Prime Esperienze

Marco


di gio56
22.05.2021    |    10.324    |    12 9.3
"Mi risponde con il ritmo di respirazione alquanto veloce che aveva solo paura che gli sborrassi in bocca, cosa che mi aveva già chiesto in auto di non fare, ..."
Con Marco riuscivamo ad incontrarci quasi ogni settimana, seguivo un cliente nella sua zona e spesso riuscivo a far coincidere le cose. Vi racconto il mio primo vero incontro con un lui.

Marco era un ragazzone, dolce, timidissimo, educato ed aveva un culo liscio e bello come una femmina. L'ho conosciuto su una chat, mi raccontava le sue (poche) esperienze omo, i suoi desideri e difficoltà economiche che stava vivendo avendo perso il posto di lavoro. Io gli confidavo le mie voglie porche, ci dicevamo che le avremmo esaudite insieme, finché un giorno siamo riusciti ad incontrarci. Non avevamo un posto dove stare tranquilli e comodi, così ci siamo fatti un bel giro finché non abbiamo trovato una stradina che entrava in una folta pineta e li ci siamo fermati. Era quasi estate e siamo usciti dall'auto, addentrandoci un po' dentro la vegetazione, non si stava male, se non fosse che già iniziava a gironzolare qualche zanzara.
Marco, vuoi sentire il sapore del mio cazzo? Si illumina, poi abbassa gli occhi e mi fa cenno di si...mi sporgo con il bacino verso di lui che timidamente inizia ad armeggiare con una mano sulla cintura e con l'altra mi tasta il cazzo che inizia a dare segni di risveglio. Lo aiuto con la cintura, era là che armeggiava ma era distratto dall'azione dell'altra mano che stava avendo più soddisfazione e non riusciva a slacciarla. In pochi secondi mi calo i pantaloni e lui piegato sulle gambe dritte si avvicina a sentirne l'odore. Non capisce più niente, come un drogato in crisi d'astinenza si stampa sugli slip e respira a pieni polmoni, poi apre la bocca e ne percorre con le labbra la forma che via via diventava sempre più grossa. Abbasso un pochino gli slip ed il mio cazzo gli salta praticamente in faccia, quasi duro del tutto, Marco lo afferra con una mano e se lo porta sul viso ad accarezzarsi le guance, la fronte, il naso e poi le labbra, si riaccarezza il viso e le sue gambe vacillano, gli poggio una mano sulla spalla e facendo un po di pressione verso il basso gli dico di mettersi in ginocchio e goderselo come si deve. Si piega su un solo ginocchio, il mio cazzo ormai era ben duro e avendolo ora di fronte lo vedo che lo guarda con soddisfazione e, finalmente, apre la bocca ed esce la lingua che inizia ad esplorare tutta l'asta, la sua punta percorre in lungo ed in largo la mazza, su e giù finché si sofferma intorno alla cappella, l'appoggia sul filetto, ci gira di nuovo intorno e finalmente la fa entrare tra le labbra. Oooh, siiii, quasi grido soddisfatto dalla mossa tanto attesa...Marco mugugna qualcosa, non lo capisco, ma sono certo che stava apprezzando anche lui l'evoluzione ed infatti da li a poco si ingoia sempre più centimetri di cazzo ed inizia a succhiare e pompare e sospirare come una brava troietta che sta avendo il cazzo in premio dal suo maschio. Inizio anch'io a muovermi, l'eccitazione mi fa prendere la sua testa tra le mani ed inizio a fotterlo ritmicamente muovendo avanti e dietro il bacino, finquando non sento Marco in difficoltà e allora mollo la presa. Marco si stacca dal cazzo grosso, bagnato, pulsante, mi guarda dal basso, era tutto rosso in viso, gli chiedo scusa, ero preso dall'eccitazione, non capivo che era in difficoltà. Mi risponde con il ritmo di respirazione alquanto veloce che aveva solo paura che gli sborrassi in bocca, cosa che mi aveva già chiesto in auto di non fare, infatti lo rassicuro che lo avrei avvisato, così come eravamo daccordo. Mi chiede se voglio guardargli il culo e non perde tempo a calarsi i pantaloni, in un secondo si gira sfoggiando uno striminzito filo rosa che si perdeva tra le natiche allorché gliene palpo una, poi l'altra, gli sposto il filo e chiedo di piegarsi un po così da agevolarmi nella vista del buco del culo...lo accarezzo con due dita, freme ed è bagnato come una fica in calore, si vede però che è stretto, forse davvero vergine come mi ha sempre detto durante le nostre chattate. Gli chiedo se posso poggiarglielo e farglielo sentire e lui accetta di buon grado, anche se mi rinnova l'invito a non tentare di entrare perché non se la sente in quelle condizioni. Stai tranquillo gli dico, preferisco molto più il pompino e tra l'altro non ho preservativi, così gli infilo l'asta tra le chiappe ed inizio a giocare intorno e sull'ano, simulando una certa pressione per farlgli sentire l'eccitazione della penetrazione. Pochi minuti e poi si gira e riprende l'asta in mano, le da un bacio sulla punta, si struscia di nuovo tutto il viso, soffermandosi qualche secondo vicino alle narici che riempie del mio odore e poi lo rimette in bocca e continua a pompare. Lo lascio fare con il suo ritmo per qualche altro minuto finché non sento la necessità di sborrare, lo avviso, si stacca molto di malavoglia lo sega con la mano ma non è bravo come succhia, quindi gli metto la mia mano sulla sua e mi sego qualche secondo al ritmo che in breve mi fa esplodere in una copiosa sborrata.
Marco, mi accorgo, guarda i miei spruzzi di crema volare sulle piante, e mi sembra quasi volesse provare ad assaggiare quel risultato che la sua bravura aveva prodotto, tanto che gli chiedo proprio se non si è pentito di aver "sprecato" tanta crema calda. Mi guarda, gli occhi ancora lucidi per l'eccitazione e mi risponde che ha paura che poi ci prende gusto. Lo mando simpaticamente affanculo, mentre ci riassettiamo, dicendoli che questa sua paura è la mia speranza, non mi piace terminare un rapporto di sesso con una sega! Ci mettiamo a ridere e ci riavviciniamo all'auto, lo riaccompagno nei pressi di casa sua, lo ringrazio per quanto mi abbia comunque fatto godere e lo saluto dicendogli che la prossima volta doveva gustarsi il premio del suo pompino.
Se vi interessa conoscere altre storie con Marco ed anche di altri incontri, commentate e criticate pure, mi piacerebbe migliorarmi
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