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Scambio di Coppia

Lucia, amica di Rita


di Membro VIP di Annunci69.it pierpatty6151
21.05.2021    |    22.614    |    10 9.9
"Apro la porta e incontro gli occhi seri della coppia..."
Nei giorni successivi al compleanno della sig.ra Rita, le quattro amiche rientrarono nelle loro timorate abitudini, Sembrava che per loro fossi diventato invisibile o inesistente.
Le capisco, se rivelo la folle nottata in cui una dietro l’altra si fecero scopare da me, davanti a tutte le altre, si sgretolerebbero le loro irreprensibili reputazioni e non solo. Per tanto crearono nei miei confronti un invalicabile muro per rendermi invisibile e inaffidabile agli occhi dei condomini.
Mentre io non avevo alcuna intenzione rivelare alcun che, continuo la mia solita routine: lavoro, casa, scopate con la mia amica quando aveva tempo.

Tutto cambio un pomeriggio inoltrato, quando appena finita la doccia serale, suona il campanello. Ero nudo. Comunque, sperando che fosse la mia scopa-amica, vado ad aprire la porta per fargli una nuda sorpresa.
Fortuna vuole che apro solo uno spiraglio, scoprendo che sulla soglia ci sono l’avv. Germano e consorte, sig.ra Lucia.
Immediatamente richiudo, sperando che non mi abbiano visto. Mi scuso e chiedo di aspettarmi alcuni minuti per rendermi presentabile.

Mentre m’infilo una larga tuta, senza intimo, rimugino sul che vogliono da me i coniugi zzzz.
Ho riconosciuto la donna, come una del quartetto di amiche che si fecero volgarmente scopare la notte del compleanno della sig.ra Rita.
Sentendomi spudoratamente colpevole, il cuore batteva all’impazzata, le gambe si rammollirono, vorrei sparire, ma non posso sottrarmi al mio destino.

Apro la porta e incontro gli occhi seri della coppia.
Balbettando li faccio entrare e li invito ad accomodarsi sul piccolo divano, mentre io mi siedo davanti a loro su una seggiola.
L’avv. Germano apre la borsa e tira fuori alcuni fogli. La sig.ra Lucia Seduta in modo monacale. Ha una casta gonna che lascia scoperte, solo le ginocchia appiccicate.
Io seduto sulla seggiola cerco l’atteggiamento più composto e serio che posso, aspetto l’inevitabile valanga d’insulti, che m’investirà, a causa delle scopate fatte per festeggiare il compleanno della sig.ra Rita.

I minuti d’imbarazzante silenzio sono interrotti dall’avv.:
“Dunque, sig. aaaa siamo venuti a disturbarla per parlarle dell’assemblea condominiale con ordine del giorno “rifacimento della facciata……..”
A stento trattengo una fragorosa risata liberatoria, e capito lo scampato pericolo il mio cuore riprese a battere regolarmente.
Comunque un sorriso si disegna sulla mia faccia che si è distesa.
L’avv. fermò il discorso e molto seriamente mi domanda che avevo da sorridere.

Fortunatamente giustificai la mia ilarità facendo riferimento a come l’avrebbero presa i condomini notoriamente a braccino corto. Questa motivazione funzionò, e tutti ridiamo.

La sig.ra Lucia, che finora era seduta con piedi per terra, e con le ossute ginocchia strette, accavalla una gamba con movimento lento e sensuale. La corta gonna scopre per alcuni istanti il triangolino bianco in fondo alle cosce delle mutandine, e lascia parzialmente scoperta la coscia sinistra.

L’avv. riprende il noioso discorso.
Io guardo le gambe di Lucia, che è consapevole di ciò che mi fa vedere. Com’è consapevole il mio pisello che si risveglia, e non avendo impedimenti, rigonfia i pantaloni nel punto giusto.
Tutti sembriamo attenti ai seriosi discorsi dell’avvocato. Fino quando non trovando i preventivi nella sua borsa, si scusa per il disguido e decide di andare a prenderli.
Lo accompagno alla porta e rientrando in salotto trovo la sig.ra Laura seria e pensierosa, ed io non trovo alcun discorso da proporre.

I minuti passano e l’imbarazzo aumenta, per provare a scioglierlo offro un fresco analcolico, subito accettato.
Rientrando dalla cucina con i due bicchieri, la ritrovo come l’ho lasciata, immersa nei suoi pensieri.
Continuo a non sapere che fare, che dire. Penso che il suo comportamento glaciale sia conseguenza del muro d’indifferenza, che hanno concordato le amiche del Burraco.
Siamo seduti, uno di fronte all’altro, nel più assordante silenzio. La guardo scivolando dai suoi grossi seni semi esposti nella scollatura, alla coscia in bella mostra, per risalire agli occhi che nonostante tutto sono birichini.
Il mio amichetto, chissà a cosa sta pensando, si sta risvegliando in automatico rigonfiando la tuta.
Lei capisce l’effetto che ha su di Lui, e sorride divertita come una gatta che gioca con il topolino in trappola.
Improvvisamente chiede:
“Te la ricordi?… la vorresti accarezzare?”
Facendomi queste domande, scavalla le gambe, le allarga al massimo, tira su la gonna, e aspetta.
“La ricordo bene…hai una fica favolosa….voglio vederla e baciarla”.
Cado in ginocchi davanti a lei e vedo l’impronta dello spacco sotto la leggera stoffa.
Lei si allunga sul divano, sfila completamente le mutandine scoprendo la fica, accuratamente depilata.
“Sbrigati….dagli dei baci….abbiamo poco tempo”.
Non me lo faccio ripetere e affondo la lingua nel paradiso. Cerco il clitoride lo succhio, inizio a leccarlo, respiro il suo profumo e inizio ad assaporare il suo dolce asprigno nettare che mi inondarmi la lingua.
Sono in estasi. Non avrei mai immaginato che Lei si facesse ancora baciare la fica da me.

Sto cercando di raggiugere i seni, ma suona il campanello della porta.
Velocemente mi ritiro dal paradiso, trovo un fazzolettino e controllando sullo specchio d’ingresso mi asciugo le labbra. Apro la porta all’avv. che raggiante entra con la cartellina dimenticata.
Arrivati al salotto, troviamo Lucia seduta sul divano, con la gonna al suo posto, e le gambe in posizione monacale, con sguardo innocente.

L’avv. apre la cartellina e riprende a spiegare il suo progetto e relativi costi.
Lui parla, io non ascolto mi limito ad assecondare i discorsi con qualche si.
Guardo Lucia, sognando di riprendere il momento interrotto, ma sapendo che non accadrà.

Quando la mia attenzione è attirata da un pezzetto di stoffa bianca che malizioso spunta da sotto un cuscino del divano, a fiano del bel culo di Lucia.
Osservo meglio. Caspiterina mi sembrano le mutandine di Lucia. Probabilmente non ha fatto in tempo a rimettersele, e le ha malamente nascoste sotto il cuscino.
Mi si ghiaccia il sangue, Che faccio? Nulla! Se non sperare che Lui non se ne accorga.
I minuti passano, la mia apprensione aumenta. Finalmente L’Avv. finisce di snocciolare nomi di aziende e relativi importi, e risistema i suoi documenti.

Ora spero che se ne vadano velocemente senza vedere le mutandine di Lucia.
Purtroppo Lucia chiede di poter usufruire del bagno. Non posso negarglielo e Lei velocemente si alza e va. Con indifferenza mi sistemo al suo posto, sperando di occultare il pezzetto di stoffa bianca, ma non sono così veloce da impedire all’Avv. di notarla.

“Mi scusi.. c’è uno straccetto sotto di Lei.” E lo tira fuori, trovandosi in mano il paio di mutandine bianche.
Tenendole in mano come un trofeo, le apre, le osserva, le riconosce, diventa serio serio esclamando.
“Queste le riconosco…sono di mia moglie”
Il serio imbarazzo aumenta, guardo in basso, non sapendo che fare o che dire. Mentre Lui tiene le mutandine ben stese e aspetta il rientro della consorte. La quale sorridendo soddisfatta rientra e si avvicina a noi.
Vedendo il trofeo nelle mani del marito il sorriso le sparisce.
Lui con voce calma le chiede
“Queste sono le tue?”
Lucia si avvicina lentamente.
“Si amore….sono le mie”
“Mentre ero uscito… ti sei fatta scopare?”.
“Avrei voluto….ma sei arrivato troppo presto”.
“Come te lo devo spiegare che puoi scopare con chi vuoi, ma mai con qualcuno del caseggiato… I pettegolezzi rovinano la nostra reputazione”.

Sbalordito seguo la loro conversazione, mi aspettavo un’infuriata.

La sig.ra Lucia si siede sul bracciolo vicino al marito, dandole un casto bacio sulla guancia, e con voce suadente:
“Amor mio di lui ci possiamo fidare ha già dimostrato di fare i cazzi suoi. Ti ricordi, ti raccontai del compleanno di Rita! Scopammo tutte, davanti a tutte con un bell’uomo. E’ Lui. E nessuna chiacchiera è uscita in questi mesi. E oltre a non venire fuori nulla, non ha mai rotto le palle a nessuna di noi quattro.”

L’avv. la guarda assoggettato alle sue parole. Lei parla accarezzandole amorevolmente i capelli.

Questi sono veramente complici innamorati.

“E per dirti tutto… poco fa l’ho provocato io. Facendogliela vedere, e baciare. Avrei voluto farmi scopare, ma tu sei rientrato troppo presto. Mi hai lasciato con la voglia. A poco è servito il ditalino che mi sono fatta in bagno”.
Lei lo bacia castamente sulle labbra. Lui, ormai coinvolto, la guarda con occhi vogliosi, domandandogli.
“Vuoi ancora scopartelo?”

Io assito in silenzio.

Lei non risponde, s’inginocchia davanti al marito, armeggia con la cerniera, sposta pantaloni e mutande del consorte, estraendogli il cazzo semi duro, glielo accarezza, lo scappella, lo bacia, lo fa sparire nelle sue labbra.
L’Avv. reclina la testa, e mugola.

Io guardo godendomi lo spettacolo. Sinceramente non so che fare. Non voglio intromettermi tra i due. Il mio cazzo s’indurisce, dentro la tuta.

Lucia ormai si sta facendo scopare in bocca dal marito, che mugola.
Lei, sempre inginocchiata davanti al marito, e non smettendo la scopata orale, solleva la gonna mettendo a nudo un grosso culo mi dice:
“Stupido… Leccarmi fica e culo”

Mi avvento su di lei, le apro le chiappe, infilo la bocca sul buchino e la fica ormai allagata. Le lecco i due buchini senza sosta. E’ una situazione paradisiaca io lecco lei, lei scopa lui. Lui ulula. Lei si allaga tutta.

Con un grugnito L’avv. viene dentro la bocca di Lucia, che raccoglie con la lingua ogni, goccia del piacere dell’uomo, il quale rimane stravaccato e stralunato sul divano.
Lucia si alza, si toglie i pochi indumenti. E’ nuda, davanti a me che seduto per terra, la osservo dal basso.
Lei seduta sul divano allarga le gambe, mettendone una sul bracciolo e l’altra sul marito. Che inizia ad accarezzarla dolcemente.

“Cosa aspetti scopami”.
Faccio volar via la tura e mi metto tra le sue gambe, con il cazzo a pochi centimetri dal paradiso. Con un ultimo atto di rispetto guardo l’avv. che con un cenno della testa mi autorizza, e per maggior assenso prende in mano il mio cazzo e lo guida nella fica alla moglie. Scivolo dentro adagio, mi assaporo ogni centimetro della sua calda, scivolosa e vogliosa fica.
Sono tutto dentro, mi fermo per assaporare il meglio, e poi inizio una lenta scopata. La coppia si sta baciando, intuisco che le loro lingue s’intrecciano amorevolmente.

Lei vogliosa dà il ritmo alla scopata con le unghie piantate sulle mie chiappe. Geme a ogni introduzione, finche mi trattiene dentro e vibrando gode e gode ancora.
Non ne posso più, sto per venire, ma lei non mi lascia uscire e le sborro tutto dentro, e ci rimango fermo assaporandomi la sua fica.
Mi svincolo da lei, la guardo ha la faccia soddisfatta della donna consapevole e soddisfatta del suo godimento.

Il marito, che ha assistito orgoglioso della sua donna, la accarezza, la bacia, le sorride, e la ama ancor di più.
Mentre io osservo in silenzio le dolci esternazioni del loro vero amore.
Come ogni bel momento anche questo è finito. Ci ricomponiamo, non commentiamo l’accaduto. Sono serenamente soddisfatto della scopata, anzi dell’aver fatto l’amore con loro.
Alcuni giorni dopo incontrai casualmente l’Avv. in un bar della zona, dove lavoro. Subito sentii un certo imbarazzo, ma mi salutò cordialmente e davanti a un buon caffè ogni remora si sciolse, e passammo alcuni minuti a parlare prima di rientrare al lavoro.
Nel salutarmi, mi disse che stava organizzando una cena tra amici, e avrebbe piacere d’invitarmi, sapendo che anche a Lucia avrebbe fatto piacere avermi ospite.
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