tradimenti
Grande, L'esperienza Con La Nera

20.07.2024 |
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"Man mano che i giorni passavano, sembrava che alcuni dei suoi atteggiamenti 'esibizionisti' fossero indirizzati a richiamare la mia attenzione..."
Il destino mi ha fatto conoscere una ragazza che, a dire il vero, mai avrei pensato potesse entrare nella mia vita in modo così intimo. Mia suocera, affetta da paresi sinistra, ha sempre avuto bisogno di assistenza, e io e mia moglie ci siamo sempre presi cura di lei. Un giorno, però, si è presentata a casa una ragazza di colore, dicendo di essere stata assunta da mia moglie per prendersi cura di sua madre.All'inizio, non volevo nemmeno avere a che fare con una donna di colore. Speravo che non fosse vero, invece era vero. La ragazza si è stabilita a casa nostra e la vedevo in cucina, sia il giorno che la sera, al mio rientro dalla farmacia. Quando tornavo dalla farmacia, entravo direttamente in cucina perché aveva due ingressi, uno dei quali portava direttamente all'esterno. Quasi sempre lei era intenta a preparare i pasti.
Non mi piaceva molto il suo modo di cucinare. Le verdure, per esempio, le cucinava senza eliminare i torsoli o le foglie dure e ingiallite. Mi sono lamentato con mia moglie: -"Dove l'hai trovata?". Con l'arrivo dell'estate, girava per la casa sempre più spogliata. Indossava jeans cortissimi, ricavati da vecchi pantaloni, e un reggiseno. Avevo modo di osservarla mentre serviva a tavola. Aveva un corpo snodato, muscoloso, senza traccia di grasso, alta circa 165 cm, con un fisico tonico e slanciato, dalle forme sode.
Man mano che i giorni passavano, sembrava che alcuni dei suoi atteggiamenti 'esibizionisti' fossero indirizzati a richiamare la mia attenzione. La situazione mi faceva sentire sempre più confuso e in dubbio sul come comportarmi.
Quando sapeva che ero alle sue spalle sculettava vistosamente ed il suo corpo era un continuo invito a trasgredire..
Un giorno dopo il pranzo, mi sono seduto sul divano del salone, per ascoltare il telegiornale, poco dopo, si è seduta anche lei con dei fogli di giornale in mano.
Ha lasciato le scarpe a terra e ha messo i piedi sul divano, stesi verso di me; faceva finta di leggere le pagine di giornale che aveva in mano. Ha steso i piedi verso il mio corpo e me li sono ritrovati tra le gambe sul mio inguine; il cazzo ha reagito ai suoi tocchi con una poderosa erezione.
Avevo il telecomando in mano e fingevo interesse per i programmi della tv per non far capire a mia suocera ciò che stava avvenendo a pochi metri da lei. La mia mano libera, ha incominciato ad accarezzare i suoi piedi, e li ha guidato correggendo movimenti, velocità e pressione.
Per evitare di essere scoperti in caso di un arrivo improvviso di mia moglie, ho tirato sopra di me un plaid che nascondeva il gioco che la signora realizzava sul mio inguine. Coadiuvati dalla mia mano libera, i suoi piedini mi hanno fatto raggiungere un orgasmo impensabile e mi sono subito ricomposto perché mia moglie poteva arrivare da un momento all.altro.
Il senso di repulsione istintivo iniziale era sparito ma temevo ogni approccio che potesse sputtanarmi con mia moglie e con tutti i miei conoscenti. Lei non perdeva occasione di strisciare il suo bel fondo schiena al mio basso ventre.
Un professionista poteva rischiare tutto per appagare gli istinti sessuali con una dipendente? Per questo motivo non ho mai preso una iniziativa che potesse essere equivocata ed essere interpretata come abuso nei confronti di una subalterna.
Un giorno la mia ex moglie ha dovuto assentarsi, per un viaggio a Roma. Sono rientrato a casa passando, come al solito, direttamente dalla cucina. Le parole mi sono uscite di bocca istintivamente: -°Senti Maja, io vado al piano superiore, ti aspetto nella °Stanza Pesca°, se vieni facciamo l’amore°-. Non ero mai stato capace di essere così diretto ed eplicito nel chiedere ad una ragazza di fare l'amore.
L’ho aspettata guardando la tv. Non sapevo se mi avrebbe raggiunto ed ero anche preoccupato perché avrebbe potuto dire a mia moglie di quelle mie avances creando dei problemi nel mio rapporto coniugale già difficile. E arrivata dopo circa 20 minuti,
L’ho abbracciata, l'ho presa in braccio e l'ho adagiata sul letto. La °Stanza Pesca°, del dismesso agriturismo, era così detta perché l.intonaco veneziano delle pareti era color pesca. Aveva il bagno interno e un grande specchio sulla parete che fiancheggiava il letto.
Le ho accarezzata la pelle vellutata. Lei era già eccitata. Il pensiero di far sesso l’aveva coltivato da tempo. Senza preamboli le ho tolto contemporaneamente jeans e mutandine e l’ho stesa sul letto, le ho aperto al massimo le cosce ed ho ammirato i riccioli nerissimi della figa. Nel centro del bosco nero, si vedeva il fiore rosso. Ho paragonato la sua figa ai fichi neri che, se maturi, si aprono e si spaccano facendo vedere il loro interno completamente rosso, appunto come la mucosa della figa di quella signora. La voglia di mangiare quel frutto maturo è stata improvvisa e mentre le mani allargavano le grandi labbra, ho avvicinato la mia bocca al centro di quel frutto succoso inserendole immediatamente la lingua in vagina.
Le ho leccata a lungo il clitoride e lei si agitava stringendo il lenzuolo tra le mani, evitando di gridare per il piacere che mano a mano cresceva.
Quando ho allungato le mani alle sue fantastiche tette, ha avuto un orgasmo silenzioso in cui ho rischiato di essere strozzato perché le sue cosce mi stringevano la testa sulla figa per far aderire al massimo le mie labbra alla vulva facendo entrare la lingua in figa. Mi sono alzato e l’ho tirata per le gambe al margine del letto. Ho insalivato il cazzo, per renderlo scivoloso, e l'ho guidato verso le labbrucce rosse. La vagina era incredibilmente stretta (dicono che le nere hanno figa grande ma non è sempre vero) ed ha accolto con difficoltà il mio grosso membro.
L’ho riempita tutta, gliel’ho fatto tenere dentro senza muovermi per farla abituare, poi l’ho posseduta con colpi rapidi e profondi. Mi è venuto in mente l’espressione del viso del marito, italiano 35 enne, quando l’aveva accompagnata e lasciata da noi il lunedì mattina. Era come se presentisse che in quella settimana lei avrebbe potuto fare l.amore con me. Forse lui era cuck e la moglie gli avrebbe raccontato i particolari del nostro incontro??
L’idea che lui potesse sapere, era eccitante e le spingevo il cazzo in vagina con tutto il vigore possibile e lei rispondeva ai miei colpi rincorrendo il cazzo in fase di estrazione. Voleva essere scopata. Ha goduto così, aggrappandosi a me, che ero poggiato con le mani sul letto, restando appesa al mio corpo, tirandomi dentro di lei con una smania incredibile. Ha goduto gridando e piantandomi le unghie nelle spalle.
Ho aspettato un poco, e inginocchiandomi ho ricominciato a leccarle la figa, il rosso frutto che contrastava con i riccioli neri e col nero del corpo, erano una assoluta novità per me.
Passavo dalle grandi labbra al clitoride gonfio, ho allungato le mani sulle tette dai capezzoli duri e grossi. Il seno era una seconda misura, molto, molto bello da vedere. Le ho allargate le tette accarezzandole i capezzoli turgidi sia col palmo che col dorso della mano. Mi spingeva la testa tra le cosce per leccarle il clitoride nel modo e nel punto da lei desiderato e per darmi il ritmo giusto. H capito che presto avrebbe raggiunto un nuovo orgasmo perché i movimenti del bacino erano più profondi ed intensi. Ha accelerato il ritmo fino a godere emettendo una nenia che sembrava essere un canto tribale. Ha goduto sulla mia bocca, ed io le ho infilato la lingua in figa martellandola fino a quando lentamente si è calmata ritornando normale.
Ci siamo fermati, abbiamo scambiato poche parole, che nemmeno ricordo, ed ho incominciato ad accarezzarle le tette, succhiandole i grossi capezzoli. Li spingevo con la lingua e li richiamavo con le labbra nella mia bocca, mentre con la mano le accarezzavo l’altro seno. Non ho resistito e dopo averle dato ancora una leccatina alla figa, le ho infilato di nuovo il cazzo dentro. Lo ha accolto tutto, sapeva come muoversi, con i muscoli vaginali mungeva il membro in uscita, e lo risucchiava subito dopo. L’ho girata su un lato, passando una gamba tra le sue gambe, leggermente di lato, in modo che la penetrazione del cazzo in figa fosse totale.... nemmeno un millimetro fuori. L’ho frullata, gliel’ho fatto gustare come voleva e lei ha allungato la mano per accarezzarmi i coglioni e di tanto in tanto li lasciava per passarsi la mano sulla figa, strusciandola sul clitoride per aumentare il piacere. La bocca era impastata di saliva di eccitazione, quasi fosse una bava, ha incominciato ad emettere dei suoni come il belare delle pecore, la bocca era aperta, e il rosso delle sue mucose faceva di contrasto col nero della sua pelle. Era fantastico vederla godere. Non stava nella pelle e col cazzo conficcato dentro ha incominciato a masturbarsi fino a godere di nuovo.
Sfinita, si è adagiata su un fianco e forse per la prima volta mi ha guardato senza desiderio, soddisfatta e con una calma quieta finalmente ritrovata. Ha voluto fumare una sigaretta, poi ha guardato il mio membro che finalmente si era calmato ed era moscio. Lo ha toccato e subito è ritornato duro come la pietra, mi ha confessato che credeva che avessi preso il viagra, e che si è ricreduta quando lo ha visto ricrescere dopo che si era ammosciato.
L’ho fatta mettere a pecorina ed ho incominciato a cavalcarla velocemente, mentre le accarezzavo la schiena, i capelli, la testa e la faccia. Nei suoi movimenti non c’era più l’eccitazione iniziale. Ho capito che lei, soddisfatta sessualmente, assecondava i miei movimenti per farmi godere. Continuavo a cavalcare ed il mio sudore cadeva sul suo corpo.
Non so perché ma ad un certo punto mi ha chiesto di metterglielo in culo; era bagnato degli umori della sua vagina, l.ho tolto dalla figa, e gliel’ho spinto sul sedere. E' entrato il prepuzio ma, come già detto il mio calibro è grosso, ha incominciato a gridare di dolore così che gliel’ho tolto e gliel’ho rimesso in figa, continuando una cavalcata che stava spossandomi senza nessuna possibilità di giungere all'orgasmo.
Voleva che continuassi perché a suo modo di vedere, dovevo godere anch’io. Per lei non era giusto che lei avesse goduto tante volte mentre io non avevo goduto affatto.
-Cara Maya, le ho detto, -sono un vecchietto mi sono stancato ed ho bisogno di un po di tempo per riprendere fiato-. Mi ha risposto dicendo:
-°Tu vecchio?? Tutte le donne dovrebbero provare almeno una volta nella vita un uomo come te…°-.
–°Grazie..., Il tuo è un complimento che non dimenticherò mai°-
-Non è un complimento …. è la pura verità! Mi ha risposto.
Erano passate quasi 2 ore, lei è scesa da mia suocera. Io per poter trovare un poco di pace ho dovuto farmi una sega ripensando a quello che avevamo appena fatto. Non potrò mai dimenticare il suo complimento perché ritengo che è stato detto da una donna con grande esperienza. Io posso solo aggiungere che anche per noi uomini, bisognerebbe avere almeno una volta nella vita, un rapporto con una donna di colore calda come Maja. Quella esperienza mi è servita per eliminare i pregiudizi sulle ragazze di colore..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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