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Prime Esperienze

l'alba dei privè


di faraone1957
04.04.2019    |    4.664    |    2 9.1
"A fine serata baci (baci) ed abbracci, strette di mano coi lui, complimenti e saluti anche dai titolari..."
1981. Andrea, giovanotto di 24 anni, passa a salutare il suo amico Mario nella sua concessionaria. Sa che è un mezzo maniaco sessuale, nel senso buono. Non che lui si tiri indietro, ma è più tradizionale: cenetta, corteggiamento, cinema e se si può affondo finale. Mario ha un principio: paga e evita di stufarsi con i tira e molla. Mario lo guarda strano e gli chiede: "Stasera sei libero?". "Sì, non ho niente da fare". "Ci vediamo in Brà alle 20, vieni cenato, docciato e soprattutto giacca e cravatta". Andrea conferma e con un po' di curiosità va a prepararsi.
Arriva all'appuntamento sempre perplesso, e quello che sente lo perplime ancora di più. Mario sale e gli fa: "Hai gli assegni?" "Certo." "Allora, fammi un assegno da 350.000 lire. Poi, se ti diverti dove ti porto lo incasso, sennò te lo ridò. Ma se ti diverti domani pesce a Mira e Casinò a Venezia." "Sei fiducioso, potrei dirti apposta che non mi sono divertito." "Mi fido e poi non potrai in alcun modo ingannarmi".
"Prendi l'autostrada per Milano, usciamo a Viale Certosa." Il viaggio è un po' silenzioso, anche perchè quando girano Mario fa sempre guidare Andrea e si addormenta. Fuori dall'autostrada, gli dà delle indicazioni e arrivano in una piazza grande. "Parcheggia e spegni." "Insomma, cazzo, mi vuoi dire dove siamo?" "So che faticherai a credermi, ma andiamo in un posto pieno di coppie che vogliono scopare." Andrea non è sprovveduto del tutto, legge Le ore e La coppia, ha avuto anche qualche scambio epistolare senza concludere, ma l'essenza del privè (perchè di quello si tratta) gli è sconosciuta. "Ma come si deve fare?" "Non preoccuparti, ti presento i proprietari e poi comportati come se fossi in disco a casa."
C'è una porticina blindata con citofono, solo una luce, nessuna insegna. Mario suona, dice il suo nome, "Ciaooo, venite giù." Scendono una scala e si trovano in una sala non enorme, con una quindicina di coppie, qualcuna che balla, altri seduti. C'è un piccolo bar, e Andrea decide che un single malt è necessario. Non gli chiedono soldi e, mentre sorseggia compiaciuto, Mario gli presenta i titolari, Enrico e Luisa. Bella donna sui 45, bel sorriso, lui molto gioviale ed espansivo. Finalmente gli spiegano qualcosa. Il club si chiama Avangarde. Possono entrare per ogni serata 18 coppie e 5 singoli (inderogabile, succederà che senza prenotazione lo lasceranno fuori nonostante l'amicizia che si creerà). Non si deve essere insistenti, nè volgari. Gli altri tre singoli, tutti sui 40, sono impeccabilmente vestiti come loro due. Idem i lui di coppia, le signore eleganti, nessuna volgare o esagerata. Andrea adocchia una che gli piace molto, biondo cenere, è sui 40 come la media di tutti, indossa una semplice gonna a tubo sopra il ginocchio e una camicetta bianca maliziosamente con un bottone in più slacciato, che lascia intravedere un seno sodo e rigoglioso. Ma se la mette via subito, figurati se queste vengono col ragazzino impacciato. E invece sarà il suo asso nella manica.
Ormai ballano quasi tutti, le coppie sono ancora...accoppiate, qualcuna balla in modo più audace...e si avvicina una 40enne mora, fasciata in un abitino nero neanche esageratamente sexy (ma certo non da andarci al supermercato). Prosperosa ma proporzionata, è alta almeno 1.75/77, coi tacchi è poco più bassa di Andrea che è 1.87. Gli sorride e gli chiede se la fa ballare (tutti esclusivamente lenti, niente rock o disco). Allibito ma cercando di darsi un tono, Andrea acconsente e la porta sulla pista.
Inizialmente tutto normale, lei gli si è stretta ma niente di che. Sussurrando si scambiano un po' di convenevoli, Andrea intuisce che non deve fare domande idiote tipo che fai qui di bello, sei con tuo marito, risponde alle semplici domande di lei e resta sul vago. "E' la prima volta che vieni qui?". Ecco, ci siamo, da qui in avanti sono cazzi. Sì, mai venuto, mi ha portato un amico, 24 anni, non ho la morosa ma qualche amica, niente di serio, faccio l'agente di commercio...risposte secche e imbranataggine che stupirebbe le sue tante amiche che lo conoscono bene. Ma di fronte a quella donna non c'è il solito Andrea spavaldo e sicuro, c'è un ragazzino che cerca di capire. Finiscono di ballare, lei lo saluta con un bacio sulle labbra, lui diventa rosso e torna a sedersi. Arriva Luisa, la titolare. Gli si siede accanto e gli chiede come va. Insomma...Lei si accorge che è nervoso e intimidito, gli dice "Ma come, Mario mi ha detto che sei un playboy..." Certo, con quelle circa della sua età sì...cazzo le ha detto ancora quel pirla...e sente la sua mano sul pacco! Lo carezza un po', poi ridendo gli chiede se ce l'ha (l'uccello). Certo, anche discreto, ma lui è inchiodato sempre di più, siamo vicini al panico. Gli sembra che tutte lo guardino e ridano...Gli altri quattro, Mario compreso, conversano tranquilli con le lei ed anche i lui, Andrea è semiparalizzato. E per completare il panico, Luisa dice che ci pensa lei e glielo tira fuori. Nemmeno nella vasca gelata doposauna è mai stato così piccolo, forse nelle foto a un anno sul lettone...ma lei non fa una piega e sia pure con fatica comincia a spompinarlo. Passano allora nella sua mente pensieri contrastanti, da scappo a vi scopo tutte..e grazie ad una lei che per tutto il popolo si alza la gonna e mette in mostra due gambe mozzafiato,con reggicalze di prammatica, avviene il miracolo della vita.
Sono le 23 più o meno, sono lì da un'ora. Come se fosse scattato un segnale, tutti si alzano e vanno in un'altra sala che non aveva visto, nascosta da un tendone. Va anche lui...ci sono venti e più divani e divanetti, dei vasi pieni di fazzolettini e preservativi. Tutto in penombra ma che permette di vedere tutto e bene.
Ora sta realizzando meglio...per esempio, si rende conto che le signore hanno una bellezza media piuttosto alta, e comincia anche a vedere qualche corpo semisvestito all'altezza delle aspettative. Ma resta inchiodato sull'ingresso. Poi...come un'apparizione divina si avvicina Stefania (lo saprà poi il nome), camicetta bianca per intendersi...ma senza gonna, con un reggicalze di pizzo da infarto. Lo prende per mano sorridendo, lo fa sedere su un divano, si sistema accanto, lo guarda...e così semplicemente gli chiede: "Ciao...ti piaccio??" Ultima botta alle coronarie e "Certo, moltissimo, è da un'ora che ti guardo..." "Me ne sono ben accorta..." con un lievissimo accento milanese e una erre arrotata da nobildonna. Certamente non è una qualsiasi, dai gioielli e dal marito si vede bene. "Allora dai, cosa aspetti? Sii dolce all'inizio...". Facile, tutte le amiche lo dicono che è dolcissimo a letto. Ma hanno dai 20 ai 30 anni... che si fa con una di quaranta? E poi pensa, gli viene l'illuminazione: lei sa anche troppo bene come lo fanno i 40enni, vuole vedere cosa fa uno di 24...
E allora decide di essere semplicemente se stesso, senza pippe mentali. E parte a modo suo. Comincia a baciarla sul collo, a mordicchiarle i lobi nonostante i piccoli orecchini di brillanti, in bocca appassionatamente...e lei emette piccoli sospiri di soddisfazione. Inizia contemporaneamente a spogliarla lentamente...camicetta, reggiseno...che tette!!, la scollatura ha mantenuto alla grande le promesse. Si tuffa su quel seno fantastico,lecca, succhia e mordicchia i capezzoli..e lei gradisce, eccome. Arriva agli slip e la lascia solo con calze e reggicalze. Comincia a accarezzarla delicatamente, in mezzo alle gambe, sulle cosce, continua a baciarla e leccarla, praticamente la mette su un piedistallo e la venera come una dea...e a lei piace, piace da impazzire. E' giunto il momento di affondare un colpo...si inginocchia, le scosta delicatamente le cosce, accarezza con lo sguardo quella peluria bionda ben curata...e comincia a leccare. Si rende conto che è sensibilissima di clitoride, un invito a nozze...succhia, lecca e mordicchia, lei si agita, ansima, e se la gode per un bel po'...poi con un ultimo gridolino di piacere, lo scosta delicatamente e sussurra "Sei grande, ma adesso tocca a me...". Lo spoglia con calma, accarezzandolo, e quando è nudo con un arnese notevole, con un "Mmmhhh" di soddisfazione glielo prende in bocca. Per Andrea è il paradiso (invece quello sarà più avanti, qui è per strada). Una sapienza e un'abilità notevoli, con in più il fatto che la sua voglia è palpabile e rende il pompino memorabile. Poi si ferma, si guardano negli occhi, sorridono e Andrea fa: "Posso?" "Sono qui, fammi quello che vuoi...ma diminuisci la dolcezza ora...". Una scopata che fra le tante che Andrea farà nella vita resterà indelebile. Uno stantuffamento crescente che la porta dai gridolini alle grida al "Sì,sì,sìììì, cosìììì". E in contemporanea, come fossero affiatati da anni, vengono tutti e due.
Si lasciano cadere ansimanti sul divano, lui le dice roco "Piacere, Andrea" e lei "Piacere Andrea, sono Stefania..sei fantastico". Poi lo accarezza e si allontana. Andrea resta lì, tutti intorno scopano, vede di decidere come muoversi...e arriva la mora del ballo. "Ciao Andrea, sono Aurora, ti spiace se mi siedo?" Non ha più il tubino, è nuda coi tacchi con un corpo bellissimo, forse oltre i 40 ma sodo come una ventenne. Si vede che è una donna, come Stefania, che ha molta cura di sè. "Come sai il mio nome?" "Me l'ha detto un'amica, insieme ad altre cose...vuoi mostrarle anche a me?". E lì cessano tutte le pippe, ha capito quello che vogliono e come, e glielo dà senza risparmiarsi...e dopo Aurora ne arriveranno altre tre. E senza tampinarne una, tutte spontaneamente loro.
A fine serata baci (baci) ed abbracci, strette di mano coi lui, complimenti e saluti anche dai titolari. Appena usciti, Andrea dice a Mario se vuole un assegno più grosso...Mario ridendo gli dice "Conservali per il pranzo di pesce, berrò champagne...mi hai già dato il prezzo di ingresso, a posto così...vedi che non potevi fregarmi?? " No, non poteva.
Da quella sera, visto che anche Mario si difendeva, si sparse la favola dei veronesi...e non dovevano prenotare loro, li chiamavano Enrico e Luisa dicendo che era richiesta la presenza veronese dalle coppie della serata. Un giro chiuso che si passava parola.
Ovviamente non potevano resistere a lasciare di sasso altri amici, selezionandoli accuratamente introducono nel gruppo altri due, che avranno lo stesso successo.
Dopo decine e decine di serate, tutte da urlo, Andrea si mise con una donna. Che incredibilmente accettò senza remore di provare quel mondo. E dopo un po' di esperienze esterne, l'Avangarde li tenne a battesimo come club. Ma erano passati cinque anni, e già l'atmosfera, nonostante i titolari uguali, era cambiata. Già troppo cambiata.
Anche questa è un'altra storia, che forse racconterò.
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