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Prime Esperienze

La donna sullo sgabello


di flautodolce
11.06.2008    |    31.852    |    0 5.6
"Maria aveva dovuto sacrificare la sua vita alla famiglia, al marito, al lavoro e a tutti quei doveri che la vita le aveva imposto e che gli erano costati..."
Ci sono donne a cui piace avere un segreto, anche Maria ne aveva uno. Il lavoro al bar la teneva impegnata tutto il giorno e la routine di quel lavoro stressante, l’aveva ormai resa insensibile ad ogni forma di comunicazione con gli avventori del bar che bisognava tenere a debita distanza quando si avvicinavano a fare complimenti sperticati, perché lei era una donna sposata e con due figli e non poteva assolutamente cedere alla tentazione di farsi due chiacchiere con il primo belloccio che capitava nel bar.
Maria aveva dovuto sacrificare la sua vita alla famiglia, al marito, al lavoro e a tutti quei doveri che la vita le aveva imposto e che gli erano costati rinunce a desideri e sogni che avrebbe voluto realizzare, ma che forse non aveva mai potuto nemmeno immaginare, presa come era da tutte quelle responsabilità che la tenevano saldamente legata ai suoi doveri di madre e di moglie.
Ma chissà cosa pensava Maria, seduta sul suo sgabello dietro al banco del bar, quando per la prima volta accese il suo computer per collegarsi a quella chat che aveva conosciuto la sera prima, quando aveva sorpreso il figlio a chattare con una donna nuda in webcam, come del resto accade a tutti gli adolescenti che si affacciano al sesso e che in lei, oltre allo sdegno materno, aveva suscitato forse anche una curiosità tipicamente femminile che la spingeva a esplorare una realtà che non conosceva, lontana dal suo solito ambiente, dalle sue amicizie, lontana forse anche dalla sua stessa vita, ma forse proprio per questo motivo questa novità la stuzzicava.
Una chat è un luogo per farsi due chiacchiere come al bar, ma non esiste fisicamente, la gente si incontra e si conosce in posti virtuali chiamate “stanze” in cui nascono discorsi, a volte desideri che durano il tempo di una sigaretta, poi si chiude la finestra e si torna a lavorare, ma stavolta le chiacchiere erano andate oltre il tempo di una sigaretta, quel nick “flautodolce”era simpatico, era piacevole parlarci, e quando le chiese di sentirla al cellulare, Maria acconsentì.
La sua voce era calda, le piaceva, eppure Maria non sapeva perché avesse accettato di parlare con quell’uomo, del resto non avrebbe mai potuto conoscerlo, la sua vita era già tutta impostata, avviata sui binari di quei doveri e di quelle responsabilità che la facevano correre dritta come un treno nella notte, vedeva la vita e le luci lungo il tragitto, ma non poteva fermarsi, le sue emozioni venivano riflesse su uno schermo e la sua vita le passava davanti come un film.
Eppure questo film era diventato reale nella sua mente, sapeva che stava rischiando, ma sapeva anche che la posta in gioco era per lei, quella sensazione forte di rapimento che la assaliva ogni volta che in preda del desiderio, giocava col suo amante.
Sentiva il desiderio crescere sempre più forte in lei, ogni volta che leggeva le sue parole in quella chat, che ascoltava la sua voce calda e suadente al telefono, mentre si scambiavano carezze verbali e promesse virtuali, cresceva in lei un’emozione sconosciuta che le procurava quell’uomo misterioso, che in pochi giorni era diventato il suo segreto amante virtuale.
Ma non bisognava far conoscere a nessuno quel suo segreto, ne sarebbe andata di mezzo la sua reputazione, la sua condizione di donna sposata non le consentiva di parlare liberamente con un uomo e tanto meno di desiderarlo, doveva essere un desiderio segreto, ma un segreto ti può rendere prigioniero e se il segreto è un desiderio, non te ne puoi più liberare finché non lo hai realizzato, perché sei allo stesso tempo il prigioniero ed il carceriere del tuo desiderio e se vuoi liberarlo, devi realizzarlo, trasformarlo in piacere.
Maria era ormai preda del desiderio di quell’uomo che la faceva sentire diversa da come si era sempre sentita, piacevolmente eccitata, non era stato mai così piacevole sedersi su quello sgabello dietro il bancone del bar, da quando “flautodolce” in chat le aveva chiesto di immaginare che lui fosse una presenza invisibile che la cingeva per i fianchi e le carezzava dolcemente il collo con la bocca, mentre lei era seduta su quello sgabello, ma volava con la mente dove la portava il suo amante segreto.
La mente può volare se il desiderio gonfia le vele del piacere, quel vento ti porta dove non sei mai stato e non ti resta altro che seguire il tuo piacere, non ci sono strade, sentieri, metodi o tecniche da seguire, basta solo seguire il piacere.
Il piacere rapiva Maria ogni volta che, collegata a quella chat, parlava col suo amante segreto dei sui desideri più intimi e nascosti, la prendeva un piacere mentale, profondo che le avvolgeva tutto il corpo, che la faceva agitare e sbattere nervosamente le cosce l’una contro l’altra come se fosse una farfalla che si è appena posata su un fiore, eppure Maria era seduta su quello sgabello in una posizione la cui instabilità la eccitava ancor di più perché doveva mantenersi in equilibrio mentre il piacere la assaliva, voleva lasciarsi andare, ma allo steso tempo aveva paura di essere scoperta a godere da chi l’aveva sempre vista lavorare su quello sgabello.
Mentre il suo corpo era seduto su quello sgabello, la sua mente volava e desiderava di essere carezzata e baciata dal suo invisibile amante che la immaginava vestita solo con calze autoreggenti e perizoma, con le scarpe a tacco alto che le facevano da contrappeso quando si reclinava leggermente indietro con le spalle ed il bacino, reggendosi in equilibrio con le mani poggiate dritte sullo sgabello, con le cosce spalancate per accogliere la lingua vogliosa del suo amante virtuale che sprofondava nelle sue grandi labbra, cinte solo dal perizoma che ormai bagnatissimo, le faceva sentire la presenza viva e pulsante di quella lingua vogliosa e penetrante.
Il desiderio che si sprigionava nel suo corpo non le lasciava più via di scampo, poteva solo godere, bagnarsi, ma doveva tenere nascosto quel segreto desiderio che la assaliva ogni volta che seduta su quello sgabello, come una farfalla si posava sul desiderio del suo sogno proibito e immaginava di volare col suo amante sulle ali del desiderio.
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