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Prime Esperienze

Essere cagnolino da compagnia - 2° capitolo


di doriana
26.08.2022    |    324    |    2 6.0
"” Visibilmente felici e già eccitate le padrone si salutano con un arrivederci all'indomani..."
BRAMOSIA DI
ESSERE UN CAGNOLINO DA COMPAGNIA
Capitolo 2

Ho dormito beatamente nella mia cuccia, mi sono addormentato subito ed ho sognato i miei padroni così cari e premurosi nei confronti del loro cagnolino. Faceva un po' caldo nella cuccia ed ho sudato. Mi annuso e so proprio di cagnuzzo. Non so che ore sono ma il sole è sorto da un po'. Sento una voce provenire dall'interno della casa, “Puffi, amore, sono le sette, sveglia!” E' Francesca, la mia padrona. Sopraggiunge e mette la faccia dentro all'apertura del canile dicendo “Su sveglia tesorino, uhhh, che tanfo di cagnuzzo. Esci su che ti porto a fare il bagnetto poi ti do la colazione.” Esco e per prima cosa mi mette in bocca il dilatatore, poi mi aggancia la catena al collare e mi trascina sul retro della casa pavimentato con grossi marmittoni da quattro soldi. Si tratta di un cortiletto recintato posteriormente con un muro in mattoni faccia vista alto un paio di metri. Sui lati un basso muretto in prismi con sovrapposta una copertina in cemento grigio da cui si erge una rete metallica verde a maglie rettangolari, alta poco più di un metro. Sul lato sinistro, con le spalle alla casa, si trova un cortiletto simile a questo ma in stato d'abbandono per cui presumo che sia disabitata. Sul lato destro un cortiletto praticamente identico a questo. Quello è sicuramente abitato poiché come usciamo sul retro un cane, un bastardino di media taglia, comincia a latrare rumorosamente, erto sulle zampe posteriori e con quelle anteriori aggrappate alla siepe metallica. Sono cane pure io quindi abbaiando a più non posso mi lancio d'istinto verso di lui mostrando i denti. La padrona mi strattona tirandomi indietro ed urlando “basta Puffi, basta.” Non l'ascolto e continuo a latrare vigorosamente. Francesca, stizzita, da un violento strattone al guinzaglio che quasi mi strozza, tirandomi indietro e trascinandomi a terra. Mi rifila due tremendi ceffoni, uno sul muso e l'altro sul culo. Al mio “khaiii..., khaiii...” mi urla “ti ho detto basta o continuo a menarti.” Mi accovaccio ai suoi piedi e con referenza e sottomissione le lecco i piedi ancora puzzolenti ma per me delizioso olezzo. Certo, sono una bestia. Al di là della recinzione appare una bella e gioviale signora sulla cinquantina, urlando richiama il suo cane dicendo “basta , basta Billy, dai su, vieni qua da me.” Billy si ritrae e si accovaccia ai suoi piedi. “Bravo Billy, non vedi che abbiamo un nuovo vicino?” “ Buongiorno Marika, hai visto che bel cagnolino ho adottato?” saluta Francesca. “Si ho visto, carino, come si chiama?” “Puffi” risponde Francesca “le faccio il bagnetto perché puzza, lo sai come sono queste bestiole, tanto carine ed affettuose ma, spesso, molto puzzolenti.” “si lo so mia cara, se solo per un giorno salto il bagnetto a Billy, il suo pisello emana un tanfo nauseabondo ma io glielo succhio ugualmente, lo sai è il mio amante ed ha imparato pure ad incularmi per bene.” “lo so, lo so mia cara, è quello che vorrei provare anch'io con questo cagnolino poiché è dotato di un notevole pisello.” “Che ne diresti se li facessimo conoscere portandoli un po' a spasso nel parco qui davanti oltre la strada” Aggiunge Marika “si certo, buona idea Marika, però nel pomeriggio. Ora gli faccio il bagnetto, gli do la colazione poi gli pulisco i denti e me lo coccolo un po' sul divano e magari mi faccio inculare.” Conclude Francesca. “bene, mi dirai com'è andata.” Ribadisce Marika. “Puffi tesoro, non devi fare la popò? Se la fai dopo il bagnetto ti sporchi subito il culetto e non va bene.” “bauhh...” Annuisco scodinzolando. Si, in effetti lo stimolo lo sento. “ok, Puffi”.” La padrona prende dal mobiletto un contenitore in plastica rigida tipo quelli usati dai possessori di cani per raccogliere i loro escrementi. Lo appoggia a terra dicendomi “vieni tesorino a fare la popò.” Ne pongo al di sopra il culetto tenendo le zampe divaricate leggermente verso l'alto nella tipica posizione dei cani quando fanno la cacca ed inizio a defecare. “ohh, quanta bella caccona e quanto puzza!!!” Esclama Francesca. Getta i miei escrementi nel contenitore dell'umido e si accinge a farmi il bagnetto. Sotto la tettoia del retro, a lato del canile, si trova una lunga ed ampia tinozza in legno massiccio del tipo di quelle che si usavano una volta per fare il bucato. La padrona mi ci conduce, mi toglie il guinzaglio ed il dilatatore e mi ci spinge dentro facendomi sdraiare supino. Prende in mano una canna in gomma flessibile arrotolata ed appesa ad un gancio sul muro in mattoni, la srotola e la introduce in parte dentro la tinozza. Torna al muro ed apre un rubinetto posto sopra ad un tubo metallico risalente dal pavimento ed agganciato in aderenza alla parete. Dall'estremità della canna in gomma fuoriesce un getto d'acqua piuttosto freddina che mi fa rabbrividire anche se siamo in piena estate. La tinozza piano piano si riempie e comincio ad adattarmi alla frescura dell'acqua. Riempita per tre quarti, Francesca chiude il rubinetto e prende da un mobiletto accanto una grezza spugna, un flacone di shampoo per cani e ne versa il contenuto nell'acqua provocando il formarsi di abbondante schiuma biancastra. Inizia il lavaggio, mi passa la spugna sulla testa, sul muso e su tutto il corpo, in modo robusto ed indelicato come se lavasse un tappeto. Mi fa girare prono e continua con lo stesso ritmo su schiena, culo e gambe. Con maggior vigore me la passa sul buchetto dell'ano sotto la coda.
Cinque o sei minuti dopo il lavaggio era concluso, Toglie il tappo dal fondo della tinozza lasciando uscire tutta l'acqua nella sottostante griglia di scarico. Riprende la canna, apre il rubinetto e mi sciacqua tutto per bene. “Ecco fatto Puffi, ora sei lindo e pulito” esclama Francesca. Con un grosso telo da spiaggia, mi asciuga e mi fa uscire dalla tinozza rimettendomi guinzaglio e dilatatore. “Ora la colazione poi ti lavo i denti” mi dice Francesca trascinandomi al canile. Versa nella ciotola dei croccantini marroncini, mi toglie il dilatatore ed aggiunge “ecco tesorino, mangia”. Immergo il muso nella ciotola, mi trascino in bocca i gustosi croccantini ed in quatto e quattr'otto li pappo tutti. “Bene, bravo Puffi” esclama la padrona. Prende dal solito mobiletto una piccola spazzola rudimentale e setosa sulla quale stende una striscia bianca e densa di dentifricio specifico per cani. Mi strofina con cura i denti, interno ed esterno. Delizioso, gusto liquirizia. Compiuta l'operazione, mi mette guinzaglio e dilatatore e mi conduce sul tappeto in salotto.
In questo momento devo fare una pausa al racconto perché mi sono ricordato di aver tralasciato nel capitolo 1 la descrizione dell'aspetto fisico dei padroni, errore imperdonabile a cui devo porre rimedio. Paolo è veramente un bell'uomo sulla quarantina. Alto almeno un metro ed ottantacinque centimetri. Pelle scura, fisico statuario, atletico, longilineo, ben fatto e ben proporzionato, muscoloso al punto giusto con bicipiti e pettorali da gladiatore. Culo alto e ben tornito, al bacio. Viso dai lineamenti fini ed aggraziati, bello, molto bello. Occhi grandi, espressivi, marrone scuro. Capelli corti, neri, ricciolini. Baffi neri alla Freddy Mercury. Proprio un gran figo dall'aspetto medio-orientale. Sembra un condottiero Berbero. Esprime sensualità omosessuale da tutti i pori. Lo percepisco chiaramente da frocio, finocchio, culattone quale sono. Quanto me lo farei. Anche Francesca è una gran bella donna, pure lei sulla quarantina. Alta circa un metro e settanta, pelle bianca come il latte, fisico slanciato, ben proporzionato e con le giuste curve, curato e depilato. In evidenza le prorompenti tettone ed il culo all'insu da top model brasiliana. Viso stupendo, solare, dai lineamenti raffinati. Labbra carnose quanto basta, occhi di un azzurro intenso, luminosi come zaffiri. Denti bianchi e smaglianti che esaltano il suo sorriso radioso. Davvero una gran gnocca. Però, perdonami padrona, se dovessi scegliere con chi fare l'amore tra te e Paolo, scelgo Paolo. Sono bisex ma, se devo scegliere tra la figa ed il cazzo, scelgo il cazzo. Sono, e ne sono totalmente consapevole nell'intimo più profondo, un finocchio passivo-femminile. Altra correzione al capitolo 1; il cilindretto con coda che mi aveva infilato in culo non era un cilindro bensì un vero e proprio but plug che rimane aderente alle pareti dell'ano tenendo sempre il buco generosamente aperto.
Riprendo la narrazione.
Mi sono appena accucciolato sul tappeto che la padrona mi afferra, mi tira su, mi stende su di lei in un abbraccio portandosi le zampe anteriori sulle spalle, col muso di fronte al suo viso, mi dice “su mio bel cagnolino, leccami per bene” “bauh” rispondo e, ansimando ed alitanto, le passo la lingua su gote, naso, labbra ed orecchie. “bravo Puffi, continua così, slinguacciami per bene tutta la faccia” afferma dolcemente Francesca. Dopo alcuni minuti riprende “ok, ora basta Puffi, scendi e coricati sul tappeto supina” e, mentre lo dice, sa che sono un cane e non comprendo il linguaggio umano, quindi mi spinge sul tappeto ed usando le mani mi stende per il lungo dicendomi “così devi stare, col pisello ben in vista” “bauhh, bauhhh, bauhhh” latro in segno di incomprensione. Francesca mi mette un piede sul muso per zittirmi “buono Puffi, buono”. Mi strofina la lingua con la pianta del piede che esala un leggero ed attraente odor di piedi, facendola scorrere avanti ed indietro sulle mie papille gustative. L'altro piede me lo appoggia sul pisello, accarezzandolo e palpandolo come per farmi una sega. Tale azione me lo fa ingrossare e rizzare. Francesca è molto eccitata ed esclama con tono sorpreso “uaohh Puffi, sei in calore, che pisellone duro, mi vuoi montare, eh?” sapendo che non capisco ma agisco solo d'istinto, mette davanti al mio muso il suo culo nudo, posizionata prona a pecora ed a gambe divaricate. Chiaro messaggio per il mio istinto animale, fa la cagna e, d'istinto, le annuso e le lecco figa e buco del culo. Sento odore di cagna in calore e con un balzo le monto a tergo, le stringo la vita con le zampe anterioriori per immobilizzarla e le ficco il pisello in culo, affondandolo tutto a montarla con vigorosi colpi, in rapida successione propriamente da cane. Gode come una cagna la padrona, manifestandolo con sonori mugolii fino ad urlare dalla goduria. Eiaculo abbondante sperma nel culo ed estraggo la nerchia quando ormai si è afflosciata. Soddisfatta, la padrona mi bacia in bocca, mi fa accucciare sul tappeto dicendomi “brava bestiolina mi hai inculata bene, così posso riferire a Marika quanto è stato bello” rivolgendosi a Paolo che ha osservato il tutto, continua “Hai visto amore quanto è stata brava la nostra Puffi? Vuoi provarla anche tu?” “ma figurati se mi faccio inculare da un cane, sei tu la porca di casa.” Risponde. “ok, ok. Fa come vuoi ma non sai che ti perdi. Ti lascio Puffi, vado a fare una doccia perché puzzo anch'io di cagnuzzo. Magari intanto, mettigli il guinzaglio e portalo in giardino a fare pipì, penso che ne avrà bisogno poverino” Replica Francesca. Appena uscita, Paolo si toglie le mutande, estrae il poderoso membro, mi viene sopra, con vigore mi mette a cagnolina, esprimendo la sua lussuria. Mi solleva la coda e mi infila in culo il grosso uccello, dicendo “prendi questo, stupido cane pulcioso, la pipì la farai dopo, ma non dirlo a Francesca. Ah già, che sciocco. Cagnaccio, tu sai solo abbaiare.” Mi monta a lungo facendomi godere da cagna in calore. Paolo raggiunge l'orgasmo e mi inonda il culo di soave e calda sborra. Estrae la nerchia e mi mette il guinzaglio quando compare Francesca che stupita afferma “ né ancora l'hai portato a fare pipì poverino? Dai lascia stare, ci penso io, tu prepara da mangiare che è meglio. Mi trascina carponi in giardino, mi conduce contro la siepe di confine e dice “su Puffi bello, fai pipì che poi mangiamo e dopo ti porto a fare una passeggiata nel parco insieme a Marika ed al suo Billy così fate conoscenza.” Mi trascina al canile, versa una scatoletta di cibo per cani, quello con carne e verdure un po' brodoso, mi toglie il dilatatore e dice “ecco qua la tua pappa, mangia Puffi che ti fa bene, quando avrai finito vengo a pulirti il muso”. Si allontana per andare a pranzare pure lei. Immergo il muso nella ciotola, afferro coi denti i pezzettini di carne e, con calma, consumo il mio pasto canino. Buono, gustoso tanto che alla fine lecco pure il poco brodo rimasto sul fondo. Metto il muso nella ciotola dell'acqua per dissetarmi. Slinguacciando, mi introduco la bevanda in bocca. Questa però non è buona, è fetida poiché la mia padrona si è scordata di cambiarla, quindi è ancora quella di ieri. Che importa, sono un cane ed ai cani non fa schifo niente. Terminato, col muso imbrattato di cibo, mi accuccio in attesa che la padrona venga a pulirmelo. Poco dopo sopraggiunge Francesca, mi pulisce il muso con un tovagliolo e mi rimette il dilatatore dicendo “ andiamo Puffi, ti porto a fare una passeggiata con Billy”. Mi trascina sul retro e sbraita “Marika sei pronta che andiamo?”. Marika le risponde dall'interno della casa “si, arrivo, ci vediamo in strada” “ok” risponde Francesca ed aggiunge “su, andiamo a conoscere il tuo nuovo amichetto”. Mi conduce carponi e scodinzolando fino al marciapiede quando a lato compare Billy. Come mi vede comincia a latrarmi contro al che rispondo abbaiandole rabbiosamente contro a mia volta, “uoouhh, uoouhh, uouhh”. Ci calmiamo quando le nostre padrone, con un violento strattone del guinzaglio ci trascinano dall'altra parte della strada per inoltrarci nel piccolo parco dal tappeto erboso tagliato di recente e cosparso, qua e la, da alberelli e cespugli rigogliosi. Inoltratici all'interno, le padrone sganciano la catenella dal collare ed urlano all'unisono “andate bestioline, correte e divertitevi”. Ci lanciamo in una folle corsa ansimando ritmicamente finché ci troviamo di fronte, io e Billy. Iniziamo a slinguacciarci muso e bocca ed il caldo e tanfoso alito di Billy mi penetra fino in gola facendomi godere. Billy mi si porta alle terga, infila il muso sotto la coda e mi lecca avidamente il buco del culo. A mia volta, giro il muso verso la sua coda, lo introduco sotto, fiuto e lecco con ardore il suo culo dal buon ed eccellente odore e dal gusto delizioso per me inusitati, tanto gradevoli che il pisello comincia ad ingrossarsi. D'un tratto Billy mi scaravolta di forza all'indietro stendendomi la schiena sull'erba. Mi salta addosso, divaricando le zampe posteriori, mi posta i coglioni in bocca ed inizia a slinguacciami il pisello che subito si rizza. Favoloso, meglio di un bocchino. Gli lecco avida i coglioni saporiti finché Billy, in calore, si inarca e mi mette il pisello in bocca continuando a leccarmi il pisellone. Incredibile, sto facendo un 69 con un cane. Un'emozione impagabile, un appagamento ed una letizia incredibili ma veri. Fare un pompino al pisello di un cane, tra l'altro anche piuttosto grosso, più di tanti piselli umani che ho spompinato da frocio, è di uno sbalordimento, uno sbigottimento così appagante e saziante da restare inebetita. Intanto le nostre padrone ci osservano divertite e Francesca chiede a Marika “che dici Marika, si inculeranno?” “ma di sicuro Francesca” risponde. Il mio caro amico Billy, arrapato ed in calore per il bocchino, si leva, mi da un paio di zampate per farmi capire di girarmi e mettermi prono a cagnolina, mi piomba dietro, mi afferra stringendomi in vita con le zampe anteriori per bloccarmi e tenermi fermo e mi sbatte il cazzo in culo, tutto dentro fino in fondo. Mi monta con movimenti rapidi, veloci e ben assestati che mi fanno letteralmente sbrodolare dalla goduria, che mi fanno ululare dal piacere “buuuhhh...buuuhhhh.....” Poche decine di secondi dopo, con spasmi violenti da spezzarmi quasi la schiena, erutta un getto di sborra calda da riempirmi il culo. Il godimento, l'appagamento, la contentezza, la soddisfazione e la gioia sono talmente forti che quasi svengo emettendo un prolungato ululato “buuuuhhhhhhh...........” Billy si ritrae contento mostrandolo con un gran scodinzolamento e mi da una slinguacciata sul muso come per ringraziarmi. Billy aveva interiorizzato nel suo istinto canino che sono veramente un cane non un umano. Ciò mi inorgoglisce profondamente. Perciò, essendo una bestia, l'istinto mi comanda di sfogare l'eccitazione sessuale sul mio amico Billy. Così gli balzo dietro, gli metto le zampe anteriori in vita e lo costringo ad abbassare il muso e ad inarcare il sedere. Gli sbatto il pisello grosso e duro in culo e lo sbatto con diversi colpi rapidi ed in successione fino ad arrivare ad un orgasmo spasmodico e celestiale che si manifesta con un poderoso getto di sborra calda che riempie il culo del mio caro Billy. Estraggo l'arnese, ci slinguacciamo scodinzolando ed insieme affiancati l'uno all'altro come due amanti, corriamo felici dalle nostre padrone accucciandoci ai loro piedi. “ma bravi cagnolini. Hai visto cara Francesca che hanno fatto amicizia e si sono pure inculati a vicenda, come ti dicevo?” “si, molto bene Marika, avevi ragione” risponde Francesca. Ci agganciano la catenella al collare e ci riportano in casa al guinzaglio. Prima di accomiatarsi, Francesca fa una proposta, a dir poco indecente, a Marika dicendole “mi è venuta un'idea pazzesca Marika, che ne dici se domani facciamo a casa tua un'orgia a quattro, io, te, Puffi e Billy, ti va?” “magnifico Francesca, un'idea super eccitante, certo che mi va.” Visibilmente felici e già eccitate le padrone si salutano con un arrivederci all'indomani. Rientriamo in casa e la serata procede regolarmente con cena, un po' di coccole sul divano, pisciatina in giardino poi a nanna, nella mia cuccia odorosa di cagnuzzo.
Si è concluso anche il secondo giorno trascorso nel migliore dei modi.
Fine capitolo 2
Continua.......
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