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Francesco - la tua troia è pronta!


di gio56
08.10.2021    |    5.570    |    8 9.3
"È una casa storica, mobili antichi ed un pochino buia, mi fa entrare in una stanza luminosa, con due finestre, la tv, un salottino ed un divano sul quale..."
“Ciao Francesco, venerdì potrei venire da te, mi fai sapere dove?” Era il testo del messaggio in skipe che avevo appena inviato, era lunedì ed avevo appena avuto la conferma del mio appuntamento di lavoro in Basilicata.
Pochi minuti dopo, un suono tipico mi avvisa che c’è un nuovo messaggio in skipe… è lui?
Si, è lui… “ciao Giovanni, che bello, siiii, dai, sono libero la mattina, fino alle 15,30! Mi puoi fare tutto quello che vuoi, fammi sapere a che ora riesci a stare da me" e chiude il messaggio con l’indirizzo preciso di un paesino calabrese, al confine con la Basilicata.
Francesco ormai era diventata la mia troia, qualunque cosa proponesse la mia fantasia, diventava realtà, anche se, in verità, davo soddisfazione più io alle sue perversioni che alle mie.
È con lui che ho imparato ad essere scurrile mentre mi pompava con la bocca oppure ero io a pompargli il culo “dimmi che sono una troia, una finocchia, una succhiacazzi…” mi implorava ed io, anche se con un pochino d’imbarazzo iniziale l’accontentavo.
È venerdì, viaggio sulla statale Jonica e, una volta arrivato a 30 chilometri dalla meta, come d’accordo, gli faccio uno squillo. Dopo neanche 5 secondi un messaggio “ la tua TROIA è pronta per te!”
Arrivo all’indirizzo, parcheggio e mi avvio verso il portone indicatomi…è aperto, mi affaccio e lui è dietro l’anta, in vestaglia, e mi fa accomodare richiudendo la porta. Non appena al sicuro, ci salutiamo mentre mi indica la strada. È una casa storica, mobili antichi ed un pochino buia, mi fa entrare in una stanza luminosa, con due finestre, la tv, un salottino ed un divano sul quale mi invita a sedermi. Pochi secondi dopo, Francesco, con gli occhi da birichino, mi guarda, accenna un sorrisino e fa cadere ai suoi piedi la vestaglia….
“Ecco la tua troia, pronta per te" mi dice sculettando ed apparendomi con una sottanella rossa trasparente dalla quale si fa notare un filo sottilissimo di un tanga, sempre rosso, che si perdeva tra le sue chiappe, le quali si aprivano e chiudevano, davanti al mio viso, grazie al gioco che con esse faceva Francesco, piegato a pecorina.
“Sei davvero una gran troia, adesso vieni a succhiarmi un po’il cazzo , o non lo vuoi oggi?”
“ Mmmm, certo che lo voglio tesoro, adesso ti faccio impazzire” e si ingoia tutto l’uccello, ancora mezzo moscio ma che si sveglia appena dopo pochi secondi di coccole tra il palato e la lingua.
“ Mmmmmm, che bel cazzone hai, è da tanto che lo cercavo un cazzo come il tuo e adesso finalmente è mioooo" e se lo lecca avidamente come se stesse consumando un gelato. Lecca la cappella, alternando colpi di lingua su tutta l’asta, ed ingoiandone una buona metà, ed è allora che l’aiuto, premendogli la testa verso il mio inguine ma dei conati mi fanno mollare la presa senza essere riuscito a farglielo entrare tutto in gola. Due secondi d’aria e si ricomincia ma non ce la fa ancora…
“Senti troiona, se non mi fai sentire le tonsille, non te lo do più” lo minaccio neanche troppo scherzosamente…
“Aspetta, mi dice, dai alzati, facciamo così…” e si stende sul divano, lasciando la testa penzoloni, dietro il bracciolo, dove mi sistemo io “ scopami in bocca, così “
E così faccio, gli infilo il cazzo duro in bocca ed inizio a muoverlo lentamente prima entrando fino a sentire la parete della gola e poi retraendolo per ancora rientrare, piano fino al fondo ed ogni volta, cercavo di superare il limite precedente. Quando sentivo che la cappella era avvolta dal fondo della gola, mi fermavo ogni volta un pochino di più di prima per farlo abituare ed è così che tra un conato ed un colpo di tosse, Francesco si è abituato a sentirsi la gola sempre più occupata ed era molto più tollerante, tant’è che ad un certo punto inizio a fotterlo profondamente con un ritmo abbastanza veloce, che sarei venuto in pochi secondi se non mi avesse fermato… “non sborrare, ti prego, lo voglio nel culo”
Gli svuoto la bocca, prendo il preservativo e mentre l’indosso, Francesco si mette in ginocchio sul divano ed inizia a spalmarsi un’abbondante dose di vaselina tra le chiappe e poi mi passa il tubetto. Ne prendo un po’ sull’indice, lo spalmo sulla punta del cazzo ed il resto rimasto sul dito lo “pulisco" infilandoglielo nel buco del culo ed una volta dentro, lo giro e rigiro entrando ed uscendo per qualche secondo.
“Dai, fottimiiiii, fammi sentire la troia che sono"
Non perdo altro tempo, gli metto una mano sulla spalla e lo spingo giù in modo che si pieghi meglio, con il cazzo nell’altra mano, lo indirizzo verso il buchino lubrificato che spennello con la cappella ed inizio a spingere… sembra stia per entrare, sento la punta della cappella che si fa strada, lentamente… entra tutta “aaaah, fermo ti prego" mi urla ed infatti è ciò che faccio, cosi si abitua alla presenza dell’ingombro ma, non appena sento l’ano rilassarsi, ricomincio lentamente a spingere, molto molto lentamente…pochi secondi e le mie palle sbattono sulle sue “sono tutto dentro!”
“Siiii, che bello sentirti nel culo, dai, fammi sentire la troia che sono, FOTTIMIIII!” ed infatti inizio a muovere il bacino in modo che il mio cazzo gli entri ed esca quasi del tutto, e poi dentro, con forza, fino a sbattere sulle sue chiappe con un certo ritmo, alternando i miei sbuffi ai suoi gemiti, sempre più lunghi.
Mi fermo ogni tanto, per evitare di venire, e gli assesto uno schiaffone su una chiappa “ Troiaaaa, sei una gran troia, scommetto che se adesso avevi un altro bel cazzo disponibile te lo staresti succhiando, vero?”
“Siiiii, sono una troia, una succhiacazzi, dimmelo! Magari un altro cazzone adesso, mmmmmm" e ricomincio a sbattergli il cazzo dentro, il ritmo aumenta ed aumenta anche la mia difficoltà a controllarmi…. “devo sborrare" lo avviso e lui prontamente si sfila il mio cazzo da dentro, si gira mentre io mi levo il preservativo e se lo infila in bocca iniziando a succhiarlo e leccarlo…quando inizia a sentire pulsare l’asta lo sfila di bocca e mi chiede di sborrargli in faccia…quindi lo prendo in mano e lo sego pochi secondi finché tra i miei grugniti ed i suoi “ aaaaaah…. Siiii…. Affogamiiii" gli ricopro il viso di sperma che poi raccolgo con la cappella e gliela porto sulle labbra. Alla fine non ha più nulla in faccia, ha portato tutto in bocca, la spalanca per farmi vedere la quantità di sborra sulla lingua e deglutisce. “Mmmm, come è buona, è dolce la tua crema, ne vorrei ancora…”

Racconto vero, come tutti finora



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