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Prime Esperienze

La porta socchiusa


di verpad
18.12.2020    |    26.921    |    31 9.7
"Ci invitano cortesemente al loro tavolo e accettiamo volentieri..."
Come ogni anno in primavera stiamo percorrendo in sella alla nostra moto le valli del Trentino per esplorare nuovi posti. Partiamo dalla nostra Val di Sole, una valle incantata circondata da boschi, pascoli verdi, cime e ghiacciai maestosi, piccoli masi, laghi, torrenti, cascate e paesini arroccati sui monti.
L’aria è fresca, il sole alto la fa da padrone nel cielo azzurro e limpido, i suoi raggi riscaldano l’aria e il cuore… il mio smartphone è pronto a fermare il tempo ad ogni scorcio mozzafiato. Come non meravigliarsi davanti a panorami così unici e spettacolari!
Amiamo andare in moto, ci piace il contatto prolungato fra i nostri corpi, la sua mano che ogni tanto mi tocca la coscia come per sincerarsi che vada tutto bene, i nostri occhi che si godono lo spettacolo di questi meravigliosi paesaggi. Io e Lui, adrenalina, libertà…
Le vibrazioni che il motore trasmette alla sella, le frenate ai tornanti, gli spostamenti durante le curve, mi provocano formicolii di piacere proprio là sotto e allora chiudo gli occhi e mi godo la piacevole sensazione. Se riesco, allungo la mano e la appoggio sul sesso di Paolo, gli faccio percepire la mia felicità, la mia presenza, la mia voglia…
Non può mancare la solita sosta al bar in cima al Passo, non posso rinunciare al piacere di una brioche alla marmellata e un bicchiere di succo di mela. Ci togliamo il casco e la pesante giacca, i miei capelli ricci color miele sono tutti scompigliati, controllandomi nel piccolo specchietto cerco di ravvivarli un po’. Paolo mi abbraccia da dietro, le sue grandi mani si insinuano sotto la mia maglietta nera aderente, mi palpa il seno abbondante e morbido, i capezzoli subiscono subito l’effetto del suo tocco e le vibrazioni mi si diffondono in tutto il corpo. Mi volta, mi spinge contro la moto, mi bacia con passione e sento il suo sesso indurirsi e gonfiare i jeans, la sua barba mi solletica il collo, ridiamo… forse è meglio fermarci qua, c’è gente.

All’uscita da una curva veniamo sorpresi da un’ondata di colori riflessi sull’acqua, sembra che l’arcobaleno stia danzando con il sole; siamo senza parole, questo lago è un incanto, dobbiamo assolutamente fermarci!
Passeggiamo sulla sponda lungo il limitare del bosco, c’è poco spazio per sedersi, ma fortunatamente è poco affollato. Vogliamo assaporare questa tranquillità e questo silenzio, chiediamo il permesso e stendiamo il plaid accanto ad una coppia che già si sta godendo la pace.
“Dove eravamo rimasti?” mi sussurra Paolo nell’orecchio mentre mi bacia, pizzicandomi i capezzoli. L’imbarazzo mi blocca e, allontanandolo leggermente, lo ammonisco: “Scemo, potrebbero vederci, chissà cosa penserebbero di noi!”.
Fosse per mio marito mi porterebbe subito nel bosco e mi scoperebbe da dietro appoggiata ad un albero.
Ci stiamo rilassiamo distesi, ma mi ritrovo a socchiudere gli occhi e a spiare la donna vicino a noi. È sdraiata, sta ascoltando la musica, la testa di suo marito è appoggiata sulla sua pancia e lei gioca con i suoi capelli. Le sue dita sono affusolate, un velo di smalto rosa colora le unghie ben curate, pantaloncini corti e una canotta bianca avvolgono un corpo ben proporzionato. È abbronzata, una costellazione di piccole lentiggini ricoprono il decolleté e una collana tribale scende lungo il solco fra i seni. È bella e sensuale, ogni tanto dondola la testa a ritmo della musica negli auricolari. Istintivamente vorrei allungare la mano e…
Forse i miei pensieri si sono spinti oltre, forse lei legge nella mia mente, si è accorta che la sto fissando da un po’, si gira di scatto e mi guarda… Cazzo Rossella e adesso? Il cuore mi batte all’impazzata. Ora è lei che mi fissa, i suoi occhi hanno un colore indefinito, sembrano marrone chiaro ma poi noti quelle sfumature verde smeraldo che ti lasciano di sasso. Mi sussurra un “Ciao” sorridente e si morde il labbro inferiore. Solleva un poco la schiena e punta i gomiti per sostenersi; nei movimenti è lenta, probabilmente per non disturbare il suo uomo. Butta la testa all’indietro scuotendo i lunghi capelli neri e ne sposta una ciocca dietro l’orecchio. Un profumo eccitante con note di muschio bianco mi penetra nelle narici e lo inspiro profondamente.
Sono frastornata: nonostante mio marito conosca le mie fantasie erotiche mi sento in colpa per questi pensieri troppo spinti, quindi mi giro e cerco di scacciarli dalla testa. Ci appisoliamo accoccolati al sole e dopo circa un’ora è il brontolio della pancia a svegliarci. Mi volto… loro non ci sono più.
Paolo non ci pensa due volte e torna all’attacco: siamo soli e lontani da occhi indiscreti, la sua mano si fa largo nei miei pantaloni, la mia nei suoi. In un attimo sposta le mie mutandine e fa scivolare due dita dentro di me: sono umida, forse ancora da prima, il movimento è lento e regolare, è così che mi piace e lui lo sa. Il pollice e l’indice giocano con il clitoride gonfio di piacere. Il suo cazzo vorrebbe liberarsi dai jeans stretti ma purtroppo qui non si può. Gli scopro il glande, non riesco a masturbare tutta l’asta, quindi mi concentro solo sulla parte superiore, la più sensibile. I movimenti sono brevi ma rapidi… i nostri gemiti si mescolano con i respiri, le nostre lingue si succhiano voracemente. Probabilmente il rischio che qualcuno si accorga delle nostre effusioni in pubblico rende la situazione ancora più eccitante. Sento il calore invadere il mio corpo, godiamo in silenzio, il grido è strozzato. Raccolgo il seme caldo nella mano ma non riesco a trattenerlo tutto. Insieme pensiamo la stessa cosa e sorridiamo “Come sempre le nostre mani non falliscono mai!”.

Il sole sta tramontando, la moto corre veloce, il nostro agriturismo ci sta aspettando con una calda doccia rigenerante prima dell’ora di cena; ho già l’acquolina pensando ai piatti tipici che potrò gustare!
Scendendo le scale che portano alla piccola sala da pranzo sento QUEL profumo che mi penetra con tale forza da lasciarmi senza respiro. Mi blocco: è proprio lei, seduta sulle ginocchia di suo marito al calore del fuoco scoppiettante. Che strana coincidenza…
Si gira, mi vede, si alza, si avvicina, mi saluta: “Piacere Rossana, lui è mio marito Enrico. Ci siamo incontrate oggi pomeriggio al lago, ricordi?”.
Mi scappa un sorriso associando stupidamente il suo nome alle mie caramelle preferite. Chissà quante volte avranno scherzato con lei, come è successo a me: “Rossella come quella di Via col Vento”?
Mi presento stringendole la mano morbida e calda.
Ci invitano cortesemente al loro tavolo e accettiamo volentieri. Tra buon cibo, vino e risate riusciamo a conoscerci un po’. Mi sto divertendo, ma sono turbata da una sensazione strana, sconosciuta, mai provata finora nei confronti di un’altra donna. A causa di questi pensieri sono confusa, le mani mi tremano, ho bisogno di prendere aria, quindi chiedo il permesso ed esco sul terrazzo.
“Cosa succede? Forza, respira, calmati, va tutto bene” mi dico per cercare di calmarmi.
Non sento i suoi passi avvicinarsi, ma sento il suo profumo avvolgermi.
“Mi dispiace” cerco di scusarmi “non volevo essere maleducata, ma avevo bisogno di…”
“Shhh” mi zittisce appoggiandomi un dito sulle labbra e fissandomi intensamente. Anche lei sembra turbata, le guance sono arrossate, non capisco cosa stia pensando.
Improvvisamente mi si avvicina piegando la testa su un lato e mi bacia. Le labbra si uniscono, il tocco è leggero e delicato. Mi ha colta di sorpresa, i miei sensi sono in bilico, mi stacco confusa, forse è meglio rientrare.
Mio marito si accorge subito della mia agitazione, mi prede la mano e mi sussurra all’orecchio “Non ti preoccupare. Lasciati andare se è quello che vuoi, io ti seguirò e ti guarderò”. Sospetto che i due uomini abbiano parlato durante la nostra assenza.
Veramente non so nemmeno io cosa voglio, non capisco cosa mi sta succedendo. Sono ancora persa in queste riflessioni quando Rossana mi prende la mano sorridendomi dolcemente e mi accompagna nella loro stanza; mi rendo conto che la porta rimane socchiusa, ma sono come in trance. Le sue mani spostano dal mio viso un riccio sbarazzino. Mi travolge di baci e io la lascio fare. Le labbra umide si uniscono, le lingue come serpenti si muovono avide nelle nostre bocche, la saliva si mescola, mi morde il labbro inferiore, mi risucchia, parte una scossa elettrizzante, arriva fino l’ombelico e poi sempre più giù… È la prima volta che bacio una donna in questo modo. L’ho immaginato spesso, ma mai avrei pensato che fosse così sensuale essere divorata da labbra morbide e delicate, senza la barba ispida a cui sono abituata.
Mi accompagna sul letto soffice, mi fa stendere e in un attimo è sopra di me continuando a baciarmi. La sua bocca scende lungo il mio collo per poi risalire e riprendere il contatto fra le nostre labbra. Ho il cuore che galoppa e sono bagnata come non mai. Mi slaccia i bottoni della camicia, sposta il reggiseno e libera le mie grosse tette, belle nella loro morbidezza, pronte ad essere torturate. A questo punto le mie ultime resistenze cadono, orami sono pronta a lasciarmi fare di tutto, anzi, non vedo l’ora che mi faccia di tutto. Mi prende i seni con due mani, lecca, succhia, mordicchia i miei capezzoli turgidi. La mia timidezza è ormai svanita e sento i miei gemiti uscire dalla bocca mentre lei continua e continua…
“Aspetta, fermati”. Ora è lei sotto di me. Le sfilo la dolcevita, non porta il reggiseno. La guardo incantata: i suoi seni sono più piccoli dei miei, ma sono ben proporzionati ed invitanti. Sono un po’ titubante, non so come comportarmi, non ho mai toccato una donna. Allora penso alle mie fantasie… le blocco le braccia sopra la testa e, mentre affondo la mia lingua nella sua bocca e mi muovo sopra di lei, le prendo i capezzoli durissimi tra il pollice e l’indice sfregandoli dolcemente. Le piace quello che sto facendo, lo percepisco dai sospiri. Il suo profumo mi manda in estasi: mai avrei pensato che il profumo di una donna potesse farmi perdere la testa in questo modo. I miei baci scendono sul suo ventre piatto, le slaccio la cintura e le sfilo jeans e mutandine. Le allargo le cosce e la sfioro con baci lievi facendola rabbrividire. È depilata e la pelle è morbida e vellutata; è completamente bagnata e profuma di buono… Non credevo che avrei avuto il coraggio di arrivare fino a questo punto con una donna, ma non riesco proprio a trattenermi, sono in preda ad un’eccitazione incontenibile e voglio abbandonarmi al piacere.
Allargo le grandi labbra, con la punta della lingua gioco un po’ con il clitoride e scendo a succhiare i suoi umori fra le piccole labbra. Sollevo appena lo sguardo per spiare, ho bisogno di capire se sto facendo le cose giuste. Ha gli occhi chiusi, la testa girata da un lato e una mano sulla bocca. Sono tremendamente eccitata, lei sta godendo e allora decido di osare di più. L’indice si fa largo dentro la sua fessura senza trovare resistenza e, mentre la masturbo, la mia lingua gioca con il suo piccolo bocciolo. La sento fremere, è vicina all’orgasmo. Mi prende la testa tra le mani e ansimando mi chiede di fermarmi.
Si mette in ginocchio davanti a me e mi spoglia completamente; mi sento in imbarazzo, non sono perfetta, quindi le chiedo di spegnere le luci e lei capisce. Ora solo la tenue luce di una piccola abatjour proietta leggere ombre dei nostri corpi sulle pareti.
Si sdraia e mi fa mettere a cavalcioni sul suo viso. Le mani giocano con il mio sesso mentre la lingua mi tortura con un movimento rotatorio all’ingresso dell’apertura completamente allagata. Sono completamente fuori controllo, il mio movimento è frenetico, le mie mani aggrappate alla spalliera del letto, i miei seni sobbalzano ad ogni movimento, i capezzoli sono così turgidi da farmi quasi male.
Mi stacco e mi giro lasciando la sua bocca incollata a me: voglio che godiamo insieme. Sessantanove, il mio numero preferito… la riassaporo ancora una volta. Mai avrei pensato che mi piacesse così tanto il gusto dell’intimità di una donna. I nostri corpi nudi aderiscono in un contatto liscio e sensuale. C’è qualcosa di estremamente erotico nell’incontro fra le pelli delicate, vellutate, profumate di due donne. Le nostre morbide curve sembrano incastrarsi alla perfezione a formare un unico corpo che si agita alla ricerca spasmodica del piacere. Con le dita la allargo, esponendo il clitoride turgido, la mia lingua è veloce, lo sento pulsare, le sue gambe tremano… Lei fa lo stesso con me, sento tutti i miei sensi esplodere. Nel momento dell’orgasmo Rossana affonda la sua bocca nel mio sesso e io lascio esplodere il piacere senza pudore, mentre lei mi intrappola nella morsa delle sue gambe inarcando la schiena e stringendomi sempre più forte.
I respiri affannati stanno tornando normali, le nostre guance sono rosse, accaldate, i corpi nudi si rilassano appagati. Ci stacchiamo lentamente, le nostre bocche si sfiorano con dolcezza. È il nostro modo per dirci grazie.
Mi lascio coccolare per un attimo dalla morbidezza del cuscino, ma mi devo riprendere. Nella penombra vedo due figure avvicinarsi. Paolo si inginocchia ai piedi del letto, mi accarezza il viso e mi strige forte: “Mai visto una scena così sensuale! Eccitazione allo stato puro, spero tu abbia portato dei boxer di ricambio.”
Sorrido e lo stringo forte a me “Grazie!”.
Enrico sta baciando Rossana con passione; è giusto che abbiano la loro intimità, quindi in punta di piedi usciamo dalla loro stanza.

È passato un anno e la primavera è tornata con i suoi profumi e colori, così come la nostra voglia di scoprire nuovi posti. Sto scendendo dalla moto, mi slaccio il casco e subito un profumo a me famigliare mi avvolge. Sento la voce allegra di Paolo “Ciao Enrico, ciao Rossana”.
In quel momento il cuore mi esplode in gola.
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