Prime Esperienze
La Sartoria

08.05.2023 |
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"Ancora oggi non riesco a spiegarmelo..."
Anche Questo racconto era stato pubblicato con il vecchio profilo “ sticchionedicoppia” e ritrovandolo salvato da qualche parte, lo ripubblico in questo nuovo profilo “ culobello70” anche perché, in buona sostanza, nulla è cambiato, Correva l' anno 1981.Si preannunciava un' estate rovente. Avevo già preparato il mio amatissimo borsone dove mettere magliette, bermuda, le mie adorate espadrillas rosse basse e poi ancora pantaloncini leggeri in cotone, la borsa in corda per tutte le occasioni. La mamma aveva ritirato appena la pagella .Ero stata promossa a pieni voti. La Graziella modello 20 mi attende !!!! Evvaiiii! !!! Vi amo nonni ! Aspettatemi nonnini ! Sono da voi !!!! La mia gioia era incontenibile: i miei nonni mi avevano promesso una bici ,la Graziella e nel pomeriggio li avrei raggiunti in città a Calatidisotto, città molto vivace, piena di negozi bellissimi in tutti i settori, soprattutto abbigliamento e calzature. Adoravo andare in giro ed ammirare le vetrine! Era il mio passatempo preferito! Una città giovane dove i ragazzi stavano intere giornate sulla Vespa 50 a " schiniare " sotto gli sguardi stizziti e invidiosi degli anziani che si recavano nel vicino rifornimento che aveva a pochi metri il minuscolo ma famosissimo Bar " Caffelatte".Il Bar era un punto di ritrovo di quasi tutti i giovani della città per il suo ampio spazio esterno ombreggiato da alberi secolari che al tramonto diventava luogo di scene di lunghi baci , liti fra fidanzatini e mentre il juke box suonava il tormentone di qualche estate scorsa ,io sognavo ad occhi aperti. Anche io avrei voluto una vespa, un fidanzato e cantare “Ti amo”.
Promisi a me stessa che un fidanzato l' avrei trovato. Ero terribilmente attratta dai ragazzi molto più grandi di me .Io avevo 13 anni ed era già da molto che avevo cominciato a toccarmi lo sticchio .Molte volte non mettevo le mutande .Era una cosa che mi faceva eccitare in maniera pazzesca. Avevo messo gli occhi sul figlio di una cliente di mia nonna. Mia nonna era una bravissima sarta. La casa di mia nonna era frequentata da gente della Calatidisotto bene. Mogli di professionisti che facevano a gara per fare delle modifiche al vestitino o al copricostume acquistato a prezzi esorbitanti! Molto spesso Fabio accompagnava la madre a casa di mia nonna .Era un bellissimo ragazzo .Occhi verdi., capelli castani ,labbra esageratamente carnose.Sembravano le labbra di una donna.Vestiva casual : jeans , t shirt bianca ed espadrilles blu. In giro si mormorava che fosse " tecchia finucchiu" .Lo avevano visto in giro di notte vestito da donna ! " Lu figliu di l' avvucatu " ie finucchiu! Si vesti di fimmineddra e tira pumpina ...E certu cu ssa vucca! !!!" Io sentivo questi commenti ma non capivo il significato ! Capivo soltanto che quel raazzo mi piaceva. Sognavo di baciarlo .Sognavo di fargli vedere le mie cosce .Era diventato una vera ossessione per me.Molto spesso lo sognavo !
Non ero innamorata, semplicemente mi eccitava . Quelle sue labbra scatenavano in me la voglia di baciarlo e di farmi leccare i capezzoli che pian pianino uscivano fuori
Ero diventata " signorina " da qualche anno ed ero quindi in piena tempesta ormonale.Quel ragazzo suscitava in me sensazioni mai provate prima. Completamente nuove x me.
Un pomeriggio che sapevo sarebbe venuto Fabio a ritirare il copricostume della madre , scesi nella sartoria dove mia nonna lavorava e prima e di nascosto tolsi le mutandine e le nascosi in un anfratto riservato, poi indossai una minigonna rossa che mia nonna usava come modello x creare altri capi uguali. Cercai e trovai un paio di scarpe col tacco alto ma erano di almeno due punti più grandi della mia misura. Fra i “ modelli “ trovai anche una camicia bianca che per me e soprattutto per le mie minne che erano già grosse, era molto stretta e lasciava intravedere non solo la curva piena delle minne ma anche e in modo chiaro la punta dei capezzoli . Quando possibile non portavo mai il reggipetto, detestavo quell’indumento . Quando uscivo mi piaceva fare cogliere già con molta malizia la punta dei capezzoli che mi s’indurivano e bucavano la stoffa specie quando mi eccitavo. Mia nonna mi aveva detto che Fabio sarebbe arrivato intorno alle 17. Fremevo dalla tensione perché fino a quel punto lo avevo visto solo per caso nella Sartoria della nonna , ma ora mi ero preparata molto meticolosamente e mi chiedevo con una certa ansia se i il risultato fosse stato di suo gradimento. Mia nonna capi’ che mi ero preparata e fossi in attesa di qualcosa anche per via di come secondo lei , ma anche secondo me, mi ero “parata”. A un certo punto mi chiese nel suo misto siculo-taliano: “ Ma chi fa’ ha nesciri?” . La risposta fu il campanello che suonò due brevissimi colpi e qualcosa che si illuminò nei miei occhi. Ho sempre pensato che in quel momento mia nonna abbia capito tutto. Mia nonna mi ordinò di andare ad aprire guardando prima dallo spioncino e poi chiedendo chi fosse .
Col fiato sospeso, il cuore che mi batteva forte e le mani tremolanti mi precipitai ad aprire il portoncino di ingresso. Prima di aprire sbirciai nell' occhiolino : vidi la sagoma di uomo con una lunga camicia di lino bianca ed un pantalone blu .Non era Fabio .Era un uomo più grande di Fabio. " Chi è qst ' uomo? Sarà il padre di Fabio? L' avvocato di cui qualche volta parlavano i miei nonni ? " E' finu , rispittusu , mai parla ca parla ammatula " . Na pirsuna d' oru ! Sinceramente non sapevo più cosa fare e allora dissi alla nonna di accogliere lei la persona che era dietro la porta ." Mi scappa la pipi nonna " e corsi in bagno. Ma non era affatto vero! Non so cosa mi sia successo. Ancora oggi non riesco a spiegarmelo ." Sì accomodi avvuca' ! La sporta pronti ie'. Giu' Giu' unni la mintisti la sporta di la muglieri di l' avvucatu? ? " Era mia nonna che mi chiamava insistentemente. Io avevo messo la " sporta" nell' armadio dove ero solita mettere i miei vestiti .Avevo scritto un bigliettino " chiamami a questo numero……la sera intorno alle 19 che i nonni escono" .Il bigliettino l' avevo messo dentro la busta ma al momento della consegna a Fabio glielo avrei dato in mano. Mi precipitai a prendere quella busta e mentre avanzavo verso la cameretta sentivo una voce maschile corposa ma delicata. Un timbro di maschile ma molto elegante. Divenni improvvisamente curiosa di sapere di Chi era quella voce misteriosa. Pensai : deve essere un uomo bellissimo. Ha una voce stupenda. Avanzando con quelle scarpe dai tacchi a spillo ebbi la sfacciataggine di presentarmi con immane naturalezza dandomi arie da donna vissuta a quell' uomo mai visto prima. " Salve sono Giusi! Lei è il marito della prof. Eloisa .Io sono Giusi. La nipote della signora Lina .Piacere di conoscerla . " Vidissi chi niputi ranni ca aiu ? Disse orgogliosa mia nonna rivolgendosi a quell'uomo che teneramente e con un mezzo ironico sorriso mi guardava le scarpe e le cosce di fuori. Magari avrà pensato:" talja cca' sta muccarusa " .A me poco importava ciò che pensasse e lo fissavo continuamente senza il minimo pudore. Era un uomo bellissimo : aveva gli occhi grandi e neri , i capelli castano oscuro, una carnagione olivastra, delle labbra bellissime.La camicia di lino bianca faceva risaltare l' abbronzatura delicatamente dorata . Rimasi incantata dalla sua bellezza e mentre quell 'uomo parlava con mia nonna dei prezzi della spesa aumentati io lo fissavo insistentemente e non nascondo di avere abbassato lo sguardo anche verso la patta dei pantaloni dove si evidenziava un bel “ cravunchio”. Fabio era improvvisamente sparito dalla mia mente. Cosa mi era successo? Pensai? Colpo di fulmine?
Quest'uomo è bellissimo , pensai, non posso lasciarmelo scappare e così presi la busta ed il biglietto e li consegnai nelle sue mani ovviamente di nascosto dalla nonna. L'uomo mi guardo ' stupito ma non disse niente. Buona serata signora Lina mi saluti suo marito. Ciao Giusi ,complimenti x la Graziella , l’ho vista sul pianerottolo, è veramente una bella bici. Risposi con un sorriso quasi di circostanza, mi ero sentita mezza presa in giro .Quell'uomo non mi aveva neanche considerata, anzi aveva rivolto i complimenti alla bici .Il suo messaggio era sicuramente: “ Va fatti li gira cu la bici muccarusa ! ". Ma non volevo arrendermi. Decisi in quel momento di non arrendermi.
Deve essere lui a sverginarmi. Non vedo l'ora di farlo con lui. Se non vorrà , lo provochero' e non potrà dirmi di no .Fingero 'di svenire ....
Trascorsi una nottata irrequieta. ..facevo e disfacevo tanti progetti di seduzione. Contemporaneamente mi infilavo nello sticchio un attrezzo di cucito che avevo rubato a mia nonna. Aveva la forma di una bella minchietta adatta a troiette principianti. Ero ancora vergine e delicatamente sollecitavo il mio clitoride impazzito e poi passavo quell' attrezzo dritto nel culo. Messa a pecorina mi leccavo i capezzoli e mi allargavo il culo spalmando un po' di leocrema. Quella minchietta entrava tutta ed io godevo come una grande Troia .Peccato che ero ancora vergine. Ma manca poco, pensai. ..A breve anche io avrò lo sticchio scassato e non mi fermerò più !
Dovrà essere quell'uomo che somiglia tantissimo a Kabir a scassarmi per la prima volta lo sticchio.
Dev ' essere un grande porco a letto . Mi farò prima leccare lo sticchio x ore ed ore e poi dovrà darmi dei colpi profondi e decisi . Sarà bello anzi bellissimo farmi rompere anche il culo .Appena i nonni saranno usciti per la solita passeggiata alla villa , lo farò entrare nella mia cameretta , lo farò eccitare come un porco provocandolo in mille modi così mi romperà ancora di più il culo. Sarà bellissimo…..
Sartoria ( seconda parte)
......" e aspittammu a ccu nun veni mai " ...Passavano i giorni in maniera molto lenta. I pomeriggi erano interminabili. Fissavo il telefono sopra il comodino in maniera insistentemente, gli toglievo la polvere ogni secondo .Mi sedevo sulla poltrona in vimini e in simil pelle rossa accanto al comodino e sfogliavo il postalmarket che mia nonna utilizzava comu " figurinu " .
un catalogo che era la fonte di ispirazione per la creazione di nuovi capi d' abbigliamento x le signore che volevano " sparagnari qualcosa e fari figura" .Quante volte avrò sfogliato quel postalmarket, Dio solo sa e dopo averlo fatto lo riponevo sotto l' apparecchio telefonico .Controllavo cornetta e spina ma era tutto ok. Facevo 2 , 3 giri con la mia Graziella ma mi stancavo subito. Oltre al l'afa pazzesca niente più mi entusiasmava neanche gli spettacolini di " schiniamento “di Sara con i vari ragazzi. Questa era una ragazza sulla ventina, era sempre in giro. Dicevano fosse buttana. Una volta insieme a Michelle ( la figlia di una cliente mia nonna ) la vedemmo " mentre faciva cosi ludii " in un sottoscala: Sara messa in ginocchio faceva pompini a due ragazzi . " Na sucata a dx ed una a sx , prima lentamente e poi velocemente. Aveva una minigonna nera senza mutande e con le mani si allargava il culo . Con Michelle non ci eravamo ancora accorte che nel sottoscala c' era un altro ragazzo che improvvisamente apparse e inculo' Sara. Ci eccitammo da morire, ci spremevamo e leccavamo i capezzoli, ci infilavamo le mani nelle mutande. Andiamo nella tua cameretta mi disse Michelle ,facciamo finta che vediamo la tv e invece ce la" miniamo " ! Senza esitare un attimo entrammo in casa , diritte nella cameretta e ci infilammo nel mio lettino.
Indossavamo entrambe dei vestitini in cotone larghi e leggeri con delle bretelline in jeans, li aveva confezionati la nonna con degli avanzi di stoffa e quindi fu molto facile farli scivolare giù nel pavimento ed infilarsi quasi nude nel lettino " Facciamo che io sono Sara e voglio farti vedere come sono brava a fare" cosi ludii" mi sussurrò ' Michelle e nel mentre si sfilava le mutandine e si toccava lo sticchio. Anch'io facevo la stessa cosa ma non avevo afferrato il discorso riguardo Sara .Le mostrai l'attrezzo da sartoria gelosamente custodito dentro la scatola delle espadrillas e dopo averlo leccato se lo infilo ' dritto nello sticchio e mi bagno ' tutto il lettino . Poi mi abbraccio ' , mi bacio' sulla fronte e mi disse : "la prossima volta me lo ficchi tu "! Capii cosa voleva dirmi col discorso di Sara ...capii tutto in un attimo. .Rimasi piuttosto sconvolta. ..No ..no io con una ragazza mai, dicevo a me stessa ! Michelle capi' il mio imbarazzo , si alzò, si vesti' e di colpo andò via .Non una parola, un gesto , soltanto un freddo ciao. Sarà rimasta male pensai ma a me piacciono i maschietti . Michelle era una cara ragazza , era più grande di me di 4 anni. Non si vestiva in maniera appariscente, non si truccava .Aveva i capelli corti e neri ma era molto graziosa. Non avevo mai pensato le piacessero le femminucce Con Michelle avevamo condiviso tante avventure sconvolgenti e contemporaneamente divertenti .Ridemmo x un lungo periodo ricordando quando abbiamo sorpreso Louis con la sua minchia enorme in mano che se la minava farfugliando frasi fra il francese ed il siciliano " ncarcato "! : Oui! Oui! Allarga le coscion Sara , encore ...encore .....je t' Aime troia ...Sara...Sara' ....Sara...sara' Louis che presto te la ficchera" ! Il tale, che poi scoprimmo si chiamava Louis, non si accorse neanche che io e Michelle lo stavamo spiando dalla finestra del pianerottolo del primo piano e ridevamo come delle pazze. Louis era un uomo sulla cinquantina.Era vissuto da sempre da solo e per strada. Era quello che
La notte dormiva in un vecchio garage. A modo suo ,Louis era felice. Indossava in tutte le stagioni una giacca a quadretti piccoli color marroncino, una camicia beige con il colletto sopra il colletto della giacca, il pantalone di un colore indefinito : grigio , nero , qualche sfumatura di verde . La domenica indossava pure la cravatta rossa. Questo tipo di “paramento” era valido per tutte le stagioni. Era figlio della strada Louis, non importava a nessuno delle sue origini. Tutti gli volevano bene .Un panino, le sigarette, una fresca bottiglia d' acqua " frizzantina " , biscotti etc ...nulla veniva negato a Louis. Era un ' anima bella , un bambino in un corpo di un uomo. Aveva una grande passione per lo swing , era convinto di essere un grande cantante swing : un grande swing men . Elaborava parodie delle canzoni swing anni 40 e 50 e appena notava che nella piazzetta c' era abbastanza gente si " esibiva" : " Ba ba baciami Sarina sulla ciò cio' ciolla asinina ....Cantava Louis battendo il tempo della canzone con la gamba e schioccando le dita ! Io e Michelle ci scompisciavamo dalle risate e facevamo anche il coro! Era follemente innamorato di Sara che era appunto la sua musa ispiratrice. In quasi tutte le parodie c' era Sara ...: " Se potessi avere una Sara al mese ...oppure Ho sognato Sarina alle 8 che faceva un grande botto , lo faceva grande perché è buttana come te ...ma io la amo anche se buttana , amo la Sara sotto il cielo blu “...I ragazzi miei coetanei lo prendevano un po' in giro .
Ma la parodia più bella e strampalata in assoluto che faceva impazzire il pubblico era " La classe degli asini " . Il pubblico andava in visibilio e Louis la proponeva come ultimo brano in programma come fanno le grandi star . Spesso gli facevano fare il bis e Louis ringraziava con vari inchini con una mano sul cuore e l’altra vicino alla minchia, e mandava baci alle ragazze . " Signorina Sarinei metti fuori le gran minnei !!! e in maniera molto evidente ma garbata si toccava I coglioni ! Questo gesto era il corrispettivo della famosa mossa delle chantose napoletane da avanspettacolo e si svolgeva con gli stessi tempi ritmi e aspettative e la gente impazziva dalle risate e partiva lo scrosciante applauso. Una sera di fine settembre riconobbi anche Kabir fra il pubblico. Era bellissimo: abbronzatissimo, indossava una camicia di lino beige, un pantalone verde , dei sandali in cuoio. Evidentemente era tornato dalle vacanze. Non mi aveva neanche fatto una telefonata. L' avevo previsto. “Troppo mocciosa ed insignificante” per lui . Le vacanze oramai stavano quasi per terminare , dovevo provvedere a comprare il diario, penne
, matite, tutto l' occorrente per il nuovo anno scolastico.
Decisi allora che l' indomani avrei fatto le mie compere presso il fornitissimo grande magazzino , l’unico esistente in provincia, dove trascorrevo interi pomeriggi a provare e riprovare minigonne, bermuda e magliette aderentissime. Specchiandomi non mi piacevo e quindi non compravo mai nulla.Dopo aver comprato l' occorrente per il nuovo anno scolastico sarei tornata in paese .Ma quella sera Kabir mi guardava in modo strano : aveva gli occhi lucidi ,la fronte gli grondava di sudore e con un fazzoletto in cotone si asciugava il collo. Guardava insistentemente l' orologio e volgeva lo sguardo verso destra. Starà aspettando un cliente pensai ....magari è una cliente...Di colpo Kabir mi si avvicinò ,mi diede in mano un bigliettino : " Sali allo studio . Adesso.”Non credevo ai miei occhi. Stavo sognando. Mi sarei svegliata di colpo e l' incantesimo sarebbe cessato. Lo studio era all' ultimo piano del palazzo attiguo a quello dove abitava mia nonna, nel portone successivo della stessa strada. Senza esitare un attimo mi infilai nel palazzo e raggiunsi lo studio di Kabir a piedi. L' adrenalina era al massimo, ero eccitatissima. Stavo per realizzare un sogno lungo un' estate. Prima di entrare mi legai i capelli , mi spruzzai un po ' di Charlie Blue che tenevo sempre nella mia tracolla in corda e bussai alla porta. Sentii una voce provenire da una stanza molto addentrata dell' appartamento: accomodati , sono qui in fondo a dx , ultima stanza del corridoio. Il corridoio era lunghissimo, le mura erano tapezzate di quadri con delle figure ambigue : uomini che si baciavano , uomini travestiti da donna che si truccavano .C' era molta polvere. Era un corridoio poco trafficato, i clienti sicuramente non passavano da quel posto. Lo studio dell' avvocato era a " prima m'pruntera " , la sala d' aspetto era in una stanza accanto lo studio. A delimitare le due aree c' era una porta rovinata e vecchiotta. Disinvolta e con “ariata” da donna consumata entrai nella stanza dei desideri. ...Vidi una scena che non potrò mai cancellare dalla mia mente : Kabir nudo che si srotolava su di un divano letto con una figura nuda con una grande camicia bianca e nuda dalla cintola in giù. Era una persona dalla chioma lunga, rossa e fluente. Sembrava che un' opera d' arte di quel corridoio si fosse materializzata su quel divano letto . Quei capelli erano bellissimi , si muovevano dolcemente sulla minchia di Kabir che vidi per la prima volta nudo e rimasi estasiata. Era come l’avevo sempre immaginato con l’incarnato scuro molto peloso, le cosce sode come di un nuotatore, il petto villoso. La tipa metteva tutta la minchia di kabir in bocca e farfugliava all' orecchio di Kabir con voce maschile ma flebile : dai fai presto ...poche storie. .." Kabir godeva come un porco e mi invitava con lo sguardo a raggiungerlo su quel talamo lussurioso. Sotto quella bionda chioma fluente si celava un uomo quasi calvo. Era una parrucca . Kabir aveva una doppia vita . In quel suo appartamento accanto allo studio e lontano da occhi indiscreti, riceveva travestiti e trans di svariate nazionalità. Questo che vidi era il suo amante fisso . Ora la situazione mi era finalmente chiara .Il ragazzo che avevano visto in giro vestito da donna non era Fabio ma bensì questo amichetto trav dell' avvocato. Ma poco mi importava . Ero eccitassima. Quella situazione mi intrigava tantissimo e fu così che saltai sul divano letto e cominciai a toccarmi e a leccarmi le minne sempre più grosse. Tolsi le scarpe , Gilda ( così si faceva chiamare il trav ) mi si avvicinò e annusandomi i piedini , le cosce e lo sticchio esclamò in dialetto catanese : inchiaaaa schiaurusa è ! Ficcaccilla tutta ! È calla la troia ! Mi eccitava ! Mi eccitava da morire quel linguaggio colorito E poi continuando : ti pozzu livari juu i mutanni? ? Io acconsentiii e lui mi denudo ' completamente. Mi guardava e diceva a Kabir : " talialaaa chi pezzu di sticchiu! Rumpila dai ! Mentri Ju Ti nculu ! Poi ci stricammu un po ' di glicerina nculu e ci rumpimmu tutti 2 li pirtusa. Tu navanti e io narre’. Io ero in piedi sul divano e ai miei piedi avevo la faccia di Kabir estasiata sia dal pompino che gli stava facendo Gilda sia dalle sue parole sempre più oscene e vastase. Mi misi a cosce oscenamente ed esageratamente larghe di modo che Kabir potesse vedermi tutto lo sticchio aperto e anche il culo e piano piano come se stessi facendo una flessione mi piegai verticalmente sulle ginocchia e non mi fermai finché non senti la sua faccia tra le mie cosce a diretto contatto con il mio sticchio aperto. Sentii nello sticchio muovere dolcemente la sua lingua e stando in quella posizione potevo muovermi anche di poco per indirizzare a mio piacimento la lingua e la bocca di Kabir . E così mi spostavo leggermente di modo che ero io a decidere che mi leccasse o il clitoride o il culo o fare in modo di sentire che fosse il suo naso, anche questo corposo a “ scrafunarimi “ il culo mentre la lingua slappava oscenamente sullo sticchio. Appoggiai le ginocchia sul letto di modo da “riposare” completamente a cosce larghe e sticchio divaricato sulla faccia di Kabir. Stavo cominciando a sbrodolare. Mi Stavo preparando dolcemente ad essere “rutta” ed una volta rutta mi sarei fatta spaccare a dovere. Un futuro roseo mi attendeva. Continua con la terza ed ultima parte. Sono sempre super graditi suggerimenti e ricordatevi che ce la miniamo con i vostri commenti osceni.
Faccio appello ai lettori che per qualche motivo avessero salvato gli altri racconti pubblicati con il vecchio profilo “sticchionedicoppia” , di comunicarmelo di modo da poterli recuperare perché io purtroppo li ho persi. Grazie molte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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