Racconti Erotici > tradimenti > L'istruttore 1 (solo storie vere)
tradimenti

L'istruttore 1 (solo storie vere)


di stayfree
07.05.2018    |    29.128    |    9 9.7
"Si siede al mio fianco e iniziamo a chiaccherare delle nostre vite, dei nostri lavori, e di tutto quello che viene fuori dalle nostre labbra, intanto che ci..."
Bionda,capello corto col ciuffo, minuta, alta non più di 1.60, occhi azzurri, carnagione chiara, una terza di seno, un culetto stupendo.
Di certo non passava inosservata, ma non era una bellezza "invadente" o volgare. Molti animatori e molti ospiti del resort iniziarono a puntarla sin dal primo giorno in cui arrivò, ma era a tutti chiaro che sarebbe stata lei, nel caso avesse voluto divertirsi, a scegliere la sua preda.
Per fortuna la figlia di 8 anni decise di iscriversi al corso di basket del villaggio. Così, ogni mattina, la bella mammina accompagnava la sua bimba al corso, me la lasciava per un'oretta e andava in piscina ad aspettare la fine del corso. Un semplice pareo, un costume 2 pezzi colorato e una classica borsa da mare, un bel sorriso, un saluto cordiale quando la portava e un altro quando la veniva a prendere, nulla di più; per i primi 2 giorni le uniche volte in cui l'avevo intravista al di fuori del campo, era nella "tragica" bolgia della baby dance, in cui vigilava sulle danze della piccola.
In questo villaggio sardo (un autentico paradiso nella costa sud), la regola per gli animatori, sportivi e non, era quella di pranzare e cenare con gli ospiti. Ovviamente cercavo di sedermi ai tavoli di chi giocasse a basket e/o che mi stesse più simpatico. La terza sera di quella settimana, mentre col vassoio in mano cerco un tavolo dove sistemarmi, sento una donna chiamarmi, mi volto e vedo una signora mora che non conosco, seduta al tavolo con una bimba e...sorpresa sorpresa, la mammina bionda (mi sembra sia venuto il momento di chiamarla col suo nome, Cristina) con la sua bimba. Mi invitano a sedermi al loro tavolo e, ovviamente, non me lo faccio ripetere due volte. Sono le due classiche mamme partite insieme alle figlie, senza mariti, rimasti a casa a lavorare. L'amica di Cristina non è molto carina, ma molto simpatica, e mi ha invitato perchè dice di avermi già conosciuto qualche anno prima in un altro villaggio...mi fido e le dico che mi ricordo anch'io di lei, anche se non è assolutamente vero.
La cena scorre liscia, come il vinello bianco che sorseggiamo tra una portata e l'altra. Mi fanno mille domande, sul mio lavoro, i miei studi, ecc ecc., ma senza essere troppo invadenti. Poi ci spostiamo nella zona bar, un caffè, un ammazza caffè, ed entriamo sempre più in confidenza ma senza che nessuno scopra troppo le sue carte. Dopo poco mi separo da loro per andare a partecipare alla serata di animazione.
La mattina dopo Cristina torna al campo per accompagnare la sua bimba e quando viene a riprenderla mi chiede cosa faccio di solito dopo gli spettacoli dell'animazione, io le rispondo che, se non ci sono le prove, o rimango al bar con gli ospiti o vado a riposarmi. Allora mi chiede se mi va, una di queste sere, di andarla a trovare; mi dice che Carolina (la figlia) si addormenta verso le 22/22.30 e,non potendo lasciare la stanza, le farebbe piacere offrirmi una birra sul terrazzino della stanza. Accetto volentieri, ci scambiamo i numeri di cellulare e le dico che la prima sera che sono libero le mando un sms per avvertirla (niente whatsapp...siamo nel 1998!).
Per un paio di sere niente da fare, non riesco a liberarmi, alla terza, le mando un sms: "Ciao Cristina, stasera, se vuoi, posso raggiungerti verso mezzanotte". La risposta non si fa attendere: "Perfetto, ti aspetto sul terrazzo della stanza N°xx con 2 birre ghiacciate, a dopo!".
La stanza si trovava nella zona residence del villaggio; 3 piani di stanze mono o bilocali molto carine ma spartane, con salotto e cucina, bagno, stanza da letto e un terrazzino.
Verso mezzanotte le mando un sms e la raggiungo. Mi attende in piedi sul terrazzo, quasi al buio, solo una candela accesa sul tavolino, E' bellissima, un semplice tubino rosso, niente di troppo elegante, un semplice abito da serata al mare.Trucco leggero. I suoi occhi brillano mentre mi porge una birra in bottiglia e mi da due baci sulle guance.
"Grazie per essere venuto a farmi compagnia, accomodati" e mi fa sedere sulla panchina di legno.
Si siede al mio fianco e iniziamo a chiaccherare delle nostre vite, dei nostri lavori, e di tutto quello che viene fuori dalle nostre labbra, intanto che ci studiamo.
Passa una mezz'ora circa, finiamo le birre, Cristina rientra in stanza dicendomi: "Scusami un attimo, vado a vedere se Carolina dorme bene",
Rientra 4/5 minuti dopo, ho sentito che nel frattempo è anche andata in bagno.
"Tutto ok, dorme che è una meraviglia, non si sveglia nemmeno a cannonate"...detto ciò, si mette davanti a me, mi fissa negli occhi, alza, con un movimento rapido ed impercettibile, il bordo del tubino, quel tanto che basta per riuscire a piegarsi e sedersi sulle mie ginocchia. mi prende il viso con una mano ed inizia un bacio che dura un'eternità.
Prima lento, sinuoso, le nostre lingue sembrano studiarsi, adattarsi, cercarsi, poi il bacio diventa sempre più profondo, iniziamo a mordicchiarci le labbra, le mani iniziano a cercare il corpo altrui.
Inizio ad accarezzarle la schiena, poi con le mani cerco quel bel seno, morbido, delicato, le abbasso le maniche ed il vestito di quel tanto che basta per sentirlo meglio tra le mie mani; sento i capezzoli irti e duri, li prendo in bocca alternandoli, li lecco, li succhio, li stringo, li mordo.
Le piace, lo vedo, lo sento, con la schiena inarcata e la testa all'indietro si gode il momento.
Ora la "foga" inizia sempre di più ad aumentare, una mia mano inizia ad accarezzare l'interno delle cosce, dal suo movimento capisco che decisamente gradisce, mi agevola aprendole sempre di più, una mano sente l'elastico dello slip, è un attimo, stupendo, sentire i peli della patatina, avvicinarsi con l'indice al clitoride ed iniziare a sentirlo inumidire. Ora non ce la faccio più, ho voglia di sentire com'è dentro; si spalanca piano piano con la pressione del dito che non trova barriere e scivola dentro fino a raggiungere il collo dell'utero.
E' bagnata, e a me sembra, in quel momento, la patatina più bella del mondo. Ha inizio un delizioso ditalino, mentre le nostre bocche continuano a cercarsi e le nostre mani non stanno mai ferme, anche se cerco di farmi toccare ovunque tranne che sul membro, impresa non facile, sia per me che per lei, in quanto la "consistenza" inizia a farsi sentire notevolmente.
Cristina la sento sempre più nelle mie mani, inserisco un secondo dito e continuo a spingere, la sento ansimare, la sento venire, la sento mia.
Allora la alzo, le sfilo le mutandine, le metto sul tavolino, io sono seduto, lei in piedi di fronte a me, con le gambe aperte, mi abbasso un pò, mi inarco quasi e vado con la mia bocca ad assaporare tutto il suo gusto; lei si abbassa e piega le gambe di quel tanto che basta per permettere alla mia lingua di leccare le sue grandi e piccole labbra; ora sento i suoi umori mischiarsi vorticosamente alla mia saliva, è bellissimo; in alcuni momenti si tocca il clitoride con due dita mentre la mia lingua la penetra.
In un attimo mi sbottono i pantaloni, mi rimetto seduto, la prendo per i fianchi, la faccio scendere piegandosi sulle ginocchia; ora il mio pene è a pochissimi centimentri dalla sua patatina aperta e bagnata. Con grande maestria e velocità, infilo il profilattico, la faccio scendere piano piano, sento la cappella che inizia a farsi strada fra le piccole labbra, tratteniamo per un attimo il respiro; ora è lei che scende piano piano col suo corpo per "impalarsi" sul mio uccello come meglio crede.
Eccolo, è dentro, fino in fondo, inizia una nuova danza, la più bella, inizia a cavalcarmi, le sue mani sul collo, le mie sui fianchi. Una danza sempre più vorticosa, sempre più veloce, sempre più profonda.
Lo vuole sentire tutto dentro, è durissimo, e ora il gioco diventa anche verbale, sentiamo le nostre frasi uscire fuori senza pudore: "come mi piace il tuo cazzo, lo sento durissimo", "non venire, ti prego, resisti, mi piace troppo", "mettimi le mani sul culo, fammi sentire quanto lo vuoi dentro", "dai, spingilo dentro, più forte, scopami!!!!".
Non potevamo certo urlare, eravamo pur sempre su un terrazzino, potevano sentirci i vicini di stanza (non un grosso problema, a dire il vero), ma soprattutto potevamo svegliare Carolina...ed era l'ultima cosa che doveva avvenire in quel momento!
Decido improvvisamente di cambiare posizione, la alzo, la giro e la metto a 90 gradi, in piedi, con le sue mani appoggiate alla vetrata che separa il terrazzino dal salotto, le gambe belle aperte divaricate, il culetto all'insù.
Inizio a penetrarla da dietro,le mie mani sui fianchi, spingo forte, non c'è tregua, nel delirio le infilo anche mezzo dito medio nell'ano...sembra gradire, ma non esagero.
Ad un tratto è Cristina a dettare il ritmo, alcuni colpi forti ritmati e la sento venire in maniera travolgente. Tiene il membro ancora tutto dentro, la sento vibrare e tremare. Lentamente lo lascia uscire, si alza, si gira, mi bacia in maniera quasi violenta e, quando si stacca dalla mia lingua inizia la parte "sussurrata" che mai potrò scordare in vita mia: "dove vuoi venire?", "dove vuoi tu Cristina, dove vuoi tu", "allora togliti il preservativo e aspettami un secondo".
A quel punto, con me incredulo, entrò quasi correndo in salotto, io rimasi seduto e tolsi l'ingombro; il tempo di lanciarlo sul tavolino e lei rientrò, si inginocchiò ai miei piedi, "dorme"...e detto questo iniziò a leccarmelo in maniera stupenda, alternando in maniera esperta colpi di lingua, di mano, di bocca, lo insalivava, ci giocava,
Ero completamente in trance, il cazzo durissimo nelle mani e nella bocca di una bella figa, su un terrazzino con il mare sullo sfondo e un'aria estiva fantastica: IL PARADISO.
Il seme non tardò ad arrivare,la avvisai, mancava un nonnulla, lo impùgnò con una mana alla base ed aprì la bocca tenendo la lingua fuori; come uscì il primo fiotto racchiuse la cappella in bocca per sentire meglio gli schizzi, trattenerli in bocca e poi ingoiare tutto quello che era uscito.
Lo trattenne ancora per un pò in bocca, assaporandone il gusto, fino a sentirlo rimpicciolirsi.
Poi si avvicinò; "E' stato bellissimo, grazie!!", "Grazie a te Cristina, sei eccezzionale!!".
A domani!

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per L'istruttore 1 (solo storie vere):

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni