DANIELA E GENOVEFFA SORELLINE MONELLE. - CAPITOLO 1

Ore 00.30, sono ancora in giro con un amico per un ultimo giro di bevute, la mia ragazza non c'è è al mare con la famiglia, un pò per via dell'alcool, un pò per l'istinto da cacciatore innato di noi uomini, ma stasera ho voglia di fare conquiste.
Le chiacchiere sono tante, il tempo scorre e in giro quella sera nessuna ragazza.
Ad un tratto sul marciapiede noto due ragazze con delle buste dell'immondizia, abbasso il finestrino:
io: "psssss ciao bella"
lei: "ciao bello"
Di colpo tiro il freno a mano, lascio l'auto in moto a centro strada, sportello aperto e scendo di colpo dall'auto, mi avvicino in modo fascinoso alle due signorine, mentre il mio amico intimidito dalla scena rimane in auto.
"Ciao piacere A."
"Piacere mio, Daniela, e lei è mia sorella Genoveffa(si si chiamava propriò così)"
Non erano due top model, ragazze carine normali, vestiti con abbigliamento da casa, d'altronde erano uscite a buttare la spazzatura, non è che potevo pretendere che lo facessero in tacchi a spillo e minigonna.
Non sapendo a cosa appigliarmi, gli chiedo stupidamente cosa fanno in giro a quell'ora, la risposta è scontata, mi sento stupido ma mi riprendo subito con una battuta:
"ma no dai pensavo ci fosse un cadavere fatto a pezzi in quelle buste"
Loro sorridono e io continuo:
"magari è il tuo ultimo ragazzo perchè non ti soddisfava"
La battuta è un pò pesante, forse affrettata per via dei fumi dell'alcool che mi rendono poco lucido, ma fa niente cosa mi può mai succedere?
Le due ragazze rimangono un attimo perplesse ma Daniela maliziosamente risponde:
"può darsi se vuoi dare un occhiata fa pure".
Genoveffa la sorella che fino a quel momento è stata in silenzio spinge per tornare a casa:
"Dany andiamo è tardi".
Io capisco la situazione e mi butto e gli chiedo il numero di telefono, Daniela acconsente e ci scambiamo i numeri.
Il giorno dopo, sono in città per delle commissioni, la chiamo, non mi aspettavo che mi rispondesse, ma con una voce molto contenta:
Dany -"Ciao caro come stai?"
Io -"tutto bene Dany, che fai di bello?"
Dany - "Sono in giro, ti posso offrire un caffè?"
Rimango un attimo perplesso, in genere quello che tenta di offrire i caffè sono io, acconsento senza pensarci due volte.
Mi viene a prendere lei e mi porta in un localino di sua conoscenza, è vestita in modo molto casual, pantaloni di lino larghi comodi(siamo in piena estate), scarpe di ginnastica e una canottiera attillata da cui si intravedeno i capezzoli, anche io sono molto informale, un jeans è una maglietta.
Mi porta in un localino di sua conoscenza, ci accomodiamo e dopo aver ordinato due caffè schiumati, iniziamo a chiacchierare del piu' e del meno, mi racconta che è fidanzata e che appena laureata hanno deciso di sposarsi, anche io le dico di essere impegnato, ma per lei non sembra avere nessun peso la cosa, anzi, la intriga, mentre sorseggiamo i caffè e chiacchieriamo sento una mano sfiorarmi la gamba, è lei che mi stuzzica e mi sorride, si avvicina dolcemente all'orecchio, mi da un leccatina al lobo e mi sussura:
"lo hai mai fatta con una ragazza molto piu' grande di te?"
Io: "no ma c'è sempre una prima volta"
Paghiamo il conto e saliamo in macchina, è pieno pomeriggio il sole ancora alto in cielo, Avellino è una piccola città, non è che ci siano tanti posti per appartarci, andiamo sulla stadio parcheggio della Nord.
Non siamo appartati, ma non siamo neanche in mezzo alla strada.
Non so per quale motivo forse per una strana intuizione, o forse perchè inconsciamente avevo già deciso di trombarmela che prima di scendere dalla mia auto avevo preso un preservativo e lo avevo infilato in tasca.
Iniziamo a baciarci, dei baci lunghi, passionali, sensuali, a dir poco infuocati, do uno sguardo ai suoi pantaloni, e già senza neanche minimamente sfiorarla si è bagnata tutta, sembra un lago, ha una macchia enorme in corrispondenza della sua passerina, il pantalone di lino beige è fradicio.
Colgo la palla al balzo, e le appoggio delicatamente una mano sopra la passerina.
Continuiamo i nostri baci infuocati, praticamente le nostre lingue non si sono mai divise, decido allora dolcemente di iniziare ad abbassargli i pantaloni, una dolce e sensuale visione si para davanti ai miei occhi, un perizoma bianco di pizzo molto elegante e seducente, la ragazza se ne intende, il bianco stacca perfettamente dalla pelle scura dorata dal sole delle sue giornate di mare.
Tutto a un tratto lei si stacca mi guarda e mi dice delicatamente:
"ora ti farò mio".
Io annuisco, le sue mani esperte si posano sulla mia cintura, in un attimo mi ha slacciato la cintura, abbassato i pantaloni e sfilato i boxer, il mio membro è turgido e duro come un lampione, lei si abbassa e molto elegantamente inizia a baciarlo, mentre lo fa emette dei fantastici mugolii di piacere, io ricambio la cosa infilando una mano sotto la poca stoffa del perizoma, in pratica è come se avessi messo le dite in una bacinella di acqua calda e petali di rosa, a quel punto mi accorgo di un altra piacevolissima sorpresa, è completamente depilata e solo un ciuffettino ben curato sopra la passerina.
Inizio a masturbarla dolcemente sfiorandole l'interno coscia e girando intorno alla passerina, la cosa le piace molto perchè i suoi mugolii si fanno sempre piu' intensi e piacevoli, i miei non sono da meno in quanto, lei è passata dall'accarezzamento al divoramento.
Mi sta mostrando cosa significa essere un artista della fellatio, su è giu unita alla mano, con un ritmo continuo e piacevole, andiamo avanti così per un pò.
Fino a quando le alzo la testa, la bacio e le dico che ora sarò io a farla mia.
Lei si gira e si mette a pecorina, scarto il preservativo, quando lei me lo sfila da mano, se lo infila in bocca e piomba sul mio membro, esegue una manovra da prostituta di alta classe, mi infila il preservativo con la bocca, e si rimette a pecorina.
Mi avvicino al suo orecchio e mentre gli struscio il membro sulla passerina le sussuro:
"sei un fuoco" - "sei stupenda"
E con un colpo secco e lungo le entro dentro.
I suoi mugolii si trasformano in urla, ed io in quel momento mi ricordo che non siamo mica poi così tanto appartatati, in base alla potenza dei miei colpi le urla cambiano tonalità, ad un certo punto sta urlando talmente tanto che mi accorgo che le auto che passano ad una cinquantina di metri sulla strada principale, in pratica ci ascoltano perfettamente, la cosa non mi turba ma mi eccita ancora da piu' a tal punto che raddoppia la durata della mia prestazione, mi sento l'amante perfetto, mi sento un adone, continuo ad affondare il mio membro, mentre con le mani alterno forza e delicatezza sulle sue natiche abbronzate, le lecco il collo, e la bacio, mentre con una mano le stringo un capezzolo, un mugolio di piacere misto a dolore le attraversa il corpo come un brivido, ma non mi ferma, le do uno schiaffo sulla natica, e lei in quel preciso istante viene in un lungo continuato e passionale orgasmo, sento pienamente di aver fatto il mio dovere, alchè allento la mia concentrazione mi rilasso e vengo anche io, in quel momento lei si sfila e uno sguardo torbido mi fulmina.
Dany: "sei uno stronzo, volevo assaggiare il tuo nettare, e invece lo hai buttato nel preservativo".

CONTINUA......