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Prime Esperienze

Come tutto ebbe inizio


di Membro VIP di Annunci69.it Coppia4050
06.01.2019    |    17.850    |    41 8.9
"Data la situazione, ci parve quindi del tutto naturale accettare di continuare la conversazione a casa loro, con buona pace di tutte le cose concordate prima..."
Finalmente il giorno della partenza era arrivato. Avevamo organizzato tutto alla perfezione: i nonni si sarebbero trasferiti a casa nostra, così avrebbero potuto badare ai bambini senza interruzioni di sorta, avevamo preparato i piccoli, dicendo loro che saremmo partiti per una decina di giorni e che sarebbero dovuti restare soli coi loro nonni ma, quando iniziarono a fare delle rimostranze, li tranquillizzammo dicendo che avremmo telefonato tutte le sere e che, al nostro ritorno, avrebbero ricevuto dei regali bellissimi. Le valigie erano pronte dalla sera prima, la sveglia puntualmente suonò alle 4:00 ma, non ne avemmo bisogno, eravamo già svegli mezz’ora prima. La spegnemmo e guardammo fuori dai buchi delle persiane: un sussulto , c’era una nebbia fittissima, decidemmo così che avremmo fatto colazione direttamente in aeroporto. Un’ultima controllata ai passaporti, alle prenotazioni del villaggio, ai biglietti aerei: tutto a posto, potevamo partire. Avevamo iniziato a fantasticare, su quel viaggio del piacere da quando, navigando in internet, avevamo scoperto dell’esistenza di quel bellissimo villaggio ai Caraibi che, tra una decina di ore, ci avrebbe accolti.

Tutto era scaturito quando, qualche mese prima, ci eravamo iscritti ad un sito di coppie scambiste, all’inizio per pura curiosità, che aveva fatto da propellente a delle fantasie che, ormai da qualche anno, si erano fatte strada ogni volta che facevamo del sesso tra noi. Non che prima non ne avessimo avute ma, con l’arrivo dei figli, le avevamo un po’ messe da parte. Ma mai accantonate in maniera definitiva. Avevamo iniziato scambiando foto spinte su siti appositi, poi avevamo fatto del sesso in cam con altre coppie( ed anche con uomini) che, come noi, avevano delle fantasie voyeuristiche ed esibizionistiche e, durante i nostri amplessi, pur non essendo fisicamente lì, c'erano ormai presenti in quei momenti delle altre persone. Sconosciuti dai volti indefiniti; donne lascive e parecchio disinibite che, si accompagnavano ad uomini molto focosi ed altrettanto infoiati.Ma, tutto era rimasto nel virtuale.

Iscrivendoci al sito, capimmo che era ormai arrivato il momento di rendere reale il tutto.
Ricevevamo decine e decine di messaggi al giorno, la maggior parte da uomini ma, noi avevamo già deciso che volevamo iniziare con una coppia, solo che stavamo aspettando quella giusta. Per i singoli, probabilmente, ci sarebbe stato tempo più avanti. E così una sera accettammo di vederne una. Decidemmo di darci appuntamento in un bar, equidistante dalle rispettive cittadine di residenza. Eravamo nervosissimi, tesi come corde di violino ma, al tempo stesso molto eccitati. Lei aveva messo un vestitino leggero e cortissimo, che metteva in risalto la sua vita stretta, il suo bellissimo sedere e le lunghissime gambe, diventate ancor più lunghe col tacco dodici. Era di una bellezza ed una sensualità stordenti, con quei suoi lunghi e meravigliosi riccioli e quel sorriso radioso: nel vederla ebbi immediatamente un’erezione, una di quelle che ti fa male tutto l’apparato genitale, tanto è potente. In macchina concordammo che non avremmo fatto nulla quella sera ma, dentro di noi sapevano che, non sarebbe stato così. La coppia ci aspettava in una berlina tedesca grigia davanti al locale, non ci saremmo potuti sbagliare. Immediatamente prima di giungere al luogo concordato, le chiesi se fosse eccitata e, contemporaneamente allungai le mani fra le sue cosce. Lei era bagnatissima ma esclamò, quando le chiesi se lo fosse, un bel “no affatto” ma, lo fece con quel suo classico sorrisino da "finta" santarellina che la diceva lunga a chi, come me, la conosceva bene. Perché lei è così, nega sempre, a volte anche l’evidente, e non si smentì nemmeno quella volta. La mia erezione, se possibile, divenne ancora più forte. Parcheggiammo e li vedemmo. Anche loro ci riconobbero e si fecero avanti, presentandosi. Una coppia un po’ più grande di noi, lei una gran bella donna, fine, elegante dai capelli neri, corti e dall’aria sorniona; lui biondo, alto, slanciato e con un sorriso radioso.

Entrammo ed ordinammo una bottiglia di rosso, un Barbera superiore, ritrovandoci presto a chiacchierare come vecchi amici. Sara e Michele erano due cinquantenni che dimostravano almeno dieci anni di meno, erano nel giro da una decina di anni, avevano due figli ormai universitari, e nel loro profilo sul sito una decina di feedback che ne esaltavano, a ragione, bellezza e classe. Erano anche dei magnifici oratori e furono prodighi di consigli e di aneddoti, alcuni anche molto spinti, che contribuirono, complice anche il vino, a farci sciogliere ed anche a farci eccitarei ulteriormente: B. ne approfittò per mettermi una mano sul cavallo dei pantaloni e, scoprendo che la mia erezione era ancora lì mi guardò in maniera strana, così passai anch’io una mano tra le sue gambe, e sfiorandola sentii, attraverso il pizzo del tanga, che era un lago. Evidentemente i discorsi di Michele e di Sara, avevano fatto impennare anche la sua di eccitazione, la cosa mi piacque parecchio. Data la situazione, ci parve quindi del tutto naturale accettare di continuare la conversazione a casa loro, con buona pace di tutte le cose concordate prima.

Abitavano in una bella villa isolata su di una collina, circondata da un piccolo parco, avevano un bellissimo giardino ed una cantina fornitissima, Michele propose di continuare col Barbera e noi, accettammo volentieri: ormai eravamo in ballo ed entrambi avevamo voglia di ballare. Restammo in giardino, Sara si sedette di fronte a me ed iniziò a guardarmi negli occhi sempre più di frequente, non sapevo come muovermi era una situazione nuova per me, per noi. Mi venne in soccorso B. dicendomi che aveva voglia di fumare e se potevo darle una sigaretta. Così facendo si alzò, venne accanto a me e mi omaggiò di un bacio lungo, voluttuoso e bollente così, tanto per ribadire a Sara che, al momento, ero ancora una sua esclusiva proprietà. Michele si offrì di fumare con lei, tenendole compagnia, così da sparigliare le carte ma, la cosa, dovetti ammettere, non mi dispiacque affatto. Sua moglie era una gran bella donna, almeno quanto B. ma, possedeva quell’esperienza nel gioco e con altri uomini che B. non poteva certo avere e si fece sempre più intraprendente, venne a sedersi accanto a me e poggiò una mano sulla mia gamba, così, con nonchalance. Io cercavo B. con lo sguardo e scoprì che anche lei stava facendo lo stesso: ci guardammo e ci dicemmo con gli occhi che si, potevamo lasciarci andare, era chiaro che anche Michele le piaceva, almeno quanto Sara piaceva a me.

Successe tutto in maniera naturale, Sara iniziò via via ad essere più intraprendente con le mani e poi, d’improvviso mi baciò. Volsi istintivamente lo sguardo verso B. che, come sempre, mi aveva anticipato: stava limonando con Michele. Vidi che lui le aveva infilato una mano sotto il vestito, la cosa mi eccitò all’inverosimile tanto che non mi accorsi che Sara si era tolta la camicetta e mi stava slacciando i pantaloni…B. non voleva però stare troppo lontana da me ed io non volevo stare lontano da lei, avevamo deciso che mai ci saremmo separati e così fu: all’unisono interrompemmo, scusandoci, quello che stavamo facendo, e di cui entrambi stavamo godendo, e chiedemmo a Sara e Michele di entrare in casa. Era la scusa per riunirci, così ci spostammo in camera da letto. Iniziammo ognuno con i rispettivi partner, la cosa ci tranquillizzò e quattro corpi si ritrovarono avvinghiati. Sara allora baciò B. che, con mia enorme sorpresa, non si sottrasse ma, anzi la incoraggiò. Lei la spoglio baciandola dappertutto poi puntò decisamente verso il basso ventre di B. che iniziò a gemere facendomi infoiare. Io e Michele guardavamo estasiati: entrambi stavamo giocando ognuno col proprio, regale, augello. L’orgasmo prorompente di B. sotto i colpi esperti di lingua di Sara, non sconvolse però, solo lei: nessuno, nemmeno io se lo sarebbe immaginato così "violento". Io iniziai a leccare Sara, e Michele non si fece certo pregare nel fare la stessa cosa con mia moglie, che, ormai, era diventata , suo malgrado, la star indiscussa della serata. Sara mi sussurrò in un orecchio “scopami” e Michele aveva già messo mano al cassetto da dove aveva estratto un profilattico, che si accingeva ad aprire. Ma, noi non eravamo ancora pronti per avere un rapporto completo con un’altra donna ed una altro uomo e lo dicemmo, scusandoci, ai nostri ospiti. La cosa li demoralizzò un po’ ma, da coppia esperta quale erano, non si fecero prendere dallo sconforto e si comportarono come ci aspettavamo, ovvero rispettando la nostra volontà. Michele intanto ne approfitto per giocarellare con la patatina di B. la quale, adorando questa pratica specie se fatta con deicatezza, inizio nuovamente a gemere “ Mi piace, si …mi piace…ancora, ancora” arrivando ad avere, da li a poco, un altro, prorompente, orgasmo. Eccitatissimo iniziai anche io a manipolare Sara, succhiandole contemporaneamente il clitoride, sino a che anche lei non arrivò all’apice del piacere. Nemmeno il tempo di riprendersi che B., ormai padrona della situazione, si stava cimentando nell'arte del pompino, e ne stava facendo uno magnifico a Michele che, mugulando ed ansimando, non tardò molto a venire, eiaculandole sul seno, per la gioia di B. che adorava questo tipo di finale . Sara allora si sentì in dovere di fare la stessa cosa con me, come se fosse inconsciamente in competizione con B. ed io, per non essere da meno di Michele, la ricambiai come suo marito aveva fatto con mia moglie. Alla fine ci ritrovammo nudi a chiacchierare, rilassati, sul letto. Restammo così per un’oretta, ma io e B. ardevamo dal desiderio di tornare a casa nostra. Il perché è facile da immaginare ma, sarà tema, così come pure il nostro soggiorno al villaggio del piacere, di un altro racconto.
Forse.
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