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In gita con la scuola (terza parte)


di erremax
17.10.2012    |    61.955    |    1 9.3
"Giovanna era di fianco a me che guardava estasiata il mio cazzo entrare ed uscire dal culo di Silvia; con una mano apriva le chiappe di Silvia mentre l’altra..."
I giorni della gita erano quasi finiti. Per me era stata un esperienza bellissima, le mie nottate con Silvia erano state incredibili. Ai nostri compagni non avevamo detto niente, anzi i maschi mi prendevano anche per il culo perché loro al mio posto a dormire con una ragazza come quella avrebbero fatto chissà ché. Io li lasciavo parlare anche se mi veniva da ridere pensando a quello che combinavamo. Non lo sapevo ancora ma l’ultima sera di permanenza fu quella più incredibile. Io e Silvia eravamo come sempre in camera che ci stavamo divertendo; lei era sopra di me con il mio cazzo ben piantato nella figa che mi cavalcava, quando ad un tratto entro in camera Giovanna. Ci fu un momento di imbarazzo totale, poi fu Silvia a sbloccare la situazione”non ti preoccupare, chiudi la porta e vieni dentro” disse a Giovanna; lei ubbidì, chiuse la porta a chiave poi si girò verso di noi e ci disse”ho litigato con quello stronzo del mio fidanzato perché stava baciando un altra, voglio fargliela pagare! Posso unirmi a voi?” Silvia gli fece un sorriso malizioso e complice, Giovanna si spogliò nuda e venne sul letto anche lei. Silvia continuò ad impalarsi sul mio cazzo, mentre Giovanna mi mise una tetta a livello della bocca invitandomi a succhiargli il capezzolo. Aveva delle tettine più piccole di quelle di Silvia, ma i suoi capezzoli erano altrettanto invitanti; cominciai a succhiare quella ciliegina che mi era stata offerta mentre con la mano andai a cercare la sua fighetta e ci infilai due dita. Nel frattempo Silvia, che continuava a cavalcarmi, venne urlando il suo piacere; si scostò e lasciò il posto a Giovanna che si impalò anche lei sul mio cazzo facendoselo entrare in un sol colpo. La figa di Giovanna era una fontana, sbrodolava molto più della sua amica e dopo poco venimmo insieme in un esplosione di umori degne di un film porno. Le due mi concessero alcuni minuti per riprendermi, poi iniziarono un lavoro di lingua sul mio pisello che nonostante la prestazione appena fornita già dava segni di ripresa. Era stupendo, ricevere sesso orale da due ragazze contemporaneamente rese il mio cazzo di nuovo duro e pronto all’uso. “Adesso lo voglio dietro” disse Silvia; le lubrificai il buchetto e le puntai la cappella, la strada era ormai aperta e non feci fatica a spingerlo fino in fondo. Silvia provava ancora un po’ di dolore, ma dopo poco si trasformò in piacere e cominciò a mugolare. Giovanna era di fianco a me che guardava estasiata il mio cazzo entrare ed uscire dal culo di Silvia; con una mano apriva le chiappe di Silvia mentre l’altra l’aveva poggiata sul mio didietro ed era lei che ci dava il ritmo. Poi Giovanna mi disse”deve essere bellissimo, io il culo non l’ho mai dato a nessuno, ma adesso voglio provare anch’io ad essere inculata”.
Non riuscivo a crederci, un'altra ragazza voleva donarmi il suo culetto vergine!
Anche Silvia era eccitata all’idea di guardare un buchetto che viene sverginato, così si spostò e lasciò il suo posto a Giovanna. Silvia lubrificò ben bene la rosellina dell’amica, prese il mio arnese e lo puntò sul buchetto; disse a Giovanna che avrebbe provato un po’ di dolore, ma che poi le sarebbe piaciuto moltissimo. A quel punto cominciai a spingere, Giovanna urlava di dolore ma Silvia cominciò a masturbarle la figa; la cappella era entrata, attesi un po’ per farla abituare e ricominciai a spingere. Tra l’abbondanza di lubrificante ed il lavoro che stava facendo Silvia riuscii a mettere tutto il mio cazzo nel culo di Giovanna. Il dolore si era attenuato lasciando spazio al piacere. La pompai per alcuni minuti finché le riversai il mio seme nell’intestino.
Era incredibile ero partito vergine da casa ed in pochi giorni avevo scopato la più bella figa della scuola e sverginato due culi da sballo. Alla fine mi fidanzai con Silvia mentre Giovanna tornò col suo ragazzo, anche se qualche volta non disdegnava di partecipare con noi ai nostri giochi.
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