi e per essere una troia !”…si aprì la lampo e tirò fuori l’uccello in tiro; io non pensai ad altro che a prendermelo tutto…mi inginocchiai, gli tolsi completamente i pantaloni e inghiottii quel pene in un battibaleno prendendo a succhiarlo in tutti i modi; senza mai staccargli la bocca mi sditalinavo il culo una volta con una mano, una volta con l’altra e a volte anche con tutte due. Entrò Marzia con una salsiccia (a quei tempi non era facile trovare dildi e quant’altro) la lubrificò bene bene e prese a infilarmela con molta maestria ruotando e ondeggiando…impazzivo dal piacere ! Durante la penetrazione Marzia disse a Vittorio “sai che gli piace la pipì?...dopo il clistere le ho pisciato addosso e abbiamo goduto da pazze!”; io gemetti sussurrando “…scopami…sono la tua troia…voglio i tacchi….voglio essere la tua troia…”; a quel punto Vittorio mi prese e mi portò sul letto e prese a scoparmi come un depravato…io ero in estasi, non capivo se preferivo la pipì di Marzia o la sborra di Vittorio,…volevo godere e non smettere più…mi sentivo in un sogno e assolutamente spensierato desideravo che quella scopata non avesse mai fine. Vittorio spingeva come una macchina instancabile; Marzia ricomparve dopo un poco con un grosso pezzo di legno a forma di pene e chiese di penetrarmi; Vittorio le disse “…con questo forse lo sfondi…” e Marzia rispose “…ci ho già infilato le mani…vedrai come è bello largo…” e io sussurrai “…si… scopatemi e fatemi bere la vostra sborra…”; Vittorio allora estrasse l’uccello e me lo mise in bocca, mentre Marzia e mi scopò con il pene di legno…entrava ed usciva come se nulla fosse, tanto che Vittorio non riusciva a togliere lo sguardo dal mio culo. Marzia gli disse “…vedi che bello, te lo tengo largo per quando dobbiamo pisciare….vedrai che goduria !”; io già pregustavo il piacere e continuavo avidamente a spolpare il cazzo di Vittorio massaggiandogli lo scroto con una mano, mentre con l’altra lo masturbavo. Finalmente il movimento prese a farsi vieppiù veloce e ritmato; sentii il sangue pulsare tra le pareti del pene di Vittori e con le guance lo tenevo stretto fino a sentire perfettamente la forma del glande che scorrere nella mia bocca; sentii che Marzia, addirittura, oltre la mazza, mi infilava anche qualche dito qua e la mentre con l’altra mano iniziò a masturbarmi con una tale bravura da non farmi venire; Vittorio aumentò il ritmo e poco dopo inizio ad ansimare “…sto sborrando…”; io gli tenni fermo il pene lo estrassi appena per dirgli “…sborrami dentro !” e subito me lo ripresi fino a quando Vittorio mi venne in bocca una tale quantità di sperma che quasi mi soffocava mentre godevo ! Marzia a quel punto, prese a masturbarmi con vigore e poco dopo sborrai anch’io, con una tale bravura riuscì pilotare lo schizzo verso il mio petto e la faccia. Nel frattempo continuava a scoparmi con il dildo… passarono forse un dieci minuti…quando Vittorio tornò con il pene leggermente floscio…ma pronto per urinare; Marzia mi chiese “….la vuoi la pipi ?”...io semplicemente, ammiccando un sorriso…”…voglio tutto…”…fu così che mi tolse il cazzo di legno e Vittorio mi inserì senza alcuna difficoltà il suo, lasciandosi andare tutto quello che aveva in corpo….ESTASI !
Mentre prendemmo il tè, completamente nudi, con la mia mano che palpava il cazzo di Vittorio, ci organizzammo per una nuova scopata nella settimana successiva; Marzia maliziosamente mi disse “…la prossima volta ti faccio trovare i tacchi…ma…ti piacerebbe fare la troia con altri uomini ?...che ne pensi, Vittorio…le facciamo provare una bella orgia con quattro o cinque uccelli ?... ” io quasi non riuscivo a crederci…Vittorio mi infilò la mano nel retro e con il dito raggiunse l’ano e mi chiese “…ti piacerebbe ?...” e io risposi “…se mi fate trovare i tacchi, certo !”.
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