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Scambio di Coppia

Calamity Jane e il primo scambio


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
26.09.2023    |    9.440    |    5 9.8
"“Giorgio, io vorrei conoscere un uomo che prima di tutto sia un amico..."
Buongiorno a tutti voi lettori, quello che state per leggere è l’inizio delle mie avventure e la prima esperienza di scambio. La mia compagna di avventure per oltre due mesi mi ha fatto conoscere il mondo libertino, mi ha fatto giocare in diversi modi e insieme abbiamo avuto molte esperienze stravaganti ed eccitanti. Purtroppo, tutto ha un termine, ma fortunatamente ci sono anche nuovi inizi.

Come ogni sabato sono qui al centro commerciale per fare la spesa e perdere un po’ di tempo. È un sabato mattina di fine maggio, la temperatura quest’anno è più elevata rispetto al passato; sembra essere già arrivata l’estate. Il mese è stato alquanto variabile: una settimana ha fatto caldo e una settimana ha fatto freddo, ora però sta’ predominando la temperatura alta.

Passeggio per la galleria del centro guardando le vetrine dei negozi. Mi ritrovo a guardare un vestito da donna molto carino. Il vestito è un corpo unico: la parte superiore, il top è di colore rosso Ferrari e le maniche hanno le spalle scoperte. La parte inferiore è una gonna bianca lunga fino alle caviglie con una decorazione floreale rossa e viola. Quello che però mi colpisce di più è il fatto che all’ interno del negozio c’è una ragazza che lo indossa e subito noto che la gonna ha uno spacco vertiginoso. La ragazza è veramente bella. Sembra molto alta, forse è 180 cm, i capelli sono neri corvino e arrivano fino sopra le spalle. Il taglio dei capelli i lineamenti del viso e gli occhi la fanno assomigliare ad Alessandra Mastronardi, la protagonista dei Cesaroni. Inizialmente la scambio proprio per lei e la fisso insistentemente.

Sono certo di averla già incontrata, ma probabilmente mi sbaglio. Cerco di studiarla meglio, praticamente la sto radiografando. Lei si gira verso di me e io imbarazzato mi allontano andando verso il negozio successivo. Arrivo a metà strada e decido di tornare indietro, appena mi giro vedo la ragazza fuori dal negozio in posa militare con le mani sui fianchi e le gambe divaricate. Lo spacco della gonna mi permette di ammirare la sua gamba sinistra, cosa dire: piede, caviglia, ginocchio e tutto il resto si può definire solo con l’aggettivo perfetto.

Non so cosa fare, lei è lì immobile che mi guarda con sguardo truce. Decido di emularla. Mi metto nella sua stessa posizione, gambe divaricate e mani sui fianchi. Sembriamo due pistoleri pronti a spararsi, infatti ad un certo punto lei allontana la mano destra dal fianco e simula con le dita una pistola che spara, io poggio entrambe le mani sul cuore come si mi avesse colpito; mi sorride e rientra in negozio. Non posso andare via così, sono curioso, anzi sono un bambino stupido che vuole la caramella.

Ritorno davanti al negozio, vedo la ragazza dietro al bancone e intuisco che probabilmente è una commessa del punto vendita e non un’attrice, mi faccio coraggio ed entro. Dentro al negozio non ci sono clienti, bensì solo due persone: la mia Calamity Jane alla cassa e un'altra ragazza che sta sistemando alcuni vestiti sugli scaffali. Mi avvicino alla sexy pistolera e le dico con un tono di voce dimesso e imbarazzato: “Scusa se prima ti ho fissato, ti sarò sembrato un maniaco, ma ti avevo scambiato per Eva dei Cesaroni e poi anche il tuo vestito mi ha attratto perché identico a quello della vetrina, è bellissimo.”

“Quindi, per capire: ti piace il vestito e mi hai scambiato per un’altra persona. Giusto?”

“Ti chiedo ancora scusa, ma ero sicuro di conoscerti e poi, sarò banale, ma sei tu che rendi il vestito magnifico. Inoltre prima, quando mi hai sparato, il mio debole cuoricino ha ceduto due volte: la prima per lo sparo virtuale, la seconda per il tuo sorriso che è stato meravigliosamente più letale."

“Grazie per i complimenti, come avrai capito non sono Eva, poi un giorno mi dirai chi è. Però la tua sensazione di avermi già vista è corretta. Ci siamo incrociati alcune volte alla Vela, spesso ci prendo l’aperitivo e alcune volte ci siamo incrociati. Anche ieri sera ero lì e ti ho visto. Ti ho notato perché avevi una polo psichedelica e ho pensato che fossi un tipo strambo. Io indossavo un cappello da Cowboy, ecco perché ho fatto il giochino della pistola”.

“Guarda la coincidenza: tu mi hai notato per come ero vestito e io ho fatto lo stesso! Visto che frequentiamo lo stesso bar, se ti offrissi un aperitivo questa sera? Te lo chiedo solo per avere la possibilità di parlarti di Eva, mica per altri motivi.”
Il tono che uso per la richiesta è giocoso e un po' irriverente, ma anche speranzoso.

Caratterialmente sono una persona molto tranquilla e timida, ma con i giusti stimoli, riesco a superare i miei limiti. Inoltre, fisicamente non sono né un adone e né un mister Universo. Anzi sono il tipico cinquantenne con pochi capelli e in sovrappeso. Rientro nella tipica affermazione: “però è simpatico”, pertanto penso che il mio invito si perderà nel calderone delle opportunità perse. Tuttavia, mi stupisco quando sento:

“Si può fare, io oggi stacco alle 17. Il tempo di andare a casa per farmi una doccia e cambiarmi. Se ti va bene ci possiamo vedere direttamente alla Vela verso le 19. Che ne pensi?”

Con un’espressione presumibilmente incredula, dico presumibilmente perché non ho uno specchio per guardarmi, le confermo l’orario e la saluto con un semplice e banale “Ciao a questa sera”.

Arrivo puntuale all’appuntamento, mi siedo all’ esterno del bar, proprio davanti all’ ingresso per poter tenere d’occhio tutte le persone che entrano. Passano dieci minuti e ancora non la vedo arrivare. Ne passano altri quindici e inizio a pensare che l’appuntamento non avverrà mai e che semplicemente mi abbia dato buca. Non fa niente, sono al bar e l’aperitivo lo posso prendere anche da solo. Appena faccio un segno alla cameriera per farla avvicinare al tavolo e ordinare, si materializza dal nulla la ragazza del centro commerciale. Si guarda intorno e mi trova, subito dopo mi raggiunge al tavolo.
“Scusami per il ritardo, ma ho avuto un piccolo imprevisto con la macchina e non sapevo come avvertirti visto che non ci siamo scambiati i numeri di telefono. Ho temuto che saresti andato via.”

“Non ti preoccupare, effettivamente ho pensato che mi avessi dato buca, ma ora sei qui e quindi tutto sistemato. Intanto poniamo rimedio a una mia grave mancanza di questa mattina: Piacere Giorgio”
Lei di rimando:” Piacere mio Giorgio, io sono Elien, ma se vuoi mi puoi chiamare Ely”. Si avvicina e ci scambiamo tre bacetti per il saluto, subito dopo ci sediamo e ordiniamo due Spritz.

“Allora Ely, di dove sei? Perché dal tuo accento comprendo che non sei italiana”.

“Hai ragione, sono ungherese. Vivo qui in Italia da circa otto anni.”

Cominciamo a parlare di noi e delle nostre vite. Lei ha 45 anni, una figlia di 27, non è sposata ed è la proprietaria del negozio al centro commerciale. Non ama i legami, però le piace frequentare gente e non disdegna la compagnia maschile, ma non vuole avere assolutamente una relazione fissa, vuole essere libera e non rendere conto a nessuno.
“Ely, sono curioso, perché hai accettato il mio invito? Non mi sembra di essere stato particolarmente brillante oggi al centro, anzi credo di aver fatto la figura del Pirla.”
“Non è vero, sei stato simpatico e poi ho colto l’occasione per giocare e distrarmi dal lavoro. Inoltre, è da diverso tempo che ci incrociamo, sia qui che in paese e anche al centro commerciale. Tuttavia, solo oggi ti sei degnato di avere un contatto con me e credo che, come donna, non sia da buttare via; quindi, anche io ero curiosa di capire perché non hai mai interagito con me.”
“Ogni volta che parlo con te, avverto il desiderio di chiederti scusa. Visto che ci siamo parlati questa mattina per la prima volta, adesso è la seconda. Forse dovrei regalarti un blocchetto con 50 coupon di scuse, così mi porto avanti se dovessimo rivederci”. Mi sorride, appoggia le labbra sulla cannuccia e inizia a bere fisandomi negli occhi. Io, di nuovo imbarazzato, la emulo.

Continuiamo a parlare e io a cazzeggiare come solo io riesco a fare. La faccio ridere con le mie battute idiote fino a quando Ely non inizia a raccontarmi alcune cose un po’ più intime:

“Giorgio, se una persona simpaticissima e da quello che mi hai raccontato sembri anche molto aperto di vedute, per quel poco che ti conosco mi dai l’impressione di essere easy e che poche cose ti possano sconvolgere. Le esperienze da giovane che hai fatto e non hai avuto problemi a raccontarmi, mi permettono di essere trasparente con te.”

Il mio bicchiere è vuoto, ma gioco con il ghiaccio rimasto per cercare di capire dive vuole andare a parare. La prima cosa che mi viene in mente è che non sia una donna biologica, ma una trans e me lo voglia confessare. Però dopo pochi secondi vengo smentito.

“Come ti ho detto prima, sono ungherese. In Ungheria abbiamo un rapporto molto tranquillo con il sesso. Di solito siamo noi donne che facciamo il primo passo, ad esempio, come oggi io ho fatto con te. Sono sessualmente attiva da quando avevo 15 anni, Il sesso ha sempre fatto parte della mia vita e della mia quotidianità in modo molto marcato. Ho avuto mia figlia a 18 anni e non me ne pento. Il padre è tedesco, l’ho conosciuto in un’orgia ad Amersfoort, un paesino olandese. Per circa un anno siamo stati insieme, ma poi le strade si sono divise quando non ho accettato la sua proposta di matrimonio, però è sempre stato presente e mi ha aiutato con Anja, nostra figlia.

Sono venuta in Italia dieci anni fa, seguendo un imprenditore che mi regalò il negozio al centro commerciale, ma per lui ero troppo libera, anzi troppo puttana come mi ha definito prima di lasciarmi.
Non ti nascondo che ho difficoltà, qui in Italia, con gli uomini, che dopo avermi conosciuta e portata a letto, spariscono con la scusa che il mio modo di vivere e pensare non è compatibile con il loro.”

Io rimango ad ascoltarla in religioso silenzio. Non riesco a credere di parlare con una donna bellissima e che mi sta confessando di essere sia dentro che fuori una grande fautrice del sesso senza vergognarsi e senza nascondersi. Comprendo anche come possa sentirsi e cosa le possono aver detto i vari partner che ha incontrato, certe volte noi uomini italiani siamo molto stronzi, ovvero ci concediamo ogni tipo di perversione, ma se lo fa una donna e lo fa pubblicamente, allora è una puttana, va usata e poi evitata.

“Giorgio, io vorrei conoscere un uomo che prima di tutto sia un amico. Un qualcuno che non mi giudichi e al quale piace divertirsi senza tanti problemi come me. Che assecondi le mie necessità e che soprattutto non pretenda una relazione stabile o di fidanzarsi. Penso che quell’ uomo potresti essere tu, forse.

Mi piace frequentare Club, Spa e luoghi strani e ambi, dove avere un compagno di giochi, oltre darmi tranquillità e sicurezza, mi permette di sfogare le mie esigenze e magari insieme avere opportunità diverse, io sono bisex e mi piace l’amore di gruppo, specialmente con delle coppie, ma da sola è complicato alcune volte. Inoltre, frequentare da sola in questi luoghi è sempre un terno al lotto e con quello che si sente in giro anche pericoloso. Se ti andasse, potremmo fare una prova e se l’esperienza non ti piacesse o ti mettesse a disagio, potremmo sempre rimanere dei semplici amici che ogni tanto prendono un aperitivo insieme.”

“Ely, scusami, ma ho bisogno di capire meglio quello che mi stai proponendo. Preso per assodato che ci conosciamo da poche ore, tu mi stai chiedendo di diventare tuo partner per andare a fare sesso in giro, quando e come capita? Giusto?”

“Si”

“Stai scherzando e vuoi vedere come reagisco o è una proposta seria?”

“Non sto scherzando e se sei libero questa sera te lo dimostro. C’è un club non tanto lontano da qui, in trenta minuti ci arriviamo, si trova ad Altedo. Una mia amica questa sera ci va con il marito, possiamo raggiungerli e te li presento. Decidi tu.”

Da quando ho 15 anni che non mi lascio scappare mai un’opportunità di qualsiasi natura essa sia, quindi questa sera, anche se avessi avuto degli impegni li avrei cancellati immediatamente, non mi sarei mai fatto scappare la possibilità fi scoparmi Ely e forse una sua amica. Pensare che questa mattina ero quasi depresso perché mi stavo annoiando e non sapevo cosa fare questa sera.

“Dai, non voglio fare il guastafeste, andiamo. Ora sono le 20:30, se mi dai quindici minuti faccio un salto a casa a prendere un po' di cose per questa sera e poi andiamo”.

“Sei sicuro?”

“E tu sei sicura di voler uscire con questo vecchietto, panciuto con pochi capelli quasi brizzolati? Perché io sono assolutamente sicuro di voler uscire con una figa stratosferica che mi ha detto che stasera si tromba!”

Effettivamente, impostando il navigatore, il club si trova a 43 chilometri e in mezzora circa arriviamo. Il Club si trova in pieno centro, sembra un vecchio cinema ristrutturato, ma quando entriamo trovo una pseudo discoteca molto bella. L’ingresso è costato solo 20 euro, il ragazzo all’ entrata è stato gentilissimo, ci ha consegnato degli asciugamani per la spa, una chiavetta per le consumazioni e una chiave per l’armadietto. Ci ricorda che non si può fare sesso all’ interno delle piscine e ci indica la porta per lo spogliatoio. Entriamo ed Ely inizia a spogliarsi. Io come un imbecille la guardo, ma lei non ci fa caso. Ha un seno ne piccolo, ne grande. Probabilmente è una terza scarsa, ma è ben proporzionato e molto sodo: i capezzoli sono dei meravigliosi bottoncini rosa.
È completamente depilata, la forma mi ricorda quella di un tulipano: le piccole labbra sporgono leggermente attraverso tutta la lunghezza delle grandi labbra, apparendo leggermente esposte. Le grandi le coprono solo in parte ma allo stesso tempo le lasciano "contenute" al loro interno, sulla parte destra c’è un piccolo tatuaggio a forma di bocciolo aperto di rosa. Il sedere non è piccolo, ma è ben proporzionato e ha la tipica forma da pesca con due glutei sodi. Più la guardo e più mi ritrovo a ad ammirarla a bocca aperta.

“Ti spogli o hai deciso di rimanere vestito?” Si avvicina e mi aiuta a sfilare la polo e i pantaloncini, poi si abbassa e mi toglie i boxer, senza nessuna remora o imbarazzo. Butta tutto nell’ armadietto e mi porge il telo da mettere sopra i fianchi per uscire e andare nella spa.

La seguo come un barboncino nano spaesato in un mondo di giganti. Entriamo nella Spa e Ely si dirige verso la vasca grande dove trovano i suoi amici. Ci immergiamo e iniziano le presentazioni.

“Giorgio ti presento Elena, mentre lui è Massimo, sono due miei amici molto trasgressivi e simpatici. Lui è Giorgio, ci siamo conosciuti da poco, ma abbiamo legato subito.”

Dopo le presentazioni iniziamo a fare conoscenza. Ely fa la padrona di casa, anzi di vasca, racconta come ci siamo conosciuti e inizia ad accennarmi il rapporto che ha con i suoi amici. Più che dalle parole, lo intuisco dai fatti.
Mentre parla si avvicina a Elena, le mette le mani sui fianchi, l’avvicina e inizia a baciarla. Massimo mi fa segno di allontanarmi dalle due donne e di mettermi accanto a lui per godermi lo spettacolo.

Il bacio di Ely è profondamente ricambiato dalla sua amica. Le labbra si aprono e si chiudono, le lingue giocano e ballano un lento valzer. Noto la mano destra di Ely che si alza e va a toccare il seno sinistro di Elena, lo massaggia, lo strizza e ogni tanto la vedo pizzicare il capezzolo. Il rumore dell’idromassaggio non riesce a nascondere i gemiti di apprezzamento di entrambe le ragazze. La mano sinistra invece si abbassa e va a tastare il sedere, purtroppo l’acqua nasconde il gesto e non riesco a vedere.

Le mani di Elena si comportano nello stesso modo, una gioca con i capezzoli di Ely e l’altra si dà da fare in modo diverso. La mano si trova davanti e non dietro, pertanto intuisco che le attenzioni sono tutte per la figa della mia partner. Il bacio è lunghissimo e solo gli occhi, anzi gli sguardi che si scambiano, sono più erotici. Non si baciano a occhi chiusi, sono ben aperti e languidi. La lingua di Elena si sposta lentamente dalle labbra di Ely, al collo. Lo lecca e lo bacia, infiniti bacini tracciano un percorso verso i capezzoli, ora protagonisti di una nuova storia.
Io e Massimo guardiamo e giochiamo con i nostri amichetti che vorrebbero un po’ di attenzione, ma per il momento il mio compagno mi tiene lontano dall’ immensa tentazione e sottovoce elegia le forme fisiche di entrambe, aumentando però la mia eccitazione.

Ad un certo punto le ragazze si staccano dai rispettivi seni e tenendosi per mano escono dalla piscina dirigendosi verso il grande divano posto proprio davanti alla vasca.

Prima di sedersi, prendono i teli e li sistemano come se fossero dei lenzuoli a protezione della seduta. Elena si siede proprio sul bordo del divano, spalanca le gambe, mostrando così la sua vagina che risulta essere molto grande e un po’ aperta vista la posizione. Ely è in piedi davanti a lei, si sofferma qualche secondo a baciarla sulla bocca e poi scende e bacia i seni. Continua a scendere per baciare il ventre piatto, la discesa termina solo quando la sua lingua inizia a entrare e uscire da quella bellissima e succosa fighetta offerta solo a lei. Ora I gemiti diventano più evidenti. Il tono diventa roco e i sussurri diventano grida. Elena raggiunge un orgasmo intenso, dura parecchi secondi, le sue gambe tremano e il suo ventre si contrae più volte, la lingua di Ely non si ferma fino a che la mano della sua compagna non l’allontana. Le due riprendono a baciarsi intensamente. Un bacio profondo che lentamente si trasforma in un 69. Ely si sdraia, mentre Elena le si mette sopra, iniziano a leccarsi le loro intimità con voracità.

Massimo mi sussurra: “Ora possiamo giocare anche noi con loro, usciamo. Io mi scopo Ely e tu mia moglie da dietro”.
Ci alziamo dalla vasca e usciamo. Ci asciughiamo velocemente, Massimo prende un profilattico per lui e me ne porge uno anche a me, entrambi li indossiamo appena arriviamo davanti alle due donne intente a succhiarsi e a leccarsi.
Elena si ferma un secondo, giusto il tempo di prendere il cazzo del marito in mano e condurlo fino dentro a Ely. Io mi trovo alle spalle di Elena, quindi la posizione per me più facile, la vagina è proprio davanti al mio cazzo che agevolmente riesce a penetrarla. Io e Massimo spingiamo, entriamo e usciamo mentre le ragazze continuano a leccarsi. Ogni tanto sento la mano di Ely che gioca con i miei testicoli che vengono anche succhiati dalle labbra quando mi soffermo nella profondità di Elena.

Le due donne ci incitano con parole forti, ma non volgari. Vogliono che il nostro ritmo aumenti e che le riempiamo completamente. Io e Massimo cerchiamo di accontentarle e come dei veri porci, da noi non escono gemiti, ma grugniti e altri versi non classificabili.
Dopo dieci minuti, le donne raggiungono un rumoroso orgasmo, appena terminano le convulsioni Elena con il fiatone ci dice:” Porcellini, scendete e mettetevi davanti a noi che ora è giunto il momento di godere anche per voi”.

Io e Massimo scendiamo dal divano, le ragazze si mettono sedute sul bordo davanti ai nostri cazzi. Ci fanno avvicinare e iniziano a succhiarci.
Per la prima volta il mio pene sfiora quello di un altro uomo. Le ragazze giocano con le lingue e con le labbra catturando le nostre cappelle che ora sono diventate sorelline di un doppio abbraccio. Non si sfiorano più, ora i glandi si trovano attaccati dentro la bocca di Elena, mentre Ely passa le sue unghie suoi nostri testicoli. Il doppio pompino viene condiviso dalle due bocche, ma io e il mio compagno di giochi, capitoliamo solo dopo essere usciti dalle bocche e aver iniziano a masturbarci con foga venendo prima sulle lingue e poi sui seni delle nostre meravigliose compagne che riprendono a baciarsi e a scambiarsi il nostro sperma.

Pochi secondi dopo, come se non fosse accaduto nulla, le due donne scattano in piedi e vanno verso la doccia a lavarsi, noi le seguiamo ammirando i loro bellissimi culi.

Dentro la doccia, mi avvicino all’orecchio di Ely e le dico:” Grazie per tutto questo. Se vorrai sarò il tuo amico, compagno di avventure, sempre se non ci hai ripensato.”

La risposta è nel lungo bacio che ho ricevuto pochi istanti dopo.

Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento. Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback. I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.
Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete contattare via mail [email protected] o anche su telegram come giorgal73 per fare proposte, suggerimenti o commenti. Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, non le pubblico sul mio account come miei racconti perché sono i vostri e non mi sembra corretto, vi chiedo solo di citarmi e magari darmi l’amicizia.
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