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La scoperta delle corna - la notte dopo la cena


di Dan_I
11.08.2012    |    30.173    |    2 9.3
"E mentre pensavo a queste cose Silvio stava già cavalcando Antonella profondamente, e lei aveva uno sguardo che intravedevo appena, con alcuni tratti di..."
Ci addormentammo nel nostro king size con Antonella al centro. Io facevo fatica a dormire ripensando a quello che avevo vissuto quella sera. Sentimenti contrastanti dove però prevaleva l’accettazione delle corna come un fatto piacevole per Antonella e me come coppia. Tutto il contrario di quello che pensavo prima di sapere in quel benedetto motel che mia moglie scopava già da un po’ con un altro uomo.

Alternai fasi di sonno a fasi di dormiveglia mentre Antonella e Silvio dormivano tranquilli. Decisi di alzarmi per andare a bere qualcosa che placasse la mia inquietudine ed andai in cucina a farmi una tisana. Era bollente e la portai sul divano e lì presi sonno senza neanche bisogno di berla.

Erano circa le otto del mattino e si intravedevano le prime luci del mattino quando mi svegliai. Mi ricordai quei racconti dove il cuckold preparava da mangiare ai due amanti e mi venne da ridere…..e andai a preparare la colazione. Caffè, latte, biscotti, cereali ed un vassoio grande da poggiare sul tavolino in camera da letto. E mentre stavo per fare il mio ingresso in camera mi accorsi che non era aperta come l’avevo lasciata….era chiusa. Il mio cuore cominciò a battere all’impazzata…..posai il vassoio in cucina e pensai cosa fare. E la cosa era assolutamente ovvia….non volevano essere disturbati. Appoggiai l’orecchio alla porta e sentii dei gemiti di Antonella. Come avevo fatto a non pensarci; la finestra della camera affaccia sul terrazzo….corsi fuori e l’aria era frizzantina ma non ci feci neanche caso. Facendo attenzione a non farmi scoprire mi affacciai e vidi la tenda tirata ma anche un piccolo spiraglio dal quale poter guardare.

Antonella era carponi sul letto, due cuscini sotto la pancia. Le gambe divaricate lasciavano in mostra il suo bellissimo sedere. Silvio aveva in mano una boccettina di olio lubrificante e cosa sarebbe successo da lì a breve era chiarissimo. La sua erezione era impressionante, passò un po’ di lubrificante anche sul suo pene e Antonella, avvicinandosi il momento, con una mano si prese un gluteo aprendo meglio le sue intimità alla penetrazione.

Io ero rapito da quella visione. Per un breve istante pensai anche al fatto di essere stato volutamente escluso da quanto stava per succedere. Infatti non stavo dormendo e quindi la porta non poteva essere stata chiusa per non disturbarmi. Io l’avevo lasciata aperta. Non c’erano dubbi, volevano restare da soli. Chissà se la porta l’aveva chiusa Antonella o se era stata un’iniziativa di Silvio…..e mentre pensavo a queste cose Silvio stava già cavalcando Antonella profondamente, e lei aveva uno sguardo che intravedevo appena, con alcuni tratti di dolore ed alcuni di puro piacere. Vedere lui entrare ed uscire da una fessura che a me era stata solo raramente concessa mi faceva un certo effetto che aggiunto alla porta chiusa mi faceva ricadere in quel sottile crinale fra eccitazione e timore di perderla.

Lui si irrigidì, uscì e la spruzzò su tutta la schiena menandoselo fino all’ultimo.
Lei si voltò, si alzò e dandogli una carezza sul cazzo ancora semi eretto si diresse verso il bagno. A quel punto rientrai in cucina, con il cazzo in tiro e ripresi a scaldare quello che nel frattempo si era raffreddato. Rifeci il caffè e dopo qualche istante apparvero alla porta della cucina lavati e profumati e soprattutto sorridenti.

Antonella si avvicinò a me, mi baciò sulla bocca e mi disse in un orecchio “grazie amore di avermi fatto fare la zoccola”…..era stata lei a chiudere la porta…..avevo voglia di saltarle addosso, di riprendermi mia moglie ma lei aggiunse subito che aveva un notevole appetito e suggerì di prendere il vassoio e fare colazione sul terrazzo.

Indossava una camicia da notte che arrivava a metà coscia, molto carina. Lui solo un asciugamano intorno alla vita. Non faceva affatto caldo ma sembrava non se ne accorgessero neanche. Ad un certo punto Silvio ci disse che sarebbe andato verso casa da lì a poco perché doveva fare delle cose e poi soggiunse, guardandomi negli occhi, “vorrai stare un po’ con Antonella, te l’ho rubata fin troppo in queste ultime ore”
Lei gli sorrise e passandogli alle spalle con la sua tazzina in mano lo accarezzò sulla schiena, poi mi guardò, mi sorrise e rientrò in casa.

Silvio mi disse “senti, Antonella ha voluto fortemente questa situazione che mi mette un po’ a disagio. Primo perché già mi sento in colpa di fare sesso con una donna sposata e poi perché lei ha voluto coinvolgerti…..non vorrei averti ferito o rovinare il vostro rapporto”. Io ero spiazzato, non sapevo cosa rispondere. Ci provai dicendogli “Rovinare il rapporto spero proprio di no, ci amiamo e sono in grado di tollerare l’infedeltà. Adesso con quello che è successo c’è anche complicità e la cosa mi fa’ meno male anzi, come ti sei reso conto, diventa parte di un gioco che eccita tutti e due. Eppoi – scherzai – tu sei un sex toy decisamente ben funzionante” riferendomi alle dimensioni del suo uccello.
Lui rise di gusto e mi rassicurò sul fatto che voleva bene ad Antonella e che il rapporto non sarebbe mai andato oltre e soprattutto nel massimo rispetto e che se Antonella od io volessimo interrompere questo rapporto non ci sarebbero stati problemi. Mi assicurò anche sulla massima discrezione.

Antonella apparve alle nostre spalle, non so da quanto ci stava ascoltando. Ci sorrise e disse “è inutile che voi due vi mettiate d’accordo perché tanto decido io se, come e quando scopare con voi”. Poi, guardandomi, mi disse “questo weekend ti ho trascurato un po’ e oggi pomeriggio dobbiamo andare a prendere i bambini. Io sono piuttosto stanca perché Silvio mi ha scopato come un selvaggio stanotte e ho bisogno di dormire un po’. Vieni in camera con me…” e poi rivolgendosi a Silvio gli disse “fai pure con comodo. Quando esci è sufficiente che chiudi la porta….adesso vado a fare felice il mio maritino e poi dormo un po’”

Andammo in camera da letto. Aveva già cambiato le lenzuola che ora profumavano di pulito. Ci abbracciammo e mi baciò sulla bocca e poi mi disse parole d’amore cominciando a toccarmi. Io ricambiai, le mie mani sui suoi seni, i suoi capezzoli fra le mie labbra e le sue mani sul mio uccello……poi la sua bocca…..poi mi guardò e mi disse “ti ho visto mentre guardavi dalla finestra…..ti è piaciuto guardarmi mentre mi inculava? Hai visto quanto ce l’ha grosso?” non fece in tempo a riprenderlo in bocca che le venni sul viso, lei aprì le labbra per accogliere il resto sulla sua lingua sorridendomi.
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