Prime Esperienze

L'invito


di verpad
23.11.2020    |    16.503    |    20 9.9
"“Avanti” risponde una voce maschile..."
ECCO UN NUOVO RACCONTO SCRITTO INTERAMENTE DA LEI IN CUI CI RACCONTA UN'ALTRA DELLE SUE FANTASIE...

Finalmente il 28 dicembre è arrivato e ha portato con sé la vacanza da tempo desiderata, la voglia di immergersi in un’atmosfera da sogno, le lunghe passeggiate in luoghi incantati. Tutto sembra fatato quando nevica, i fiocchi di neve sono come baci dal cielo che trasformano magicamente il paesaggio ricoprendo silenziosamente i colori con uno strato bianco candido. Noi due accoccolati, la dolcezza delle parole sussurrate, i baci, la cioccolata calda gustata davanti al calore del fuoco… solo io e te…
Lo chalet immerso nel bosco è piccolo ma accogliente, ci si arriva in un quarto d’ora con la motoslitta attraverso sentieri imbiancati. Arriviamo verso l’ora di cena quando fuori il sole è pronto ad accendere il fuoco nel cielo: mai visto uno spettacolo del genere. I proprietari, due persone anziane dolcissime, ci accompagnano al nostro alloggio. Rimango esterrefatta: al di là della porta si apre una stanza tutta in legno con un invitante letto matrimoniale ricoperto da un piumone morbido e caldo. Le luci sono soffuse, il profumo d’incenso aleggia nell’aria, una vasca idromassaggio invita ad immergersi e provare gli oli essenziali di diverse essenze sistemati sulla mensola. Una porta finestra grande quasi quanto la parete si affacciava su una distesa innevata. I fiocchi bianchi non hanno smesso un attimo di cadere.
Siamo stanchi per il viaggio, ma soprattutto super eccitati: gettati cuffia, giacca, guanti e scarponi alla rinfusa in un angolo, Paolo mi spinge sul letto e in un attimo è sopra di me facendomi affondare nel piumino. Mi blocca le braccia sopra la testa e mi bacia con passione. Mi conosce troppo bene, sa cosa fare. Mi sfila il maglione e ammira le mie tette che esplodono nel reggiseno, piene e grandi: le stringe con forza ma senza farmi male. Le massaggia, la sua mano non riesce a contenerle, gioca con i capezzoli che tracimano dalla coppa del reggiseno: li tira stringendoli fra le dita, li succhia e li stimola con la lingua e le labbra, li mordicchia con i denti. Brividi di piacere mi attraversano corpo, il mio sesso si contrae, pulsa, si bagna e inizio a muovermi lentamente. Il suo cazzo è duro, poderoso, non sta più nei jeans. Libero un braccio dalla sua presa, gli slaccio i jeans ed infilo la mano nei boxer. Gioco con i testicoli caldi e lisci, con l’indice scendo a sfiorargli lo sfintere e una volta che riesco ad infilare la punta del dito inizio un movimento alternato entrando e uscendo ripetutamente. Mi accorgo che la sua presa sui miei polsi si fa più debole quindi libero l’altra mano e afferro il suo membro: so come prolungare il piacere. Scopro il glande, lo inumidisco un po’ e inizio col palmo della mano un movimento circolare mentre l’altra mano scorre lungo l’asta con una lentezza esasperante. Intuisco che non ce la fa più, è prossimo all’orgasmo, ma mi fermo, voglio farlo soffrire un po’. Faccio sedere Paolo a cavalcioni sopra di me. Ho ancora il reggiseno allacciato, ma va bene così, penso che quello che ho in mente gli piacerà. Blocco il cazzo sotto l’elastico del reggiseno e lo stringo fra i seni. Da questa prospettiva riesco a vedere solo la cappella lucida e umida e i miei seni che lo accolgono: un’immagine estremamente sensuale. Quando gli ordino di affondare il movimento le sue braccia si allungano e stringono la spalliera del letto mentre io lo avvolgo ancora più forte fra le tette. Arriva al culmine, lo sento ansimare sempre più affannosamente finché non riesce più a trattenersi e si abbandona al piacere: fiotti di seme caldo mi colpiscono sul collo, sul mento fino a sfiorarmi le labbra. Gli lascio un attimo per riprendersi ascoltando il suo il respiro che si fa man mano più regolare. Lo libero, si accascia su di me e lo bacio sugli occhi socchiusi accarezzandogli i capelli.
Lui ha goduto, ora tocca a me. Mi sfila i pantaloni e le mutandine completamente bagnate. Con la punta del dito mi sfiora il clitoride gonfio, mi allarga le grandi labbra e le sue dita mi tormentano piano con un movimento continuo. Avvicina la bocca e con la lingua raccoglie gli umori abbondanti che colano dal mio sesso. So quanto gli piace assaggiarmi ed è bravissimo a farmi godere così. Quando si concentra sul clitoride leccando e succhiando non resisto più, sollevo il bacino e gli stringo la testa fra le cosce, il ventre mi si contrae mentre gli spasmi del piacere aumentano ed esplodo in un grido silenzioso con il corpo attraversato da contrazioni come un’eco interminabile dell’orgasmo.

Ci appisoliamo rilassati sul lettone fino a quando il profumo invitante che sale dalla cucina ci annuncia l’ora della cena… che fame! La sala da pranzo è particolare: nel pavimento ci sono finestre di vetro sotto le quali si può vedere la stalla, con il fieno, le mucche e le capre: è pazzesco, ne rimango incantata. Le candele su ogni tavolo accendono l’atmosfera; alle pareti sono appesi quadri di paesaggi montani nelle varie stagioni. Una stufa a legna scoppietta nel mezzo della stanza. Alcuni tavoli sono già occupati da famiglie con bambini mentre quello accanto al nostro è occupato da una coppia molto attraente. Ci salutiamo educatamente. Lo sguardo di lui è magnetico, il sorriso di lei è spiazzante. Anche Paolo ha notato questi dettagli e sorride; so a cosa sta pensando… Io e Paolo stiamo insieme da quando eravamo adolescenti, non abbiamo mai avuto nessun tipo di esperienze, ma ultimamente ci stuzzichiamo parlando e scrivendo dei nostri sogni più spinti, erotici e proibiti. L’ossessione di mio marito è quella di condividermi con un altro uomo. La mia ancora non so: sinceramente qualsiasi immagine erotica tra uomo e donna così come tra due donne mi eccita tantissimo, ma, come si dice: “tra il dire e il fare…”

Il sole è alto nel cielo limpido, non c’è l’ombra di una nuvola all’orizzonte e il termometro segna 0 gradi; si preannuncia una giornata fantastica!! Dopo esserci rimpinzati con una ghiotta colazione, siamo pronti per la nostra camminata. Ciaspole ai piedi e via; ci aspetta una lunga camminata in mezzo alla natura.
Ci siamo appena addentrati nel bosco, quando sento una voce femminile che urla “Possiamo unirci a voi?”. La coppia conosciuta la sera prima si sta avvicinando a noi con passo svelto. Siamo un po’ sorpresi, ma come possiamo rifiutare la proposta? Paolo sicuramente è contentissimo di approfondire la conoscenza e con un pizzico di gelosia noto che la osserva attentamente. D’altronde come non ammirare una donna così che, pur con indosso la tuta da sci, rivela una figura perfetta: bionda, capelli lisci scalati fino alle spalle con una frangetta sbarazzina, occhi azzurrissimi incorniciati da grandi occhiali neri. Anche lui non sembra male: alto, brizzolato, con un accenno di barba, due fossette molto sensuali ai lati delle guance, occhi nocciola. Ad occhio e croce ritengo che abbiano più o meno la nostra età. Sono due persone decisamente simpatiche, così la giornata trascorre all’insegna del divertimento e alla scoperta delle reciproche vite. Ci troviamo a nostro agio con i nuovi amici e, fra qualche battuta un po’ piccante e qualche sguardo un po’ malizioso, ci sorprendono con un invito inaspettato…

Bussiamo alla porta, un po’ agitati, non sappiamo cosa ci aspetta.
“Avanti” risponde una voce maschile.
Io e Paolo ci guardiamo sorpresi quando ci aprono ancora avvolti in un accappatoio bianco; forse siamo troppo in anticipo... Mi scuso imbarazzata, ma loro non sembrano preoccuparsene e gentilmente ci fanno accomodare. Le candele accese e le note di musica blues anni ‘50 che si diffondono nell’aria creano un’atmosfera alquanto sensuale; sul tavolino fra i due divanetti c’è un vassoio di pasticcini e una bottiglia di champagne con quattro calici.
Sono degli ottimi padroni di casa, ci mettono subito a nostro agio, ma io non riesco a togliermi dalla testa che sotto l’accappatoio sono nudi; sento una vampata di calore che si sprigiona in tutto il corpo, non oso immaginare il colore delle mie guance in questo momento, meglio non pensarci. Paolo attirato dalle bollicine incomincia a bere. Io vorrei aspettare un attimo, il vino mi dà subito alla testa, meglio mangiare prima una pastina. Lei con un segno mi fa capire che sono sporca sopra il labbro e, senza lasciarmi il tempo di agire, mi si avvicina e abbassandosi posa le sue labbra sulle mie, leccando la crema del bignè. Poi mi sussurra all’orecchio “Stasera se vorrete, sarà una notte indimenticabile”. Il cuore mi si ferma in gola per un attimo, Paolo rimane impietrito con il calice in mano, Lui sorride.
Lei slaccia la cintura dell’accappatoio e lo lascia scivolare in terra. E’ perfettamente perfetta, non come me… tutta colpa delle schifezze che mangio fuori pasto! Ma cazzo… è davanti a mio marito nuda, con le tette al vento e con un culo da urlo. Paolo la guarda estasiato, so che si sta eccitando. Il mio sguardo si posa sull’uomo davanti a me e intravedo che sotto l’accappatoio ha il cazzo in tiro; sembra decisamente grande. Lei gli si avvicina, si inginocchia, gli apre l’accappatoio liberando il grosso membro e, con lo sguardo fisso su di noi, lo prende in mano e inizia a masturbarlo con gesti esperti. Paolo ha l’uccello ingabbiato nei jeans, si tocca e mi guarda con occhi pieni di eccitazione. Ormai siamo nel gioco: non ci resta che muovere le nostre pedine e iniziare a giocare. Ci spogliamo in un lampo e in quel preciso istante tutte le mie inibizioni, la mia timidezza e le mie insicurezze spariscono come per magia e mi trasformo nella donna che mio marito ha sempre sognato.
Quando una donna stringe in mano il cazzo di un uomo sente di avere un potere enorme, è lei che detta le regole e io in questo sono molto brava. Inginocchiata fra le gambe di Paolo inizio a leccare l’asta marmorea che conosco bene, mentre con le mani gli stuzzico i testicoli. Le mie labbra si schiudono e avvolgono la cappella che si appoggia contro il palato: lo succhio come se fosse un ciuccio da neonato, tengo la pressione per un attimo poi lascio andare, penso che stia impazzendo. Sono tremendamente eccitata al pensiero che un’altra coppia stia facendo sesso vicino a noi, sento gli umori bagnare il mio sesso, ho il clitoride che pulsa e scosse violente mi arrivano fino all’ombelico.
Mani delicate mi afferrano i seni da dietro, labbra morbide mi sfiorano il collo. Mi volto, il suo alito sul mio viso, incolla le labbra alle mie e mi ficca la lingua in bocca: la sua saliva si mescola con la mia e, mentre ricambio il suo bacio, vedo Lui che si prende in mano il cazzo e inizia a masturbarsi lentamente. Mai vissuta una cosa così eccitante. Volto lo sguardo verso Paolo, non so cosa fare, sono frastornata, chiedo silenziosamente aiuto, ma lui è elettrizzato dalla scena e si sta già toccando. Due uomini si masturbano mentre guardano due donne che si baciano e che si toccano.

Ci ritroviamo distesi sul letto. “Così mi fai morire” mi sussurra Paolo continuando ad esplorare il mio corpo, le mie fessure, che ormai dopo anni conosce a memoria. “Sicura che vuoi continuare questo gioco di seduzione?”. Non riesco a parlare, ma il mio bacio è la risposta che aspettava. “Sono qui con te” mi dice stringendomi forte.
Vengo bendata e distesa a pancia in giù. Un filo di olio caldo profumato alla lavanda scivola denso sul mio corpo, sei mani esperte percorrono il mio corpo con grande maestria e sensualità, sto impazzendo. Mi massaggiano piedi, gambe, natiche, schiena, collo. Vengo risucchiata in un vortice di piacere mai provato fino ad ora. Provo a rilassarmi, voglio godermi il momento. Sento due mani che prima mi avvolgono il fondo schiena e poi si insinuano nel solco fra i glutei, fino ad arrivare all’ano. I movimenti sono circolari la pressione del pollice sullo sfintere è forte, ormai sono bagnatissima, non so quanto potrò resistere ancora. Mi fanno voltare, il massaggio mi procura delle scosse alla base della nuca, mani delicate passano sul mio seno. Mi sento inerme, in balia delle intense sensazioni che mi stanno procurando. I capezzoli durissimi vengono tirati, strofinati, leccati, morsicati… non è possibile, sto per avere un orgasmo solo con un massaggio al seno. Mentre cerco di trattenermi due dita mi allargano le grandi e piccole labbra e si insinuano a violare il mio sesso traboccante di umori. Sono al limite, quasi mi vergogno. Il clitoride è troppo turgido per resistere ancora, i capezzoli mi fanno quasi male per il piacere, le contrazioni sono violentissime e finalmente esplodo in un orgasmo devastante che mi sconvolge anima e corpo. Quando mi tolgono la benda cerco subito lo sguardo di mio marito, voglio vedere la sua espressione. Ma lui è dietro di me! Quindi le mani che hanno esplorato le mie parti più intime non erano le sue!
Mentre Paolo mi bacia quasi a soffocarmi, l’altra donna bacia il suo uomo e si impala sul suo cazzo eretto; i movimenti sono veloci, le mani di lui afferrano le sue natiche per aumentare le spinte, le tette sobbalzano ad ogni infilata. Appoggiando le mani sul suo petto, quasi a sostenersi, ansima sempre di più e viene con un grido liberatorio.

La vasca idromassaggio è illuminata dalle candele accese; ci immergiamo nell’acqua profumata, è calda al punto giusto. Sono ancora un po’ scossa dall’esperienza appena vissuta, ma lei mi si avvicina e mi accarezza il volto prendendo il mio posto di fronte a Paolo. Sinceramente non voglio che mio marito goda del tocco di un’altra donna, sono troppo gelosa, ma non mi posso tirare indietro, quindi mi avvicino all’altro e con le due mani avvolgo quel membro poderoso. Con una mano scopro il glande fino alla base del pene e con l’altra lo masturbo energicamente. La circonferenza è molto larga, quasi non riesco ad avvolgerlo completamente. I suoi occhi nocciola mi guardano, implorano pietà. Mi fermo, gli afferro le mani e le appoggio sui miei seni, sui capezzoli ancora eretti. Lui me li afferra con le dita e strofina, strofina mentre io affondo con movimenti sempre più decisi. Si morde le labbra, butta indietro la testa…
Paolo non ha mai smesso di guardarmi. Non vedo le mani di Lei, ma posso intuire quanto piacere gli stiano procurando. Penso che il suo godimento sia doppio: vedere me con un altro uomo e farsi toccare da un’altra donna bellissima. I due uomini esplodono insieme, sento il seme caldo e viscido scorrermi tra le dita ancora chiuse su di lui. Non mollo la presa, ma continuo a menarlo fino a quando il membro si affloscia completamente svuotato. L’acqua della vasca trabocca a causa dei movimenti dei quattro corpi e bagna il pavimento. Lui si avvicina alle mie labbra e mi ringrazia con un bacio appena sfiorato.

Siamo sul lettone avvolti da accappatoi caldi e profumati. Paolo mi abbraccia forte e io appoggio la testa sul suo petto; in questo momento ho bisogno di protezione, lui come suo solito gioca con una ciocca dei miei capelli mentre mi sussurra dolcemente ”Sei la mia ossessione, ogni giorno che passa mi streghi sempre di più! Ti amo da impazzire”.
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