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Prime Esperienze

Il maglione bianco (cap. 2)


di Membro VIP di Annunci69.it pierpatty6151
07.11.2017    |    7.903    |    5 9.2
"Mentre lei, a testa rovesciata all'indietro, mugola godendosi i suoi vogliosi maialini..."
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- "Antò... passa in pasticceria a prendere bignè e cavolini con sola panna... vi aspetto a casa tra un'oretta... sobri... mi raccomando... bevete poco!"
La raccomandazione di Lucia è sottolineata dalla sua ironia risatina. Richiama il suo cucciolo, che scocciato lascia gli amichetti e la raggiunge. E mano nella mano attraversano la piazza.
Lei è bellissima. Sicura di se emana sessualità a ogni passo. Saluta le persone che escono dalla Messa domenicale. Alcune comari la osservano con espressioni negative. Altre la invidiano, poche sono indifferenti. I suoi attillati jeans, che separano le sode chiapette, calamitano gli occhi sia di nostalgici vecchietti, sia dei baldanzosi giovanotti.
Anch'io sono stregato dall'ondeggiare delle sue chiapette che si allontanano.
Vorrei raggiungerla, fermarla e chiederle spiegazioni sulla sua frase: - "so che sei tornato al paesello e stavolta non ti lascio andare via". Non posso, non è conveniente, e rimango bloccato a sentire Antonio che parla e dice di situazioni che poco m'interessano.

Orgogliosi del pacchetto di paste e delle bottiglie di Prosecco secco, e in perfetta puntualità ci presentiamo a casa di Lucia. E siamo avvolti dal pungente profumo del Capriolo in umido e polenta. La tavola in cucina è già apparecchiata, la stufa scalda e scoppietta. Lei in calda tuta accetta il casto bacio di saluto del marito. Il piccolo smanetta con il tablet.

In questo "famigliare quadretto" mi sento un intruso, un fuori posto. Vorrei andarmene, ma la loro gioiosa cortesia m'inchioda.
La prima bottiglia di Prosecco si stappa, il brindisi di benvenuto cancella ogni mio timore. Ci sediamo, Lucia a capo tavola, tra noi è a suo agio, scodella le fumanti portate. Le chiacchiere, le domande, le informazioni si srotolano serene tra una portata e l'altra, le risate si sprecano.
Mi sciolgo, sto bene. Riesco a vederla solo come la bella moglie del mio migliore amico d'infanzia.

Mentre Antonio, autorizzato dall'essere il marito, si sbilancia in complimenti sulla raffinata bellezza della sua donna. La quale si schernisce ironicamente, ma si capisce che è orgogliosa di essere "l'oggetto dei complimenti".

Il piccolo, dopo aver "trangugiato" il pranzo, corre a giocare a casa di un suo cuginetto.

E quest'assenza autorizza Antonio a spingersi in complimenti più piccanti ed espliciti sulla sessualità di Lucia.
Non me lo aspettavo. Rimango scioccato sia nel sentirlo esaltare esplicitamente la prorompente sessualità di sua moglie, sia dalla sua espressione eccitata e porca.
Mentre lei senza troppa convinzione si schernisce, ma si capisce benissimo che le piace essere l'oggetto della libidine del suo uomo.
Io sto al gioco, anche se non capisco dove vogliono arrivare. Forse è tutta colpa del buon vino o forse si stanno rivelando?

Inaspettatamente una gamba di Lucia si appiccica alla mia. É calda, spinge, si muove. Non è uno scontro casuale, è voluto. I suoi occhi analizzano le mie reazioni. Non c'è tempo di chiedere, di valutare le conseguenze, le motivazioni, e la mia gamba risponde alle nascoste carezze.
Con indifferenza nascondo una mano sotto il tavolo e accarezzo il suo ginocchio. Non si scosta, mi asseconda e sorride. Ed io tiro fuori la più smagliante faccia da pesce lesso. Vada come vuole, non si torna più indietro.

Antonio, con scatto felino, si alza. Il sangue mi gela. Cazzo ci ha beccato. I nervi si allertano pronti a scattare nell'inevitabile casino.

Lui alle spalle di Lucia, afferra a due mani il suo seno, e guardandomi serio, mi dice:
- "Ti piace il suo seno? Se vuoi, te lo faccio vedere?".
Lucia subisce impassibile. Io con voce tremante:
- "Certo è bello e mi piace... ma non è il caso... siamo amici".

Il silenzio più assoluto ci unisce nell'eccitazione globale. Antonio s'intrufola sotto la giacca, continuando ad accarezza le tette.
Lucia immobile subisce le carezze.

Mentre lui continua la pastrucchionata, apre lentamente la cerniera della giacca, svelandomi due grossi armoniosi seni, inguainati magnificamente da nero pizzo, che non cela i due turgidi capezzoli, rivelatori dell'eccitazione della femminina. Che forse non vede l'ora di essere nuda a disposizione dei due eccitati maschi.

Il silenzio continua. Gli occhi s'incrociano. I maliziosi sorrisi approvano. L'erotismo è al massimo e continua a salire.
Il mio cazzo spinge sulla cerniera, mi fa male, rimango immobile con la sola mano che stringe ancora il ginocchio della splendida femmina.

La giacca sparisce, rivelando l'armonioso corpo curvi di Lucia. E Antonio sta cercando di aprire i gancetti del reggiseno.
- "Sei il solito imbranato... si fa così". Facilmente Lucia fa saltare l'antipatico gancetto. Le spalline cadono, ma lei trattiene ancora l'afflosciato reggiseno, nascondendo ancora il prorompente seno. Mi guarda godendosi il mio desiderio e voglia di ammirarla nuda. Sorride maliziosa, e lentamente scopre un seno per volta.
Il cazzo fa male è troppo costretto.

- "Che ne dici delle tette della mia donna? Belle è, piacciono... le vuoi assaggiare con panna o al naturale?"
Cazzerola, Antonio sta offrendomi la sua donna, o è Lucia ad averglielo chiesto? Non m'importa. Sono eccitatissimo. La voglio. Mi avvicinano al seno dicendo:
- "Con panna dopo ora al naturale".
Bacio prima uno e poi l'altro capezzolo, li prendo tra le labbra, delicatamente li succhi, assaporando il loro gusto, mi perdo nel loro caldo speziato profumo.
Sotto gli occhi emozionati di Antonio. Il suo forte respiro si confonde con i lamenti di Lucia. Che assapora ogni mia coccola.

Spuntano due cavolini in mano ad Antonio, e li fissa sui capezzoli della ferma ed eccitatissima Lucia. La situazione si è ulteriormente erotizzata.

Lei esordisce:
- "Uno per ognuno... datevi da fare maialini miei".
Non lo facemmo ripetere, e anche in posizione scomoda ci ritrovammo uno con la faccia vicina all'altro, con le bocche piene di capezzolo alla panna. Mentre lei, a testa rovesciata all'indietro, mugola godendosi i suoi vogliosi maialini.
Lecchiamo diligentemente ogni goccia di panna scivolata, sulla pancia piatta, giù fino all'ombelico.
Ed è lì che sento una lingua maschile scontrarsi con la mia. Eccitatissimi non ci facciamo troppo caso e continuiamo le "pulizie". Troppo dolce quel pancino per pensare ad altro.

Purtroppo la panna finisce. Mi sollevo "dal godurioso pasto" e scopro la manina di Lucia immersa nei pantaloni, tra le gambe larghe. Senza alzarsi sfila gli importuni pantaloni e mostra un tanga dello stesso pizzo nero del reggiseno. Ha gambe tornite, abbronzate, delicatissime, sexi.

Involontariamente mi ritrovo con gli occhi di Antonio dentro i miei. M'imbarazza il pensiero delle nostre lingue che si sono scontrate. Lui sorride felice. Lucia ci guarda e a piene mani afferra i due pacchi scoprendo due cazzi duri e vogliosi.

Senza inutili le parole, lei mi tira giù la cerniera, mi abbassa i jeans, scoprendo il boxer ripieno del mio durissimo desiderio di Lei.
Vedendo una macchia ride dicendomi:
- "Veloce il ragazzo è già venuto".
Quasi scocciato, mi giustifico:
- "No carissima, mi sono solo bagnato, ci vuole altro che una leccatina di tette".
- "Non t'inalberare, scherzo... vediamo che ha combinato il mio uomo".

Si dedica al suo uomo. Apre cerniera, scendono pantaloni e mutande, abbandonandole a metà polpaccio. Svetta un sottile cazzo di buona lunghezza, con piccola cappella e duro come il marmo.
- "Qui niente di bagnato".

Mi afferra i boxer e tira giù, finalmente libera il mio cazzo. Lo guarda e valuta entrambi i cazzi. Ed esordisce:
- "Il tuo ha la cappella più grossa, la lunghezza è simile e hai due palle rasate che mi fanno gola."
Dimostrando padronanza della situazione, prende i due cazzi nelle mani e inizia una lenta sega multipla.
Sempre tenendoci per il cazzo ci guida verso il divano.

Ripensandoci camminare con i pantaloni semi abbassati, e condotti per il cazzo da una donna a seno nudo, con solo il tanga, eravamo abbastanza ridicoli. Tuttavia in quel momento non desideravo altro.

Gettati sul divano, ci strappa i calzoni, e senza preamboli s'inginocchia davanti al suo uomo, prendendo in bocca il conosciuto cazzo. La osservo leccare la sottile asta, far sparire la cappella dentro la bocca e la fa rispuntare. Vedo il lui che con smorfie di godimento assaporare ogni movimento.
Non resisto mi prendo il cazzo in mano e inizio a segarmi lentamente.

- "E no.. fermo... quello è mio".
Smetto e continuo a soffrire vedendo quel lento e magistrale pompino. Finalmente sento un mugolio più forte di altri e Antonio viene in bocca alla sua donna, che non spreca nulla.
Lei, come una fiera che si alza dal fiero pasto, si avvicina, mi guarda e mi bacia. Infila la lingua nella mia bocca. L'acre sapore di sperma m'invade. Le lingue si attorcigliano, la testa gira, il mondo svanisce, restiamo solo noi due a godere del piacere perverso di quel trasgressivo intimo bacio.

Il cazzo mi fa male, è durissimo, e svetta tra le sue dita.
Finalmente la sua lingua abbandona la mia bocca e scende ad accarezzare il "duro poverino". Percorre tutta la lunghezza con un'esasperante lentezza, prende in bocca le "noccioline" depilate. Sale a far sparire la cappella in gola. Voglio sborrare, non ce la faccio più, sono al limite della sofferenza. E lei sadicamente continua a fermarsi, a rallentare, ogni qualvolta sente che sto per venire.
Vorrei venire, provo a segarmi, e non me lo concede. A darle manforte c'è Antonio che mi afferra le mani tenendole ferme.

Non so quanto sia durata la goduriosa sofferenza, e finalmente si decidono a farmi venire. Lo prende tutto in bocca e con sublime godimento, frammisto a sollievo di liberazione, vengo copiosamente nella sua bocca.
Lei se lo tiene stretto in bocca e aspetta l'ultima goccia. Ha gli occhi stralunati, ha goduto senza toccarsi.
Si avvicina al suo complice e lo bacia in bocca.

Sfiniti, ci stravacchiamo tutti e tre sul divano.

Anche stavolta non sono riuscito a conoscere il perché non mi lascerà più partire.
Forse lo scoprirò prossimamente, rimanendo al paesello.
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