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01-Treno notte


di Membro VIP di Annunci69.it pierpatty6151
07.05.2013    |    27.873    |    17 9.6
"Con curiosità aspetto l’arrivo della coppia..."
Anni fa esisteva un treno-cuccette che patendo dal “profondo sud” raggiungeva il “profondo nord” in una notte di viaggio. Si arrivava dopo una dormita in una cuccetta stretta, dura, ma adattandosi era comodo viaggiare. Quei viaggi su e giù per lo stivale, io li facevo almeno una volta ogni tre mesi per motivi di lavoro e spesso mi ritrovavo a pensare, nella cuccetta, a una notte piena di sesso mentre qualcuno russava. Fino a quella calda notte di mezza estate in cui viaggio al sud al nord.
Mi ritrovo a guardare le persone che man mano si accalcano sul marciapiede della vecchia stazione ferroviaria. Fa caldo, sono tutto sudato e mi aspetta un’altra notte in cuccetta. Uffa! Chissà chi saranno i miei “coinquilini” di viaggio? No! Speriamo che non siano quelle persone: due uomini di mezza età, con altrettante donne vestite di nero con il regolamentare fazzoletto nero in testa e tanti bagagli. Sicuramente è una migrazione famigliare. Speriamo che essi trovino ciò che cercano.
Vagabondando con la mente, quasi non mi accorgo del locomotore che con assordante stridio di freni sta entrando nella vecchia e polverosa stazione. Una moltitudine si avvicina alle porte, in cerca del vagone prenotato. Con calma, anch’io lo cerco. E’ il secondo di testa. Andiamo devo sgambettare sul marciapiede per otto carrozze. Altra sudata! Salgo e scopro che la cuccetta dall’altra parte del vagone. Corridoio pieno di valige e persone che scivolano avanti e indietro. Sembra assurdo il come azzecchiamo sempre la porta opposta di dove è il posto prenotato. Forse è così che vanno le cose. Vado! Finalmente tra una spinta; un scusi; un dovrei; un sorriso di circostanza: arrivo all’agoniata cuccetta. Apro e con sorpresa scopro che nessuno ha preso possesso dello scomparto.
Bene ora vediamo chi arriva? Sistemo il trolley sulla rete. Prendendo possesso del mio posto preferito: superiore lato andatura. Dopo alcuni minuti il treno sobbalzando inizia la sua cosa verso il Nord. Curioso nel corridoio che si sta sgombrando sia di persone sia di valige. Il treno prende velocità e il corridoio si svuota. Io rimango da solo nello scomparto. Meno male, almeno per un’oretta sono sicuro di essere l’unico “abitante” dello scomparto. Penso chissà forse anche stanotte viaggio senza “scomodi coinquilini” e questo mi piace.
Mentre di là dal finestrino il panorama si srotola su spiagge e campi ben coltivati, io vago con i soliti pensieri che girano intorno alla domanda: chi arriva a tenermi compagnia? Spero solo che arrivi una bella e simpatica donna, magari maialina con cui giocare a far sesso fino all’alba, quando arriveremo a destinazione.
Altra fermata. Dal finestrino vedo una folla che si avvicina al treno. Cerco d’individuare se ci sono donne maialine. Nessuna. Solamente donne accompagnate da segugi-mariti. Neanche una carina all’appello.
Il treno riparte. La porta ed è rimasta chiusa, ora è certo di un’altra notte in solitudine. Come il solito, i miei sogni sono andati in fumo. Povero Giacomino anche stanotte si dovrà accontentare di una soddisfazione manuale. Pazienza!
Dopo pochi minuti il controllore si affaccia informandomi che due persone viaggeranno con me. Contemporaneamente entra un uomo sulla quarantina, mio coetaneo e appoggiando la voluminosa valigia dice:
= Buona sera! Non avevamo prenotato! Il capotreno ci ha cortesemente fatto salire lo stesso, siamo stati fortunati! Vado a prendere mia moglie.
Sparisce nel corridoio. L’uomo tipo non moto alto, di corporatura grassetta con pancetta allegata; capelli neri corti; carnagione scura; per il tanto sole preso in barca o nei campi.
Con curiosità aspetto l’arrivo della coppia. Eccoli. Entra l’uomo con altre due valige che posa sul pavimento. Poi fa entrare la sua compagna con una borsa viaggio. Il suo sguardo si posa velocissimamente su di me e con un “buona sera” si sistema sulla poltrona di fronte nel posto più lontano da me. Mentre il marito si da fare per sistemare le valige. Devo spostare il mio trolley per fargli posto. Un po’ di scombussolamento. Poi tutto si calma. Il lui, sbuffando e sconvolto, si siede vicino alla moglie, tra me e lei.
Silenzio assoluto! Che imbarazzo! Con sforzosa indifferenza guardo fuori dal finestrino il panorama che corre, scurendosi sempre più. I due parlottano in dialetto, non capisco e non m’interessa.
Fuori è notte. Mi accorgo che l’uomo non c’è. La donna è sempre seduta, quasi rannicchiata lì dove si è seduta all’inizio del viaggio. Ha i neri capelli legati a coda, viso colorito, occhi bassi su un giornale. Ha vestito lungo tutto a pieghe, con gonna abbondantemente sotto il polpaccio con calze color carne scura. Seno abbondante, non messo in evidenza. Una classica donna del sud. Riservata e sicuramente in imbarazzo per la situazione in cui si trova.
Torna il marito. Si risiede nello stesso posto di sentinella. Braccia sulle gambe e sguardo perso sulle solite foto storiche che “abbelliscono” lo scompartimento. Continua li imbarazzo generale. Che faccio. Prendo la decisione di rompere quell’atmosfera assurdamente silenziosa. Rivolgendomi all’uomo:
= Scusate! Mi chiamo Giulio (nome inventato) e viaggio per lavoro, sono diretto a Torino, e lei dove è diretta? Se posso?
Il lui distoglie lo sguardo e guardandomi fiero diritto negli occhi risponde:
= Io sono tornato da Milano, dove lavoro, a prendere mia moglie e lì vivremo. Vita dura nei cantieri ma almeno i soldi arrivano. Qua giù non c’è altro che lavoro nei campi.
Eureka, il ghiaccio è rotto. Inizia una conversazione tra noi due su lavoro, governo, vita grama, ecc. ecc. E’ un uomo anche piacevole. Sa trattare, a suo modo, il mondo che lo circonda. Andiamo avanti con le chiacchiere per una buona mezzora, senza che la lei intervenga.
Intorno alle ventitré, si presenta il conduttore che consegna per ognuno una busta con le lenzuola e le coperte per la notte. Vedendo i dubbi della coppia mi offro di spiegare e aiutarli nella preparazione delle cuccette. Chiedo alla signora di alzarsi per trasformare la seduta in un “posto letto” Siamo tutti in piedi nello strettissimo spazio lasciato dalle poltrone. Un sobbalzo e lei perde l’equilibrio. Involontariamente si appoggia a me. Oscillando per alcuni secondi sento il suo caldo corpo che si spalma su di me. E’ tutta morbida e soprattutto scopro che nasconde due sode chiappe. Si riprende e trova l’equilibrio. Voltandosi, con il viso rosso a pochi centimetri dalle mie labbra, chiede scusa con un bell’accenno di sorriso.
Vuoi per i vari pensieri, vuoi per l’incontro appena avuto il mio Giacomino accenna a risvegliarsi. Mentalmente lo controllo, purtroppo i pantaloni sono leggeri e quindi un accenno di bozzolo si staglia là. Semi piegato e con molta indifferenza aiuto il lui a sganciare, rovesciare e poi fissare per realizzare due cuccette al piano basso. Hanno deciso di coricarsi nel basso uno di fianco all’altro. Mentre il mio posto è concordato al piano superiore sopra il Lui. Non male sporgendomi posso vedere Lei sdraiata. Chissà?
Ora resta solo l’andare a dormire. Fa caldo. Occorre togliersi qualcosa per poter sopravvivere all’afa e provare a dormire. La coppia rientra dal bagno e il lui mi chiede se si può togliere la camicia. Prontamente lo autorizzo a fare come vuole. Lui si toglie la camicia e rimane in canottiera bianca, poi non contento si toglie anche i pantaloni rimanendo in boxer. Mettendo in mostra in evidenza la sua pancetta che non sta proprio male. Per il resto è muscoloso, con gambe e braccia poco pelose. Bella sorpresa tutto sommato è un bell’uomo. Quasi quasi ci farei un pensierino. Vedo che la lei seduta sulla cuccetta non sa che fare. Risolvo la situazione dicendo che vado in bagno. Esco raggiungo il bagno e poi per far passare un po’ di tempo mi fumo l’ultima sigaretta della giornata.
Quando rientro trovo il lui sdraiato senza lenzuolo e senza canottiera. Mi dice che fa un caldo insopportabile. E scherzando mi invita a spogliarmi ed io accetto volentieri. Lei è sdraiata sotto le lenzuola. Fuori ha solo le braccia. Vedo il vestito appeso con le calze. Caspita si è spogliata anche lei. Inizio a togliermi camicia e pantaloni, accorgendomi che i due non perdono una mia mossa. Non porto magliette per cui rimango solo con gli aderenti boxer.
Dicendo “Chiudo la porta e tiro le tendine, staremo più tranquilli” passo in mezzo a loro e raggiungo la porta e lentamente faccio ciò che ho detto. Mi giro e vedo Lei che mi guarda per poi rivolgere un sorriso verso il suo Lui. Che contraccambia. Il mio sguardo corre sul corpo nudo fino a un bozzo ben evidente, la dove deve essere. Che hanno intrigato in mia assenza?
Buona notte, Buona notte. Salgo sulla mia cuccetta e mi sdraio supino. Spengo la luce. Solo la lampadina blu rimane accesa per sicurezza. Un minuto di accecamento poi gli occhi si adeguano e sbirciando sotto vedo il suo corpo disegnato sotto le coperte. Non male mi viene voglia di scendere a baciarla tutta. Non si può. Il lui ha troppi muscoli.
Con il dondolio del treno e con molta stanchezza mi appisolo.
Non so quanto tempo è passato ma una sensazione mi risveglia. Con gli occhi semi chiusi scopro che il lui è in piedi e mi sta sbirciando per verificare se dormo. Ed io lo convinco rimanendo fermo e continuando a respirare da dormiente. Se ne va si abbassa e si avvicina alla sua donna. Vuoi vedere che scopano?
Ho ragione nella penombra vedo i due che si baciano alla grande. Le scosta il lenzuolo scoprendo un bel corpo nudo. Con due seni grossi e svettanti. Non vedo il cespuglio per cui lei è depilata. Il lui bacia velocemente i capezzoli e poi si sposta verso nella patata depilata. Lei lo accoglie allargando le gambe e riceve la lingua guizzante sulle grandi labbra. La sento mugolare sommessamente.
Per sbirciare mi sporgo un po’ e incontro lo sguardo della lei. Rimango impietrito. Invece lei mi sorride alla grande, continuando a schiacciare la testa del leccatore sulla figa. Cazzo le piace essere guardata e a lui? I minuti trascorrono: Lui lecca; Lei gode, mugola guardandomi. Io ho il cazzo che sta sfondando i boxer. Libero il mio coso è durissimo e lentamente mi sego. Vedo che lei alza la tesa del leccatore e m’indica al lui. Ora scoppia un casino.
Lui lentamente si mette in piedi e ci troviamo faccia a faccia, mi guarda serio e poi esplode in una risata dicendomi si sposta di un passo e il mio cazzo, che molto velocemente si sta rannicchiando, si trova a portata della sua lingua, l’allunga e mi lecca la cappella. Lo risucchia tutto dentro e inizia un favoloso pompino. Se lo prende tutto dentro e succhia leccando contemporaneamente. Cazzo che bello ha una bocca calda ed esperta, è una vera troia.
Non sto capendo più nulla a occhi chiusi, mi ritrovo in bocca una sguizzante lingua. E’ lei che sta esplorando tutta la mia bocca. Un’esplosione di lussuria inimmaginabile.
Smettono quasi contemporaneamente e lui mi chiede se la situazione mi piace. Io senza parlare dico di si con la testa. M’invitano a scendere per essere più comodi.
Scendo e mi ritrovo in mezzo a loro e mi accarezzano tutto. Lei davanti s’inginocchia e con delicatezza prende a leccarmi il glande. In un colpo solo lo fa entrare tutto in bocca. E’ una goduriosa scoperta è una bravissima succhiatrice. Mugolo. Lei continua a scoparsi in bocca aumentando il ritmo. Waw che bello.
Il lui mi abbraccia e si spiaccica sulla schiena. Aderendo con tutto il suo corpo al mio. Sento il suo cazzo durissimo che scivola tra le mie gambe. E si trova a portata di bocca della Lei. Cazzo che bello sentirlo scivolare sotto le palle. Lo fa andare avanti e indietro. Scivolando tra le palle e il mio buchino che voglioso lo desidera. Mentre lei gioiosamente mugola continuando a leccare, a succhiare i due cazzi. Duri come pietre.
Sto per venire, lei molla la presa e si sposta di lato. E una decisa azione mi fa piegare e appoggiare le mani sulla cuccetta. Sono alla pecorina, con il culo tutto a loro disposizione. Un attimo di smarrimento. Sento una manina aprirmi le chiappe. E’ lei che mi apre e con la lingua raggiunge il mio morbido, voglioso buchino. Una bella leccatina che mi prendo con gioia. Lei smette e dopo pochi istanti sento che la morbida lingua è sostituita da una calda, vogliosa cappella. Che dolcemente spinge. Waw. Adagio inizia ad entrare. Mi sento aprire alla grande. Finalmente è tutto dentro. Si ferma li. Che goduria. Sono tutto impalato. La lei si sistema, con fatica, danti a me a gambe aperte, con la figa bagnatissima a pochi centimetri dalla mia cappella. Prende il mio cazzo e lo dirige nel laghetto. Si sgrilletta la figa bagnatissima, mentre il lui con movimenti appena accennati m’incula alla grande. Finalmente sento la mia cappella lasciata libera di entrare nella figa. Lei mi abbraccia e se lo spinge tutto dentro. Mugola con gioia. Il lui prende a scoparmi alla grande con colpi furiosi, riportati dal mio cazzo nella figa che gode. Sembra non finire mai questo fantastico trenino. Godo. Lei si morde le labbra per non urlare. Gode. Mi tiene stretto mentre contemporaneamente lei viene ed io le sborro tutto dentro. Il lui con una ultima gran spinta mi riempie tutto di sborra. Fantastico. Tutti e tre siamo sfiniti, sudati, sodisfatti. Rimaniamo in quella posizione, uno dentro l’altro, per goderci languidamente la situazione.
Lui si sfila dal mio bollente culo. Io sfila l’asta dalla figa, a cui do un dolce, bagnato e saporito bacio.
Ci sediamo uno vicino agli altri. Senza dire nulla ma immersi nella situazione sconvolgente.
Una sigaretta per tutti, dopo senza una parola ma con sguardi che ringraziano languidamente tutti, andiamo nudi a dormire.
E’ l’alba, mi sveglio per primo. Sotto di me tutti e due nudi dormono. Bella visione. Bella nottata.
Il treno correndo nella notte è arrivato a una mezzora dal mio arrivo. Scendo, mi vesto e vado in bagno. Rientrando li trovo già vestiti di tutto punto. Un sorriso complice è il solo ricordo e la conferma della bella nottata. Mi preparo a scendere. Auguro una buona continuazione del viaggio. Lei rispondendo mi allunga un foglietto dicendomi: “se passi per…… Chiamaci andremo a mangiare una pizza"….."Sicuramente verrò Ciao”

ps. continua e un vostro commento sarà graditissimo
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