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orge

Le mie zie - il porno


di -andreami-
27.06.2025    |    6.059    |    3 9.9
"Dalla mia posizione mi godo lo spettacolo e mi accorgo che mi sto masturbando lentamente..."
È già passata una settimana dall’incontro a tinte forti con zia Lorella.
Una settimana in cui ho ripensato a quanto successo, cercando di ricordarmi tutto nei minimi dettagli. Ma, ahimè, qualcosa il mio cervello non ha registrato. Troppe emozioni, troppa eccitazione, troppe porcate tutte in una volta.
Il ricordo di zia Lorella a gambe aperte che mi aspettava seduta in corridoio non mi ha lasciato per un istante. E zio che mi incitava ad avvicinarmi.
Lei che mi guardava:
“Leccamela!”
E poi io che mi inginocchio tra le sue cosce, lei che scivola un po’ più avanti sulla sedia per aiutarmi a raggiungere la fica già bagnata fradicia. Il sapore. Il sapore della fica della zia. E poi ancora la scoperta del plug anale. Zia che mugugna di piacere. Zia che gode. Poi zio che mi dice di alzarmi e togliermi i pantaloni, mentre dice a zia di prendere in bocca il mio cazzo.
“Succhiaglielo per bene” zio è di fianco a noi.
Ci guarda. Guarda la moglie che cerca ancora il piacere.
Zia obbedisce, me lo scappella, lo lecca per la sua lunghezza e poi lo fa sparire nella sua bocca rossa, piccola ma capiente. Non ricordo quanto sia durata la cosa, ma è stato senz’altro uno dei migliori pompini che abbia mai ricevuto. E l’esperienza l’ha aiutata a fermarsi nei momenti giusti perché io non venissi subito.
“Ora alzati e girati”
Lei lo ascolta, quasi in trance da eccitazione, si alza dalla sedia, appoggia le mani allo schienale della sedia. Divarica un po’ le gambe. Con quei tacchi sembrano più lunghe. Capisco cosa voglia. Mi inginocchio dietro di lei e, con il naso contro il plug, allungo la lingua fino a leccarle la fica sempre più fradicia.
“Toglile il plug” mi suggerisce zio Ivan, sempre di fianco a noi.
Lo ascolto e piano estraggo il piccolo plug metallico. Non so perché, ma d’istinto lo avvicino alla bocca della zia. Lo succhia avida, come fosse un piccolo cazzetto argentato. È tutto così onirico, eccitante, porco, normale.
A questo punto zio mi passa una bottiglietta di plastica.
“Lubrificale il culo, e poi il tuo uccello e inculala”
Dice proprio “inculala”. E non me lo faccio ripetere due volte. Spruzzo il lubrificante sul buco del culo di zia Lorella. Lo spalmo e con due dita lubrifico anche dentro. Non trovo resistenza, un po’ per il gel, un po’ per il plug tenuto per almeno un’ora… un po’ per l’esperienza?
Spalmo il lubrificante anche sulla cappella e l’asta del mio cazzo.
Zia Lorella si piega bene in avanti. Io piego un po’ le gambe per compensare la differenza di statura, nonostante i tacchi. Appoggio la punta del cazzo al suo buchetto. Spingo. Non trovo grande resistenza. Spingo. Sono dentro. Mi muovo piano avanti e indietro. Senza fatica e senza che lei senta dolore.
“Lo senti dentro?” le chiede zio.
“Sì, mi sta inculando” conferma zia.
“Non venirle nel culo” intima bonariamente zio. Non avevo mai conosciuto questo lato autoritario di zio. Di solito sornione e silenzioso alle riunioni di famiglia.
Scopo quel culo eccitante, lussureggiante, un po’ abbondante e accogliente, per qualche minuto.
“Ora toglilo dal culo, vai a lavarti il cazzo e torna qui”
Obbedisco e piano mi ritraggo da zia, mi infilo nel bagno di fianco alla sedia e con acqua e sapone lavo l’uccello ancora bello teso. Tornato in corridoio trovo la sedia vuota. Zio mi indica la camera degli ospiti in fondo. È avvolta nella penombra, illuminata solo alcune candele accese. Zia è sul lettone. Mi aspetta. Sempre con le scarpe ai piedi e la collana di perle. Sul letto un paio di plug e un dildo di gomma. Da quel momento i ricordi sono confusi. Mi ricordo di averla leccata ancora fino a farle raggiungere l’orgasmo. Mi ricordo di averla scopata a pecorina mentre succhiava il cazzo dello zio che nel frattempo si era steso nudo dall’altra parte del lettone. Mi ricordo di zia che mi faceva coricare, usava la bocca sul mio cazzo poco prima di cavalcarmi e godere. Mi ricordo di aver cambiato posizione altre volte. Di averle infilato un plug nel culo per darle la sensazione di doppia penetrazione. Fino al missionario con cui io sono venuto, un po’ grugnendo, dentro di lei. Zia che si godeva il getto caldo risalire la fica goduriosa.
“Fattelo succhiare per pulirtelo” ha sussurrato zio Ivan. Esco da lei, mia zia, mi inginocchio di fianco al suo viso con ancora un po’ di sborra colante e lei me lo succhia fino a farlo tornare pulito.
Intanto zio si infila con la testa tra le cosce della moglie e lecca avido il mio sperma che piano usciva dalla fica.
Ho barato, mi ricordo abbastanza bene cosa è successo. Magari non tutti i particolari, ma la prima scopata con la zia non si scorda mai.

Sono stato invitato nuovamente a casa loro per questo sabato!
Esame superato? Credo di sì.
-Ti aspettiamo sabato prossimo. Stessa ora. Mi raccomando, vieni bello carico che forse, ma forse, c’è una sorpresa- questo il messaggio che ho ricevuto il giorno dopo l’incontro.
Una settimana di pensieri, fantasie, curiosità per quel “forse c’è una sorpresa”. Cosa intendevano gli zii? Non riuscivo a immaginare cosa potesse essere, soprattutto dopo quello che era successo il sabato precedente. Cosa potevano escogitare di più?
La curiosità mi teneva sveglio di notte e con il durello di giorno. Una sensazione tra l’eccitazione e l’ansia.
Ma fra pochi minuti tutto sarà svelato. Magari poi non ci sarà alcuna sorpresa, visto quei “forse”.

Arrivo a casa degli zii, come l’altra volta, in lauto anticipo. Aspetto. Intanto fantastico… no non riesco proprio a immaginare quale possa essere la sorpresa. Via, non resisto. E poi in macchina sotto il sole di Luglio fa troppo caldo.
Suono il campanello e aspetto paziente che mi apra qualcuno.
Sento la chiave nella porta girare, la maniglia ruota, la porta si schiude.
“Entra” fa una voce femminile che mi è famigliare, ma non è quella di zia Lorella.
Gli occhi si adattano alla luce meno intensa di quella esterna.
Davanti a me una figura più alta di zia, più snella, con i capelli nerissimi… è zia! Zia Zara.
La guardo da capo a piedi. Indossa un bikini bianco. Triangoli di stoffa bianca coprono il suo piccolo seno da seconda abbondante, ma pur sempre seconda. Però sul suo fisico ci sta bene. Slip con laccetti ai fianchi, a vita bassa, direi striminzito, un po’ anni ‘70. I piedi nudi. Alzo lo sguardo. Mi sorride con i suoi occhioni azzurri.
“Sorpresa” mi sussurra a un orecchio con la sua voce calda, mentre mi passa vicino per richiudere la porta.
Resto impalato. Com’è che tutte le volte che mi ritrovo in questo corridoio sembro crashare come un vecchio computer.
“Vieni, andiamo in giardino” e così dicendo mi prende sottobraccio e mi accompagna alla porta sul retro. Dietro casa degli zii c’è un grande giardino recintato da un’alta siepe di tasso. Ci sono sempre stato per le grigliate organizzate da zio Ivan, ma mai con zia Zara in bikini. In fondo, sotto il sole del pomeriggio estivo una piccola piscina fuori terra. Di fianco alcuni lettini per prendere il sole. Un grande ombrellone quadrato proietta una bella ombra sul prato. L’imponente figura di zio Ivan e quella minuta e morbida di zia Lorella sono là che si godono la tintarella. Integrale. Ci avviciniamo a loro sempre abbracciati.
“Ecco l’ospite che aspettavamo” mi fa zio.
Saluto e guardo zia Lorella nuda che mi scruta già vogliosa. Ha quello sguardo che ho scoperto una settimana fa. Non lo dimenticherò tanto facilmente. Il cazzo comincia già a crescere nei pantaloncini.
“Mmm.. vedo che la sorpresa ti piace?” mi chiede zia Lorella fissandomi il pacco rigonfio.
“Non me l’aspettavo” rispondo imbarazzato. Sapevo che le due zie erano molto intime, soprattutto da quando zia Zara aveva divorziato da zio Bastiano. Lui la trattava male e alla fine la famiglia si era compattata con la parente acquisita.
“Non doveva rimanere tra noi?” chiedo tra il perplesso e l’eccitato.
“Diciamo che le zie hanno sempre avuto un debole per te… da quando hanno scoperto che sai come far godere una donna” interviene zio Ivan.
“Eh?” sono sempre più perplesso.
“Lasciamo perdere dai, poi ti racconteremo” interviene Zara “però sappi che hai una certa fama” mi sussurra nell’orecchio mentre mi alza la maglietta. L’aiuto alzando le braccia. È un istante mentre sono in quella posizione con le braccia alzate e la maglia sulla faccia, sento che qualcuno mi abbassa velocemente i pantaloncini.
“Vedi che porcello, non si è messo le mutande” sento la voce di zia Lorella. Subito dopo una lingua calda e bagnata esplora il mio glande.
Zara mi toglie la maglia dal viso e vedo zia Lorella che mi succhia il cazzo ormai duro.
“Avevi ragione, ha un bel cazzo” esordisce zia Zara mentre butta la mia maglia sull’erba.
La guardo. Avvicina il viso al mio. Mi bacia sulle labbra. Le socchiude. Le lingue si cercano. Se possibile, il cazzo lo sento diventare ancora più duro. Con una mano zia Zara prende il cazzo e inizia a masturbarmi lentamente, mentre la bocca di zia Lorella continua a succhiarlo.
“Se fate così non so quanto resisto” ansimo.
“Zitto” mi intimano in coro.
Guardo zio Ivan. Sorride sotto i baffoni. Poi lo vedo alzarsi e mettersi dietro zia Lorella. Lei abbandona per un attimo il pompino che mi stava facendo per permettere allo zio di coricarsi sul lettino con la faccia sotto la fica bagnata di sua moglie. Riprende in bocca il cazzo che zia Zara le offre scappellato.
Zara inizia poi a baciarmi i capezzoli e piano si abbassa all’altezza del mio inguine. Fa spostare il viso a zia Lorella e, sempre tenendomi per il cazzo, se lo mette in bocca. Lo succhia poi lo lecca, passa la lingua intorno al glande. Smette e lo offre a sua cognata, che lo accoglie nella sua piccola bocca affamata.
Poco dopo zia Lorella si ferma e si stacca da me. Zia Zara mi masturba lentamente. Si guardano e iniziano a baciarsi. Vedo le loro lingue guizzare, inseguirsi l’una nella bocca dell’altra.
Nessuno parla. Tutti ansimano, godono, a modo loro.
Il cazzo è durissimo. La masturbazione lenta che mi fa zia Zara, quasi ferma, mi impedisce di venire. Zia Lorella invece inizia ad ansimare sempre più forte, la lingua dello zio sa come farla godere. Zia Zara le tappa la bocca con la sua. Siamo pur sempre all’aperto. anche se la folta siepe impedisce sguardi indiscreti. Zia Lorella non resiste oltre e viene con piccoli urli attutiti dalle labbra della cognata.
Si staccano. Zia Lorella si alza per permettere a zio di spostarsi. Lui torna al suo lettino, visibilmente eccitato. Zia Zara invece rimane in ginocchio davanti a me. Il cazzo in mano.
Con la mano libera Zara prende quella di Lorella. La fa alzare. E tirandomi per l’uccello mi fa coricare al suo posto. Zio Ivan su un lettino, io su quello di fianco. I cazzi svettanti. Davanti a noi le zie.
“Giochiamo?”
“Giochiamo!”
Zia Lorella slaccia il reggiseno di zia Zara. Piccole tette sode, per le sue sessanta e oltre primavere, con capezzoli puntanti. Io, fan delle tettone, mi ritrovo ad apprezzare anche quelle tettine. Ho voglia di succhiarle. Ma non oso muovermi, voglio godermi lo spettacolo. Lorella lecca e succhia i capezzoli, mentre le mani scendono sui fianchi della cognata, trovano i fiocchetti degli slip e li sciolgono con un movimento veloce. Zia Zara allarga piano le gambe e il costume cade a terra. Il pube è ricoperto da una corta peluria corvina, come i suoi capelli. La mano di zia Lorella scivola veloce tra le cosce dell’altra. Massaggia piano. Zara sembra apprezzare. Si baciano. Lorella accompagna Zara a terra, sul prato. Io e zio, all’unisono, ci mettiamo a sedere sui lettini, per non perderci nulla. Zia Zara allarga le cosce e accoglie la testa di zia Lorella. Dalla mia posizione mi godo lo spettacolo e mi accorgo che mi sto masturbando lentamente. Sul lettino di fianco zio Ivan fa lo stesso. Si vede che le due signore hanno un’intesa frutto di lunghi incontri passati. Bastano poche leccate, succhiate di clito e dita dentro la fica bagnata – ah, quanto mi rimarrà nella testa il suono della fica bagnata di zia Zara – che viene trattenendosi per non urlare a tutto il paese il suo piacere.
Zia Lorella si stacca, gattona sopra Zara e la bacia con tutta la passione che può provare per lei. Ancora una volta la mia eccitazione aumenta solo per essere spettatore di quei baci saffici, di quello scambio di sapori.
Dopo un tempo che mi sembra infinito le due zie si alzano e vengono verso di noi. Puntano entrambe me, sembra.
“Li facciamo godere questi maschietti?”
“Sì, ma con calma”
Zia Zara mi fa coricare nuovamente. Poi sale sul lettino e si siede sulla mia faccia.
“Mi hanno detto che sai leccare bene, sentiamo”
Non me lo faccio ripetere. Inizio a muovere la lingua nel solco di zia. Titillo il clitoride. Sento che le piace. Poi all’improvviso mi irrigidisco. Zia Lorella ha ripreso in bocca il mio cazzo e lo succhia avidamente.
“La zia te lo sta succhiando per bene” sento zio che mi racconta cosa sta succedendo laggiù “Guarda come muove la lingua intorno alla cappella, ragazzo fortunato”
“Fatti scopare” sempre zio, rivolto a sua moglie.
Sento zia che si muove sopra di me, si mette a cavallo del lettino. Smetto un attimo di leccare e succhiare la fica sgocciolante di zia Zara.
“Non smettere, non ora” mi ordina la zia sulla mia faccia. Obbedisco, pensa il garibaldino che è in me.
Intanto l’altra ha preso in mano l’uccello e se lo sta infilando dentro. All’inizio entra un po’ a fatica. La fica di zia è piccina e stretta, nonostante l’esperienza della proprietaria.
“Quanto mi piace il tuo cazzo, Andrea” la sento commentare. E poi su e giù piano. Mi cavalca lentamente. Sento che le zie, intanto, si baciano ancora… o forse… no, stanno facendo un pompino allo zio che nel frattempo si è messo in piedi di fianco a noi.
Io, intanto, mi aiuto anche con le dita per far godere zia Zara. Ne infilo due nella fica dilatata. LE mie dita lunghe sembrano apprezzate. La sento ansimare. Sposto un dito sul buchetto del culo. Si irrigidisce un attimo, prima di rilassarsi. Il dito fradicio di umori entra e così posso farle un doppio ditalino con indice e medio, culo e fica.
“Fermo” mi chiede ansimando.
Si sposta dalla mia faccia.
“Spostati” ordina a zia Lorella. La cognata scivola via da me e si toglie dal mio lettino. In un istante ho zia Zara che mi cavalca a ritmo lento e costante. Non resiste. Viene ancora. E anche questa volta la sento trattenere la voglia di urlare il suo piacere. Si corica sul mio petto, ancora ansimante.
Di fianco a noi zio Ivan disteso sull’altro lettino con sopra zia Lorella. Scopano piano.
Lei guarda lui “Ne voglio due dentro” sussurra quasi.
“Quello che vuoi” la asseconda lui.
Zia Zara sente il desiderio della cognata. Si riprende velocemente dal secondo orgasmo, si alza e scende dal lettino. Mi prende una mano e mi fa alzare.
“Andiamo” mi fa. Dove? Io voglio vederli scopare, penso tra me e me.
Mi sposta, portandomi per mano, verso il lettino di fianco. Non capisco. Si abbassa e da sotto il lettino prende un astuccio. Lo riconosco, è quello dei plug e del vibratore di zia Lorella. Mette una mano dentro e prende la boccetta di lubrificante, che già conosco. Se lo spruzza su una mano e inizia a massaggiare il culo voglioso di sua cognata. Infila due dita, scivolano esperte dentro zia Lorella. Poi si gira verso mi me. Mi prende per l’uccello teso. Lo lecca, succhia la cappella e poi con la mano unta dal gel lo massaggia per bene. Si alza e mi bacia, continuando a massaggiare il cazzo.
“Incula la zia” mi sussurra staccandosi da me.
Zia Lorella si ferma, con il cazzo di zio Ivan dentro. Punto il mio sul buchetto di zia Lorella. Spingo, non trovo resistenza. Entro e inizio a scoparla piano. Zia resiste poco e inizia ad ansimare sempre più velocemente. Viene. Cerca di non urlare troppo, ma non ci riesce. Se il vicino è in giardino avrà sicuramente capito cosa sta succedendo al di là della siepe. Chi se ne frega.
Continuando a scopare il bel culo pieno di zia sento che zio non resiste più e viene anche lui. Quasi simultaneamente alla moglie. Che sintonia.
“Vienile nel culo” ordina zio da là sotto.
Zia Zara da dietro mi abbraccia e mi massaggia le palle passando una mano tra le mie gambe. Non resisto a questa doppia stimolazione. E vengo. Grugnendo sottovoce. Riempio il culo di zia da sette giorni di astinenza. Esco da lei, mi porto dietro un filo di sperma. Il resto inizia a colare sulla fica e sull’uccello ormai floscio di zio. Zia Zara mi fa spostare, perché io sono un po’ intontito dalla mia prima doppia. Si inginocchia dietro il culo della cognata e comincia a leccare culo, fica e uccello del cognato. Lecca avida. Lecca tutto. Zia Lorella a quel punto si alza e le due si baciano. La lingua di Lorella cerca gocce di sperma sulle labbra, sul mento di Zara.
O cacchio… mi sta già tornando duro.
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